Barcellona – Valencia – Granada.. E Paella!

4500 km in giro per Valencia/Granada/Barcellona. Protagonisti: Pier, Leo, Luca, Victor, Matteo. comparse: mitica Punto con aria condizionata e city (sia benedetto),Julia ed il suo criceto, Paco e morosa, Bellosguardo, gay di Brescia,mitica ristoratrice di Granada con dormiglione, Julio, cerveza, orciata, Paella, padrone della sidreria, Elio e le...
Scritto da: Leonardo Cagnolati
barcellona - valencia - granada.. e paella!
Partenza il: 09/08/2003
Ritorno il: 23/08/2003
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
4500 km in giro per Valencia/Granada/Barcellona.

Protagonisti: Pier, Leo, Luca, Victor, Matteo.

comparse: mitica Punto con aria condizionata e city (sia benedetto),Julia ed il suo criceto, Paco e morosa, Bellosguardo, gay di Brescia,mitica ristoratrice di Granada con dormiglione, Julio, cerveza, orciata, Paella, padrone della sidreria, Elio e le storie tese colonna sonora perenne, er ciccietto, pans & company, il Vecchio e Spugneta, la Kritika Routard (NON FIDATEVI MAI) e lo zoccoletto del Leo.

-1° giorno Parma—>AIX-EN-PROVENCE(Francia): 09/08 Partiamo da casa di Luca alle 10 e 15.

La punto 1200 del Leo e’ stracarica del padrone, Victor, Luca e Pier con i rispettivi bagagli(le pancie).

Armati di cartina (dell’83…) della penisola iberica, della Lonely della Francia e della Routard della Spagna del sud (quest’ultima guida sara’ poi chiamata “lamentela 2003” per i suoi toni sempre polemici su ogni cosa).

Ci aspettano 4500 km ma dopo 100 metri la vicina di Luca esce a razzo dal garage rischiando lo speronamento ed il linciaggio in pubblico.Ringraziamo per lo spavento, apriamo i finestrini per cambiare l’aria e stabiliamo le solite regole per una buona convivenza.Scoreggie e rutti liberi e speciale gara per le bestemmie “giustificate”:1 punto per quelle base, 5 per la fantasia degli accostamenti.

Alle 11 prima cassa comune e primo pieno al Puntero. Nella calda Parma un benzinaio con 4 battiti cardiaci al minuto ci riempie il serbatoio in riserva con ben 21 euro vaneggiando su un problema di “bolle d’aria” presenti in alcuni.Annuiamo tutti e 4 per non doverlo legare nudo all’insegna della Esso e ripartiamo immediatamente.La strada e’ ancora lunga.

Alle 11 e 18 la gara di bestemmie e’ ufficialmente annullata perche’ il Pier dopo essersi spento la sigaretta sulle mani (e sul sedile della punto) parte con una raffica che lo rende irraggiungibile.

Decidiamo di evitare Ventimiglia e le costosissime autostrade della costa Azzurra e tiriamo dritto dopo Torino.

Un missile azzurro e’ lanciato a 130km/h sui tornanti del confine, dopo la consueta foto sotto il cartello FRANCIA (e varie altre inseguendo le persone in bici con bottiglie d’acqua…) incominciamo le curve che ci porteranno ad Aix-en-Provence.Dopo 20 minuti di continue frenate l’ilarita’ sale al massimo perche’ alla Barchetta con il pelato davanti a noi fuma il motore…Ahh..Ah…Ah…Emmm..Emmm…MA SONO I NOSTRI FRENI! Fermata tattica con raffreddamento pastiglie, panino al volo a Briancon (prima inculata del viaggio, birra e tozzo di pane a 10 euro…MALEDETTI FrrrrrANCESI) ed arrivo ad Aix.

Primi sguardi alle Lonely e fermata al camping Arc-en-Ciel appena passato il centro.

Spendiamo 5.8 euro a testa e 5.2 per le due tende, il camping e’ pulitissimo, le piazzole ben separate una dall’altra, abbiamo la piscina ed un ruscello con anatre (MA SARA’ ROMANTICOOOOO????).

