Battezza l’Anno Nuovo con un tuffo nell’Oceano!
Ecco alcune info pratiche ed economiche utili:
Volo (da nizza) 620euro a persona + 60 di assicurazione annullamento con American Airlines;
Itinerario: 3 giorni a Miami (29 dicembre – 1 gennaio), partenza l’1/01 per le Keys, dall’1 al 4 a Key West + un’ultima notte a Miami.
Premetto che ero già stata a Miami svariate volte per lavoro, senza mai tuttavia coglierne completamente l’essenza di rilassatezza e bella vita che questa piccola parte della città (south beach) è in grado di offrire, e senza aver mai visitato Key West!
Hotel: 3 notti al WhiteLaw sulla Collins (640euro per 2 persone per 3 notti), 3 notti all’Albury Court di Key West (circa 600euro per 2 persone colazione inclusa) e un’ultima notte al Nash di Miami, sempre sulla Collins (143euro per 2 persone).
Atterriamo a Miami alle 15.30 del 29 dicembre, il volo sembrava infinito, e non appena raggiungiamo gli amici al WhiteLaw (albergo carinissimo in stile decò, interni decisamente di design, bar casinaro ed happy hour dalle 7.00 alle 8.00 di sera con drink a base di rum e vodka gratis per i clienti) abbiamo solo voglia di metterci in mini e shorts + ciabatte e buttarci proprio sull’happy hour.
Io purtroppo esagero, e tra fuso, stanchezza e sbornia collasso a letto prima ancora di andare a cena. Mio marito Gerry e gli amici Matteo e Mara cenano al ristorante cubano sotto l’hotel e poi anche lui, sfinito dal fuso, rincasa.
Il secondo giorno siamo belli arzilli, andiamo tutti e 4 a fare colazione sulla Ocean, ossia a farci fregare un mucchio di soldi in uno di quei locali che offrono ogni ben di Dio vista mare. Il compaesano che lo gestisce ci invita promettendo che ci offrirà i caffè, in effetti dopo aver spaziato con omelette e condiviso un ‘banastrone’ di succo d’arancia attrezzato con 4 cannucce da cui sorbiamo tutti rimaniamo sorpresi del prezzo basso, se non fosse che il giorno dopo io e mio marito torniamo per un semplice caffè con brioche e ci sparano in 2 più del giorno prima in 4… diffidate!!!
Il 30 dicembre è una bella giornata; non calda come ce la aspettavamo, ma stare sulla spiaggia a fare people watching è abbastanza piacevole, anche se mezzi vestiti. Il pomeriggio lo passiamo passeggiando sulla Lincoln, ossia facendo shopping!! E che affari, coi saldi invernali abbiamo portato a casa una valigia di roba ad ottimi prezzi! Mangiamo anche una pizza locale in un ristorantino di fronte al Sushi Samba. Dopo un po’ di relax ci prepariamo per la sera. Siamo diretti ad Espanola Way, non proprio un quartiere, in quanto si tratta di un’unica via, ma molto folkloristica e messicaneggiante, andiamo in un delizioso ristorantino che si chiama Tapas Y Tinto, per il menu ci atteniamo rigorosamente al nome del posto.
