Baviera e Baden-Württemberg, una meraviglia
Comunicazioni la Germania è un paese molto civile: abbiamo visto una rete autostradale estremamente articolata e capillare (oltre che favolosamente gratuita), dal manto perfetto, e altrettanto dobbiamo dire delle piste ciclabili: queste ultime corrono a volte a fianco della sede stradale, ma sempre separate da almeno un paio di metri di terreno erboso, o talvolta seguendo percorsi autonomi che di tanto in tanto tornano ad incrociare la strada riservata ai mezzi a motore: e le piste vengono usate, eccome, da grandi e piccoli, famiglie intere, coppie, singoli che si recano a scuola o la lavoro o a fare la spesa, con la pioggia o con il sole: se di notte vedete qualche luce mobile per la campagna, probabilmente non sono lucciole ma fanali di biciclette! Per strada e in autostrada: correttezza, fair-play, educazione.
Energia qual’è il paese del sole? La Germania! sono moltissime le fattorie e le case che hanno installato sul tetto due o più file di pannelli solari fotovoltaici: avevo letto in passato della dedizione dei tedeschi a questo tipo di energia, nonostante non si possa certo dire che la Germania è un paese assolato; non manca nemmeno il vento, e allora ecco che spuntano di tanto in tanto poderose pale eoliche talvolta bianche, talvolta grigie, talvolta con le estremità dipinte di rosso: sono moderni mulini a vento! Qualcuno le considera antiestetiche e pensa che violentino il paesaggio, ma io credo che se collocate in posizioni opportune le pale possano essere addirittura belle, quasi una forma di arte (di sicuro un bel soggetto per una fotografia!); non parliamo poi della separazione dei rifiuti finalizzata al riciclaggio, perseguito con metodicità e capillarità: ovunque ci sia un “cestino”, sia in città che in campagna, in realtà ce ne sono almeno due ma spesso tre o quattro: carta, metalli, plastica, organico…Non è stato neanche difficile riuscire ad alimentare la nostra Multipla NaturalPower sempre a metano (“erdgas”) in quanto la rete dei distributori e gli orari di apertura consentono di viaggiare senza interruzione con questo combustibile, e noi di km ne abbiamo fatti circa 4000! Nota: il rifornimento di metano in Germania e in Austria è self-service! Sulle prime si rimane un po’ sconcertati, anche perchè le istruzioni affisse sono spesso solo in tedesco, poi si impara ma… Mai definitivamente, abbiamo individuato almeno 5 o 6 “procedure” differenti, tutte però fattibili visto che ce la siamo sempre cavata.
Alloggi L’offerta di alloggi è davvero elevata, e questo consente di arrivare in un paese verso sera e di trovare quasi sicuramente una camera libera: ci sono le “gasthaus”, spesso a gestione familiare e dotate di ristorante (gasthof), le camere (zimmer) e gli alberghi tradizionali: noi abbiamo soggiornato in 6 località differenti saggiando un po’ tutte le tipologie, ma ovunque abbiano trovato pulizia, ordine (un solo “infortunio”: una camera con odore di muffa, ma per fortuna era per solo una notte), e sul tavolo del ristorante… Semore almeno un fiorellino fresco e una candelina. In realtà noi abbiamo preferito prenotare in anticipo tutte le notti attraverso il sito internet www.Hotel.De
Gastronomia e ristorazione Chi ha detto che in Germania si mangia male? Ottima carne, ovviamente ottime patate, verdura sempre presente (gemischte salat) e naturalmente ottima birra (era scontato) ma anche ottimo vino in Franconia o in Allgaeu (“prosecco”, riesling, …), e ancora squisiti formaggi e saporiti salumi, da unire ai vari tipi di pane bianco, nero, con cereali, insomma un trionfo per la gola; e i dolci? Ottime anche le torte: una kaesetorte o una kirschtorte più cappuccino o caffè (il loro, non l’espresso) sono state spesso il nostro “pranzo” (per 10/11 Eur in tutto) consumato verso le 14:00/14:30, quando le robuste, deliziose, assortite colazioni mattutine svanivano dopo aver scarpinato per alcune ore in una città, in un borgo o nella vista di qualche “schloss” o “residenz”. Abbiamo cenato ottimamente e a sazietà con mediamente 25,00 Eur (in tutto per due persone!) nelle Gasthof, e per una cenetta veramente sfiziosa in ambiente “chic” non abbiamo superato i 45,00; una birra media (0,5 l) costa circa 2,50 Eur.
