Barcelona, Mercè 2007
Per risparmiare decidiamo di pernottare all’Ideal Youth Hostel. L’ostello si trova in una tranquilla stradina a circa 15 metri dal centro della Rambla, in un edificio adiacente al teatro del Liceu. Lo scegliamo per l’ottima posizione e dopo aver letto i giudizi non sempre così negativi come per molti altri ostelli. Paghiamo circa 18 € a notte. La prima colazione, le lenzuola (solo per soggiorni medio-lunghi), la coperta, gli armadietti da chiudere con un lucchetto che bisogna portare da casa, sono compresi nel prezzo. Si può utilizzare internet gratuitamente, disporre di una terrazza, di numerosi tavoli e come per quasi tutti gli ostelli, di un frigorifero in comune nell’hall. Prenotiamo 2 letti in camerata mista da 8 (uomini e donne) con bagno. La stanza, che non è sempre piena, è piuttosto piccola. Non ci sono né sedie né tavolini, c’è invece un balcone. Ritengo nella media il livello di pulizia. La maggiore pecca è forse la mancanza di una tenda poiché le persiane, come per la stanza vicino alla nostra, sono rotte. Alla reception, aperta 24 ore, non sempre sono in grado di fornire informazioni turistiche, contrariamente a quanto è scritto sul sito dell’ostello. All’ufficio del turismo in placa de Catalunya (sotterraneo), anche se abbiamo fatto la fila, abbiamo invece ottenuto informazioni chiare e diversi consigli su tutto. L’addetto, inoltre, parlava bene italiano e inglese. Non ci sono stati di grande aiuto l’ufficio turistico dell’aeroporto, quello né l’Ajuntament (municipio) in placa Sant Jaume e i numerosi banchetti che distribuivano il programma dei festeggiamenti.
Per andare dall’aeroporto in città abbiamo utilizzato il comodo bus navetta “Aerobus” che in 30 minuti circa arriva a placa de Catalunya. Parte ogni 15 minuti e costa 3,90 €. Per spostarci in città abbiamo utilizzato soprattutto la comoda metropolitana. Nei giorni 21, 22 e 23 settembre, questa resta in funzione 24 ore, è inoltre rinforzato il servizio degli autobus. Durante l’intero soggiorno abbiamo acquistato 2 volte la targeta T-10 (costa 6,90 €). Questa permette di effettuare 10 corse o combinazioni di corse su metrò bus e FCG nella zona 1. La città vecchia si può girare tranquillamente, tutta o quasi, a piedi. Gli abbonamenti da 1 a 5 giorni e la Barcelona Card, che offre viaggi illimitati e sconti per musei e altri luoghi d’interesse, sono piuttosto cari ed è difficile bilanciare il costo. Quest’ultima forse può convenire a chi, non disponendo di altri sconti, intende fare molte visite a pagamento e ha poca voglia di camminare. Tra l’altro, durante la Mercè, per molti musei e altri luoghi d’interesse, in particolare nei giorni 23 e 24 settembre, l’ingresso è gratuito (jornades de Portes Obertes). Una lista è disponibile presso gli uffici turistici. Quando bisogna pagare sono possibili diversi sconti, come quello per i pensionati o gli ultra 65enni e gli studenti. Se vi ritenete studenti, non avete il tesserino Isic, magari è indicato che lo siete sulla carta d’identità o non lo è, fatelo presente, potreste ottenere uno sconto.
