barcellona in un week-end

La sveglia suona presto... Alle 4.00 di mattina. Per un buon motivo però:si parte per Barcellona, meta che io e Luigi abbiamo scelto per festeggiare il nostro secondo anniversario. Complice la buona organizzazione dell’equipe di volo della Easy Jet ( costo del biglietto a/r per due persone 110,00 € ) atterriamo all’aeroporto di Barcellona...
Scritto da: Sissa82
barcellona in un week-end
Partenza il: 27/03/2009
Ritorno il: 29/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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La sveglia suona presto… Alle 4.00 di mattina.

Per un buon motivo però:si parte per Barcellona, meta che io e Luigi abbiamo scelto per festeggiare il nostro secondo anniversario.

Complice la buona organizzazione dell’equipe di volo della Easy Jet ( costo del biglietto a/r per due persone 110,00 € ) atterriamo all’aeroporto di Barcellona con un buon anticipo rispetto alla tabella di marcia, felicissimi di calcare insieme per la prima volta il terreno iberico.

Recuperati in fetta i bagagli ci dirigiamo verso il punto informazioni turistiche all’interno dell’aeroporto intenzionati ad acquistare la Barcelona Card che, con 34,50 € a testa, ci permette corse illimitate con tutti i mezzi pubblici e diversi sconti per visite a musei e opere d’arte.

Da buoni vacanzieri non abbiamo però fatto i conti con l’orologio, lo sportello dell’ufficio informazioni è ancora chiuso…(apre alle 9.00 ) e pertanto ci arrangiamo con la navetta-bus che con 4,25€ a testa ci condurrà direttamente a Placa della Catalunya dove riusciamo finalmente ad acquistare la Barcelona Card completa di guida/mappa della città (con l’orientamento di Luigi però so di essere in una botte di ferro).

Decidiamo di percorrere a piedi la distanza che ci separa Placa della Catalunya dal nostro albergo visto che quest’ultimo si affaccia direttamente sulla Rambla ed in effetti veniamo subito investiti dall’atmosfera vivace, dinamica e giovanile di Barcellona.

Il nostro sguardo si perde nella fiumana di gente che, fin dalle prime ore della giornata cammina sul viale e sull’infinità di artisti e mimi che giocano a inventarsi l’attività più curiosa e particolare per catturare l’attenzione e guadagnarsi la giornata .

Ci si trova di tutto; del mimo vestito da gorilla ad un uomo nei panni di una donna giunonica ma il meglio è rappresentato da un serafico personaggio dipinto di bianco intento a leggere il giornale sulla tazza del w.C.

Raggiungiamo il nostro albergo, l’Hostal Benidorm sulla Rambla de Caputxinis, un due stelle a 35,00 € a testa per notte; l’ideale per chi come noi ama spostarsi molto e cerca qualcosa di funzionale.

I servizi sono in stanza e abbiamo anche una TV per familiarizzare con la lingua locale, insomma, il minimo indispensabile per un week-end.

Giusto il tempo di posare le valigie, di cambiarci e complice la bella giornata decidiamo di partire subito alla volta della più grande opera incompiuta di Gaudì: la Sagrada Familia.

Zaino in spalla, Barcellona Card in tasca e guida alle linee del metrò in mano prendiamo la metropolitana (la fermata è a due passi dal nostro albergo) e scendiamo proprio sotto la maestosa opera.

Io, sforzandomi di non guardare subito la chiesa per godermi l’impatto e Luigi curiosissimo di valutare dopo 4 anni (data della sua ultima visita ) lo stato di avanzamento dei lavori.

Il colpo d’occhio è incredibile…Non è possibile con un solo sguardo aver l’idea di insieme dell’opera.

Che fosse un cantiere aperto lo si era già capito dalle gru che svettavano dall’esterno ma una volta dentro la Chiesa lo capiamo ancor meglio, qui i lavori cominciarono nel 1882 e tutt’ora vanno avanti.

La curiosità ci spinge verso alcune illustrazioni che riportano il progetto iniziale dell’architetto, osserviamo il disegno e guardandoci scoppiamo a ridere dicendo “non la finiranno mai! Forse fanno prima il ponte sullo stretto di Messina !!!” .

Ci spiace dover andar via perché la tentazione di salire in cima alle guglie con l’ascensore è forte…Ma la paura dell’altezza fa il resto e poi c’è da vivere ancora tutto il pomeriggio! Questa volta ci dirigiamo verso il Mirador de Colombo che segna la fine della Rambla e l’inizio della zona portuale.

Oggi non c’è niente da fare, guardiamo solo per aria : anche questa colonna infatti, con Colombo in cima che indica la direzione delle Americhe, è alta circa 60 metri ; per mia fortuna però l’ascensore è impraticabile! Il cartello recita KAPUT ! Luigi con sorriso rassegnato mi fa notare che anche 4 anni prima era guasto…Mi sa tanto che non l’hanno mai riparato! Scattiamo qualche foto nei pressi del porto ma sentendo lo stomaco brontolare entriamo in un take away vicino e con pochi euro 6 € facciamo uno spuntino con sandwich e bocadillo.