Il 31 dicembre fa calduccio e c’è il sole, perciò andiamo in spiaggia da Ocean Drive. Si può addirittura fare il bagno, così ci tuffiamo tra le onde. Pranziamo da un paninaro che si trova in una traversa della Collins e che fa panini di ogni genere a poco prezzo ma originali e di ottima qualità, da provare. Stiamo meditando che cosa faremo quella sera cercando di organizzare il Capodanno divertentissimo che ci aspettiamo da Miami! Decidiamo di andare in un mega supermarket specializzato in cosine bio, e compriamo una marea di sushi, altre prelibatezze e bottiglie di vino e champagne. Poiché non ci va di mischiarci alla calca per la cena, allestiamo un banchetto principesco nella suite dei nostri amici, stappiamo lo champagne e ceniamo tutti contenti, prima di finire di prepararci per uscire. Poco dopo le 23.30 siamo sulla Ocean con una bottiglia di Veuve Cliquot imboscata nello zainetto in caso non si potesse portare, qualche foto, qualche sorso, qualche risata tra la folla e scattano il countdown ed i fuochi d’artificio!!!! Peccato che i fuochi durino molto poco. Ci sbaciucchiamo tutti per gli auguri e corriamo sulla spiaggia scalzi a vedere le persone che battezzano l’anno nuovo lanciandosi tra le onde e a finire la nostra bottiglia. Giriamo un po’ in mezzo alla bolgia della Ocean, fino a che un locale ci ispira, il Clevelander. L’entrata costa solo 25$, ed anche i drink sono accessibili. Bella ambientazione, piscina e tutto, e circa 5 dj che si susseguono durante la sera, quindi ci scateniamo!! La serata è calda, stellata e piacevolissima, un perfetto inizio d’anno!!! Alle 5.00 ci facciamo un hamburger sempre sulla Ocean prima di andare a dormire.
Il primo dell’anno siamo già in piedi alle 10.30 nonostante le ore piccole della sera prima, in quanto alle 11.00 dobbiamo ritirare il ‘camion’ (un SUV di dimensioni davvero imbarazzanti) all’aeroporto per partire alla volta delle Keys. Dopo un’ora di coda riusciamo a partire, oltrepassiamo Key Largo e man mano le varie altre Keys, fino a Islamorada, dove ci fermiamo per pranzo a base di pesce e molluschi. Dopo il paesaggio si fa più bello, mare da entrambi i lati dell’autostrada, mare azzurro e caraibico, peccato che i colori non risaltino al loro meglio perché è nuvoloso. Attraversiamo il famoso 7 mile bridge (da vedere!!) sotto una pioggia fortissima, e proseguiamo verso Key West. Gerry ucciderebbe per un caffè, ma è tutto chiuso… Arriviamo all’Albury Court che è buio. L’hotel è magnifico, in stile coloniale, tutto di legno, tenuto benissimo e con un’incantevole piscina nel giardinetto interno su cui affacciano le nostre stanze, entrambe col camino e grossi lettoni stile country!
Andiamo a cena in un ristorante molto carino specializzato in bistecche e aragoste.
Il 2 gennaio, dopo colazione nel giardinetto, ce ne andiamo in spiaggia ignorando un freddo piuttosto pungente. Siccome c’è il sole però basta stare riparati e non si sta poi così male. Leggiamo, ci rilassiamo e ci abbronziamo. Assistiamo anche ad un matrimonio inverosimile con il vino bevuto in bicchieri di carta ed altre simili chicche!!
Si avvicina l’ora del tramonto, e da bravi ci avviamo a Mallory Square per ammirarlo proprio in stile Hemingway. Peccato che faccia un freddo assurdo vista la latitudine a cui siamo! E che ci scoraggia persino a procurarci delle fritters locali da assaggiare durante l’osservazione del bellissimo tramonto.
Andiamo a fare un giretto alla scoperta di Duvall Street e delle sue attrazioni… Key West è fantastica, si può vedere di tutto… da un tizio che porta a spasso un pony col guinzaglio come fosse un cane, ad un vecchietto che racconta barzellette sporche dicendo che i soldi che ne ricava se li spenderà in birra, al signore di una certa età che va in bici pubblicizzando su un apposito cartello dei night di spogliarello!!!! Presi dall’atmosfera ci prendiamo prima un aperitivo (nel mio caso una pina colada) in un bar country, dove io e la mia amica ci facciamo anche la foto stile sexy-cavallerizza su finte selle attaccate a degli sgabelli.
Corriamo a prepararci per la serata e poi raggiungiamo un ristorante caraibico indicato sulla Lonely. Un posto che definirei un po’‘dodgy’!!! non c’era nessuno, abbiamo mangiato all’aperto nonostante la temperatura in quei giorni si abbassasse sempre più, il cameriere era un po’ smart anche se questo ci provocava un’ilarità incontenibile e il cibo si gelava nel piatto nel giro di 1 secondo!!! Quando poi alla richiesta di un caffè va bene americano ma ristretto si è presentato con la tazza per l’ovomaltina della colazione colma fino all’orlo di quel che sembrava nestlé allungato non c’è più stato modo di contenere le risate.