Per mangiare abbiamo portato qualcosa da casa per i primi uno o due giorni. Nei giorni successivi, a pranzo, abbiamo in genere mangiato presso i fast food spagnoli Pan’s e Bocatta che si trovano un po’ dappertutto e offrono spesso dei menù in offerta. Buono il panino con il prosciutto spagnolo e pomodoro. Abbiamo acquistato della buona frutta, a prezzi convenienti, al mercato della Boqueria. Per la cena siamo andati al ristorante. Due volte siamo stati a “La Fonda” in c/ Escudellers, nei pressi di placa Reial. Buona e soprattutto abbondante la paella mista (mare e montagna), l’insalata con formaggio di capra, la crema catalana, il dolce al cioccolato. Abbiamo pagato per paella, antipasto dolce, caffè, acqua e vino, pane e coperto circa 17 € a testa. Altre due volte abbiamo cenato all'”Egipte”, La Rambla 79, nei pressi del teatro del Liceu. Questo ristorante, pur trovandosi sulla rambla, zona che, a ragione, tutti, barcelonins compresi, sconsigliano per cercare da mangiare, si è rivelato abbastanza conveniente. La cucina chiude all’1,00 di notte, il che è comodo quando ci si sbriga tardi. Buona la fideua, vermicellini corti con frutti di mare, guarniti con l’allioli, una salsa con aglio e olio. Ottimo il coniglio e la torta di mele. Buone le patatas braves, patate con salsa di pomodoro e spezie. Le tapas qui sembrano più abbondanti che altrove. Dunque, per fideuà, coniglio con funghi e patate, birra, dessert abbiamo speso circa 17,50 € a testa. Per tre volte abbiamo cenato presso un ristorante della catena “FrescCo” in avinguda de F. Combo, davanti al mercat de Santa Caterina. Si tratta di ristoranti a buffet “all you can eat”. Puoi mangiare quello che vuoi e quanto ne vuoi. Ampia scelta d’insalate, riso, pasta, focacce, poca carne, frutta, gelato, caffè per 9,90 € di sera, 8,30 € di giorno. Una bevanda è compresa, acqua a volontà. Certo, qui non si trovano piatti tipici della cucina catalana ma credo questa rappresenta la soluzione con il miglior rapporto quantità prezzo. Un ristorante tipico, dove però non abbiamo mai mangiato, è l’antico “Can Culleretes” in c/ d’En Quintana, traversa di C/ De Ferren nel Barri Gòtic. In alcuni giorni della settimana propone menù a 12,50 € e a 15,50 € a cena. Una buona scelta per il pranzo, può essere quella di andare a mangiare presso il mercato de la Boqueria, dove si trova pasta, pesce fresco, tapas, e frutta da consumare sul posto o portare via. Volendo spendere di più, molti consigliano “Els quatre Gats”, in C/ de Montsio, traversa di avinguida del portal de l’Angel, nel Barri Gòtic. Ristorante frequentato da Picasso, anche solo da visitare. Bisogna, infine tener presente che il prezzo del “menù del dia” è in genere valido solo a pranzo. La sera può aumentare, anche di molto, restando in ogni caso conveniente.
Di seguito, descriverò, quello che abbiamo fatto durante il nostro soggiorno, giorno per giorno.
19 settembre.
Passeggiata sulla Rambla e nel Barri Gòtic. Non è possibile visitare Palau Guell, chiuso per restauri. Visita della basilica di Santa Maria del Pi. Abbiamo visto i resti dell’antica barcino (la Barcellona dei romani): le torri in placa nova, le mura romane, le colonne del tempio di Cesare Augusto. Siamo stati a placa del Rei. Abbiamo visitato la cattedrale, con la facciata in restauro, escluso il chiostro che è aperto fino alle 19,00. Nel cortile interno del municipio erano esposti i draghi, che sfileranno in occasione del “correfoc”, uno dei “climax” nella celebrazione della Mercè. Passeggiata nel Port Vell, lungo la rambla de mar, fino al Maremàgnum. 20 settembre.
Siamo stati al mercato de la Buqueria. Passeggiata nel quartiere El Raval. Siamo passati davanti al MACBA (museo d’arte contemporanea).Abbiamo visto l’antico ospedale de la Santa Creu, oggi una biblioteca, ed il mercato Di Sant Antoni. Siamo tornati nel Barri Gòtic dove abbiamo visitato l’interno del municipio (ingresso gratuito) ed il chiostro della cattedrale. Ci siamo spostati, poi, nel quartiere della Ribera dove abbiamo visto solo l’esterno, purtroppo, del Palau de la Musica Catalana. La facciata principale era in parte in restauro. L’interno è visitabile solo di mattina (se ricordo bene intorno alle 11,30 ed alle 12,00). Ci sono solo due visite guidate. Abbiamo visto l’Arc de Triomf e passeggiato nel parc de la Ciutadella. Ci siamo recati, poi, nella zona del Born. Siamo passati davanti al mercato del Born. Attraverso passeig del Born abbiamo raggiunto e visitato la basilica de Santa Maria del Mar. Le chiese chiudono fra le 13,30 e le 16,30 e restano aperte fino alle 20,00 e oltre. Abbiamo visitato il museu Picasso e passeggiato lungo carrer de Montcada fino alla piccola cappella d’En Marcùs. Siamo stati nel quartiere de La Barceloneta dove abbiamo visto la basilica di Sant Miquel ed il mercato del pesce. Presso piazza d’Antoni Lopez abbiamo visto la scultura di Roy Lichtenstein. Abbiamo raggiunto la spiaggia e passeggiando lungo passeig Maritm siamo giunti a port Olimpic dove si trova il famoso”Peix”.