Navigatore Prezioso alleato è stato un navigatore gps gentilmente prestatomi da un collega di lavoro: usato soprattutto per entrare ed uscire dalle città più grandi, per confrontare fra loro percorsi alternativi ma soprattutto per raggiungere a colpo sicuro gli alberghi già prenotati e per individuare i distributori di metano in Austria e Germania, dei quali possedevo un elenco con città e indirizzo, scaricato da un validissimo sito tedesco (www.Erdgasfahrzeuge.De, oppure cercare su un motore di ricerca “metano”+”germania” e una volta aperto individuare/scaricare l’eleco dei “tankstelle”). Una nota “umana” sul navigatore: dopo averlo ricollegato la mattina o prima di riprendere il viaggio in automobile, ci metteva sempre 5/6 minuti a “svegliarsi” per dare la posizione! Questi navigatori italienisch! Cronaca del viaggio 13 agosto 2006, il contachilometri segna km 37725 Si parte! Ho raggiunto Cesena dove “prelevo” Annalisa e ripartiamo alle 8:40 (calma, siamo in vacanza!) per un percorso tutto autostradale via Bologna-Modena-Brennero-Innsbruck, seguito da strada statale, valico del Feldpass e arrivo a Fussen, pochi km dopo aver attraversato il confine Austria/Germania. Ore 11:45, fila a Rovereto Sud per uscire dall’autostrada e fare metano nei paraggi del casello; 12:30, si riparte, Annalisa vuole guidare ancora; 14:25 confine con Austria e cambio pilota, acquisto bollino autostradale austriaco (vignette EUR 7,60 + pedaggio Europabruecke EUR 8,00) 15:10 Innsbruck, km 38233 e secondo pieno di metano: come ci avevano detto, in Austria (e in Germania) il metano è self-service! Un po’ di difficoltà, istruzioni solo in tedesco ma per fortuna anche illustrate, e dopo alcuni tentativi infruttosi la “multi” si riempie la pancia di “erdgas”. Ripartiamo per cercare un giardinetto dove consumare i nostri panini, ma ben presto le nubi grigie che ci sovrastavano si trasformano in pioggia e sembra addiruttura che nevichi! (alt m. 611 s.L.M.) 15:50 riprendiamo il viaggio 17:30 dopo un percorso sottacqua arriviamo a Fussen e poi all’hotel Fischer, sulle sponde del Hopfen see (“Lago del Luppolo”!): bello, pulito, nuovissimo (aperto tre mesi fa); sistemazione in camera, e dopo aver ricevuto istruzioni per aprire e chiudere il garage in mimo-anglo-tedesco ci dirigiamo verso il centro di Fuessen. Siccome sappiamo che da queste parti si usa cenare presto ale 19:15 ci ritroviamo seduti alla Gasthof Krone: atmosfera fuori da tempo, cameriere in costume, gentilezza, ottimo rapporto qualità/prezzo: abbiamo mangiato una squisita zuppa di patate, servita in una pagnotta di pane privata di buona parte della mollica e usata come ciotola, a seguire stinco di maiale con patate e crauti (patate a “gnocco” un po’ gelatinoso, non il massimo) poi strudel e caffè. Usciamo e pioviggina, ma da soto gli ombrelli vediamo un paese carino, curato, in giro quasi solo turisti… Quasi solo italiani! Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo ai castelli di Ludwig per tentare alcune foto notturne: le strade fuori dai centri abitati non sono per niente illuminate, e la vista dei castelli debolmente rischiarati dal qualche faro è molto suggestiva. Ore 22:30: siamo in camera, per oggi il nostro lavoro è terminato.
