Bastano 7 giorni per scoprire tutte le meraviglie della Giordania, ed ecco l’itinerario giusto per farlo
Giordania on the road nel mese di marzo. Un viaggio di otto giorni che parte e arriva nella capitale Amman, passando per alcune delle località simbolo della nazione mediorientale, tra cui Jerash, Petra e il deserto del Wadi Rum. Ecco il racconto di Carlotta
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
- Day 1: Amman (arrivo)
- Day 2: Jerash – Nebo – Madaba
- Day 3: Kerak – Piccola Petra – Petra
- Day 4: Petra
- Day 5: Wadi Rum
- Day 6: Wadi Rum – Mar Morto
- Day 7: Amman
- Day 8: Amman (rientro)
Day 1: Amman
Volo Milano – Amman
Arrivo Amman, dopo controllo visto prime cose che facciamo sono:
- Acquistare una sim card locale (15 euro) che ci permetterà di avere internet a disposizione per tutto il viaggio, molto utile muovendoci in autonomia e con una macchina senza navigatore incluso
- Prendere la macchina in affitto
Ritirata la macchina ci dirigiamo verso la nostra guest house nel centro di Amman, ma in una via secondaria fuori dal caos della strada principale dove abbiamo anche sempre trovato parcheggio per la macchina.
Sistemati i bagagli, decidiamo di iniziare ad esplorare la cittadina anche se è già tardo pomeriggio, ma riusciamo a visitare la cittadella, che sorge su un promontorio e dove vediamo i resti dell’epoca romana, bizantina e omayyade (califfato arabo).
L’ingresso è incluso nel JP.
Finita la visita è già ora di cena e avendo saltato il pranzo ci dirigiamo direttamente in Rainbow street per cenare.
Day 2: Jerash – Nebo – Madaba
Dopo una rapida colazione lasciamo l hotel per dirigerci verso Jerash, antica cittadina romana ancora ben conservata che ricorda un po’ la nostra Pompei. La distanza da Amman è di circa un’ora, cerchiamo di arrivare presto prima dell’arrivo dei bus turistici e per le 10 siamo già dentro il sito archeologico (ingresso incluso in JP). Il sito è molto ampio e le rovine sono ben conservate e si giro a piedi in un paio d’ore. Finita la visita riprendiamo la macchina in direzione Monte Nebo e nel tragitto ci fermiamo a mangiare un pranzo veloce.
Arriviamo nel primo pomeriggio al Monte Nebo, che dicono essere il Monte dove Dio ha mostrato a Mosè la terra promessa. Qui l’ingresso è a pagamento (3€ pp), ma col senno di poi eviterei la visita. Infatti su questo monte sorge solo una piccola chiesa con un pavimento a mosaico, ma per il resto, a parte la vista sino al Mar Morto, non c’è niente di significativo.
Quindi riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Madaba, per incontrare un amico che vive qui da un paio d’anni. La città è piccola, così come il suo centro.
Day 3: Kerak – Piccola Petra – Petra
Il terzo giorno ci spostiamo verso il mar Morto o meglio questa era la nostra idea iniziale.
Purtroppo, quando arriviamo al mare il clima non era dei migliori, pioveva e faceva molto freddo, motivo per il quale decidiamo di cambiare itinerario e spostare il mar Morto al ritorno dal deserto e proseguire verso Piccola Petra, approfittando del tempo in più per fare una sosta a Kerak.
Qui visitiamo un antico castello crociato (ingresso incluso nel JP) e poi infreddoliti dal forte vento decidiamo di fermarci in una piccola tavola calda a mangiare qualcosa. Uno di quei posti a cui non daresti un euro da fuori, ma che poi si è rivelata una piacevole sorpresa.
Ristorati dal pranzo ci rimettiamo alla guida direzione Piccola Petra. Piccola Petra è un canyon versione in miniatura di Petra, dove si trovano antiche porte scavate nella roccia. Noi decidiamo di salire fino alla cima di un canyon (abbastanza impegnativo) per ammirare dall’alto la vista di quel paesaggio lunare. Finita la visita di Piccola Petra (1h) ci avviamo verso Petra.
Qui abbiamo deciso di alloggiare in un hotel molto vicino all’ingresso, così da poter entrare all’alba il mattino seguente senza dover utilizzare l’auto.
Day 4: Petra
Il quarto giorno quindi è dedicato interamente alla scoperta di Petra.
Sono appena le 7 quando superiamo i cancelli del sito archeologico e ci dirigiamo subito verso il Tesoro (ca 20 min a piedi dall’ingresso).
La sveglia all’alba è subito ripagata dalla fortuna di poter ammirare il Tesoro praticamente da soli (ci saranno state una decina di persone in tutto) e di godercelo nel silenzio del canyon.
Dopo la prima tappa proseguiamo e decidiamo di recarci direttamente al Monastero lasciando per dopo la visita di tutte le altre attrazioni presenti sul cammino. La salita al Monastero dura circa un’ora dal tesoro ed è molto suggestiva, si percorre questa lunghissima scalinata scavata nella roccia fino ad arrivare in questo ampio slargo dove sorge il monastero.