Victor e Luca montano la tenda con veranda in 13 secondi netti, Leo e Pier al quarantesimo minuto del primo tempo sono ancora alle prese con l’eterna domanda:”PERCHE’ CI AVANZA UNA STECCA?”.

Mentre incominciamo a fare la doccia siamo approcciati da 4 bresciani, il meno etero dei quali ci piazza un monologo su Valencia, la Spagna, il Portogallo e la ruota della vita (chi ha ucciso Kennedy?).

Mentre Pier prende il martello dei picchetti per aprirgli la schiena ci lascia con un ultima chicca che diventera’ la sigla della vacanza:”VOLETE UN CONSIGLIO TECNICO? non piantate i picchetti e lasciate stare la copertura se domani dovete partire…”. Il Leo riesce a malapena a fermare il linciaggio pubblico.

La sera visitiamo il centro della citta’mangiando il piu’ grosso Kebab della storia che dopo 2 ore ci costringe a cercare asilo politico nel primo bar trovato: 4 coca cola, 2 perrier, 1 birra ed un coca rhum.

La notte e’ movimentata…Il Leo ha la schiena come un tegolino lasciato due settimane nello zaino, Victor russa come un cinghiale in calore, Luca chiede aiuto, Pier al record stagionale di bestemmie.

-2° giorno Aix-en-Provence—->SALOU (Spagna): 10/08 Ci avviciniamo a Valencia con un’altra tappa intermedia sul mare, Salou a 5 km da Tarragona.

Il paese e’ carino anche se molto turistico, fortunatamente di italiani ce ne sono sempre pochi.

Dopo aver rischiato di perderci nella periferia di Barcellona arriviamo nel pomeriggio a Salou alla ricerca di un camping.Al quarto tentativo ne troviamo uno che ci accoglie con le sue piazzole in terra battuta e le sue doccie “O” (O bollenti O gelate).

I nostri vicini sono mitici francesi fulminati, accampati con 2 tende, divani, moduli e poltrone prese chissa’ dove.Appena usciamo dalla tenda ci invitano a bere con loro (mentre si fumano l’intera Giamaiaca) e dopo l’accoppiamento “Italia? aaa!!! Juventus!” ci danno due bicchieri di “sgrassante per piastrelle” che servirebbe moltissimo a mia madre in cucina.

La sera la passiamo in una laterale del centro dal re del Jamon, mitico locale con birra da 0,50cl a 2,10 euro e infiniti taglieri di formaggi e salumi spagnoli che noi facciamo arrivare a decine.

Salutiamo e ci buttiamo in spiaggia con due caraffe di Sangria prese nel vicino bar (AAA!! ITALIANI!!) per festeggiare il compleanno del Pier allo scoccare della mezzanotte.Luca e Leo hanno una mezza idea di un bagno di mezzanotte ma alla fine decidono “solo” di portare a termine il primo furto della vacanza nominando una caraffa di Sangria come regalo ufficiale 2003 per mamma Luca.

– 3° giorno Salou—->VALENCIA: 11/08 Svegliati di buon ora dai 15mila gradi della tenda, salutiamo i francesi e smontiamo la tenda in direzione Valencia dove ci aspetta la Julia, ragazza catalana conosciuta dal Leo a Parma qualche mese prima.

Prima di prendere l’autostrada estraiamo i costumi dalla valigia e ci lanciamo nella prima ustione presentandoci sulle spiaggie della vicina Cambrils che ci accoglie con acqua limpida e topless multipli.

Victor si trasforma in un lampeggiante, Luca sfodera la sua maschera da fondali ed il Leo scopre la birra con fanta lemon che per gli spagnoli sembra semplice acqua naturale considerando i litri visti bere in un solo pomeriggio.

Ci mettiamo in viaggio per Valencia sparando il puntero ai 130km/h consentiti dal carico di bagagli, fari ben spenti perche’ al contrario dell’Italia la gente si incazza parecchio…Alla fine delle gallerie c’e’ persino un cartello con l’immagine di un fanale seguito da un punto interrogativo (manca solo la scritta “italiano…Hai capito??”).Arriviamo a Valencia alle 21 e parcheggiamo dal mitico stadio Mestalla, la Julia dovrebbe abitare nelle vicinanze (speriamo), la chiamiamo e scopriamo che sara’ in citta’solo per le 23.