14 agosto 7:30 sveglia e colazione: stupenda! 9:00 si parte per i castelli, parcheggio a pagamento e acquisto biglietti ( 17 EUR a testa per entrambi i castelli) per la visita di Neuesvhwanstein e HoheSchwangau dopo 20 minuti di fila (i biglietti si possono prenotare via Internet, evitando così file, ma ad un sovrapprezzo e con l’anticipo massimo di un giorno). Si parte con HoheSchwangau, saliamo a piedi, la visita è guidata e comincia puntuale all’orario a noi assegnato: in ogni stanza che visitiamo viene attivata una spiegazione in italiano preregistrata e diffusa da altoparlanti. Ci apprestiamo quindi a salire a piedi in circa 30 minuti al castello “bianco”, quello delle favole, che si rivelerà indubbiamente più bello e più ricco anche negli interni: decorazioni alle pareti, una camera da letto rivestita di legno intarsiato che ha richiesto alcuni anni di lavoro agli artigiani che l’hanno realizzata…
ore 14:30 le nostre visite si sono concluse, dai sogni di Ludwig alla fame concreta, quindi snack al barettino all’interno del castello: fuori piove a dirotto, noi dobbiamo però ancora vedere il castello dalla prospettiva del “marienbrucke”, il ponte (passerella) sospeso a circa 100 mt di altezza su un torrente, che facciamo? Naturalmente andiamo, e uscendo ci accorgiamo che soffia anche un discreto vento che riduce la protezione dal diluvio fornita dal nostro ombrellino alle sole teste (ma non è il 14 agosto?!?!?) Ancora un po’ di salitina e dopo circa 10/15 minuti guadagnamo la passerella e scattiamo qualche foto “subacquea”: però ne valeva la pena, perchè col cielo così contrastato di nubi grigie e nere alte, e nubi bianche pià basse delle cime dei monti circostanti, il castello dalle esili e appuntite torri ha indubbiamente un suo fascino. Lasciamo spazio ad altri visitatori e scendiamo a valle verso l’auto; mentre scendiamo smette di piovere e spunta anche un po’ di sole. L’alternarsi di sole, nuvole, pioggia e ancora sole nella stessa giornata sarà quasi una costante del nostro viaggio! Ore 16:00, che si fa? Ci dirigiamo al santuario di Wies, attraversando in auto una campagna stupenda dotata di tutte le tonalità del verde, che gli sprazzi di sole riescono a farci apprezzare; arrivati, sta per iniziare nella Wieskirche (interni barocchi di notevole pregio) un concerto di musica classica, naturalmente rimaniamo per ascoltare qualche brano. Uscendo ci accorgiamo che la chiesa è circondata… Da mucche che pascolano; torniamo verso l’hotel cambiando strada, fiancheggiamo un laghetto dove qualche boschetto sembra voler arrivare fino a bagnare le radici… Che bello! Ora c’è il sole ma anche un vento freddo teso e forte, difatti il “nostro” lago, quelo dell’hotel, si è popolato di surfisti, intanto addocchiamo un ristorantino in bella posizione da dove lo sguardo abbraccia tutto il lago e in lontananza si vede anche il castello delle fiabe; le porzioni sono come sempre molto abbondanti, ottima la carne, il cameriere parlava fortunatamente un po’ di italiano e così abbiamo potuto saltare la impegnativa fase di “traduzione” del menù, che affronteremo invece molte volte nel prosieguo del nostro viaggio. Usciamo: vento gelido, annullata la passeggiata digestiva, dritti in camera e poi a letto.
15 agosto Svegli alle 8:00, colazione dalle 9:00 alle 9:35!!. Vicino al nostro tavolo prendono posto due ragazzi italiani, di Venezia, sono arrivati ieri in moto e oggi visiteranno i due castelli…Noi invece andremo a Schongau. Nella principale piazza del paese ci sono bancarelle che si preparano ora ad aprire, c’è un’aria un po’ sonnacchiosa: la maggior parte dei banchi vende…Cibo! Qualcuno vende abiti che si ispirano ai costumi tradizionali, ma… Sotto un tendone un gruppo musicale inizia a suonare le canzoni popolari… Scattiamo foto a raffica, è quasi un delirio: a fianco del tendone i tavoli tipici dei “biergarten”, la gente che fa la fila agli stand (ma prima dove’erano? Tutti a messa?) e torna a sedersi con piattoni fumanti dove sembrano prevalere le patate e la carne, o con un boccalone da un litro di birra per mano: è l’icona della Baviera, quella dell’immaginario di tutti, ne siamo rassicurati e ne usciamo con i nostri “luoghi comuni” rinsaldati. Due musicanti in abiti ottocenteschi suonano un organetto e raccolgono offerte per la parrocchia. Il sole sembra stabilizzarsi, peccato non avere ancora fame per potersi mescolare totalmente ai locali. Ci dirigiamo quindi a Oberammergau, per vedere le caratteristiche case dipinte. Il sole esalta i balconi fioriti, non