Barcellona olè
Per il compleanno di Michele abbiamo deciso di organizzare un viaggietto di 5 giorni a Barcellona.
Abbiamo prenotato il volo Catania-Barcellona tramite la Windjet (il volo da Palermo era già pieno) e costato 138 euro a/r (diventati al ritorno molti di più, ma questo lo racconteremo alla fine) e 4 notti, sempre con la Windjet, all’Hotel Auto Hogar per 260 euro totali compresa la colazione.
Dopo circa due ore di ritardo siamo arrivati all’aereoporto di Barcellona e, ricordandoci dei consigli letti su Turisti per caso, siamo saliti sull’autobus A10 che in 40 minuti ci ha portati a Plaza Catalunya.
Qui abbiamo preso un taxi che in un quarto d’ora e per soli 7 euro ci ha portati all’Hotel.
Effettivamente l’Hotel è a meno di 10 minuti a piedi dalla piazza ma eravamo molto stanchi e la valigia pesava.
L’albergo è carino e pulito, le stanze però molto piccole; in compenso è centralissimo e la colazione buona.
Dopo una rinfrescata siamo andati a cenare al ristorante La Fonda che si trova in una delle stradine del Barrio Gotico.
La fila era lunghissima e, dopo mezz’ora, siamo riusciti ad entrare.
Il posto era carino, abbiamo mangiato abbastanza bene anche se la paella non era eccezionale.
2° GIORNO: Abbiamo trascorso la mattina facendo una passeggiata sulla Rambla, il famoso viale alberato di Barcellona, dove si possono ammirare tanti bei chioschi che vendono fiori e animali e gli artisti di strada con i loro bellissimi costumi.
Lungo il viale ci sono tantissimi ristorantini, negozi di souvenir e locali.
Vicino il Teatro Liceu si trova il Mercato della Boqueria, il più grande mercato coperto di frutta e verdura d’Europa.
Al suo interno ci sono tanti chioschi che espongono frutta e verdura di tutti i tipi e provenienza in maniera molto curata e ordinata.
Si possono trovare frutti tropicali che da noi neanche esistono come il mangostan, il rambutan, il carube, il granadine; noi ne abbiamo acquistati un po’, ma sono molto cari, infatti per poco più di 1 kg abbiamo pagato quasi 30 euro! Ci sono anche chioschi enormi con pesce fresco, salumi e quello delle uova che vende pure uova di emù e di struzzo! Alcuni chioschi vendono anche succhi di frutta fresca in bicchieri con cannuccia e macedonie miste con cucchiano dentro la confezione per poterle mangiare in giro.
Arrivati a Placa Catalunya abbiamo fatto un giro al El Corte Ingles, grande centro commerciale di 8 piani dove si trovano le migliori marche della moda, oggetti per la casa ed elettronica.
All’ora di pranzo siamo andati a fare un giro al Mercato di Sant’Antonio che è simile a quello della Boqueria; qui ci siamo fermati a pranzare in uno dei tanti chioschetti dove per soli dieci euro a persona abbiamo mangiato antipasto, secondo con contorno, dolce e bibita! Nel pomeriggio, dopo un breve riposino, siamo andati a visitare la Cattedrale gotica.
La facciata è in fase di restauro ma è possibile salire in cima con l’ascensore per potere ammirare da vicino le guglie e godere di un bel panorama.
All’interno c’è la cripta che custodisce le spoglie di Santa Eulalia, patrona di Barcellona e un chiostro con 13 oche che rappresentano gli anni che aveva la santa quando fu santificata.
3° GIORNO: Dopo un’abbondante colazione abbiamo preso la metro che a Barcellona è efficientissima ( noi abbiamo acquistato il ticket T10 che permette di fare 10 corse in metro e bus) e siamo scesi al Passeig de Gracia, un lungo viale pieno di negozi di lusso e ristoranti.
Su questo viale si trovano due delle più famose opere di Gaudì: Casa Battlò e La Pedrera.
Casa Battlò, come l’altra casa, fu commissionata a Gaudì da una ricca famiglia di Barcellona; la facciata è decorata con pezzetti di piastrelle blu e verdi, i balconi ricordano le mascelle di qualche animale mitologico, il tetto il dorso di un drago.
Gli interni sono ricchi di bellissime vetrate colorate e nel salone c’è un lampadario a forma di sole.
Si può salire anche sul soffitto dove si ammira da vicino il coloratissimo tetto.
Il costo del biglietto è un po’ caro ( 16.50 euro) ma li vale tutti.
Dopo alcune foto alla facciata della Pedrera ci siamo recati, con la metro, alla Sagrada Familia.
