Barcellona modernista
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Soggiorniamo al Tryp Apolo, nel quartiere di El Raval, a 10 mt dalla fermata metro di Paralel. Dall’aeroporto ci si arriva comodamente in treno (R2 Rodalies fino a Estacion de Saints) o con l’Aerobus (fermata Plaza de España o Plaza de Catalunia). Il costo è più o meno lo stesso, il tempo che si impiega anche. Si prosegue poi in metro. Consigliamo di acquistare il carnet da 10 viaggi che consente di risparmiare un bel po sul prezzo delle corse singole. Inoltre, è bene acquistare in anticipo, onde evitare lunghissime e snervanti code alla biglietteria, le entrate alle case di Gaudí (La Pedrera e Batllo sono le uniche visitabili) e alla Sagrada Familia, Per quanto riguarda quest’ultima, personalmente abbiamo scelto l’opzione senza audioguida ma con l’aggiunta della Casa Museo Gaudí di Park Guell, che consente di conoscere anche gli aspetti più intimi dell’architetto di Dio. I costi sono abbastanza elevati, una ventina di euro per ciascuna attrazione, ma ne vale davvero la pena. Nelle case, poi, sarete provvisti di audioguida, anche se dal biglietto non risulta. Sorpresa gradita!
1° giorno
Arrivati in hotel molto presto, non abbiamo potuto fare subito il check in perche le camere erano tutte occupate. Ci hanno pero fatto lasciare le valigie, ben etichettate, nel deposito. Siamo cosi subito usciti a respirare aria di modernismo. In realtà, se proprio dobbiamo essere sinceri, il nostro primo obiettivo era la Boqueria, storico mercato di Barcellona, meta di buongustai e di turisti. Si trova solo a due isolati dall’Apolo, e lo raggiungiamo in poco più di un quarto d’ora. Ci lanciamo tra i suoi corridoi alla ricerca dell’iberico, eccezionale prosciutto crudo simbolo nazionale. In fondo, un panettiere vende bocadillos farciti per 3. 50 a pezzo. Ottimo acquisto. Proseguiamo il nostro tour mangereccio con un cartuccio di chipirones, polipetti microscopici fritti, un assaggio di bellota e di iberico (mio marito preferisce il secondo, nonostante l’altro sia più famoso e costoso) e concludiamo con una fresca cerveza e un bicchiere di frutta fresca.
2° giorno
Oggi ci aspetta la visita del Tempio di espiazione della Sagrada Familia. Sorvolo sulla storia della sua costruzione e sulle sue caratteristiche architettoniche, molto ben conosciute e ritrovabili su una qualsiasi guida. Mi soffermo invece sulla praticità e sul notevole risparmio di tempo dell’avere acquistato l’ingresso anticipatamente. Sul sito di cui trovate il link sopra, è possibile scegliere giorno e orario, tipo di visita (con guida, con o senza audioguida, combinata ecc) ed accedere direttamente dalla corsia preferenziale all’ora stabilita. I biglietti vanno stampati o salvati sul proprio smartphone. Sono costosi, ma è cosi per ogni attrazione qui a Barcellona. Che io sappia non esistono biglietti cumulativi con altri monumenti modernisti , tranne che con la Casa Museo di Gaudì di Park Guell, perche ognuno è gestito da una diversa fondazione. L’interno della basilica è immenso e impressionante tanto quanto l’esterno. Un Cristo sospeso accoglie e invita alla preghiera, anche se è difficile concentrarsi tra centinaia di flash e di turisti. Un video in spagnolo racconta dell’ architetto di Dio e della sua fede, del suo credere in quest’opera mai finita. Le vetrate colorate filtrano la luce e guardando il soffitto ci si perde nell’immensità dell’infinito.
3° giorno
Questo giorno è dedicato alle case di Gaudì. La Pedrera si prenota ad orario fisso, mentre per la Battlò il biglietto è giornaliero. Entrambe con accesso riservato. Le si raggiunge in metro, fermata Passeig de Gracia. All’uscita si è inevitabilmente investiti da una marea di barcellonesi che vanno di fretta al lavoro e da centinaia di turisti che ci hanno anticipati… La visita di Casa Milà, conosciuta come la Pedrera e famosa per i suoi camini- guerrieri, inizia propio dal terrazzo. I cocci di bottiglia che in parte li rivestono brillano al sole e creano simpatici riflessi negli obiettivi delle macchine fotografiche. L’audioguida spiega che Gaudì volle creare dei camini che oltre ad essere funzionali fossero anche artistici, e credo che ci sia perfettamente riuscito! Il giro continua nel sottotetto che ospita un’esposizione di bozzetti e progetti delle opere che Gaudì ha realizzato in tutta la Spagna. Ancora, al piano più basso è possibile visitare un intero appartamento arredato con mobili e secondo la moda dell’epoca.
Casa Battlò si trova poco più in giù, sul lato opposto. Anche qui fila lunghissima e dunque prodigioso ricorso al ticket online. Di questo monumento si visitano tutti i piani, la terrazza laterale e quella superiore, ma l’osservazione dei dettagli inizia già dall’esterno, dalla facciata. A differenza delle altre creazioni gaudiane, questo edificio è colorato; gli stessi colori accessi e sfumati dell’esterno e si ritroveranno poi all’interno. Bisogna calcolare almeno un paio d’ore di visita, molte scale, e tanti ‘oh’ di meraviglia.
Avevamo programmato di vedere la Barceloneta e la zona del porto turistico l’indomani mattina, ma un cambio improvviso del volo a causa di uno sciopero Enac ci obbliga a rivedere il piano. Non ci perdiamo d’animo e a piedi risaliamo tutto Paseo de Gracia e le Ramblas fino al Mirador de Colòn. Da li a sinistra percorriamo il lungomare e tagliamo fino alla spiaggia. E’ una bella giornata ed è pieno di gente che corre, va in bici, approfitta dei primi raggi di sole. C’è una piccola fiera gastronomica e ci fermiamo per assaggiare le empanadas e la cava. Compriamo anche un assortimento di fuet da portare a casa. Torniamo in hotel a preparare la valigia. Abbiamo visto tanto ma siamo consapevoli del fatto che tre giorni soli sono pochi. Proprio questa consapevolezza sarà una buona scusa per tornarci presto!