ci sembra vero di vedere un cielo blu terso magnifico, e ci sediamo al tavolino – all’aperto – di un bar-pastecceria dove pranziamo con due ottime fette di kaese-torte (si riveleranno poi le più buone della vacanza) e cappuccino/caffè. Vi sono in realtà anche molti negozietti per turisti (Annalisa non può esimersi dall’ispezionarli). E ora via verso Linderhof (parcheggio EUR 2,50), si scattano alcune foto al parco e poi alle 16:30 inizia la visita al palazzo, l’unico terminato tra quelli di Ludwig: che sfarzo, tutto teso ad initare Versailles e la corte del re Sole: nelle stanze oro e specchi a non finire, con singolari effetti prospettici, e nel giardino… Una grotta artificiale. Costo della visita EUR 7,00 a persona e stavolta guida “umana”, Cornelius. Si torna quindi in hotel, lungo la strada tanti motociclisti, a cena di nuovo alla Gasthof Krone: in sala tutti Italiani! 16 agosto, km 38607 Ore 9:10, stiamo partendo per Monaco, nuvole, piuttosto freddino. Arrivati a Monaco (parcheggio sotterraneo proprio all’ingresso della zona pedonale, raggiunta dal fido navigatore, ma le comodità si pagano: EUR 3,00 all’ora, massimo giornaliero EUR18,00). Girata in lungo e in largo fino a sera: città multietnica, tanta gente, tanta birra nei locali al coperto e nei biergarten; noi abbiamo scelto la HB, una delle più antiche birrerie di Monaco, dove abbiamo gustato anche una carne tenera e buonissima. Il sole si fa largo, nel pomeriggio fa anche caldo. In albergo ceniamo con te e fetta di torta e… Crolliamo.
17 agosto Ore 11:30; siamo ancora sul lago, di fronte al nostro hotel, oggi c’è un bellissimo sole e si sta divinamente, volevamo infatti fare un giro in barca ma sono tutte prenotate… Paghiamo allora le 4 notti (con colazione deliziosa e abbondante, EUR 319,60). Partiamo in direzione Donauworth. Si visita in un paio d’ore, tutto nolto carimo e tranquillo. Siamo sulla Romantische Strasse, ci dirigiamo a Nordlingen passando per Harburg, dove c’è un borgo fortificato. A Nordlingen passeggiamo per il centro, ci accorgiamo che il sole picchia forte: strano! Vediamo le prime case a graticcio, ma è ora di andare verso la nostra nuova residenza, pertanto partiamo per Linden, nelle vicinanze di Rotenburg ob der Tauber. Siamo in campagna, ed il punto di ritrovo principale è proprio la gasthof gestita dagli stessi proprietari della Gasthaus, dove resteremo per 4 giorni. Il tono è più “modesto” rispetto all’hotel di Fussen, ma tutto è decorosamente pulito e in ordine. La cena è a base di birra, cotolette e carne di manzo con patate, verdure crude e cipolla, le porzioni sono super abbondanti e gustose. Torniamo alla pensione in 5 minuti a piedi, c’è un gran silenzio e solo il chiarore delle stelle.
18 agosto, km 39218 La giornata sembra presa in prestito al nostro inverno: pioggia e vento, per fortuna “carburiamo” con una buona prima colazione e partiamo per Rotenburg O.D.T., parcheggiamo gratuitamente fuori le mura egiungiamo a piedi sotto la pioggia nella piazza principale. C’è poca gente. Dopo una prima esplorazione, “decidiamo” di entrare nel negozio di decorazioni natalizie (Annalisa in visibilio ci starà un’ora, io per ingannare il tempo faccio qualche foto all’interno, contravvenendo al divieto). Usciti, saliamo sulla torre del municipio per vedere la città dall’alto: sopra, un vento fortissimo ma una vista bellissima fatta di bosci lontani, tetti rossi vicini e una bella visone della piazza sottostante. Non abbiamo potuto visitare la Kaisersaal perchè chiusa, così sfoghiamo il nostro disappunto alla “Baumaister”, la “Casa dell’architetto”, attualmente una caffetteria con cortile interno coperto dove facciamo pausa con fetta di torta e cappuccino. Vediamo quindi, di nuov sulla piazza del municipio, il carillon che si aziona allo scoccare di ogni ora, che ci presenta due personaggi animati che rievocano la “bevuta magistrale” (maistertrunk). Intanto la città si popola, soprattutto di giapponesi e italiani, e proseguiamo la visita percorrendo i camminamenti sulle mura, restaurati e ricostruiti dopo le distruzioni della secoonda guerra mondiale; il percorso ci offre una vista della città all’altezza dei tetti, insolita e suggestiva. Decidiamo quindi di rientrare, facendo però una lunga deviazione per rfornire “multi” di benzina e metano: ceniamo alla gasthof con zuppa di patate e zucca, carne di maiale con patate e insalata, carne di manzo con patete, salsa all’aglio e verdure. Svaniscono i propositi di tornare a Rotenburg di notte, e guadagniamo il lettone.