Poco male, schivando i taxi impazziti che ci superano da destra e sinistra andiamo nel centro storico a mangiare qualcosa.Sfortunatamente sbagliamo clamorosamente il ristorante che ci lancia paella surgelata ed un terribile gelato confezionato sulla tavola…AIUTO!!!! Alle 23 arriva la Julia che ci ospitera’ per due notti, i genitori sono nella casa in campagna e sicuramente non hanno la minima idea di cosa possa accadere nella loro dimora valenciana.

Dopo 5 minuti incoraggiamo NOI la Julia con un “mi casa es tu casa” prendendo possesso del frigo, internet, camere da letto e doccia.

– 4° giorno VALENCIA: 12/08 Usciamo dal sonno profondo alle 12 e 20, la Julia ci ha preparato la colazione! ma che brava! a casa nostra! Mentre accompagniamo il Pier alla stazione (si aggreghera’ ad altri amici a Salou) apriamo la Routard e ci lanciamo nella visita della citta’.

Subito sotto casa NOSTRA prendiamo l’appena inaugurato Metro’, probabilmente il piu’ bello e pulito mai visto nei nostri viaggi europei, che ci porta direttamente nel cuore storico della citta’.

Visitiamo le stupende vie del centro arrivando alla cattedrale, saliamo 1 milione di scalini e mentre i sandali del Leo fanno impazzire le orecchie dei turisti, ci godiamo tutta Valencia dall’alto.

Gustiamo l’Horchata e l’Agua de Valencia, un cocktail a base di succo d’arancia,Cointreau, Vodkae e cava (lo spumante spagnolo).

Le vie della citta’ antica sono splendide, ci torniamo la sera andando a mangiare dal Molinon, sidreria dove il mitico padrone ci porta scodelle di Cabrales,Jamon e frutti di mare in abbondanza. Il sidro viene versato come da tradizione da un altezza di un metro sopra il bicchiere e veniamo obbligati a finire la bottiglia prima di poter avere 3 birre (GRANDE!).Alla fine della cena il Leo pianta la prima figura del viaggio chiedendo la maglietta del locale, peccato che il suo “maglieta” puramente parmigiano venga scambiato per “paglieta” che in spagnolo e’ straccio…Dopo aver rifiutato gentilmente quello offerto dal cuoco finalmente riesce ad acquistare il vero ricordo della serata.Finiamo la serata nei pub del centro pienissimi di gente con qualche litro di Agua e cerveza…(QUALCHE?).

Appunto della serata: ci riproponiamo di insegnare a Luca alcune parole di spagnolo, non possiamo andare avanti con “Scusa” e “grazie mille”, prima o poi un cameriere ci spacchera’ un posacenere sul collo.

– 5° giorno Valencia—->ALMERIA 13/08 Alla mattina finiamo di visitare Valencia approfittando dell’apertura del Mercato Coperto, salutiamo la Julia (facciamo la conoscenza dell’aglio presente nella salsa delle patate Brave)e puntiamo il parco naturale di Cabo de Gata, la Routard non ci ha ancora beccato una volta quindi cerchiamo un campeggio a San Jose’ pur sapendo del pienone di Agosto.

PORCA LA MERDA, la guida ha ragione, non c’e’ un buco libero neanche fossimo sul corpo di Selen (molto fine questa).

Seguiamo la cartina e ci presentiamo nella vicina Almeria (“e’come armeria ma con la l” suggerisce Victor) con le poche speranze rimasteci di trovare due metri quadrati dove piantare la tenda..Ed invece colpo di culo! troviamo l’ultimo posto nello stupendo camping ” La Garrofa” a 5 metri dalla spiaggia e sotto una pianta che non ci fara’ alzare alle 6 di mattina per la temperatura stile altoforno.

