Beautiful British Columbia e Alaska… The last frontier!!
Una fantastica avventura on the road che ci ha catapultati nelle meravigliose terre dell’America del nord!
Dopo la nostra decisione di sposarci non ci sono stati dubbi su quella che sarebbe stata la nostra Luna di Miele e subito, guide alla mano e pc sempre acceso, abbiamo iniziato ad organizzare il viaggio. Le idee sono state da subito molto chiare sull’itinerario perché da tempo leggevamo e ci informavamo sulle zone, restava l’organizzazione pratica di tutto il resto, decidemmo in primo luogo di rivolgerci ad una compagnia di turismo italiana locata a Vancouver e specializzata proprio nel tipo di viaggi che intendevamo intraprendere, l’avevamo trovata spulciando internet tempi addietro quando sognavamo insieme davanti al computer. Devo dire che le loro proposte sono davvero belle, ma, nonostante la cordialità che hanno dimostrato e il bellissimo itinerario proposto, il prezzo non rispondeva esattamente a quello che avevamo in mente, cosi decidemmo di rimboccarci le maniche e, prendendo spunto dal loro suggerimento, provare a fare tutto da soli, il risultato??? Un viaggio MERAVIGLIOSO e decisamente più economico!
VANCOUVER ISLAND
Arriviamo a Vancouver nel tardo pomeriggio dopo ben 20 ore di viaggio tra aerei e scalo e immaginando di essere stravolti dalle 9 ore di fuso orario, avevamo stabilito di fermarsi in loco la prima notte cosi, dopo aver ritirato l’auto prenotata alla Hertz, ci dirigiamo verso il centro dove, tramite Booking.com, avevamo prenotato il pernottamento, cosi come quasi tutti gli altri della vacanza perchè, essendo un periodo molto turistico, ci avevano consigliato di prenotare tutto in anticipo. Così facendo ci siamo trovati molto bene e non abbiamo mai speso più di 70 euro a camera per notte.
Al mattino direzione Vancuover Island. Prima tappa: Victoria che raggiungiamo con traghetto BC Ferries da Tswwassen. Un ora e mezzo di puro divertimento incantati da panorami mozzafiato e scortati da una curiosa e graziosissima foca! Victoria è la capitale della BC, è una città molto bella, con un delizioso lungomare e un coloratissimo centro con palazzi in stile vittoriano e bellissimi giardini all’inglese, una giornata piacevole e rilassante. Nota importante, da non perdere il più bel museo della BC, il “Royal BC Museum” situato in pieno centro. Non potevamo iniziare la vacanza senza un pranzetto gustoso a base di salmone alla griglia come viene servito al “Red Fish Blu Fish” un chioschetto sul lungomare che cucina dell’ottimo pesce fresco sfilettato all’istante, questo di solito richiede tempo e si forma un po’ di fila, ma l’attesa è decisamente ricompensata.
Nel tardo pomeriggio ci accingiamo a raggiungere la rurale Cowichan Valley che occupa larga parte del sud dell’isola. Deliziose fattorie e paesi che si susseguono e che mantengono ancora intatte le loro origini native conservando i numerosi e coloratissimi totem, principale arte dei popoli d’origine, il più interessante in questo caso è sicuramente Duncan, i cui totem svettano altissimi per tutto il centro abitato!! Altra nota di merito va a Chimainus, delizioso paese caratterizzato da numerosi murales che narrano la storia della cittadina stessa. Ci fermiamo infine a dormire in un graziosissimo B&B , il “Roothie’s Roost” gestito da una dolcissima anziana signora che si chiama appunto Roothie. Non vi elencherò tutti i punti di alloggio, ma alcuni di essi meritano davvero una buona recensione e questo in assoluto deve essere menzionato. Sistemazione confortevole e soprattutto ottima colazione preparata e servita da lei stessa e consumata insieme a tutti gli altri ospiti allo stesso tavolo scambiandoci esperienze di viaggio e aneddoti divertenti, un soggiorno così ti fa davvero sentire bene!!
