Barcellona in quattro giorni
Martedì 03 Maggio 2011
Partiamo puntuali da Bologna alle 14.40 con volo Rayan Air acquistato a 66 euro per due, andata e ritorno, compreso tasse, e atterriamo a Girona dopo circa un paio d’ore. Al bar ci accoglie Alberto, vecchia conoscenza di Paso, che ci accompagna fino a Barcellona dove arriviamo sotto una pioggia torrenziale. Alberto ci porta davanti alla Sagrada Familia, ma non proviamo nemmeno a fermarci con questa pioggia, proseguiamo fino a Plaça Catalunya, parcheggiamo nel sotterraneo e ci incamminiamo incapucciati nei k-way lungo Portal de l’Angel. Di strada ci fermiamo per una birra al bar Jardin, poi desistiamo e andiamo diretti al nostro hostal Palermo in Calle Boqueria: ottima posizione, ma… non si può proprio dire che sia bello, bisogna sapersi un po’ adattare per stare qui. È vecchio, non proprio pulitissimo, non proprio insonorizzatissimo… ma è il prezzo in assoluto più basso che abbiamo trovato per stare nelle vicinanze della Rambla. Dopo una doccia, usciamo per fare un’uggiosa passeggiata lungo la Rambla. A sorpresa ci imbattiamo subito nel Mosaic di Mirò, che è proprio di fronte allo sbocco della nostra strada, e proseguiamo fino alla graziosa e un po’ chic Plaça Reial. Ci spingiamo fino alla Rambla del Mar e arriviamo davanti al Maremagnum, poi visto che un po’ per il tempo e un po’ per la partita di stasera (Real Madrid-Barça semifinale di Champions League) la zona è praticamente deserta, cerchiamo un locale dove cenare e scegliamo l’Ideal Restaurant all’angolo con calle Nou de la Rambla, dove mangiamo una gustosa paella e un’ottima mixed tapas con due bicchieri di sangria e una crema catalana per 41 euro. Torniamo in albergo verso le 22.30, per scampare alla folla che si riverserà sulla Rambla in caso di vittoria del Barça.
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Mercoledì 4 Maggio 2011
Sveglia alle 8.00 e non piove… e già è una buona notizia. Colazione da Tapas Gaudì proprio sotto al nostro hostal, dove, con 14 euro, facciamo una vera English Breakfast per due, ci dirigiamo poi verso la metro dove acquistiamo il pass per 10 ingressi ai mezzi pubblici a 7.65 euro. Ci spostiamo fino a Passeig Gracia e ci dirigiamo verso Casa Batllò, dove entriamo velocissimamente dribblando una numerosa scolaresca. Si paga la bellezza di 18,50 euro a testa, ma la casa è semplicemente fantastica sia da fuori che all’interno, con l’audioguida si fa una visita completa e ordinata, senza perdersi neanche i più minimi particolari, che dura circa un’ora, al termine della quale si è formata una lunga fila per entrare… Proseguiamo per vedere (a malincuore…) solo da fuori Casa Milà, preferiamo dedicare tempo alla visita alla Sagrada Familia. Infatti, come sospettavamo, anche per entrare alla Sagrada Familia c’è una lunga coda. Va bè, aspettiamo. Quando finalmente entriamo… non ero pronta a tanto splendore! Ricordo la Sagrada Familia vista nel 1998 in occasione della gita scolastica dell’ultimo anno delle superiori e allora non c’era il tetto, adesso l’interno è praticamente finito e quanto è bello! Le colonne sono altissime e ramificate come alberi, le vetrate sono meravigliose e colorate, è tutto magnifico!