19 agosto Colazione e partenza per Bamberg, il cielo promette bene e alle 11:30 (calma, siamo in vacanza!) lasciamo la macchina in un parcheggio sotterraneo nei pressi del centro: il primo impatto con la città è entusiasmante, attraversiamo il fiume su un ponte che unisce/divide fisicamente e simbolicamente la “città borgese” da quella “clericale”, e a ribadire l’equidistanza del “potere” la casa del borgomastro è… Sul ponte, sembra “appoggiata” su un pilone e sotto scorre l’acqua: un invito alla foto! Pranziamo quindi al “Rosengarten” con torta e assaggiamo la raucher bier, la birra affumicata, ma non ci sembra un gran che, io preferisco di gran lunga la “weiss”, quella leggermente torbida fatta con il grano, che prediligerò sempre per tutta la vacanza. Abbiamo anche la fortuna di vedere, all’uscita della cattedrale, un matrimonio “in carrozza” sul quale sfoghiamo le nostre macchine fotografiche. Poco più in là, un gruppo di ragazzi fa musica dal vivo all’esterno di un locale… Peccato dover ripartire, Bamberg ci è proprio piaciuta, si respira un’aria rilassata, la gente “è” rilassata, e il centro storico un gioiello. Puntiamo verso Memmelsdorf, dove isolato, in campagna, troviamo lo “Schloss”, residenza del vescovo, dipinto di giallo ocra, con quattro torri dalla copertura a cipolla di colore nero, mentre le finestre sono decorate in bianco… Un po’ “tedesco” ma nel complesso bello e scenografico, complicve anche il curato giardino circostante. La sera guardiamo le foto scattate da Annalisa (lei è “digitale”, io faccio ancora diapositive): sono sempre più belle, ora temo la sua bravura. Io finora ho fatto sei rullini di diao in sette giorni. SI cena di nuovo alla Gasthaus, la serata è molto animata perchè in una sala si festeggia un matrimonio, c’è musica… E noi andiamo di cordon bleu (avec pommes frites), holzmzcherteller, spaetzl e … Un favoloso prosecco offerto dalla casa, vinificato da uva locale: a ricordarci che siamo in Franconia, un territorio ricco di storia e … Di ottimo vino. Lo avreste detto? 20 agosto sveglia tardi, andremo a Dinkelsbuhl, rimanendo quindi sulla Romatische Strasse. Facciamo un giro della città su un carro trainato da un cavallo, dove pendiamo post assieme ad altre 7/8 persone, il cocchiere parla alternativamente tedesco e inglese, lentamente e sottolineando con gesti e pause la descrizione dei luoghi e delle storie ad essi collegati; apprendiamo quindi che anche se le strade convergono a raggera dalle porte dislocate lungo le mura al centro cittadino, l’arco che delimita la prta non è mai in asse con la strada che porta all’interno, bensì leggermente angolato, cosicchè un eventuale osservatore nemico avrebbe avuto una visibilità verso l’interno limitata a pochi metri (e non dell’intera via, magari fino alla piazza centrale). Inoltre le case erano dotate di spioncini non facilmente individuabili dall’esterno, e con la facciata non esattamente a filo della strada, ma con una lieve angolatura, affinchè dagli spioncini si potesse avere visiblità su una prozione di via senza doversi sporgere e quindi farsi notare (diffidenti e curiosi, questi abitanti!). Alle 13:30 pranziamo con zuppa diverdure in un locale moderno e carino. Il tempo fa i capricci: sole – pioggia – sole. Proseguiamo verso Wurzburg, la località più a Nord che visiteremo durante questo nostro viaggio. Arriviamo alla “Residenza”, principale attrazione della città, alle 16:30, si accede solo con visita guidata ma la guida non parla italiano, così ci attrezziamo di guida cartacea in italiano e ci “infiltriamo” nel gruppo di lingua tedesca. Prima della partenza del tour, la ragazza del bookshop, che parlava italiano, ci ha molto carinamente fatto vedere “in anteprima” alcune stanze, commentandole nella nostra lingua, a passo veloce perchè stava per iniziare il tour “ufficiale”: che gentile! spiccano nelle stanza, sia alle pareti che al soffitto, le decorazioni di stucco di un barocco quasi “delirante” opera degli artisti/artigiani Bossi, padre e figlio, se non ricordo male del ‘600. Lasciamo sempre l’auto nel parcheggio della residenza, sempre aperto, e ci addentriamo a piedi nel centro cittadino: godiamo di una luce particolarmente bella nell’ora prossima al tramonto, dove si avvicendano schiarite, nuvole scure, riflessi, arcobaleno, pioggerellina illuminata dai raggi obliqui del sole… E le foto ne risentiranno positivamente! Torniamo alla pensione molto soddisfatti e come al solito… Cotti, per cui non resterà che reintegrare le risorse con: spaetzle, insalata di patate, insalata mista, carne alla brace… EUR 19,90 in tutto. Essendo l’ultima sera paghiamo il soggiorno: 48 EUR a notte per camera, compresa la colazione. Un rapporto qualità/prezzo veramente notevole! 