Barocco Siciliano
Dopo una traversata tranquilla arriviamo a Palermo in perfetto orario. Dobbiamo raggiungere l’autostrada e lo facciamo su di una strada trafficatissima e sporca all’inverosimile: macerie, mucchi di spazzatura e case fatiscenti non sono certo un biglietto da visita per una città che invece vedremo al ritorno è molto bella e ricca di capolavori architettonici.
Lasciamo l’autostrada in prossimità di Catania e prendiamo la provinciale sotto un acquazzone biblico. Per fortuna al momento di arrivare a Siracusa la pioggia cessa e ci consente di scaricare i bagagli al B&B “ L’infiorescenza” vicinissimo a Ortigia. Decidiamo di iniziare subito la visita e ombrello alla mano ci addentriamo nelle viuzze di questa bella e antica città dove facciamo il primo incontro con il Barocco Siciliano. Notevoli il Castello Maniace la fonte Aretusa. Dopo un veloce spuntino a base di arancini, scopriamo la pasticceria Artale dove il simpaticissimo proprietario ci fa assaggiare quelli che senza dubbio saranno i migliori cannoli che mangeremo in tutti i dieci giorni di permanenza sull’Isola.
La mattina successiva visitiamo sotto la pioggia la zona archeologica: purtroppo riusciamo a vedere solo il teatro greco e l’orecchio di Dionisio. La bella grotta dei cordari è chiusa per lavori.
Lasciata Siracusa ci fermiamo ad Avola per una granita di mandorle al famoso bar Finocchiaro. Dopo aver visto la chiesa di San Nicolò con relativa cripta, proseguiamo per Noto dove ci fermeremo due giorni al B&B “Voce Barocca”. Il proprietario Nino è una fonte inesauribile di informazioni turistiche e lo ricorderemo per la sua simpatia e gentilezza. Dietro suo consiglio ceniamo alla Trattoria Ducezio: Elia il cuoco è un genio e la sua fidanzata Corradina simpaticissima serve due sale con rapidità, cortesia e grandi sorrisi. Le porzioni sono esagerate e i prezzi molto contenuti, ci siamo tornati anche il giorno dopo.
Abbiamo avuto la fortuna di poter visitare il palazzo Nicolaci, restaurato da poco, dove un simpatico studente ci ha fatto da guida illustrandoci con professionalità e competenza le bellissime sale.
Proprio di fronte al palazzo facciamo una sosta alla cantina Modica dove assaggiamo dei vini di loro produzione e soprattutto un indimenticabile passito di Nero d’Avola.
Dopo aver visitato e fotografato le meraviglie di questo paese di giorno e di sera, il giorno successivo ce ne andiamo alla riserva di Vendicari . Di uccelli nemmeno l’ombra, il guardiano ci dice che siccome c’è stata poca pioggia il terreno è ancora arido e gli uccelli non possono cibarsi dei vermi che vivono nel fango degli stagni. I resti dell’antica tonnara con lo sfondo di un mare da tropici invece sono uno spettacolo unico per chi ama la fotografia. Il tempo si sta guastando e una enorme nuvola nera ci consiglia di affettare il passo e raggiungere il parcheggio. Dopo pochissimi chilometri raggiungiamo il simpatico paesino di Marzamemi e lì pranziamo alla “Balata” un ristorantino fronte mare con quattro tavoli all’aperto. Il giro si conclude con una visita a Portopalo di Capo Passero, punta estrema della Sicilia dove incontriamo le uniche tre persone nell’unico bar aperto. Pozzallo più o meno è la stessa cosa: probabilmente dopo il periodo estivo si chiude tutto per ferie.
La mattina successiva lasciata Noto eccoci a Palazzolo Acreide. Il paese è una vera chicca e assolutamente merita di essere visitato. Un anziano signore vedendoci con una cartina in mano e il naso all’insù ci fa da guida e ci illustra le principali attrattive. Sapevamo che i siciliani sono gentilissimi e simpatici ma siamo ugualmente rimasti affascinati da queste persone che ci fanno ricordare il piacere e il calore del rapporto umano, cosa ormai quasi scomparsa almeno nelle grandi città. Lasciamo a malincuore quest’angolo di paradiso, a Modica abbiamo prenotato l’Hotel Relais. Ottima posizione nel cuore di Modica bassa. Dalla nostra stanza si gode una meravigliosa veduta della chiesa di San Giorgio e di Modica Alta. L’albergo è molto bello e il proprietario è simpaticissimo, il tutto si fa perdonare la ripida scalinata. Piove, e l’unica cosa possibile è visitare le chiese, ma ahimè la maggior parte, come del resto in tutti i paesi visitati , è chiusa per mancanza di sagrestani. Bisogna aspettare che ci sia la funzione serale, ove prevista. Anche gli orari dei negozi penalizzano il turista. E’ quasi impossibile trovarne aperti dalle 13 alle 16. E’ anche comprensibile se si considera che durante il caldo periodo estivo in quell’orario è consigliabile fare la siesta. La città di Modica è un vero paradiso gastronomico: dalla famosissima cioccolata al profumato e corposo vino per non tacere del cibo che abbiamo gustato per tutte e due le sere all’”Osteria dei sapori perduti” un simpatico ambiente con poche ma caratteristiche ricette e una fornitissima cantina. Nel pomeriggio facciamo un’escursione a Marina di Modica e andando successivamente a Ragusa Ibla passiamo prima a vedere la riserva alla foce del fiume Irmino e poi la casa del commissario Montalbano, ormai diventato luogo di culto, potenza della televisione! Ragusa Ibla è un altro gioiello, ci consigliano di vederlo di sera, ma al tramonto mancano ancora diverse ore, per cui ritorniamo verso Modica fermandoci a vedere le cave di Ispica e un mulino ad acqua, ormai monumento storico, dove un ragazzo ci spiega gli aspetti della vita contadina dei tempi che furono e le tecniche di allora per macinare il grano.
