Baviera: il vero castello di Walt Disney e Monaco
Ci avviamo subito verso lo schloss Hohenschwangau, raggiungibile a piedi in pochi minuti, dove il futuro re Ludwig trascorse la sua giovinezza, che visitiamo all’esterno. Una piccola tappa è d’obbligo al grazioso laghetto in fondo al villaggio per rinfrescarci un po’, data la calura della giornata. Ritirato il biglietto per schloss Neuscwansatein, già prenotato dal sito ufficiale a 12.50 euro più 1.80 euro per la prenotazione, ci avviamo verso il sentiero e in circa 20 minuti raggiungiamo il castello: uno spettacolo ! Per chi non avesse voglia di camminare, c’è pure un servizio bus e delle carrozze trainate da poveri cavalli sfiancati dal peso e dal caldo… meglio due passi nei boschi!
E’ il castello delle favole per eccellenza scelto da Walt Disney come modello per il castello del suo celebre film d’animazione “La bella addormentata nel bosco” .Questa dimora è anche presente in tutti i parchi Disney del mondo.
Attenzione all’orario d’ingresso segnalato sul biglietto: bisogna essere , come dire, molto tedeschi… si hanno solo 5 minuti per passare i tornelli, se si arriva tardi si perde il diritto di entrare. Ritirata l’autoguida in italiano, iniziamo la visita in queste splendide stanze.
Fu fatto costruire da Ludwig II, re di Baviera, un re molto “particolare”che amava rifugiarsi in un mondo onirico e poetico: mondo del Medioevo. I cicli pittorici sono ispirati alle opere di Richard Wagner, al quale il re dedicò il castello e alle saghe medievali. Ludwig era pervaso dall’idea di un sacro regno per grazia divina. In realtà era un monarca costituzionale, un capo di stato con diritti e doveri e scarsi spazi di intervento. Distaccandosi dal presente, egli si costruì un mondo parallelo in cui potersi sentire un vero monarca. Dal 1875 circa in poi viveva di notte e dormiva di giorno. Con i soggiorni sempre più lunghi sulle montagne divennero invece sempre più brevi quelli a Monaco. L’incapacità a regnare spinse il governo a emanare un decreto di interdizione e di destituzione del re dalla carica . Il povero Ludwig II venne internato nel castello di Berg. Il giorno successivo trovò la morte in circostanze mai chiarite nelle acque del lago di Starnberg insieme allo psichiatra che ne aveva redatto l’atto di interdizione.
Affascinati da questo personaggio così stravagante, percorriamo con il naso all’insù le magnifiche stanze del castello riccamente decorate, dove domina un colore , il blu imperiale. La visita si conclude però velocemente, nemmeno il tempo di assaporare quell’aria di favola che meriterebbe il castello: infatti l’omino che ci accompagna, ci dirige nelle varie stanze in modo molto frettoloso e così ci ritroviamo presto all’uscita un po’ delusi per la visita veloce.
Godiamo poi della vista del castello all’esterno, che appare diverso a seconda del lato da cui lo si osserva. Un bellissimo posto d’osservazione è il ponticello di Marienbrücke, così chiamato in onore della regina Maria, madre di Ludwig II, che è sospeso sopra la gola del Pöllat, raggiungibile camminando circa 15 minuti, da cui ci si può scatenare a fare mille foto magnifiche.
La sera una bella passeggiata sul lungo lago, la vista dei castelli illuminati, senza la ressa dei turisti, è uno spettacolo da non perdere.
Il giorno successivo si parte per Monaco. Scegliamo di fare solo un tratto di autostrada, per altro gratuita, per godere di paesaggi rilassanti, verdi, puliti e ordinati; lungo le strade poco trafficate, troviamo graziose case con le pareti dipinte, tipiche di questa parte di Germania e chiesette immerse nella natura: tutto ciò ritempra il corpo e lo spirito.
A Monaco abbiamo prenotato una stanza all’ Ibis Monaco City Ovest in Westendstrasse 181, in ottima posizione, facilmente raggiungibile dall’autostrada, con comodo parcheggio ma soprattutto davanti all’ingresso della metro. Con un ticket giornaliero di 6.30 euro, si può utilizzare la metro ogni volta che si vuole e dato che il centro è raggiungibile in 15 minuti, possiamo ritornare a riposare considerato il caldo insopportabile che opprime anche la Baviera in questi giorni di fine luglio.
La nostra visita inizia da Karlsplatz, dove dominano due eleganti palazzi, realizzati a semicerchio alla fine dell’Ottocento, una fontana creata in occasione delle Olimpiadi del 1972 che nei mesi invernali si trasforma in una pista di pattinaggio. Di fronte alla piazza si trova la porta medievale trecentesca di Karlstor attraverso la quale si accede al centro storico di Monaco. Tutte le attrazioni più famose si trovano proprio lungo questa strada. Visitiamo Michaelskirche dove di trovano le tombe di Ludwig II e altri sovrani di Baviera.
Poco più in là troviamo la cattedrale di Frauenkirche con le sue torri gemelle alte quasi 100 metri.