Ci dirigiamo quindi verso un altro localino; qui i drink vengono tenuti in delle specie di barili con l’oblò (uno col drink al cocco tipo pina colada, l’altro col daiquiri ecc.) da cui si faceva colare il drink nel bicchiere, e poi per un extra $ volendo ci infilano dentro un misurino di rum!
Il 3 gennaio fa decisamente un freddo becco e non c’è verso di far finta che non sia così. Matte parte comunque alle 7 del mattino alla volta del porticciolo, dove farà un’escursione di pesca d’altura.
Io, Gerry e Mara andiamo imperterriti in spiaggia tentando di individuare il posto più isolato non per prendere il sole, visto che non c’è! Ma per leggere almeno un libro e chiacchierare senza volare via! Ci arrendiamo dopo circa 2 ore e torniamo verso il centro. Lì raccattiamo Matte di ritorno da un’escursione piuttosto infruttuosa, e ci spariamo un hamburger in un localaccio.
In macchina raggiungiamo poi il punto più a sud degli Stati Uniti Continentali, contrassegnato da una specie di boa piuttosto bruttina, ma dove la foto è assolutamente d’obbligo.
Tornando in hotel possiamo ammirare passando i vari edifici di Key West, che sono splendidi. Case d’epoca in legno di alcuni piani e con balconi che girano tutto intorno. Ville enormi! E tutte meravigliosamente decorate di luci e festoni natalizi, una più bella dell’altra.
Rientrati in hotel un po’ per via del freddo e un po’ per la stanchezza di questi giorni movimentati! Decidiamo di riunirci in una delle camere e di ordinare pizza e cinese a domicilio. Ovviamente dimentichiamo che le porzioni americane sono ‘leggermente’ più abbondanti delle nostre, e ci ritroviamo a ridere come matti vedendo il numero di cose che ci consegnano!!!! Splendida serata davanti al caminetto!
E’ il 4 gennaio, e via da Key West. Ho un po’ di tristezza nel lasciare l’hotel, che era così accogliente, caldo e rilassante.
Ci apprestiamo alle 4-5 ore di guida per raggiungere Miami, tra noi ragazze c’è un po’ di skazzo per via del freddo e del cattivo tempo, visto che eravamo in cerca di sole e mare e caldo! E soprattutto visto che tutte le volte che sono stata a Miami a dicembre un clima così non era mai capitato.
Arrivati a Miami ci dividiamo, noi stiamo al Nash sulla Collins, e loro in un altro albergo sulla Ocean. Mentre loro partono per shopping in uno dei grandi mall un po’ fuori città, io e gerry tant’è ci riproviamo con la spiaggia. Ci mangiamo un’insalata Ceaser e ci stendiamo sulle dune; giornata fantastica, un sole nitidissimo all’orizzonte, ma l’aria è molto fresca.
Giriamo la Ocean e mostro a Gerry i vari hotel dal retro (c’è una passeggiata di legno sul retro dei mega hotel che corre accanto alla spiaggia, si possono vedere tutti i giardini e le piscine degli hotel art decò, compreso il Delano, ed alcune volte si incontrano shooting di modelle).
Rivediamo gli amici verso il tardo pomeriggio e, insieme, facciamo ancora un po’ di shopping sulla Collins.
La sera si va a cena da Joy’s Crab, grande idea di Matteo. Trattasi di un ristorante chiccosissimo dove vanno tutti i vip e dove non si può prenotare, perciò ci apprestiamo a fare un’ora di coda. Comunque passa veloce tra un mohjto, una chiacchiera e… l’avvistamento di Michelle Hunziker!
L’attesa vale decisamente la pena, tutte le portate sono eccezionalmente buone, così come il vino, e il personale é gentilissimo.
Ultima tappa della nostra ultima sera a Miami: ovviamente il Delano! All’insegna di un design d’avanguardia che toglie il respiro, un giro di drink per salutare Miami!!!!!
Alla prossima….