21 agosto, km 39830 Destinazione Foresta Nera con sosta a Bad Wimpfen, per vedere Duomo e torre dal caratteristico tetto grigio scuro, con i quattro angoli sormontati da torrette dal tetto a punta: bello nell’insieme anche il contrasto di colore tra tetto e mura della torre. Poche persone in giro. Ripartiamo, fermandoc di tanto in tanto a bordi della strada per fotografare la foresta, e giungiam a Baden Baden, centro termale con casinò (“roba da ricchi”). Riprendiamo il cammino nella zona meridionale della foresta nera e arriviamo a destinazione alle 19:30. La pensione è triste, sembra che ci siamo solo noi, atmosfera tra il dimesso e il dismesso, probabilmente durante la stagione invernale è un’altra cosa; la cena è appena accettabile, e in camera odore di muffa: sarà la prima, e per fortuna ultima, “delusione” del nostro viaggio .
22 agosto via verso Schiltach, un trionfo di case a graticcio di tutti i colori, un fiume, una cornice di monti…Foto a raffica!. Riprendiamo la strada e troviamo molti negozi “per turisti” di artigianato in legno, che trova la sua massima espressione nel riprodurre orologi a cucù. Arriviamo a Tribrg, base per molte escursioni nella foresta, dove in una pasticceria lungo la viaprincipale mangiamo la sospirata Kirshtorte (praticamente un trionfo di panna e ciliege sotto spirito, tuttavia secondo il nostro personale gusto la kasetorte è superiore) e uno squisito cappuccino. Proseguiamo quindi per Friburgo (Freiburg im Bresgau), dove abbiamo prenotato due notti. Lungo la strada, paesaggio verdissimo, conifere altissime e dritte trasformano i boschi che arrivano fino al bordo della strada in muri impenetrabili. Giungiamo all’hotel Kuhler Krug, dove chiediamo gentilmente di sostituirci la camera assegnata, che si affaccia sulla strada dove passa il tram e ha un bagno minuscolo, con una all’interno: la richiesta ha successo (a volte basta chiedere…) e prendiamo posizione. Cena in hotel: zuppa di funghi, cotoletta, patate al forno… Tutto bene. Andiamo quindi “in centro” col tram – 5 minuti – EUR 2,00 a persona – per un primo assaggio della città, che vedremo compiutamente l’indomani. Per il momento ci accontentiamo di arrivare alla cattedrale, di notte comunque affascinante, trionfo del gotico, in pietra rossa/rosata, dalla quale la gente sta uscendo dopo aver assistito ad un concerto: riusciamoad entrare per poco tempo, poi scatta l’orario di chiusura; vediamo le famose “rogge”, i ruscelletti incanalati tra le vie cittadine, e facciamo un po’ di foto in notturna. 23 agosto sveglia alle 7:00, ma non è una scelta: la luce del giorno filtra attraverso tende sottili dalla grande finestra… Tanto vale approfittarne per per essere in pista prima del solito: Friburgo di giorno si rivela bella, accogliente, la piazza del Duomo e piena di bancarelle di fiori, frutta e verdura. Peccato che io non mi senta molto bene: stanchezza? avrò mangiato qualcosa che mi ha dato fastidio? mah… Sono molto debole, la pressione è sotto i tacchi e per tutto il giorno non avvertirò nè fame nè sete (gravissimo!). Dopo aver gironzolato per il centro, verso mezzogiorno ci dirigiamo alla funivia che ci porta al prezzo (EUR 3,60 a persona andata e ritorno) su in alto sopra la città su una terrazza ristorante . C’è un bellissimo sole, e il panorama sono i tetti della città sui quali svetta sempre la mole della cattedrale. Riposatici ripartiamo a piedi per un sentiero che conduce ad una torre alta 43 mt.Da dove si gode un panorama mozzafiato a 360°, che giunge fino alla Francia e alla Svizzera (peraltro poco distanti): percorsa l’ampia scala a chiocciola in metallo, arriviamo in cima dove una bella brezza fresca mi fa stare momentaneamente meglio. Rientriamo in albergo perché sono probabilmente un po’ febbricitante, Annalisa si prende amorevolmente cura di me (è bellissimo, peccato che quando stai male non riesci ad apprezzare fino in fondo certe attenzioni) e la giornata si chiude qui.