Appena varcato il portone d’ingresso, si trova sul pavimento l’impronta di un piede… la leggenda vuole che si tratti del piede del Diavolo. Durante la costruzione l’architetto aveva scommesso col diavolo che la chiesa sarebbe stata realizzata senza finestre. Il diavolo tornò a costruzione ultimata ed entrato in chiesa si accorse che, pur luminosa, non si vedevano le finestre! Fece una gran risata, pensando all’inutilità di un edificio privo di finestre, ma quando fece un ulteriore passo in avanti si accorse di essere stato imbrogliato. Le finestre c’erano eccome – i pilastri sono posizionati in modo tale che dal punto in cui si trova l’impronta non si vedono le vetrate e furibondo si tramutò in una tempesta di vento. Ancora oggi, avvicinandosi alla Frauenkirche, soffia sempre un po’ di vento… è vero!
L’interno è a tre navate e ospita splendide vetrate.
All’inizio della navata destra si trova il mausoleo in marmo e bronzo dell’imperatore Ludwig IV il Bavaro (1282-1347), primo membro della famiglia Wittelsbach a diventare Kaiser del Sacro Romano Impero. Intorno all’altare maggiore è riportato l’elenco di tutti gli arcivescovi di Monaco, cerchiamo e troviamo lo stemma di Joseph Ratzinger, vescovo dal 1977 al 1982 e futuro Papa Benedetto XVI.
Quasi di fronte alla chiesa si trova Augustiner, la storica birreria fondata dai frati agostiniani nel 1328. Nel 1803 con le soppressioni napoleoniche gli agostiniani sono stati cacciati da Monaco, la chiesa è stata sconsacrata e la fabbrica privatizzata. La birra Augustiner viene prodotta secondo l’Editto della purezza, il Reinheitsgebot, voluto dal duca Albrecht IV von Bayern nel 1487 e che prevedeva che la birra dovesse contenere solo 3 elementi: luppolo, acqua e malto d’orzo. In seguito si sono aggiunti il malto di frumento e naturalmente il lievito.
Giungiamo poi in Marienplatz, Piazza Maria, che è il centro di Monaco .Qui si trova il Neue Rathaus edificio neogotico sede degli uffici del sindaco. Un’alta torre (81 metri) domina la facciata principale e cattura l’attenzione dei turisti perchè ospita il celebre Glockenspiel (letteralmente “gioco di campane”), il più grande carillon della Germania che si aziona tre volte al giorno: alle 11, alle 12 e alle 17. Perciò alle cinque del pomeriggio puntualissimi, insieme a una miriade di turisti, assistiamo prima al suono delle campane della torre per annunciare la nuova ora; subito dopo parte la melodia del carillon e i personaggi iniziano a muoversi. Essi rappresentano il festeggiamento del festeggiano matrimonio del duca Guglielmo V con la principessa Renate e quando questi tornano alla loro immobilità partono i danzatori del piano inferiore che rievocano l’antica danza dei bottai per festeggiare la fine del periodo in cui la peste provocava molte vittime . A questo punto quasi tutti vanno via ma noi rimaniamo ancora un po’ per osservare il gallo dorato posto alla sommità del carillon che sbatte le ali, muove la testa e canta tre volte.
In mezzo alla piazza si erge la Mariensäule: una colonna di marmo, abbellita alla base da quattro putti seicenteschi, sorregge la statua in bronzo dorato della Madonna,in equilibrio su una luna crescente, patrona della Baviera, eretta nel 1638 dal principe elettore Maximillian I come ringraziamento per la liberazione della città dagli Svedesi durante la guerra dei Trent’anni.
Chiude la piazza l’Altes Rathaus (Vecchio Municipio).
A pochi passi troviamo il Viktualienmarkt , il mercato alimentare più famoso di Monaco, e Alter Hof
La prima Residenza dei Wittelsbach. Interessante è il bovindo tardo gotico nel cortile interno, detto anche torre della scimmia. Secondo una leggenda, una scimmia scappata dalla gabbia avrebbe rapito il futuro imperatore Ludwig, ancora neonato, portandolo fino allo torre del bovindo e lo riconsegnò solo dopo lunghi tentativi di persuasione.
Infine non possiamo non entrare nella Hofbräuhaus , la birreria più famosa di tutto Monaco. Nel grandissimo salone medievale, lunghissimi tavoloni in legno e fiumi di birra mettono allegria.
I clienti abituali hanno l’onore di avere il loro boccale privato in ceramica, custodito bene in vista al piano terreno. Nel negozietto a fianco compriamo il mitico boccale in vetro da un litro!
Da non perdere è la minuscola Asamkirche:questa piccola chiesa nella parte sud del centro storico in Sendlingerstraße, è un gioiello dell’architettura rococò. Poco visibile dall’esterno perché larga poco più di 8 metri e rinchiusa tra le mura di due costruzioni attigue, quando si entra si ha l’impressione di entrare in un altro mondo: è a una sola navata ed lunga solo 20 metri, ma è straordinariamente decorata: sembra più un teatro che una chiesa.
Altre cose avremmo potuto visitare, ma la nostra vacanza per ora si ferma qui. Alla prossima!