21 settembre.
Primo giorno de le “festes de la Mercè”. In ogni piazza e angolo della città sono stati montati palchi e palchetti dove di sera sono proposti musica e spettacoli d’ogni genere. In placa de Catalunya ce ne sono addirittura 4. Iniziamo la giornata con la visita di alcuni dei siti modernisti sparsi in città. Raggiungiamo avinguida diagonal dove ammiriamo le facciate di palau Barò de Quadras, casa de les Punxes, Casa Comalat. In seguito, lungo passeig de Gràcia, casa Fuster, fundaciò Antoni Tàpies, casa Thomas, palacio Montaner, casa Viuda Marfà. Visitiamo la Pedrera (casa Milà), dove scegliamo l’audioguida di un’ora e mezza. Entriamo gratuitamente in casa Amatller (primo piano), vediamo l’esterno di casa Lleò Morera. Non entriamo (purtroppo) in casa Battlò perché in quel pomeriggio, non era possibile visitare il tetto e parte degli interni ed il prezzo intero del biglietto restava di ben 16,50 € a persona! Raggiungiamo la Sagrada Famiglia che visitiamo anche all’interno. La grande cripta ospita l’interessante museu Gaudì. Conviene per un euro in più fare il biglietto combinato, valido per un mese, che consente di visitare anche la casa-museu di Gaudì a parc Guell. Percorrendo avinguda Gaudì raggiungiamo lo straordinario ospedale de la Santa Creu i de Sant Pau. Ci rechiamo poi nel quartiere Gràcia dove vediamo casa Vicenc, il mercato Llibertat in placa de la Llibertat, placa del Sol e placa del Rellotge (piazza dell’orologio).
Durante la serata torniamo sulla rambla giusto in tempo per assistere al “correfoc” (fuga dal fuoco). Una sfilata di draghi fumanti che di tanto in tanto sono spinti verso gli spettatori. Questi sono accompagnati da gruppi di giovani, alcuni in costume, che ballano, suonano tamburi e gettano coriandoli. Chi vuole può aggregarsi al corteo e farsi trascinare da quella allegra baraonda.
Molte sono le strade ad essere invase da una folla festante. C’è musica dappertutto. In placa Reial la gente balla al ritmo di musica sudamericana. Unica nota triste, la presenza, tutte le sere, sulla Rambla, all’altezza del mosaico di Mirò, di un gruppetto di prostitute africane che, non essendo vestite con abiti succinti, cercano di procurarsi clienti rincorrendo e toccando i passanti. 22 settembre.
Ci rechiamo a Parc Guell. La stazione della metropolitana più vicina all’ingresso principale è Lesseps. Dopo la visita, se si esce da un ingresso secondario, si può prendere la metropolitana anche a Vallcarca. Raggiungiamo quindi Pedralbes dove si trova la “Finca Guell” con il cancello col dragone di Gaudì. Visitiamo anche palau Reial (deludente). Il biglietto scontato costa solo 2 € a persona e comprende anche il museu Tèxtil i de la Indumentaria ed il museu Barbier-Mueller che si trovano in carrer de Montcada, vicino al museu Picasso. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo la collina Tibidabo. Utilizziamo la metropolitana, il caratteristico Tram blu, e la funicolare. Ci si può arrivare più comodamente ed economicamente, ma in modo meno spettacolare con l’autobus. Ad esempio, il T2 da placa de Catalunya. Per la serata, sulla Rambla, ci attendono i “capgrossos” (capoccioni). Alcuni bambini travestiti da pupazzi dalle enormi teste sfilano accompagnati da gruppi musicali in costume e ballerini.
