Be happy, go hippy

Quest'estate ero da sola, nessun compagno di viaggio disponibile. Pero’ non volevo tornare in Italia per le vacanze, volevo approfittare del mio soggiorno americano per girare un po' il continente,. Cercavo una vacanza economica, interessante e dinamica allo stesso tempo, volevo incontrare gente nuova, stare all'aperto, camminare…insomma,...
Scritto da: Aynat
be happy, go hippy
Partenza il: 07/08/2009
Ritorno il: 16/08/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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Quest’estate ero da sola, nessun compagno di viaggio disponibile. Pero’ non volevo tornare in Italia per le vacanze, volevo approfittare del mio soggiorno americano per girare un po’ il continente,.

Cercavo una vacanza economica, interessante e dinamica allo stesso tempo, volevo incontrare gente nuova, stare all’aperto, camminare…Insomma, “volevo” un sacco di cose! Cosi, cercando qua e la’ su internet qualche gruppo di backpackers a cui aggregarmi, mi sono inaspettatamente ritrovata a viaggiare in un autobus hippy.

Quel che resta del “flower power”, della cultura “on the road”, del “tutti insieme appassionatamente” si puo’ ancora trovare nella West Coast.

Basta saltare su un autobus per ritrovarsi a viaggiare negli States in uno stile che ormai nemmeno gli stessi americani comprendono piu’, se non pochi ultimi die-hard hippies che rendono quest’esperienza davvero unica nel suo genere.

Gli ultimi bus hippy sopravvissuti alla loro epoca, dopo la scomparsa del famoso Grey Rabbit, si sono riciclati come tour operator low cost che raggruppano i piu’ improbabili viaggiatori solitari (e non) dai cinque continenti, trasformandoli in pochi giorni in una fantastica “comune” di scoppiati e scarrozzandoli su e giu’ per il continente in pullman attrezzati alla meglio.

Ho incontrato l’umanita’ piu’ varia in questo viaggio: dallo studente olandese all’ecologista tedesca con figli 12enni al seguito; dall’attivista disoccupato per scelta, che gira il mondo barattando lavoro per vitto e alloggio, alla 50enne fanatica vegana; la cinese in viaggio da 2 anni finche’ non finisce i soldi, la chirurga serba in cerca di identita’, la coppia di attori inglesi in luna di miele, australiani, canadesi, filippini…E due autisti fricchettoni che vivono di ingaggio in ingaggio e che sembrano usciti da un film degli anni 70.

L’interno del pullman si trasformava in una lunga piattaforma di gommapiuma dove, dopo qualche giorno, il casino regnava sovrano: scarpe, zaini, libri, cibo, diari di viaggio, sacchi a pelo, i-pods, gente che dormiva, gente che leggeva, gente che giocava a carte, chiacchierava, rideva… 27 personaggi in cerca d’autore, in un’atmosfera d’altri tempi, spesso guardati come marziani da un’America puritana e bacchettona che sembra aver dimenticato la propria storia recente.

Di giorno si viaggiava al ritmo di Woodstock, ci si fermava a visitare citta’ o a camminare nei parchi nazionali, con qualche tappa alle hot springs lungo la strada.

Di notte si campeggiava o si viaggiava, dormendo tutti assieme nel bus. Ci si lavava quando si capitava a tiro di doccia, altrimenti c’era sempre la possibilita’ di fare un tuffo in qualche fiume o lago (freddini…Ma fantastici!). La mattina e la sera, a turno, tutti si improvvisavano cuochi o lavapiatti nella cucina da campo, si mangiava tutti assieme e poi si finiva la serata davanti al falo’, arrostendo marshmellows…In pochi giorni siamo diventati come una grande famiglia.

Gli autobus coprono svariati itinerari, che pero’ possono variare all’ultimo momento – take it easy, nulla e’ scritto nella pietra! Io ho scelto un giro per backpackers e camminatori allenati. Attraversava diversi stati, dalla California al Wyoming, Nevada, Montana, Utah, facendo tappa nei parchi nazionali piu’ famosi (Grand Tetons, Yellowstone, Zyon), ma anche e soprattutto in posti sperduti e spettacolari dove il turista comune non arriva nemmeno per sbaglio, ma dove il flower power e’ di casa da anni – nello specifico, alcuni angoli di canyon sconosciuti, fantastiche sorgenti calde e vecchie comuni hippie nel mezzo del nulla dove ci siamo goduti una bella stellata immersi nell’acqua calda ed una serata di teatro, musica e poesia ad opera dei compagni di viaggio che hanno voluto salire sul palco e regalarci un po’ del loro talento.

Abbiamo anche fatto un tuffo nel Great Salt Lake e passato qualche ora a Salt Lake City, inclusa una visita al tempio dell piu’ grossa comunita’ di mormoni degli States. Personalmente l’ho trovata molto kitch…

Senza dubbio bisogna dotarsi di un’enorme spirito di adattamento per intraprendere un viaggio di questo tipo, ma l’esperienza e’ cosi divertente e gli incontri cosi fuori dal comune, che ne vale sicuramente la pena.

E’ stata una vacanza che ha appagato l’occhio del turista e lo spirito del viaggiatore.



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