Bagnetto con maschera come i bravi bambini e poi serata nel centro di Almeria che presenta una rambla stile Barcellona con i locali che si dispongono sui due lati (che bravo geometra).Dopo le fatiche del pomeriggio non vogliamo rischiare e ci infiliamo in un pizza Hut (I KNOW! I KNOW! AVEVAMO DETTO DI NON DIRLO A NESSUNO!!) che ci accoglie con le sue cameriere “sbuff sbuff” che non pensiamo amino molto il loro lavoro…

Usciti dal locale vogliamo provare il bar piu’ sporco dell’intera penisola iberica ma una signora corre nella nostra direzione urlando “aiutooo aiutoo , veterinarioo” al proprio marito (che abita in una cantina con la finestra al livello della strada) che, tolto controvoglia dal proprio telefilm preferito, risale le scale solo per accertare la morte del povero cagnolino appena investito (da questo momento questo alone di sfiga/morte ci seguira’per tutta la vacanza…Vedrete miei cari lettori…Ah si se vedrete…Gia’ gia’…).

Riprendiamo la macchina e parcheggiamo vicino alla cattedrale per gustarci la solita cerveza alla caNa condita dalle tapas onnipresenti.Prima di rientrare in camping facciamo pure la conoscenza di 6 italiani diretti in Marocco che ci chiedono del fumo (il colmo).

– 6° giorno Almeria—->GRANADA 14/08 Liberato il camping, passiamo la mattinata sulle stupende spiagge di San Jose’, praticamente due persone ogni 3 km di spiaggia (veramente immensa).

Come un fascio di luce illuminiamo la vallata e ci dirigiamo a Granadaaaaaaaa!!! (urlato come Barcellooonaaa) Lo spettacolo e’ grandioso, siamo alle pendici della Sierra Nevada (3400 metri), qui hanno girato tutti i film di Sergio Leone, Indiana Jones e molti altri.

Arriviamo in citta’ ed al primo semaforo una persona gentilissima dell’Info Tourist ci offre una cartina della citta’…Offre? seeeeee, fuori un euro.

La Routard, della quale vorremmo volentieri incontrarne lo scrittore, scazza l’ennesima indicazione di un camping e quindi girovaghiamo per quasi due ore cercando “..Piazzole tra un declivio in mezzo ad un uliveto”.

Scopriamo che il paesino di Peligros che ospita il campeggio non e’ all’uscita 123 ma solo alla 121.

Alla fine i nostri eroi riescono ad arrivare nel posto desiderato, molto bello,con stupendo panorama, pulito e…Gestito da un personaggio che noi subito ribattezziamo Julio per il cappello alla Iglesias praticamente tatuato sulla testa. Il Leo, non sazio della figura rimediata a Valencia, aspetta che Julio si allontani, arriva a gattoni verso le prese elttriche a pagamento ed inserisce il proprio caricatore del cellulare…Naturalmente proprio quando Julio ritorna con due tedesche a fargli vedere le piazzole…BECCATO! dopo aver assistito alle orribili giustificazioni, Luca sprofonda nella tenda con la pancia in mano ed applaude alla furbizia del parmigiano.

La sera ci fermiamo a Peligros e prendiamo possesso del bar del paese! una simpaticissima cameriera ispanico-giapponese (…) macina chilometri portandoci 6 birre, 6 bicchieri di vino tinto (mitico), un piatto di calamari, 6 patate brave e carne+patatine (simile allo spezzatino).Scopriamo quindi che la Spagna somiglia molto all’Italia anche per le differenze tra il nord ed il sud, qui troviamo prezzi molto piu’ bassi, benzina a 0,83 euro e tapas completamente gratuite (vabbe’, anche gnokka a secchiate).

Miti della serata due cani che elemosinavano cibo: il VECCHIO e SPUGNETTA, quest’ultimo un incrocio tra un bassotto ed un gomitolo di lana.

– 7° giorno GRANADA 15/08 Giornata dedicata alla visita dell’Alhambra, l’unico palazzo/citta’/giardino/moschea/fortezza araba rimasta intatta dal medioevo.Ogni giorno vengono messi in vendita 8mila biglietti e sempre ogni giorni alle 14 sono tutti finiti.Fortunatamente ci mettiamo nell’enorme fila alle 10e30 di mattina e quasi un ora dopo riusciamo ad accaparrarci l’entrata delle 14.

