Barcellona, sulla tracce di Gaudì e Zafon
Il nostro viaggio inizia il 19 agosto 2013: partenza da Milano Linate con volo Alitalia. In poco più di un’ora giungiamo all’aeroporto El Prat: acquistati i biglietti delle linee urbane cittadine (carnet di dieci biglietti da 10 euro), utilizziamo prima il bus del trasporto urbano poi la metro e, con solo 1 euro a testa, raggiungiamo il nostro hotel Travelel Lodge, pulitissimo e molto comodo per la nostra famiglia, nel quartiere Poblenou, prenotato con largo anticipo ad un prezzo incredibile! Certo non è in centro, però é facilmente raggiungibile con i mezzi (fermata metro gialla Llacuna a 100 metri). D’altra parte Barcellona è talmente grande che risulta impossibile spostarsi a piedi da un luogo all’altro. L’hotel inoltre è in una ottima posizione per raggiungere una delle spiagge cittadine, Bogatel.
Perciò decidiamo di organizzarci in questo modo: mattinata culturale, pomeriggio di relax in spiaggia e sera alla ricerca di luoghi caratteristici della città. In questo modo accontentiamo un po’ tutti: mamma con la cultura, papà con il relax e i nostri figli adolescenti con luoghi di svago e feste.
Dato che la nostra vacanza è di una settimana ed è necessario fare un piccolo itinerario e fare una scelta tra le numerose attrattive che Barcelona offre.
La prima tappa è il Barri Gotic, il quartiere vecchio nel quale ammiriamo LA CATTEDRALE DELLA SANTA CROCE E SANT’EULALIA, costruita tra il XIII ed il XV secolo dedicata a Santa Eulalia, la patrona di Barcellona, la quale subì il martirio in epoca Romana. La leggenda narra che fu esposta nuda fino a quando, a metà primavera, cadde la neve e coprì il corpo; le autorità di allora la misero in una botte chiodata e la fecero rotolare per una stradina. All’interno si trova un chiostro dove si trovano davvero 13 oche bianche (tante quanti gli anni di vita di Santa Eulalia). L’entrata è gratuita, cosa da non sottovalutare perché a Barcellona si paga tutto e molto caro!
Non si può non fare un giro sulle RAMBLAS, in cui si passeggia nella parte centrale, mentre le auto viaggiano lateralmente. Anche le ramblas sono luoghi narrati da Zafon, perciò mi perdo con la fantasia cercando di immaginare il protagonista del libro che vive proprio in questo quartiere.
Lungo le ramblas troviamo:
– palau Guell: opera di Gaudì. Si trova in una via così stretta che risulta difficile vedere la facciata. E’ stato costruito tra il 1885 e il 1890 su incarico di Eusebi Guell, un industriale che ammirava molto l’artista e finanziò diverse sue opere, tra cui anche il celebre Parc Guell. Sul tetto ci sono 20 camini, che Gaudì considerava elementi decorativi più che funzionali. E’ divisa in tre livelli: il primo corrisponde al seminterrato e al piano terra, è fatto di pietra tagliata e levigata e comprende le porte di accesso, che hanno la forma di archi parabolici con griglie in ferro battuto che rappresentano due serpenti che con la coda formano la lettera G di Guell. L’entrata ha dimensioni gigantesche, in modo che i visitatori potessero accedervi direttamente a cavallo o in carrozza.
– placa della buquera : piazza con pavimentazione a mosaico di Mirò. Da vedere il drago come insegna di un negozio di ombrelli, posto proprio sullo spigolo di un palazzo.
– font de Canalets : una leggenda invita i turisti a bere la sua acqua, in verità non particolarmente fresca né buona, perché «qui beu de canaletes, torna a la ciutat» (“chi beve dal canalete, torna in città”). Quindi si fa!
– la plaza del rei : è una piazza quadrata comunicante con La Rambla, nota per la movimentata vita notturna, per la fontana posta al centro della piazza stessa, per le palme che la adornano, per la pavimentazione a mosaico e i lampioni disegnati da Gaudì.
– il bosco delle fates : un grazioso localino vicino al museo delle cere nel quale si respira un’aria davvero da fiaba !
– Hard rock café in Plaça de Catalunya, tappa obbligata, come in ogni città che visitiamo, dato che i nostri figli sono musicisti. Qui si trovano cimeli di grandi personaggi della musica e allo shop acquistiamo le magliette a ricordo del nostro viaggio.
Decidiamo di visitare il quartiere Eixample di sera: le luci che illuminano i palazzi sono molto suggestive, donando un sapore di mistero. Il quartiere esiste soltanto dal 1860 e oggi è un gran quartiere commerciale e residenziale.
Sicuramente la parte più suggestiva è la SAGRADA FAMILIA, il capolavoro di Gaudì che lavorò al progetto per oltre 40 anni dedicandogli quasi tutta la vita e man mano che andava avanti lo modificava rendendolo indecifrabile per gli altri. Iniziato nel 1882, fu interrotto nel 1936 a causa di un incendio. Tutt’ora è in costruzione, perciò si vedono gru e impalcature ovunque.