Il viaggio prosegue in direzione di una delle maggiori attrattive dell’isola, il Pacific Rim National Park and Reserve, situato sulla costa occidentale. Lungo la strada meritano una sosta il famoso mercato di Combs sul cui tetto interamente ricoperto di erba brulicano giulive un gruppetto di simpatiche caprette e Cathedral Groove, casa dei più antichi e grandi alberi di tutta la BC, una serie di passerelle in legno guidano i visitatori a scoprire gli esemplari più importanti!!
Raggiungiamo Ucluelet, una delle cittadine del parco, in tarda serata e dopo una passeggiata al tramonto sulle spiagge del posto, prendiamo alloggio al “Namaste B&B”, dove la proprietaria Linda ci accoglie e mostra la stanza tutta in legno e vetro che ha persino la vasca idromassaggio vista mare.
L’altro centro abitato del parco è Tofino, simpatica cittadina che in questo periodo si riempie di stravaganti ed intraprendenti surfisti che sembrano gareggiare su chi ha il Pick Up più grande e le tavole più belle!
Tra le due cittadine si estende la Long Beach Unit, una meravigliosa e grandissima spiaggia di sabbia bianca e finissima che si affaccia sull’oceano pacifico ed è circondata dalla principale attrattiva del parco: la bellissima foresta pluviale. Insieme danno spazio a panorami davvero da sogno! Fanno parte del Parco anche una serie di isole antistanti a queste, una delle quali, Meares Island, raggiungibile in 10 min. da Tofino con un Watertaxi, merita assolutamente una visita, un sentiero si snoda nella fittissima vegetazione della foresta pluviale ed è possibile ammirare le meravigliose aquile dalla testa bianca le quali sembrano gradire molto questo incantevole luogo. Un consiglio, la foresta pluviale è molto umida e se non volete rischiare di scivolare di continuo come me e cadere come sacchi di patate, portatevi un adeguato paio di scarpe da trekking e non le banalissime scarpe da ginnastica!!
Nel parco ci sono altri bellissimi e numerosi sentieri, la cosa migliore è procurarsi una cartina nel centro visitatori. Nelle migliori mappe sono selezionati i più famosi e panoramici divisi anche per fasce di difficoltà. Noi, per ovvi motivi di tempo, ne abbiamo percorsi solo un paio ed abbiamo concluso la giornata ammirando il magnifico tramonto dal wild pacific trail di Ucluelet, un’ esperienza da non perdere!!
Ed in fine rotta verso nord, nella parte più selvaggia ed incontaminata dell’isola!! Una breve visita a Port Hardy e Port McNeill, decisamente meno turistici degli altri paesi visti fin’ora, ma altrettanto affascinanti e sosta a Telegraph Cove, piccolissimo porticciolo interamente costruito su palafitte adagiato in una tranquilla insenatura , un luogo di una bellezza surreale che ci ha regalato alcune tra le emozioni più forti di tutta la vacanza a partire dal magnifico orso bruno che improvvisamente ed inaspettatamente ci ha attraversato la strada in tutta calma deliziandoci della sua bellezza ed imponenza!! Stupendo!!
Al mattino seguente, proprio da Telegraph Cove, siamo partiti a bordo di un Kayak per una escursione di una intera giornata alla scoperta delle meraviglie marine del Johnston Straight, riserva naturale delle grandissime e maestose orche!! Non dimenticheremo mai questa esperienza, il forte rumore degli sbuffi, le loro pinne che fendono le tranquille acque dello stretto ed una strana sensazione di timore sentendosi così piccoli e separati da semplici canoe, ma allo stesso tempo voglia di avvicinarsi per essere il più possibile a contatto con loro! E non solo, le foche, le aquile e la bellissima flora marina. Impossibile descrivere, assolutamente da provare. Noi ci siamo rivolti al North Island Kayak (http://kayakbc.ca/) e ci siamo trovati benissimo, Jam, la nostra guida, oltre ad essere simpatica e preparata, pur non parlando l’italiano è stato carinissimo ed ha cercato di aiutarci nella comprensione anche della terminologia tecnica più difficile!!
Con questa bellissima escursione si conclude il nostro soggiorno a Vancouver Island, e dopo una sosta a Campbell River, da Nanaimo ci imbarchiamo di nuovo per Vancouver.