Mentre ci sputiamo addosso, spingiamo e picchiamo per ingannare l’attesa, facciamo l’incontro del viaggio.

Il mitico PACO e la sua morosa! Mentre il lungo serpentone di persone si snoda verso la biglietteria e’ quasi impossibile non notare la ragazza italiana che ci segue, forse la piu’ bella vista nell’intera vacanza (identica ad Halle Berry, la protagonista dell’ultimo 007), ma e’ ancora piu’ difficile non notare la sua impazienza e l’incazzatura perenne che il suo ragazzo cerca di tenere a bada come puo’.

Appena lei si allontana 2 minuti per prendere da bere, facciamo la conoscenza di quest’ultimo, un vero mito di Bologna (ma nato in Pakistan) che ci espone “tutte le sue preoccupazioni sul suo viaggio ed in special modo sulla sua compagna” (praticamente ci espone la sua rottura di coglioni immensa).Per farla breve (applauso di 11 minuti tra i lettori) sono in viaggio da 2 settimane, vogliono attraversare la Spagna giungendo fino al Portogallo per poi tornare verso l’Italia passando dal nord.Pero’, c’e’ un grande “pero'”, la ragazza non vuole assolutamente dormire nei campeggi e non vorrebbe stare lontana dal mare pu’ di 15 minuti giornalieri.Lui continua nel suo racconto catastrofico ed arrivati alla biglietteria ci saluta sperando di rincontrarci la sera nel centro di Granada (in definitiva vorrebbe scappare con noi…).

Ancora divertiti dai due incredibili personaggi incontrati, passiamo 5 ore all’interno della fortezza visitando i giardini, l’Alcazaba, il Palacios Nasrides e le altre magnifiche stanze del palazzo.

Una sola parola: STUPENDO.

Per la cronaca, l’alone di sfiga che ci perseguita porta la pioggia e vento in una citta’ che probabilmente non la ricordava piu’ il significato della parola umidita’.

A meta’ visita incontriamo ancora Paco..E’da solo! “si e’persa quella cretina, l’avete vista? ma chissenefrega, io vengo via con voi..” UN MITO.

La sera la passiamo nel centro di Granada, sembra di essere ad Ibiza! Pub pieni e strade ricolme di persone.

Dopo aver assaggiato alcune tapas finiamo a bere in un pub, dove la padrona alla fine della serata esclamera’ la frase piu’ rappresentativa della sua gestione:”Incredibile, mi avete bevuto tutto quello che ho nel menu'”.

– 8° giorno GRANADA 16/08 Visitiamo il quartiere dell’Albaicin, le case sono tutte bianche, per terra solo ciotoli, viuzze strette..Sembra di essere in Grecia.Luca detto “er bussola” non sbaglia strada nemmeno una volta e ci porta dritto sulla sommita’ del quartiere dal quale si scorge tutta la citta’.

Ci fermiamo a mangiare dal “Ladrillo”, tavernaccia dove incontriamo gli ennesimi personaggi: la padrona, ragazza di 22 anni incinta (con gia’ un bimbo di 7) che canta a squarciagola le canzoni spagnole e un mitico amico con addosso un misto di alcool e droga con livelli record.Mentre ci gustiamo un fritto misto spettacolare, il personaggio parla con un bambino addormentandosi ogni due frasi per poi risvegliarsi ricominciando esattamente da dove aveva interrotto…UN MAESTRO.

Scendiamo dal quartiere e visitiamo la cattedrale, naturalmente non prima di aver visto un incidente in diretta con una ragazza in motorino scaravoltata per terra da un auto pirata e un trasporto bare che ci costringe alla piu’ classica della strizzata di attributi italiana.