La nostra prossima tappa è Caltagirone. Già dalla strada sottostante il paese si mostra in tutta la sua bellezza, i negozi di ceramiche impegnano quasi tutta la nostra visita visto che tutte le chiese sono chiuse e pertanto visibili solo dall’esterno. La bellissima scalinata ci da la possibilità di constatare che , nonostante le sigarette, riusciamo ad arrivare alla sommità senza mezzo metro di lingua di fuori. Nel pomeriggio, visto che la città è impegnata nella siesta visitiamo i meravigliosi giardini pubblici e visitiamo l’adiacente museo della ceramica dove veniamo accolti molto calorosamente da una simpatica signora, funzionaria del museo.
Lasciamo la città compiaciuti della sua scoperta in quanto non era prevista nel nostro tour, e ci dirigiamo a Piazza Armerina dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Di fronte al bellissimo Duomo, (aperto!), ci colpisce una moderna struttura alberghiera perfettamente incastonata in un vecchio palazzo, si chiama “Suite d’autore” e ci propongono a prezzo ridotto una simpatica camera arredata con mobili e suppellettili d’arte moderna, idromassaggio e una formidabile veduta sui tetti di Piazza Armerina. Conoscevamo questo paese solo per i mosaici ed invece la sorpresa è stata quella di visitare una cittadina ricca di chiese e bellissimi palazzi. Dopo mezz’ora avevamo fatto amicizia con la signora dell’ufficio turistico, con i proprietari di Siciliartegusto e con il gestore di “Amici miei” uno dei migliori ristoranti incontrati nel nostro itinerario. La mattina successiva giriamo per il paese cercando una pasticceria per continuare la nostra cannoloterapia, Il migliore resterà sempre quello di Ortigia, a pranzo ci fermiamo da Orazio al Cafè des amis dove il formidabile cuoco ci prepara al momento degli squisitissimi arancini, vantandosi a ragione di adoperare i migliori ingredienti locali.
Dopo il caffè eccoci alla villa romana del Casale per ammirare gli stupendi mosaici. Purtroppo la maggior parte di essi non si possono vedere perché il sito è un cantiere in continuo fermento, speriamo che i lavori possano procedere senza troppe lungaggini burocratiche e con l’auspicio che possano essere destinati dei sostanziosi fondi a questo prezioso patrimonio.
Il nostro viaggio volge al termine e salutati gli amici di Piazza ci dirigiamo verso Palermo dove ci imbarcheremo in serata.
Finalmente il tempo sembra migliorare e infatti arriviamo nel capoluogo con una temperatura estiva. Visitiamo la Vucciria, ma ci dicono che ormai è ridotta ad attrazione turistica e di quello che fu il mercato celebrato da Guttuso non rimane granchè: quattro banchi di prodotti tipici siciliani ad uso souvenir e due pescherie. E’ quasi ora di pranzo. Chiediamo della “Antica Focacceria S. Francesco” e ci accorgiamo che non c’è un palermitano che non sappia dov’è . Andiamo a zonzo per la città fra le meraviglie dei teatri, piazza Pretoria e la chiesa di San Cataldo, poi visto che il caldo si fa sentire decidiamo di fare una puntatina a Mondello: mare stupendo, gente che fa il bagno e caldo tropicale e pensare che fra solo 24 ore ci sarà un nubifragio che seminerà morte e distruzione a Messina e nel nord della Sicilia. Noi riusciamo a partire indenni e inconsapevoli di ciò che succederà nella notte. La traversata è tranquilla e il mare è una tavola.
Arrivederci Sicilia. Torneremo a maggio prossimo a riprenderci quel pezzo di cuore che abbiamo lasciato. Arturo e Alba 3387721371