È una bellissima chiesa iniziata da Gaudì negli anni venti ma ancora in fase di costruzione; probabilmente verrà finita nel 2020 ed allora sarà la basilica più grande del mondo! La chiesa ha due facciate laterali, quella dell’annunciazione di Cristo e quella della Passione mentre quella principale deve essere ancora costruita; le torri, invece, sono 8 ma il progetto finale ne prevede altre 10 tra cui quella dedicata a Cristo, che sarà alta ben 170 metri! E’ possibile visitare l’interno comprando un biglietto che comprende anche la visita della Casa di Gaudì all’interno del Park Guell, ma è bene ricordare che non si vedrà altro che un vero e proprio cantiere.
A pranzo siamo andati al vicino ristorante self service Lactuca che consigliamo vivamente perché con soli 8.50 euro a pranzo e 10.50 euro a cena si può mangiare e bere tutto quello che si vuole e il cibo è buono e abbondante.
Nel pomeriggio siamo andati al Park Guell, la cui entrata è gratuita.
Qui Gaudì doveva costruire le residenze per le famiglie benestanti di Barcellona, ma poi il progetto sfumò e venne costruito questo bel parco pubblico.
L’interno è molto verde ed è possibile ammirare alcune opere del famoso architetto tra cui il drago fatto di piastrelle colorate, la panchina più lunga del mondo, due casette che sembrano le casette di marzapane di Hansel e Gretel e la casa dove Gaudì trascorse gli ultimi venti anni della sua vita.
A cena siamo andati in uno dei localini etnici vicino l’albergo dove abbiamo mangiato per pochi euro due doner kebab e due falafel.
La sera, dopo cena, abbiamo fatto un altro giro sulla Rambla e fatto qualche foto agli artisti.
4° GIORNO: Dopo la solita abbondante colazione siamo andati a vedere la famosa colonna dedicata a Cristoforo Colombo che si trova alla fine della Rambla e abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare di Barcellona.
Abbiamo visitato il MareMagnum, discreto centro commerciale e dopo siamo andati a vedere il Museo delle cere, abbastanza carino anche se alcune statue non somigliano molto ai personaggi originali! Con la metro ci siamo spostati al quartiere della Ribera dove si trova il bellissimo Palau de la musica catalana dove si svolgono concerti di musica classica.
Il palazzo si può visitare solamente con una guida in lingua spagnola o inglese; noi abbiamo scelto la spagnola e in effetti siamo riusciti a capire tutto.
L’interno è bellissimo, pieno di vetrate decorate con fiori e alberi e un enorme lampadario colorato che rappresenta il sole.
Purtroppo è vietatissimo fare foto e filmati all’interno del palazzo ma anche l’esterno è molto bello.
All’ora di pranzo siamo andati al Mercato della Boqueria e abbiamo mangiato benissimo in uno dei tanti chioschi; qui vengono esposti pesce, carne e verdure crude che vengono cucinate davanti ai propri occhi! Abbiamo pagato la modica cifra di 19.40 euro in due per una porzione enorme di tortilla alle verdure, un piatto di calamari arrosto, una bistecca con patatine, due porzioni di salsiccette piccanti, birra e cocacola!!! Nel pomeriggio, dopo un breve riposino, abbiamo fatto un giro tra le stradine del Barrio Gotico piene di negozietti, e ne abbiamo approfittato per comprare qualche ricordino.
A cena siamo andati al ristorante Le Quinze Nits che si trova a placa real e che sconsigliamo perché è caro e non si mangia molto bene.
5° GIORNO: Poiché il volo di ritorno partiva nel primo pomeriggio, ne abbiamo approfittato per andare a vedere il Museo della storia della città.
Il Museo è davvero interessante perché al suo interno ci sono i resti dell’antica Barcellona (Barceno) dell’epoca romana ed è immenso in quanto si estende sotto il barrio gotico e ci vuole 1 ora e mezza per girarlo tutto.
Si trovano le strade dove passavano i carri, le vasche dove venivano tinti i tessuti e quelle dove conservavano il vino, i resti di alcune case e suppellettili vari.
Giunti in Aereoporto abbiamo avuto l’amara sorpresa di non trovare il volo poiché era stato cancellato da 15 giorni senza che nessuno ci avesse avvisato.
Siamo riusciti a rientrare il giorno dopo, dopo avere trascorso la notte sui sedili dell’aereoporto di Fiumicino, spendendo la modica cifra di 800 euro, che ancora ci devono rimborsare.
A parte questo grosso inconveniente conserviamo un bel ricordo di Barcellona.