Lo stile della basilica è molto fantasioso, in stile neogotico, con quattro torri affusolate che ricordano i castelli di sabbia al mare. Ora sono visibili due delle tre grandi facciate previste.
Anche i grandi palazzi modernisti sono da vedere di sera perché c’è un gioco di luci davvero suggestivo.
Nella Manzana de la Discordia lungo il Passeig de Gràcia, troviamo la Casa Amatller di Josep Puig i Cadafalch al numero 41 e la Casa Batlló di Antoni Gaudí al numero 43.
CASA BATLO’ è un vero gioiello: le decorazioni delle pareti sembrano onde, gli infissi e le porte hanno forme tondeggianti. Sembra che Gaudì, legato alle simbologie religiose, abbia voluto rappresentare la leggenda di San Giorgio (patrono della Catalogna) e del suo drago. I balconi sono protetti da imponenti formazioni cranio-simili, sostenute da colonne altrettanto simili a delle vertebre (forse le vittime del drago). I locali affettuosamente la chiamano Casa dels ossos (casa delle ossa). Il tetto è decorato con ceramiche policrome di colori brillanti, coronato da una torre, le tegole colorate ricordano la pelle di un rettile, mentre la piccola torretta a croce a quattro bracci simboleggia la spada di San Giorgio.
A lato di casa Batlò si trova CASA AMATLLER , costruita per il barone Amatller, ispirata allo stile delle case olandesi del XVII secolo, con un caratteristico frontone fiammingo ricoperto in ceramica lucida, mentre la facciata inferiore e il portale sono decorati con sculture. Davvero carina, ma data la vicinanza con casa Batlò, nemmeno è illuminata !
Un po’ più in là troviamo LA PEDRERA CASA o casa MILA’ Passeig de Gràcia, 92 anch’essa opera dell’architetto Gaudì. Si estende per oltre 100 metri quadrati che comprendono anche grandi terrazze circolari. Il palazzo è costruito interamente con pietre naturali, sul tetto si vedono forme strane, un po’ inquietanti per la verità, e la solita croce a quattro bracci.
Altra meta imperdibile, per ora ancora gratis, è PARC GUELL situato sulla collina alle spalle della città, in Carrer d’Olot, 5. Ci si arriva con la metropolitana “Lesseps” (Linea Verde, L3), ma noi abbiamo optato per il bus che ci ha lasciato proprio davanti all’ingresso. Si tratta di un parco pubblico che il Consiglio della Città di Barcellona comprò nel 1922 da un terreno privato di proprietà di Eusebi Guëll, il quale, su progetto del solito Gaudì, aveva intenzione di realizzare delle proprietà e rivenderle. Purtroppo il progetto non ebbe buon fine ed infatti le uniche due strutture costruite non furono mai vendute. L’entrata è la parte più bassa del parco, da dove poi si innalzano due scalinate che circondano una salamandra, simbolo del parco. In cima alla scalinata ci si trova davanti ad una piazza coperta, costituita da oltre ottanta colonne, il Tempio Dorico detto anche Sala ipostila. Sopra a questa piazza si trova un piazzale circondato da una originale panchina lunga 150 metri decorata da splendidi mosaici da cui si gode un panorama mozzafiato di Barcellona.
Originariamente essa fu concepita come un luogo di mercato per i residenti del futuro villaggio. Il resto del parco è costituito da palme, bellissimi fiori e angoli suggestivi.
La sera ci siamo addentrati in diversi quartieri tra cui il quartiere de LA GRACIA, dove nel mese di agosto si svolge una festa popolare che vede tutti i vicoli del quartiere vestiti a festa. È stato molto carino perdersi in quelle stradine con decorazioni a tema (il bosco, la caverna del drago, le mongolfiere, la fattoria..) sospese in alto tra una finestra e l’altra: tutte le “sculture” sono realizzate con materiale riciclato, come bottiglie, scatole, cartoni… Si poteva scegliere l’ora e il luogo preferito per ascoltare della musica rock o tipica musica catalana. Davvero uno spasso.
Infine per concludere il nostro soggiorno catalano, abbiamo assistito ad uno spettacolo eccezionale in PLAÇA ESPANYA. Sullo sfondo della immensa piazza si trova il PALAU NACIONAL e la splendida FONTANA MAGICA che dalle 20 alle 23 si illumina con vari colori e giochi d’acqua accompagnati da un sottofondo musicale.
Ed eccoci alla fine del nostro viaggio. Barcellona ci ha colpito per l’estensione delle sue piazze, delle sue strade, delle sue spiagge, la voglia di divertirsi che si respira ad ogni ora del giorno e della notte, l’originalità delle sue architetture, l’ottimo cibo, il mare e l’aria di mistero narrata nei romanzi di Zafon… tutto in una città unica!