ALASKA: ANCHORAGE E KENAI PENINSULA
Studiando un po’ su quale fosse il modo migliore per raggiungere l’Alaska, arrivammo alla conclusione che il volo continentale sarebbe costato decisamente meno di quello intercontinentale. Anche se di fatto Vancouver è più vicina ad Anchorage, partire dalla vicina Seattle ci consentiva di ridurre le spese di un 50% ca.Cosi organizzammo una trasferta tramite i frequentissimi Shuttle Bus che collegano le due città e prenotammo il volo dal SeaTac Airport.
Vancouver e Seattle sono circa a tre ore di distanza l’una dall’altra, ma una quarantina di minuti vanno aggiunti per il passaggio della Dogana che è un po’ rognosetta, fanno scendere i bagagli, ricontrollano tutto e ti schedano come visitatore USA, ricordatevi di fare il VISA prima di partire, ma in ogni caso te lo fanno fare anche in loco, però si perde un po’ più di tempo.
Partiamo per Anchorage dopo poche ore dal nostro arrivo in aereoporto ed atterriamo a notte inoltrata..si fa per dire perche pur essendo già passata la mezzanotte abbondantemente, c’è sempre il sole all’orizzonte che mostra dei colori davvero eccezionali. Anche qui noleggiamo l’auto e raggiungiamo l’ostello di poche pretese che avevamo prenotato e che offre anche camere matrimoniali con bagno privato.
Dopo qualche ora di sonno ci prepariamo alla visita della città!!
Anchorage si sveglia lentamente al mattino, e noi ne approfittiamo per una passeggiata in centro in tutta tranquillità, seppur capitale, è molto diversa dalle altre prime città viste nel mondo, dà più l’idea di un grande paese dove un po’ tutti si conoscono, di grandi palazzi non ce ne sono tantissimi, e la parte più vecchia è davvero deliziosa, tutta in legno ed anche se ormai occupata quasi esclusivamente da negozi di souvenir, le variopinte insegne e i pupazzi di orsi ed alci a dimensione naturale, rendono il tutto davvero divertente e piacevole. Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita dell’ Anchorage museum, che ospita lo “ Smithsonian Artic Studies Centre”, la più grande ed importante collezione dei nativi dell’Alaska. E’ bellissima, tantissimi oggetti e dei grandi schermi che mostrano scene di vita e storia di questi meravigliosi popoli! Anche se un po’ caro (20euro circa a persona), ma del resto come tutte le attrazioni nel nord America, devo dire che ne vale davvero la pena!!
Il giorno seguente partiamo per la Kenai Peninsula percorrendo la famosa e panoramica Seward Hwy. Subito fuori da Anchorage la strada costeggia il Turnagain Arm, una lingua di mare delimitata da vette innevate, paesaggio meraviglioso reso ancora più interessante dall’importante influsso che le maree hanno su di esso, in bassa marea infatti il paesaggio sembra quasi lunare, la grigia sabbia è totalmente scoperta dall’acqua tanto che in alcuni punti si potrebbe quasi attraversare a piedi, la particolarità è l’arrivo dell’alta marea, che sfortunatamente non siamo riusciti a vedere ma che sappiamo giungere sottoforma di un’onda spettacolare alta a volte fino a 2 mt. E che invade la gola totalmente!!
Man mano che ci avviamo verso la fine del Turnagain Arm, le vette si fanno sempre più imponenti e spettacolari fino a che la vista non si apre sul maestoso Portage Glacier, riusciamo a vedere anche degli iceberg fluttuare nel mare sotto di esso, uno spettacolo entusiasmante, dei colori indescrivibili. Prima di proseguire per Seward, facciamo una breve deviazione verso Whittier, porticciolo che si affaccia sul Prince William Sound il cui accesso è consentito solo per mezzo di un tunnel scavato nella roccia ad un unico senso alternato.
Whittier è molto particolare, in realtà è solo un porto di accesso al golfo, ma si respira qui la vera aria dell’alaska, il mare ha il colore del ghiaccio, la natura la fa da padrona e desta sensazioni davvero incredibili, assolutamente merita spendere un po’ di tempo per visitare questo particolarissimo luogo.