23 settembre.
Nel cortile del palau de la Virreina (porte aperte per la Mercè) sono esposti i gegants (giganti), enormi figure che, a coppie, un uomo ed una donna, insieme con altri mostri sfileranno durante la serata. Ci spostiamo poi in Placa Sant’ Jaume dove alle 11,15 entrano in azione i “castellers”. Sono uomini e donne che, riuniti in squadre, si mettono uno sulle spalle dell’altro per costruire i “castells”, castelli umani alti fino a 10 piani di persone. Durante le “festes de la Mercè”, una squadra di Barcellona fa a gara con i “castellers” provenienti da altre zone della Catalogna, nel costruire la più alta torre possibile e nello smantellare poi il tutto in maniera ordinata. In cima alla struttura si arrampica un bimbo con un casco nero (anxaneta) che alza la mano per indicare che il castello è completo. Prima della gara si esibisce un gruppo di giovani “castellers”, i “falcons de Barcellona” che sul palco formano castelli di forma diversa. Sono accompagnati da un bimbo travestito da falco. Dopo l’esibizione ci spostiamo per un po’ in placa de la Seu, davanti alla cattedrale, dove, accompagnati da un’orchestra, giovani e meno giovani ballano la sardana, la danza nazionale della Catalogna. I ballerini formano un cerchio tenendosi per mano ed eseguono tutti contemporaneamente lo stesso passo, lo stesso balzo. Questa danza è quindi più complessa di quanto non sembri. Nel pomeriggio, dopo una rapida visita alla fondaciò Antoni Tàpies (ingresso gratuito per la Mercè), ci rechiamo al Poble Espanyol (ingresso gratuito per la Mercè), dove si sta svolgendo la festa major del villaggio. Una festa nella festa che coinvolge soprattutto i bambini in tanti giochi diversi. Sono impiegati tanti giocattoli artigianali di legno. Dopo la visita al Poble, diamo un’occhiata al Pavellò Mies van der Rohe e ci rechiamo al parc de Joan Mirò dove si trova la scultura “Dona i Ocell”. Osserviamo Placa de Braus Les Arenas in ristrutturazione e ritorniamo, per la serata, nella città vecchia. Ci fermiamo in placa de la Seu, dove, assistiamo ad un coinvolgente concerto di Angelique Kidjo (world music).
24 Settembre.
Ultimo e principale giorno de le”festes de la Mercè”.
Dopo aver dato un’occhiata al mercato per i collezionisti di monete e francobolli in Placa Reial, andiamo a visitare il museu marìtim nei Drassanes (ingresso gratuito per la Mercè). Nell’attesa dell’apertura (i musei a Barcellona aprono in genere alle 10,00), visitiamo il mercato dell’antiquariato allestito nelle vicinanze. Visitiamo, in seguito, il museu del FC Barcelona compreso lo stadio, camp Nou, el il mini stadio (ingresso gratuito per la Mercè). Ci dirigiamo, nel pomeriggio, al castello di Montjuic e visitiamo il museu Militar (ingresso gratuito per la Mercè). Per arrivarci prendiamo il comodo autobus “parc de Montjuic” a placa d’Espanya. Un modo più dispendioso è utilizzare la teleferica o funicolare più teleferica. Purtroppo non riusciamo a visitare la fundaciò Joan Mirò (ingresso gratuito per la Mercè) che chiude alle 14,30. Visitiamo, invece, il museo olimpico (ingresso gratuito per la Mercè) e lo stadio olimpico, ammiriamo la torre Calatrava ed il palau Sant Jordi. Ci attende, per la serata, l’esibizione della font magica. Giochi d’acqua e di luci a ritmo di musica, classica o pop, davanti palau Nacional. Dietro quest’ultimo una serie di fasci di luce illuminano il cielo. Intanto una folla sempre più numerosa, ma ordinata, si dispone lungo l’ampio viale di avinguda de la Reina Maria Cristina ed in tutta placa d’Espanya. Tutti sono in attesa del “Piromusical” con il quale si concludono le “Festes de la Mercè”. Alle ore 22,00 in punto e per circa mezz’ora, allo spettacolo della font magica si aggiunge quello dei fuochi artificiali. A tutte le persone è distribuito un pacchetto di piccoli bengala con un accendino che, appena arriva l’ordine, tutti accendono creando un colpo d’occhio davvero emozionate. Terminato il “Piromusical”, senza creare calca e guidati da un impeccabile servizio d’ordine, tutti si recano ai varchi d’ingresso della stazione della metropolitana il cui servizio è stato rafforzato. Man mano che la folla si dirada, squadre di operai sono già al lavoro per ripulire le strade con l’ausilio di particolari macchine e getti d’acqua.