La sera torniamo all’Albaicin e ci tuffiamo nel luogo comune di una vacanza spagnola…PAELLA PER TUTTI! Gli insegnamenti per non beccarsi una fregatura (surgelata)sono pochi ma importanti: sul menu’ ci deve essere scritto “minimo due persone” ed il tempo di attesa non deve essere inferiore alla mezz’ora…Altrimenti salutate pure il camion della Buitoni che si allontana furtivo alle vostre spalle…

– 9° giorno Granada—->VALENCIA 17/08 Smontiamo la tenda (che durante il temporale di ferragosto ha deciso di farsi piegare una stecca dal vento..) e torniamo a Valencia sempre a casa della Julia perche’ stasera arriva Matteo in treno da Barcellona e domani Luca torna a Parma con l’aereo (le ferie concesse dalla sua ragazza sono ormai finite).

Durante il tragitto ci fermiamo prima a “El paraiso” dove il mare ha il colore dei Caraibi…Da fuori…E poi a Denia dove le nuvole incombono sulle nostre teste e la spiaggia non raccoglie certo i nostri consensi.

La sera scopriremo poi di esserci scottati ma forse le sostanze chimiche presenti nell’acqua hanno fatto reazione con i due chili di Pringols mangiate negli autogrill spagnoli.

Riprendiamo possesso della NOSTRA casa di Valencia ed aspettiamo Matteo in un ristorante vicino alla stazione, naturalmente la Routard lo disegna come il migliore nel campo delle tapas.

Ma ci becchera’ una volta? chi l’ha redatta? sbirulino? Cmq sotto una pioggia battente arriva Matteo con tanto di sandalo da battaglia, ci muoviamo verso un locale del centro dove la Julia ha fatto le 4 il giorno prima e dove pensiamo ci sia ANCORA gente dal giorno prima.

Il pub e’nascosto ma pieno di gente, in una stanza stanno persino guardando un film in videocassetta..Che miti! Il bagno e’ a quadrettoni bianco e neri mentre il soffitto e’ pieno di quadri con ritratti coloratissimi, Luca scarica la batteria della macchina fotografica, noi scarichiamo la scorta di birra dietro il bancone.4 chiacchere e conoscenza di due amiche parmigiane di Victor anche loro in continuo movimento nella penisola iberica.

– 10°giorno Valencia—->PENISCOLA 18/08 Luca di prima mattina mostra la citta’ a Matteo (mentre Leo e Victor entrano nel quarto sonno), salutiamo la mitica Julia ringraziandola per l’ospitalita’e andiamo a guardare il mastodontico museo d’arte moderna ancora in costruzione sulle rive del fiume di Valencia.Mentre Leo e Victor smontano le giostre per bambini con il loro peso da adulti, Matteo scivola in un rigolo d’acqua distruggendo le infradito tra le risate generali.

Ore 14 e 30, Luca se ne va con il suo volo economico! ultimi schiaffoni, baci con la lingua, strizzate di culo tra lo stupore generale dei passeggeri.Salutiamo ed esultiamo per il piano riuscito: abbiamo gli stramaledetti semi di girasole di Luca che hanno invaso la punto per una settimana intera! al primo cestino avranno trovato un nuovo padrone.

Direzione Peniscola come da suggerimento della Julia che ci mostra la bellezza della sua citta’ vecchia attraverso una mega ricerca internettiana.Arrivo tra i nuvoloni piu’ neri, ci lanciamo in spiaggia forse alla ricerca di un tuono che ci faccia un po’ riprendere dal sonno per poi trovare posto al camping “El Cid” appena fuori dal paese.Montiamo la tenda con la stecca incerottata mentre Matteo scoreggia come una motoretta con l’aria tirata di primo mattino.I vicini, una tranquilla famiglia spagnola con una stragnokka come figlia, incominciano a maledire l’affettuoso saluto del primo minuto. Doccia per togliere due etti di sale che ormai ci hanno trasformato in statue di cera e paura per Victor che si ferma a giocare con il cane dei vicini che gli sfregia le braccia a vita con i suoi gesti affettuosi…Pure troppo…

La sera parcheggiamo vicino al luna park del paesino e ci incamminiamo verso la stupenda rocca che domina tutta Peniscola dall’alto.La salita mette a dura prova le caviglie dei fannulloni italiani rallegrati solamente dalla presenza di milioni di bancarelle di cianfrusaglie lungo il percorso.I ristoranti hanno quasi tutti la terrazza sul mare, troppo per le nostre tasche ormai svuotate dal peso iniziale degli euro.Decidiamo quindi di infilarci nelle viette nascoste trovando un buon pub che ci riempie di patate in ogni salsa.Ma chi ti vedo esattamente dall’altra parte della piazzetta?HOT DOG (che noi chiamiamo “caneCaldo” ma che gli spagnoli traducono come “frankfurt”).