A mio parere ancora più suggestivo del Tesoro, forse perché è anche più difficile raggiungerlo.
Dopo il Monastero riscendiamo e ci dedichiamo alla visita degli altri punti importanti (le tombe, il tempio).
Purtroppo il clima non ci aiuta, tira forte vento e nonostante siamo ben coperti fa abbastanza freddo per cui nel pomeriggio rientriamo in albergo per riposare.
Devo dire che la scelta di visitare Petra in una giornata è stata la migliore, volendo è possibile fare anche il ticket per più giorni, ma a meno che non vogliate fare dei trekking all’interno del sito, una giornata è più che sufficiente per vedere le attrazioni principali.
La sera decidiamo di andare a cenare a Wadi Musa (la città che sorge sulla collina sopra Petra) e proviamo un ristorantino molto carino gestito da ragazzi giovani che ha in menu la carne di cammello che volevamo assaggiare.
Day 5: Wadi Rum
Finalmente stamattina la sveglia non suona all’alba! Infatti la nostra prossima tappa è il Wadi Rum dove abbiamo appuntamento con il nostro amico Beduino dopo pranzo.
Da Petra al Wadi Rum sono meno di due ore di macchina per cui ci alziamo con calma, facciamo colazione e ci mettiamo alla guida.
Arriviamo a Wadi Rum giusto in tempo per pranzo, scegliamo un ristorante locale e aspettiamo la nostra guida. Al villaggio di Wadi Rum non c’è granche, solo una strada con quale locale e qualche negozietto di souvenir e un ampio parcheggio dove si lascia la macchina per essere trasportati nel deserto.
Qui incontriamo infatti la nostra guida Beduina.
Il campo tendato di Haytham ha aperto da poco, è un campo piccolo (circa una decina di tende) nel cuore del deserto, molto spartano, ma noi ci siamo trovati molto bene.
La giornata nel deserto inizia con una gita in jeep di circa 4 ore nella quale visitiamo i luoghi principali del deserto, facciamo sand boarding e beviamo un te al tramonto davanti a un fuoco acceso dalla nostra guida, un’esperienza magica.
La sera rientriamo al campo tendato. La nostra tenda è molto semplice, consta di un letto con coperte (la notte le temperature scendono molto soprattutto a Marzo) e nient’altro, i bagni sono in comune.
La cena viene cucinata secondo la tecnica berbera dello Zarb, ovvero viene scavata una buca nel terreno sabbioso dove viene introdotto questo barbecue di acciaio di forma rotonda e la carne e le verdure vengono fatte cuocere sotto la sabbia per ore.
La carne era buonissima e tenerissima! E viene servita nella tenda centrale dove intorno a un fuoco conosciamo anche gli altri ospiti del campo. La serata passa tra chiacchiere in tutte le lingue, risate, canti e balletti beduini ed è questo spirito di condivisione e allegria che più mi è piaciuto dell’esperienza nel deserto.
Dopo la cena ritorniamo nella nostra tenda e ammiriamo il cielo stellato che senza inquinamento luminoso è spettacolare.
Day 6: Wadi Rum – Mar Morto
Il mattino ci svegliamo e dopo una abbondante colazione abbiamo circa due orette da aspettare prima di essere riportati indietro al villaggio.
Decidiamo di non fare alcuna escursione aggiuntiva (giro in cammello, altra visita nel deserto) ma di goderci la tranquillità del campo facendo una passeggiata li attorno. A marzo questo è possibile perché anche se siamo nel deserto le temperature sono accettabili.
Alle 11 ripartiamo con la jeep alla volta del villaggio, dove pranziamo, compriamo qualche souvenir e siamo pronti per ripartire alla volta del Mar Morto, sperando questa volta nel tempo migliore.
Sarà una giornata di spostamenti, ci vogliono circa 4 ore per andare dal deserto al mar Morto.
Arriviamo infatti nel tardo pomeriggio al resort, uno dei tanti super hotel sulla costa e devo dire che dopo due giorni spartani nel deserto rilassarci in un resort con piscina è proprio quello che ci voleva.
Lasciamo i bagagli e decidiamo di andare subito a fare il bagno nel mar Morto.
L’hotel disponde di una spiaggia privata dovè è possibile cospargesi di fango per entrare poi in mare. Non aspettatevi acqua cristallina perché non lo è assolutamente, ma la sensazione del bagno è pazzesca! Si galleggia senza fatica.
Day 7: Amman
L’ultimo giorno pieno della nostra vacanza in Giordania prevede il ritorno ad Amman.
Riusciamo così ad ultimare il giro della città visitando il Teatro Romano, il bellissimo Suq e perdendoci tra le stradine della capitale.
Essendo la settimana del ramadan è bello vedere il fermento tra la gente che fa le compere per poi festeggiare al calar del sole, la città è addobbata a festa e tutti i negozi di alimentari e ristoranti sono chiusi fino al calar del sole.
La nostra settimana in Giordania si conclude con un ottima cena di nuovo a Rainbow Street.