25 settembre.
Visita del Teatre-Museu Dalì a Figures. Per arrivarci da Barcellona, conviene prendere il treno espresso RENFE alla stazione “Passeig de Gràcia” o “Barcelona Sants”. L’itinerario richiede circa due ore, due ore e mezza. Nel pomeriggio rientro a Barcellona, visita della basilica de la Mercè e passeggiata a la Barceloneta. Diamo poi, un’occhiata al negozio di souvenir dell’acquario a Port Vell e ci rechiamo al centro commerciale del Maremàgnum. Qui troviamo un negozio di dischi con prezzi abbastanza convenienti.
26 settembre.
Andiamo a Montserrat. Prendiamo il treno FGC (n. R5) alla stazione “placa d’Espanya”. Qui si trova un banchetto d’informazioni per chi si reca in quel sacro luogo. Decidiamo di fare un biglietto che comprende: viaggio d’andata e ritorno fino a Montserrat Aeri, viaggio d’andata e ritorno con la teleferica “Aeri de Montserrat” dalla stazione al monastero (anche se all’andata utilizziamo la cremagliera), utilizzo illimitato delle funicolari di Sant Joan e de la Santa Cova, viaggio d’andata e ritorno con la metropolitana fino a placa d’Espanya. Il biglietto, che può essere acquistato anche all’ufficio turistico in placa de Catalunya, costa circa 17€. La funicular de Sant Joan porta dal monastero in un punto più alto della montagna, da dove un sentiero conduce alla cima più alta di Sant Jeromi. La funicolare de la Santa Cova scende dal monastero alla strada del Rosario che porta alla Santa Cova, la Grotta Santa in cui apparve la Madonna. All’ufficio informazioni turistiche del monastero è disponibile un volantino, anche in italiano, con i dettagli di cinque delle possibili escursioni a piedi. Non è possibile, ovviamente, andare dappertutto in una sola giornata, anche perché l’ultima corsa delle funicolari è alle 18,00 e l’ultimo treno per Barcellona è alle 18,30 circa. Si può eventualmente pernottare presso l’hotel vicino al monastero.
Tornati a Barcellona, facciamo una passeggiata nei pressi di placa de Catalunya per ammirare le facciate di altre case in stile modernista come casa Pascual i Pons, le cases Cabot, casa Calvet e le cases Rocamora. Andiamo ai grandi magazzini El Corte Inglès (placa de Catalunya). Ci rechiamo, poi, in carrer dels Tallers, prima traversa a destra della Rambla, andando verso il mare. Ci sono lungo questa strada numerosi negozi di dischi, accessori e abbigliamento dei generi hard rock ed heavy metal. I prezzi, soprattutto dei dischi, mi sono sembrati abbastanza alti.
27 settembre.
Ultimo giorno. Ritorniamo in carrer de Montcada per visitare il museu Tèxtil i d’Indumentaria. Passeggiamo nella zona del Born. Visitiamo, in seguito, il mercato dell’antiquariato allestito in placa de la Seu, davanti la cattedrale. Passeggiata intorno a carrer del Call (Barri Gòtic), in quello che era il quartiere ebraico. Ci rechiamo, infine, al mercato de la Boqueria per acquistare qualcosa da portare a casa. Alle 14,30, puntuali lasciamo Barcellona ed alle 16,20 siamo a Napoli con un carico di belle esperienze.
Ringrazio la “guida per caso” di Barcellona, Annarita Z., per i numerosi suggerimenti presenti su questo bellissimo sito. Mi sono sembrate però, un po’ eccessive le preoccupazioni riguardo alla sicurezza personale. Secondo me basta prendere le stesse precauzioni che si adottano nella maggior parte delle città europee.
Vincenzo 07 smilboy05@interfree.It