Presto, 3 al tavolo centrale con con tutte le salse a sua disposizione! Tornando alla macchina non possiamo lasciar perdere il luna park ancora aperto.Facciamo i biglietti e ci lanciamo nel tunnel dell’orrore con dei carrelli che in diverse salite faticano a rimanere nel proprio binario.Il bigliettaio prima cerca i nostri nipotini che entreranno nel tunnel, poi scoperto che i veri bambini li aveva davanti scuote la testa e bisbiglia qualche parola in spagnolo che noi abbiamo capito come: “italiani pizza mandolino”.

Giro veloce agli altri stand per vincere un pupazzetto (nominato “grissino” in onore delle pancie spagnole) e per vedere la giostra piu’ triste del mondo, 5 pony legati ad un palo e costretti a girare intorno ad esso da un bastardo con il frustino…Ora sappiamo che gli animali in quella giostra erano 6…

Victor russa tutta notte e costringe Matteo rigirarlo come un involtino fino all’alba.

– 11°giorno Peniscola—>SALOU 19/08 Nella nostra risalita verso Barcellona decidiamo di fermarci un altro giorno a Salou trovando posto al camping “La siesta” che avevamo trovato esaurito qualche giorno prima.

Dopo una chiaccherata in chat con i nostri colleghi in ufficio ed una mega mangiata al Pans & Company (LO AMO!) ci rituffiamo a Cambrils nello stesso posto che ci aveva ben impressionato la settimana scorsa.Da bravi italiani sfoderiamo le racchettine in riva al mare con sfide che non superano i 4 palleggi per la condizione fisica dei partecipanti.Victor, in particolare, rinchiude nel cassetto il sogno di partecipare a Wimbledon…Al quinto spostamento per colpire la pallina viene colto da un crampo alle dita dei piedi! RECORD! Aspettiamo il tramonto (senza baciarci pero’) e torniamo al campeggio dove scopriamo l’asciugamano di Italia 90 dei nostri vicini.UNA LACRIMA SUL NOSTRO VISO.Rivedondo la mascotte “Ciao” possiamo definitivamente incoronarla come la piu’ brutta della storia dei mondiali (ma come scordare l’inno di Bennato e della Giannini…BRIVIDI).

A cena torniamo dal mito del Jamon e ci alcolizziamo con un bel litro di birra a testa che ci spingono ad un mega torneo in sala giochi al tennis (stiamo regredendo lentamente..Al nostro ritorno dovremo finire i compiti delle vacanze).

Nella notte Matteo finalmente registra Victor che russa.Quest’ultimo al primo ascolto neghera’ ancora l’evidenza! – 12°giorno Salou—->MATARO’ 20/08 Smontiamo baracca e burattini e ci involiamo verso Barcellona.Trovare un camping e’ quasi impossibile e quindi decidiamo di accamparci a Mataro’al camping Playasol, molto bello con tanto di cinghiale (Ringhio) che sicuramente stanotte sara’ attirato dal russo d’amore di Victor.Usciamo per andare a mangiare in centro, il capo ci ha detto che e’ solo a 2 km di distanza e che quindi possiamo tranquillamente lasciare la macchina dentro.Abbiamo quindi il 50% di possibilita’ di capire se il centro sia a destra o a sinistra del campeggio.