24 agosto Paghiamo l’albergo (2 notti a 150 EUR + 28 per una cena). Il contachilometri segna 4035. Partiamo per Titisee. Appena il tempo per osservare questo laghetto dalle acque verdi e circondato da conifere alte e maestose, che inizia a piovere a catinelle: anche stavolta salta il giro in barca! La pioggia ci accompagna fedele anche per tutto il viaggio verso il Lago di Costanza (Bodensee), arrivati al nostro hotel (il Waldsee a Lindenberg, consigliatissimo), non rimane che curiosare in un supermercato LIDL per scoprire, come era prevedibile, che l’assortimento è praticamente identico a quello dei LIDL in Italia (ah, la globalizzazione…). Torniamo in albergo per la cena, il tempo è sempre inclemente ma per fortuna la cena è ottima, consumata in una sala con pochi tavoli che si affaccia con grandi vetrate su un laghetto che arriva a lambire la strada di accesso all’hotel; sullo sfondo, grandi abeti che circondano il lago: è uno scenario veramente “incantevole”, e meno male, visto che oggi è il mio compleanno! All’interno dell’hotel tutto è molto curato, le parti comuni hanno pavimento in legno, e la nostra stanza è addirittura “doppia”, gli infissi di legno verniciato di bianco, e dalle finestre vista sulle cime degli alberi.
25 agosto Colazione ottima e abbondante, tutto gustoso, freschissimo e anche ben presentato. Per smaltirla (praticamente un pranzo) non rimane che fare a piedi il giro del lago e poi arrivare in paese a piedi (20 minuti quasi tutti nel parco). Vediamo un matrimonio con parte degli invitati in costume popolare: molto carini! Prendiamo quindi l’auto e andiamo a Lindau, sul lago di Costanza. La cittadina è carina, praticamente è un’isola colegata alla terraferma da strada e ferrovia. La “circumnavighiamo” a piedi, osservando i palazzi con le facciate decorate (Municipio vecchio e nuovo), i negozi, la gente (anche tanti ciclisti, che hanno scelto gli innumerevoli percorsi attorno al lago per una vacanza sportiva), notiamo due chiese che si fronteggiano, una cattolica e l’altra protestante. Pausa gelato sul porto, il sole picchia in modo quasi maleducato; la costante vista dell’ampio lago, che si chiude solo molto in lontananza verso le catene di monti, conferisce a questa località una piacevolezza che induce al relax. Torniamo verso Lindenberg soddisfatti ma decidiamo di oltrepassarlo (si trova a est del Bodensee) per percorrere un tratto della Deutsche Alpenstrasse dalla quale le ultime ore di luce ci regalano ampi panorami su vallate verdissime, cavalli o mucche al pascolo, boschi, prati. Ci fermiamo ad ammirare il tutto su una panchina collocata in posizione strategica, e pensiamo che la Germania, o almeno la Baviera, sia una regione degna di essere conosciuta e apprezzata perché può offrire al viaggiatore veramente tanto. Ma la lunga giornata stimola l’appetito, ceniamo quindi ancora al ristorante dell’albergo: filetto di maiale, verdure, crema di funghi per Annalisa, filetto, insalata e … tagliolini fatti in casa al pesto –squisiti! Il tutto nel solito scenario, cura, gentilezza, etc… possibile spendere solo 44 EUR? Dopo, giro nella piazza del paese e concerto in piazza di un gruppo folkloristico locale.