La giornata continua ad essere bella e la temperatura piacevole, l’ideale per fare due passi nel centro storico della città “ la Ciutet Vella”.

Prima di arrivarci però veniamo richiamati dal chiasso della Boqueria, il famoso e popolarissimo mercato spagnolo sulla Rambla in cui si possono trovare tutti i generi alimentari tipici della zona. Promettendoci di ritornare per goder del clima caratteristico e per comprare qualche prelibatezza riprendiamo il nostro cammino verso la città vecchia.

Purtroppo troviamo la Cattedrale (risalente al XIII secolo) quasi del tutto in ristrutturazione e dopo aver dato un’occhiata veloce a quel che si scorge dalle impalcature raggiungiamo la vicina Plaza del Rei, piccola e gotica.

Proseguiamo lungo le stradine della capitale passando anche davanti ad un vecchissimo negozio di antiquariato che ci colpisce per la struttura in legno e per le vetrine che offrono ai passanti la vista di oggetti (bicchieri, orologi, suppellettili vari) ormai dimenticati.

Lasciamo il centro storico, ritorniamo sulla Rambla (sempre affollatissima) e cominciamo a guardarci in giro per decidere in quale dei tantissimi ristoranti cenare.

Il “Mikel etxea” inizialmente ci offriva sangria e paella al prezzo del menù turistico di mezzogiorno fino alle ore 20.00 ma, nonostante ci siamo ripresentati con largo anticipo rispetto all’orario concordato troviamo una spiacevole sorpresa ad attenderci ! Ci dicono che il menù turistico non potrà più essere preparato e ci invitano ad ordinare alla carta.

Chiaramente non siamo entusiasti anche per via dei prezzi che leggiamo ma ormai è troppo tardi per andarcene. Ordiniamo 1 paella marinara, un piatto di calamari, 2 bicchieri di sangria e un caffè… il conto è salatissimo vista anche la qualità del cibo servito! Luigi che in precedenza aveva preso il biglietto da visita glielo lascia volentieri sul tavolo… di certo a questo posto non faremo buona pubblicità! Per dimenticarci in fretta della fregatura andiamo a bere qualcosa al pub “BOSC DE LAS FADES” sulla Rambla, in direzione porto.

Questo locale è davvero particolare perché al suo interno viene ricreato un piccolo bosco con gnomi e fatine in miniature adagiati negli angoli più nascosti! L’atmosfera è piacevole e movimentata per via di un gruppo di ragazzi inglesi più eccitati che mai. Per loro la serata è appena cominciata ma per noi, vinti dalla stanchezza, è terminata e sogniamo già un morbido cuscino! L’indomani ci svegliamo intorno alle 8:00 sotto una pioggia battente che innaffia la Rambla un po’ meno frequentata del giorno precedente. Mannaggia! Proprio oggi.. Non ci voleva!! Per la prima parte della giornata ci dedicheremo alla visita di Casa Battlò e di Casa Milà (La Pedrera) mentre nel pomeriggio abbiamo in programma il Park Guell e il Parc de la Ciutadella… pazienza! Vorrà dire che la pioggia sarà nostra compagna!! Ci vestiamo a tema (per fortuna ho portato il cappottino) e ci fermiamo a fare colazione in un bar appena fuori dal nostro albergo visto che la colazione non è inclusa nel prezzo.

Nonostante la brutta giornata dobbiamo fare un po’ di fila per raggiungere la biglietteria…La curiosità delle persone non si può arrendere alla pioggia! Che impatto!! Casa Battlò è stupenda…Tutte linee, tutte curve intorno a noi. I serramenti in legno delle finestre, il corrimano delle scale, le semplici maniglie delle porte.. È tutto arrotondato! Grazie all’audioguida che ci è stata consegnata all’ingresso veniamo a conoscenza che il soffitto bombato della sala da pranzo richiama una grossa goccia d’acqua con tutt’intorno altre gocce più piccole; verrebbe voglia di fotografare ogni singolo angolo. Salendo le scale abbiamo modo di vedere la parete in ceramica blu che riveste l’interno della Casa ammirando la vera perfezione di questo straordinario artista.

Prima di arrivare alla terrazza passiamo per la soffitta che secondo noi è il vero punto forte della Casa. Adibita nel passato a locale lavanderia (tutt’ora si avverte profumo di sapone) è strutturata a ricordare la lisca di un pesce; sulla parete si aprono delle fessure, come fossero le branchie dell’animale, che lasciano filtrare la luce e soprattutto che permettono una corretta circolazione dell’aria senza la presenza di finestre.