Victor (el radar) ci tranquillizza e decidiamo per la sinistra…Camminando…Camminando..Camminando…Senza trovare niente che rassomigli ad un centro urbano.Finalmente, tra una bestemmia ed un altra, decidiamo di entrare in un bar/ristorante gestito da un personaggio che subito soprannominiamo “Bellosguardo” (e qui non andiamo oltre..).Per rimanere leggeri prendiamo un insalata e dei grissini…MA QUANDO MAI? Paella per tre, crocchette di patate 2 caraffe di birra e crema catalana che ci da la mazzata finale. Il ritorno a piedi al camping e’ una comica totale, Victor ha una mano sulla pancia, emette un rutto ogni 4 m al quale Matteo risponde con uno ancora piu’ potente (delle scoreggie del Leo).Arrivati al campeggio scatta il piano SGORGA:coca cola a manetta per poter ruttare ancora di piu’.

– 13°giorno Mataro’—->BARCELLONA—->Mataro’ 21/08 Visita a Barcellonaaaaaaaa.Partiamo con il treno che collega la periferia direttamente con la Piazza Catalunya, immergendoci nelle viette vicino alla rambla principale (ormai da evitare).Tantissimi gruppi che suonano per strada, milioni di negozi che naturalmente ci facciamo tutti e il mitico megastore Zara dove il Leo trova i jeans che a Parma aveva visto a 130 euro…A 5e90! Tra una birra ed un canecaldo stabiliamo il record di aperitivi in un mitico bar che ti offre da mangiare fidandosi dell’onesta’ della gente che dovrebbe pagare tanto quanti stecchini gli sono rimasti.Onesta’? stecchini? naturalmente ne mangiamo 6 e ne paghiamo 4 (casualmente due stecchini rimangono in tasca di Matteo).

Dopo le 6 ore di camminata torniamo con il treno al nostro camping, scendiamo e via in mutande a fare il bagno in mare con una gara di tuffi che preferirei sorvolare.Cena direttamente al camping con torneo di calciobalilla e bevuta notturna della sangria/tavernello che abbiamo comprato nel pomeriggio a Barcellona.

In bagno straordinario incontro con bambini romani che si trovano in bagno contemporaneamente ma scordandosi della carta igenica…”Marcoooo, sei nudo??vai te” “nooooo, sto’ a fini’, chiama quarcuno”.

Nella notte veniamo assaliti dal “lombrico mangiasassi”, una geniale interpretazione del sacco a pelo di Matteo che pero’ viene sotterrato di pugni e calci nel tempo record di 40 secondi.

-14°giorno Mataro’—->ROSES 22/08 Ormai la vacanza e’ agli sgoccioli, decidiamo di avvicinarci ancora di piu’ al confine senza pero’ oltrepassarlo per non dover sganciare neanche un euro a quei “maledetti Fraaaaaancesiiiiiii”.

Ci fermiamo a Roses, proprio sotto i Pirenei (il Leo giura di aver visto Bell e Sebastien da lontano) dove ci accoglie un camping pieno di stragnocca…Che naturalmente finisce di ripiegare la tenda e se ne torna in Italia la stessa sera.Bagnetto, probabilmente l’ultimo della vacanza con ustionata secolare.La sera in giro per il grazioso paesino riusciamo ad ingurgitare anche l’ultima Paella (ci mancherai amica) e ad assistere all’acquisto di un orologio falsissimo da parte di Matteo da un ambulante del lungo mare.

La notte e’ la piu’ difficile dell’intero viaggio, tre simpaticissimi francesi/marocchini decidono di litigare ad alta voce ad un metro dalla nostra tenda.Adesso la amiamo ancora di piu’ questa simpaticissima popolazione.

-15°giorno Roses—->PARMA 23/08 Si riparte piegando per l’ultima volta la tenda (o quello che ne rimane).

Il tempo non e’ dei migliori e quindi decidiamo di appoggiare un sasso sull’acceleratore e di dirigerci direttamente a casa con una piccola tappa in Liguria per l’ultimo (lo giuriamo) bagno della vacanza.

10 ore nette ed i 3 desperados mettono piede nella cittadina emiliana alle 20 e 30 locale, 4600 kilometri dopo l’ultima volta.

FINE! Come direbbe il buon Luca, “non ti abbiamo visto, ti abbiamo vissuto” (standing ovation, gente che piange, ritiro del premio, discorso e tutti a casa dai bambini)



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