26 agosto Peccato dover ripartire proprio oggi: (km segnati: 40659).
dopo la solita colazione pazzesca e la passeggiata nel bosco, arriviamo in paese dove sta prendendo il via la “sagra del formaggio” (kaesefest); la piazza e le vie sono piene di bacarelle che vendono principalmente i formaggi della regione, ma anche qualcuno svizzero, italiano o francese e inoltre salumi locali. La gente affluisce alla festa fino a “riempire” tutto il paese, e noi non possiamo che dare il nostro contributo acquistando formaggi (tutti buoni, saporiti e “profumati”) come “ricordini” per noi e i nostri cari. Immancabili i tavoloni dove si mangia e si beve birra, le cameriere in costume popolare e l’orchestra zumpa-zumpa-pa-ppa-ra-pa. Peccato andare, ma ci attende una lunga cavalcata automobilistica con prima tappa a est di Monaco, precisamente Herrenchiemsee, dove su un isoletta in mezzo al lago sorge il “solito” palazzo di Re Ludwig; traghetto €. 5,90 x 2 a/r per isola 10 minuti; poi 15 minuti a piedi fino al palazzo che sorge su una collinetta in leggera sopraelevazione, quel tanto che basta per guidare dolcemente la prospettiva dei viali fino all’acqua; ingresso €. 7,00 x 2. Il palazzo e l’ambientazione in un ampio parco, con fontane riccamente dotate di sculture e viali alberati che digradano dolcemente verso il lago, riportano automaticamente a Versailles. Nasce spontanea una osservazione socio-economica: Ludwig per costruire le sue residenze ha dilapidato le casse del Regno di Baviera, nella seconda metà dell’Ottocento, ma ora i turisti che giungono ogni anno in queste terre stanno restituendo all’Amministrazione il denaro impiegato, e con gli interessi! Verso le 19:00 siamo di nuovo in auto, stavolta ripartiamo per Berchtesgaden, sempre Baviera ma è un’enclave in territorio austriaco (Salisburghese), nelle vicinanze il “nido dell’acquila” (rifugio di Hitler) ma la nostra meta è un lago. Fatichiamo a trovare il nostro AlpenChalet Bianca, il navigatore fra le alte creste montuose va in tilt, ormai è buio… ma lo troviamo e la chiave della nostra camera è appesa alla porta esterna dello chalet, ma la porta è chiusa! un vicino ci dà indicazioni per rintracciare la proprietaria, alla quale chiediamo anche un suggerimento per la cena. Per quanto fuori regni il silenzio, dentro la Gasthof Unterwirt invece si balla, si canta e … naturalmente si mangia: noi ceniamo con putengrillen (è tacchino, cosa credevate?), patete, gemischte salat, crauti. Alle 22:00 il locale si è praticamente svuotato, così andiamo pure noi. Oggi abbiamo fatto parecchi kilometri.
27 agosto I kilometri fatti ieri verranno ampiamente compensati da ciò che vedremo oggi: il Konigsee. Lasciamo quindi la camera (50 EUR con colazione), piove e fa freddo. Ci imbarchiamo quindi sul traghettino elettrico (silenzioso e non inquinante, 11 EUR a/r ciascuno) che ci farà solcare le acque limpidissime di questo lago dove il verde dei boschi che vi si riflettono conferisce alle acque tutte le sfumatue di verde. Dopo una “curva”, compare la suggestiva chiesa di San Bartolomeo, bianca con il tetto rosso e i campanili a cipolla, una vera chicca e un invito alla foto al quale naturalmente non ci sottraiamo. Anche se sotto la continua minaccia della pioggia, sostiamo nei pressi della chiesetta: verso i monti nubi basse, vicino ad un punto di ristoro, su un palco, un gruppo musicale tradizionale… zumpa-zumpa-pa-ppa-ra-pa… e per noi, prima del rientro, solita torta con caffettone. Poi di nuovo traghetto e via, in marcia verso casa.
Scendiamo dall’auto per una pausa (Palmanova) quando siamo già in Italia, ma qui… è caldo! Faremo poi un’altra sosta per una pizza (l’astinenza prolungata di circa 15 giorni si fa sentire) e a mezzanotte siamo a Cesena. Il contachilometri segna 41734. Vacanza finita. Aufwiedersen! Ringraziamo di cuore tutta la community di Turisti per caso, e in particolare chi ha pubblicato prima di noi dei racconti di viaggio in Germania dai quali abbiamo attinto preziosissime informazioni.
P.S. Per info non esitete a contattarci. Mauro e Annalisa. E-mail: maurobosi@libero.It.