Baya Hibe etc etc

Cari turisti per caso, scriviamo perché possiate essere partecipi della nostra esperienza in Repubblica Dominicana e vogliate scegliere questa destinazione con nuove aspettative. Ci perdonerete, ma questa vacanza è stata baciata dal sole e non ci sono state sorprese negative, quindi non potremo che ritrarla positivamente, soprattutto perché di...
Scritto da: Adriano B.
baya hibe etc etc
Partenza il: 29/01/2005
Ritorno il: 10/02/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Cari turisti per caso, scriviamo perché possiate essere partecipi della nostra esperienza in Repubblica Dominicana e vogliate scegliere questa destinazione con nuove aspettative. Ci perdonerete, ma questa vacanza è stata baciata dal sole e non ci sono state sorprese negative, quindi non potremo che ritrarla positivamente, soprattutto perché di questo paese serbavamo non pochi preconcetti, figli di Beata Ignoranza e Luogo Comune. Allora, cominciamo col dirvi che abbiamo optato per la spiaggia di Baya Hibe. Che per questo non daremo un parere sulle coste di Punta Cana, celebri per la vita notturna e i mega villaggi a gestione italiana. Che abbiamo soggiornato nell’all-inclusive resort della Sunscape, Casa del Mar, venduto da Francorosso a cifre tutt’altro che modiche. E che, in definitiva, queste scelte hanno contribuito a fare della nostra vacanza un indimenticabile periodo di ozio e scoperta.

Baya Hibe è un luogo ideale per entrare a contatto con la vita dominicana. Anche se non sarete gli unici turisti in circolazione, scambierete due chiacchiere con tanta simpaticissima (e poliglotta) gente del luogo. Si tratta di un posto tranquillo, relativamente pericoloso. È un porto naturale, da cui salpano quotidianamente le lance per l’isola Saona, ma entrando in acqua stenterete a definirlo “porto”. Piuttosto avrete l’impressione di essere in un acquario, pieno di pesci, pascetti e colori sommersi. Nota bene: prima di partire munitevi di pinne, maschera e tubo oltre che di buoni propositi.

La Romana si raggiunge facilmente. Lì c’è un grande supermercato, una fabbrica di zucchero, facilmente identificabile dai fumi che produce (all’inizio credevamo si trattasse della Centrale Protonica di Sim City) e l’aeroporto locale, adibito all’atterraggio dei voli charter. Anche il fiume Chavon è a pochi minuti e si risale coi tour organizzati, a cavallo, sulle moto a quattro ruote o a piedi.

Tutte le visite guidate possono essere acquistate in albergo o, ancora meglio, per la strada da persone che offrono identici servizi a prezzi inferiori. La visita all’isola Saona, per esempio, costa 70 dollari nel villaggio mentre si acquista a 55 dagli operatori locali, spesso muniti di un piccolo botteghino sulla spiaggia. Questi ultimi offrono, se non bastasse, il vantaggio di poter disdire senza pagare penali in caso di maltempo.

La gita “tipo” a Saona (che poi è stata la nostra gita a Saona) prevede una tratta in catamarano e l’altra in lancia. Pranzo in loco a base di spaghetti e sugo all’aragosta, bibite varie, alcoliche e no, esplorazione della costa con annessa gara fra imbarcazioni e sosta finale per infastidire le stelle marine, presenti a decine nelle così dette “vasche naturali” e costrette a subire le angherie di turisti festosi e stupefatti.

Il tour di Santo Domingo che Francorosso vende a 55 dollari offre una sosta all’acquario della capitale ma, avendo visto quello di Miami da pochi mesi, non abbiamo ritenuto opportuno spendere ulteriore tempo a foraggiare esibizioni di incolpevoli delfini. Con la soluzione “fai da te” il buon Rafael, un tassista, ci ha scarrozzati dalla mattina al pomeriggio per 100 dollari.

La Ciudad Colonial è molto bella e si estende ad Ovest del fiume Ozama. Se una volta si trattava di un luogo strategico, al riparo dalle prodezze balistiche dei corsari, oggi dovrete attraversare vari ponti -chiusi- prima di raggiungere questo baluardo d’Europa cortigiana. Le piccole strade si percorrono a piedi e con una qualunque mappa si visita il visitabile. Ad ogni modo, se leggere e camminare contemporaneamente vi disturba, da ogni anfratto sortiranno persone ben disposte a istruirvi sulla cultura rinascimentale-caraibica, ovviamente in cambio di una onesta mancia.

Non vale la pena dire altro. Che siate bevitori professionisti o no, il rum dominicano e la mama juana (un liquore ritenuto afrodisiaco e curativo) diverranno una componente fondamentale della vostra vacanza. Il merengue, la salsa e la baciata ne saranno la colonna sonora. Quindi, munitevi di dollari e partite, senza dimenticare che si tratta di un posto dove la gente sopravvive grazie al turismo, dove è facile approfittare della povertà altrui ma dove nessuno vi negherà mai un sorriso. Gratis.

Ciao, Francesca e Adrian Bussons



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