Riprendiamo la Seword Hwy ed entriamo nella Kenai Peninsula, attraversiamo luoghi meravigliosi, qui ogni piccolo centro abitato sembra vivere in simbiosi con la natura che lo circonda, c’è un grandissimo rispetto verso di essa, un tipo di convivenza che da noi non è facile vedere. Lungo strada, a pochi km dalla destinazione, un’altra deviazione ci porta dritti allo splendido Exit Glacier, una delle lingue dell’imponente Harding Ice Field. Sentieri facilissimi e ben tenuti ci permettono di raggiungere il fantastico fronte del ghiacciaio, assolutamente da non perdere!!
Pernottiamo a Seward in trepidante attesa del tour in nave prenotato tramite il Kenai Fjords Tour (www.kenaifjords.com) per assistere agli spettacolari ghiacciai del Kenai Fjords National Park, accessibile solo via mare, ma al risveglio una tristissima sorpresa, il tempo è pessimo, vento, nebbia ed acqua non consentono alla nave di partire e noi, non potendo rimandare al giorno successivo, siamo costretti a rinunciare a quello che più ci aveva spinto a raggiungere questi luoghi!! Un po’ dispiaciuti e delusi dall’accaduto riprendiamo il viaggio lungo la Sterling Hwy per raggiungere Homer, ma ben presto il morale torna su di giri, ecco che lungo strada, totalmente indifferenti al traffico e alle macchine fotografiche dei turisti, incontriamo due enormi e bellissime Alci indaffarate a rimpinzarsi di erba!! Sono davvero buffe e l’emozione di imbattersi di nuovo in questi animali per niente consueti alle nostre abitudini è tanta, che dimentichiamo del tutto la delusione e torniamo a sorridere fino a raggiungere Homer. Davvero una incantevole cittadina distribuita su una sottile lingua di terra in mezzo al mare. Simpaticissime e coloratissime casine di legno accolgono un gran numero di turisti che vengono in queste zone per pescare, mangiare e trascorrere qualche gg in tutta tranquillità. Specialità culinaria del posto è l’halibut fritto, un tipo di pesce saporitissimo che non si puo fare a meno di assaggiare!
L’esperienza dell’Alaska è breve, restiamo solo per 5 gg, cosi in serata ci rincamminiamo verso Anchorage per poi riprendere il giorno successivo l’aereo e pernottiamo a Girdwood, una località molto bella lungo il Turnagain Arm, ma essendo meta di vacanza non solo di turisti esteri, ma anche di gente del posto, trovare un hotel senza prenotare in anticipo è pressoché impossibile!!! In mattinata, prima di tornare in aereoporto, spendiamo un paio di ore nella miniera d’oro del posto. La Crow Creek Mine, nata nel 1856, mostra ancora gli edifici e gli attrezzi originali, è incantevole ed interessante, ai più intraprendenti danno la possibilità di provare a cercare qualche pagliuzza di oro pagando però una discreta cifra e se non si è capaci per me non vale molto la pena, ma insieme ai turisti inetti ci sono anche persone del posto che invece, attrezzatissime, sanno bene quello che fanno e soffermarsi ad osservarle per un po’ potrebbe regalare la bella emozione di vedere una piccola pepita d’oro uscire direttamente dal fiume!!
Ed eccoci sulla via del ritorno verso Seattle, che non tralasciamo di visitare anche se per un solo giorno!!
