Barcellona, non può mancare

È forse la città che tutti, almeno una volta nella vita, hanno visitato. Adorata sia dai più giovani che dai più attempati, quanta Spagna è rimasta a Barcellona?
Scritto da: Buk
barcellona, non può mancare
Partenza il: 31/05/2012
Ritorno il: 03/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Partendo dal presupposto che la Spagna è un bel Paese sia da un punto di vista naturalistico, sia da quello architettonico, la scelta di visitare Barcellona è stata maturata più per “dovere” che per “piacere”. Di conseguenza le mie impressioni non saranno scritte con occhi di totale ammirazione come magari mi è capitato per altri paesi, ma ciò non toglie che Barcellona sia una delle città, architettonicamente parlando, più interessanti d’Europa.

Classico volo Ryanair, atterriamo a Girona. Dall’aeroporto di Girona partono fino a notte fonda autobus (costo 25 €) che portano i turisti fino a Barcellona (durata del viaggio 1h). Considerando l’orario di atterraggio dell’aereo (23.00) ho preferito affrontare il viaggio l’indomani, soggiornando per una notte presso uno dei due Hotel siti in prossimità dell’aeroporto, il Novotel Girona Aeropuerto, che dista dall’aeroporto 3 km circa e fornisce un servizio navetta gratuito.

L’indomani mattina appunto giungiamo dopo un’ora di viaggio alla stazione degli autobus di Barcellona. La prima impressione che la città dà dal finestrino è quella di essere sicuramente “caliente”, ma anche estremamente caotica e disordinata.

Perdendoci in un meraviglioso parco che costeggia la stazione, siamo alla ricerca della fermata della metro che ci porterà dritti alla nostra base per questi 4 giorni, il Colors Hotel situato in un quartiere residenziale della periferia di Barcellona a 5 minuti a piedi dalla fermata della metro, ti permetterà la notte quando rientrerai dalla tua serata spagnola di avere il piacere di addentrarti nelle vere serate barcelonete, fatte di anziani signori che chiacchierano sulle panchine lungo la strada e che si gustano quella poca aria fresca che Barcellona riesce a concederti nel mese di Giugno.

Prima tappa il Villaggio Spagnolo (Poble Espanyol).

Attraversando Placa D’Espanya, riconoscibilissima grazie alle due torri si entra nella zona delle fontane di Barcellona. Almeno una sera della vostra permanenza a Barcellona dovete passare da qui a gustarvi la fantastica Font Màgica, un enorme fontana che apre le porte allo splendido Museu Nacional d’Art De Catalunya. Viene “vestita” di luci ogni notte, pronta a danzare per voi sotto le note di Queen, Beethoven e molteplici altri artisti in una cornice a dir poco splendida grazie anche ai raggi che illuminano il Museo. Attraversando quindi il parco alla vostra destra si arriva con 10 minuti di cammino al Poble Espanyol, un complesso di case costruite pari pari a quelle caratteristiche delle varie regioni spagnole, da qui il nome Villaggio Spagnolo. All’interno del Villaggi, situato sulla Collina di Montjuic, potete tranquillamente perdervi nelle strette vie piene di negozi tipici e artigianali ammirando la diversa architettura delle Regioni spagnole, dall’Andalusia all’Aragon, dalla Galizia alla Catalunya.

Consiglio anche un giro al Castello de Montjuic che, ahimé, non ho visitato per diversi motivi in primis il caldo assurdo.

Ritornata in centro mi gusto finalmente la tanto chiacchierata passeggiata nella Rambla.

Chissà poi cosa mi aspettavo non lo so, ho sentito parlare della famosa Rambla fin da quando ero piccola grazie al viaggio di nozze dei miei genitori, ma nel momento in cui io stessa mi sono ritrovata a passeggiarci, non ho avuto quel senso di stupore che molte persone hanno. La Rambla altro non è che un viale alberato, lungo si, ricco di negozi si, ma pur sempre un viale alberato.

Lungo la Rambla potete fare acquisti di ogni genere, ricche sono le bancarelle di fiori e verdure, ma se non trovate quello che cercate, percorrendola verso il porto a livello della Rambla De Sant Josep sulla destra vi è il Mercato De La Boqueria, che tutt’oggi offre un’interessante punto di vista sulla vita della città.

Il secondo giorno facciamo visita alla Cattedrale di Barcellona situata nella Ciutat Vella.

C’è da rimanere a bocca aperta constatando la differenza che si può ritrovare fra la Rambla da una parte e la Ciutat Vella insieme al Barrio Gotico dall’altra nonostante essi si trovino uno a fianco all’altro. Si perché dalla Rambla puoi giungere direttamente a piedi nel Barrio Gotico e rimanere stupito di come esso sia impregnato di silenzio e storia, al contrario della precedente caratterizzata da un caos assoluto.

Anche in questo caso consiglio di perdervi nelle strette e alte vie del Barrio Gotico, curiosare negli anfratti e scoprire giardini interni meravigliosi. Da qui passiamo alla medioevale Placa Del Rei per poi far visita alla Santa Maria del Mar una chiesa di imponente bellezza. Tanto che ci siamo facciamo visita anche al più grande museo dedicato a Pablo Picasso. Pranzo veloce presso una locanda del Barrio Gotico e dritti al Parc de la Ciutadella per la siesta.

Accoccolatevi sotto uno dei numerosi alberi di questo enorme parco insieme a studenti, turisti, bambini in gita e godetevi il sole che splende sopra a bellissime fontane catalane. Di ritorno verso la base ecco spuntare all’orizzone l’Arc De Triomf imponente struttura di un rosso mattone che fa da sfondo a skater spagnoli che provano le loro acrobazie.

La sera ceniamo presso uno dei tanti ristoranti della Rambla a base di Sangria, Paella e crema catalana.

Il terzo giorno siamo diretti verso i monumenti che contraddistinguono Barcellona nel mondo.

Prima tappa l’incompiuta Sagrada Familia, segue l’architettura di Gaudì, quindi la casa Battlò che consiglio di ritornare a vedere anche di notte per notare l’enorme effetto delle luci notturne e più avanti la Pedreira che ahimè anche in questo caso non ha suscitato l’effetto dovuto. Naturalmente salite ad ammirare gli strani camini che troneggiano sulla città.

Restando in tema Gaudì, l’ultima tappa di questa full immersion è il Park Guell, parco che a mio avviso rende grazia all’artista più che le precedenti opere, soprattutto perché in questo caso Gaudì ha sperimentato un accostare di colori, dando un effetto visivo molto forte in un ambiente caratterizzato esclusivamente da alberi e arbusti.

Termina qui il mio viaggio nel cuore catalano.

Quanta Spagna è rimasta a Barcellona? Poca se la si guarda con gli occhi di un turista che pensa solo al divertimento. Incommensurabile se la si vive come uno spagnolo.

Guarda la gallery
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La Rambla

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Barrio Gotico

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Cioccolateria nel Villaggio Spagnolo

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La Salamandra del Park Guell

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Casa Battlò di notte

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La Fontana Magica

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Fontane



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