Lo spettacolo prosegue alla Pedrera (o casa Milà) dove gli interni sono un insieme curvilineo (ci colpisce in particolar modo il bagno.. Davvero a tutto tondo!) e dove la terrazza offre un continuo saliscendi. Purtroppo continua a piovere e tutte le nostre foto ritraggono cielo plumbeo e ombrelli aperti ma noi siamo diretti verso Park Guell! Prima però ci fermiamo a rifocillarci alla “Pousada caballito blanco” un ristorante a due passi dal parco stesso. Ordiniamo del polipo e l’immancabile paella di mare davvero ottima. Come dessert ci facciamo prendere la gola dalla crema catalana, recuperiamo le energie con due caffè e ci dirigiamo verso il parco. Dopo la foto accanto alla “lucertolona” colorata proseguiamo verso la famosa panchina “a serpente” progettata da Gaudì per raccogliere e convogliare l’acqua piovana; la giornata uggiosa ne spegne un po’ i colori ma non l’imponenza. Tutto intorno si snoda un folto bosco e, in un angolo, una riproduzione di tronchi curvi realizzati in pietra sotto i quali ci fermiamo abbracciati per farci scattare qualche romantica foto! Ormai s’è fatto primo pomeriggio e il sole continua a non farsi vedere ma noi abbiamo in programma anche una visita al Parco de la Ciutadella. Così spostandoci sempre con il metrò arriviamo al parco dove entrando notiamo immediatamente la maestosità di una grandissima fontana con quattro leoni che sputano acqua! Il parco è grande ma gli dedichiamo solo un giretto di mezzora perché le papille gustative chiamano ancora! Il Museo della Cioccolata è infatti molto vicino e l’entrata è scontata del 30% (Barcellona Card ti vogliamo bene!); all’interno si sviluppa un itinerario che narra l’evoluzione del cioccolato dalle origini alla sua diffusione. Non mancano simpatici rifacimenti in cioccolata della Champions League (“che l’Inter possa vincere questa?” ci chiediamo) e della Pietà di Michelangelo.

Da non buttare il biglietto d’ingresso che è niente-popo-di-meno-che… una barretta di cioccolato! Facendosi sera la stanchezza ha la meglio sulla fame così ripieghiamo su una tavola calda in Plaza Real dove abbiamo modo di assaggiare un pò di tapas con le varie salsine. Stracotti ci incamminiamo verso l’albergo desiderosi di fiondarci a letto e goderci l’ultimo giorno iberico.

Quando riapriamo gli occhi ad accoglierci ci sono ancora nuvole così per metterci di buonumore decidiamo di dar retta al dipendente alla reception andando a far colazione al “Forn del PJ” sempre in una traversa della Rambla. Questo posto è una vera e propria tentazione! Produzione propria dal dolce al salato e noi decidiamo di prendere due brioches alla crema per accompagnare il caffelatte. Per rendere l’idea vi diciamo che ci vengono servite in un piattino, con le posate e spolverate con granella di zucchero. Son talmente grandi e ripiene che mangiarle con le mani significa sbrodolarsi come bimbi! Davvero la fine del mondo.

Questo popò di calorie ci dà l’energia necessaria per dirigerci verso il Parco del Montjuic. In realtà più che un parco e basta ci ritroviamo in una area che accoglie il Museo dell’Arte (dalla cui scalinata ci si affaccia su Plaza d’Espanya e sulla fontana magica) e lo Stadio Olimpico nel quale si sono tenute le Olimpiadi del 1992 e attuale campo di gioco della locale squadra dell’Espanyol.

Per raggiungere il Museo dell’Arte ci avvaliamo di scale mobili all’aperto che ci aiutano nella discesa (la zona del Montjuic si trova infatti sopra il livello della città) ma anche di una bellissima scalinata decorata con mosaici colorati.

Purtroppo non potremo goderci lo spettacolo acquatico della fontana magica che viene accesa in giorni e orari prestabiliti e la cosa ci rammarica un po’ perché deve offrire uno spettacolo davvero suggestivo.

E’ l’ultimo giorno ma noi abbiamo voglia di godercelo fino in fondo! Quindi Luigi – nonostante ci sia già stato – mi fa la sorpresa di prendere il metrò per scendere nei pressi… del Camp Nou!! Ieri in giro per parchi.. Oggi ben due stadi! La mia fame di natura e sport è stata saziata! A dire il vero lo stadio lo guardiamo solo dall’esterno ma ci facciamo un giretto nel punto vendita della società che si trova proprio in faccia all’ingresso dello stadio.

Quando usciamo è primo pomeriggio e il languorino comincia a farsi sentire, la brioche di stamattina ci ha comunque garantito una larga autonomia! Decidiamo così di tornare verso la Rambla e di andare a mangiare a “La Fonda”.. Ottima scelta! Mangiamo e beviamo bene e ad ottimi prezzi! Nonostante il locale sia pieno veniamo anche serviti velocemente, ci riscattiamo così della delusione presa la sera prima! Alzandoci da tavola prendiamo coscienza che il nostro week-end sta volgendo al termine. Ci rimangono poche ore per smaltire i fumi della sangria e tornare in albergo per chiudere i trolleys.

Facciamo quindi due passi nella parte vecchia della città e verso le 17:00 recuperiamo i nostri bagagli ma… La Boqueria??? Ci stavamo dimenticando di farci tappa! Correndo correndo ci avviciniamo velocemente ma notiamo qualcosa di strano: poco movimento… e infatti la domenica battenti chiusi! Peccato, prenderemo qualcosa all’aeroporto, non è sufficiente questo imprevisto per toglierci il sorriso con il quale ci imbarchiamo sull’aereo del ritorno.

Hasta luego Barcelona!!!



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