VANCOUVER
Il nostro viaggio si conclude da dove era iniziato dedicando gli ultimi tre giorni alla visita della città di Vancouver. Nonostante il nostro alloggio non si trovasse proprio in centro, i mezzi pubblici funzionano benissimo e con lo Skytrain riusciamo a raggiungere downtown in meno di 20min. Il primo giorno ci prefiggiamo di vedere gran parte della città girandola quasi interamente a piedi. Dalla stazione centrale, percorrendo il meraviglioso e ben tenuto lungomare di Coal Harbour raggiungiamo il più grande parco della città: lo Stanley Park! Il miglior modo per visitarlo è noleggiare una bicicletta in uno dei tanti negozi all’ingresso del parco stesso, i prezzi però sono piuttosto alti e noi, pensando di essere ottimi camminatori (ovviamente avevamo torto marcio), decidiamo di girarlo a piedi, ma il parco comprende solo 400 ettari di foresta pluviale e innumerevoli siti da vedere richiedendo quindi diverso tempo, figuriamoci se lo si fa a piedi, ci vuole almeno un intero giorno e noi purtroppo non abbiamo tutto questo tempo, così, a metà strada, tagliamo e torniamo verso il centro, ecco perché consiglio la bici!! Nel pomeriggio ci inoltriamo nella fitta rete di vie di Downtown, approfittando della miriade di negozi per iniziare a fare anche un po’ di shopping, fino a raggiungere il Granville Bridge da cui si può ammirare i meravigliosi grattaceli interamente rivestiti di vetro, cuore e marchio della città che si specchiano nel False Creek, un vero spettacolo! Tramite il ponte si accede all’omonima Granville Island, sede del famoso Public Market, un variopinto insieme di botteghine di artigiani e bancarelle alimentari locali ed etniche i cui odori risvegliano i palati di tutti!! Al centro il famoso storico birrificio fa degustazioni per pochi dollari. Concludiamo la giornata nel nucleo più antico di Vancouver: Gastown. Un grazioso villaggio ormai circondato dai grattaceli che mantiene ancora intatte tutte le caratteristiche dell’epoca, anche se molto turistico è decisamente affascinante! E così in una giornata, consumando un bel po’ di suole, riusciamo a visitare gran parte delle zone più gettonate della città. Il giorno seguente una rapida tappa alla Rogers Arena e allo Stadio Olympico del quale visitiamo anche il museo, prima di dedicare il resto della giornata al Capilano Park (http://www.capbridge.com/). Si trova sulla sponda nord della città, facilmente raggiungibile tramite Seabus. Subito fuori dal porto, alla stazione di bus, è facile trovare il mezzo che raggiunge il parco. Nonostante sia un giorno infrasettimanale c’è molta gente ed il prezzo del biglietto si aggira intorno ai 30 euro, ma quando si è dentro ci si rende subito conto che ne vale davvero la pena. Il parco è un vero e proprio tour all’insegna della spettacolare flora e fauna del posto, ponti sospesi tra alberi e passerelle di legno si snodano tra piante secolari e panorami mozzafiato, ma le principali attrazioni sono sicuramente il Capilano Suspension Bridge, un ponte di legno sospeso su una gola alto circa 70mt e la Cliffwalk, una stretta passerella sospesa nel vuoto ancorata ad una parete di granito tramite cavi d’acciaio. Un luogo bellissimo che non fa mancare anche qualche piccola scarica d’adrenalina!! Decidiamo di passare la serata a Lonsdale Place, area di partenza dei Seabus, ma anche sede di un simpatico mercato alimentare e di una bellissima terrazza sul mare che offre una vista meravigliosa della città soprattutto al tramonto, ci soffermiamo infatti per qualche foto e poi di nuovo stravolti ritorniamo all’alloggio. Siamo dunque arrivati cosi all’ultimo giorno di vacanza, la stanchezza inizia a farsi sentire, gli ultimi giorni sono stati tutt’altro che rilassanti, ma perdere tempo a dormire non ci sembrava proprio il caso così, da bravi appassionati di sci e sport invernali, noleggiamo un’auto e ci dirigiamo verso Whistler. Anche se questa escursione non era prevista dall’itinerario programmato, non potevamo fare scelta migliore perché l’intero tragitto si è dimostrato di una bellezza fuori dall’ordinario!! Colori e contrasti fantastici e che dire di Whistler, una cittadina viva, turistica si, ma gradevole in ogni suo aspetto!
Lasciamo l’auto direttamente in aereoporto … prossima meta: casa!!
Il lungo viaggio di rientro lascia spazio a numerose riflessioni. La realtà ha di gran lunga superato il sogno. Abbiamo provato emozioni mai provate, abbiamo visto cose mai viste e gustato sapori mai avvertiti fin ora, abbiamo incontrato persone cordiali e disponibili e soprattutto abbiamo conosciuto due paesi che non potremo mai più dimenticare! Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno permesso il realizzarsi di questo desiderio e che nel nostro cuore hanno viaggiato insieme a noi!!