Proseguiamo la giornata a Parc Guell dove giungiamo dalla fermata di Vallcarca, che è un po’ meglio di Lesseps perché è un po’ più corta e almeno parte del tratto in salita è agevolato da scale mobili, però usciti dalla metro non ci sono indicazioni. La fermata di Lesseps è da scartare decisamente, lontana e faticosa, tutta in salita. Ci sarebbe anche il bus 24 che è molto comodo ma si prende da Plaça Catalunya e noi eravamo fuori mano. Anche il parco merita decisamente più di una veloce visita, è incantevole e ci sono tanti angolini da scoprire oltre al classico ingresso con il drago e la sala delle 84 colonne. Verso fine del pomeriggio ci dirigiamo al quartiere Riberia per visitare Santa Maria del Mar, la più bella chiesa gotica di Barcellona che effettivamente molto bella è. Usciamo dalla porta laterale dove c’è la fiamma perenne in memoria dei caduti della resistenza catalana durante l’assedio di Barcellona del XVIII° secolo e andiamo a fare una passeggiata in Passeig del Born, poi da Calle Montcada torniamo verso la metro e visto che c’è ancora un po’ di tempo raggiungiamo la Stazione del Nord per cercare gli orari dei bus per tornare a Girona venerdì. Fortuna che l’abbiamo letto su altri diari dei Turisti per Caso che bisognava venire fin qua perché la nostra guida Lonely non lo specificava, io avevo dato per scontato che si prendesse da Plaça Catalunya. Torniamo verso l’hostal, prima però facciamo un giro per il Mercato Boqueria che è proprio lì vicino. Sono fantastici gli odori e i colori di questo mercato. La serata la passiamo passeggiando per le stradine del Barrio Gotico, non molto invitanti in verità, ci fermiamo a cenare in un locale la cui specialità è il famoso jamon e dopo cena raggiungiamo piazzetta Felipe Neri, che si trova nelle vicinanze. E’ una piazzetta piccola e riservata, affascinante nella luce giallastra dei lampioni, ma ci sono solo un paio di tipi loschi e non ci sentiamo proprio al sicuro, così dopo un’occhiata veloce andiamo via e riprendiamo la strada dell’hostal passando da Plaça de Sant Jaumè per vedere da fuori i due palazzi governativi più importanti, il Palau de la Generalitad e l’Ajuntament.
Giovedì 5 Maggio 2011
Sveglia alla solita ora e colazione nello stesso locale di ieri. Stamattina visitiamo il Barrio Gorico (con la luce del giorno), perciò partiamo a piedi, ma la Chiesa di Santa Maria del Pi è ancora chiusa. Torniamo in Plaça Felipe Neri, e stavolta ci sediamo in una panchina e goderci la pace, sulla facciata della Chiesa ci sono i segni dei proiettili nel punto dove venivano fucilati gli oppositori al regime di Franco durante la guerra civile spagnola. La fabbrica dei saponi è ancora chiusa quindi proseguiamo fino a Calle Bisbe Irurita e sbuchiamo proprio di fronte all’ingresso del chiostro, dove contiamo proprio 13 oche. Arriviamo nei pressi della Cattedrale e prima di entrare contempliamo la facciata ascoltando un bravissimo artista di strada che suola il violino. L’ingresso è gratuito e l’interno è maestoso. Ci sono orde di turisti ma è veramente enorme e non ci diamo fastidio l’uno con l’altro. Usciti imbocchiamo la strada per Calle dels Arcs costeggiando un edificio su cui troneggiano degli scarabocchi che a prima vista non diresti mai essere opera di Picasso… Girovaghiamo ancora un po’ fino a Plaça Catalunya, dove prendiamo la metro fino Terragona per visitare il Parc Joan Mirò e la sua colorata scultura fallica, facciamo una puntata fino alla cima del centro commerciale sorto sulle ceneri dell’arena in cui venivano svolte le corride lì accanto, poi attraversiamo Plaça De Espanya e percorriamo tutta Avenida de la Reina Maria Cristina che culmina nel Palau National. Ci sono delle comode scale mobili che permettono di riposare un po’ le gambe, e così arriviamo fino alla Fontana più grande, quella “magica”, che stasera torneremo a vedere per lo spettacolo di suoni e di luci. Proseguiamo velocemente per vedere da fuori il Caixaforum con il suo albero di metallo e il Pavello di Mies Van Der Rhoe, che per me è molto suggestivo. Dopo una sosta e un panino sui gradini del Palau Nacional, proseguiamo a piedi per la zona olimpica e la famosa Torre di Calatrava, poi con un taxi raggiungere il famoso Castello di Montjuic, oggi piacevole luogo di ritrovo per i giovani anche se non c’è molto da vedere, a parte il panorama. Torniamo con la teleferica, poi la funicolare e con la metro andiamo fino a Ciutadella Vila Olimpica per raggiungere il mare. Alla nostra sinistra individuiamo il Peix D’Or, la famosa scultura a forma di pesce. C’è un gran via vai, ragazzi che girano in skate, corrono e giocano a pallone. Noi passeggiamo un po’ fino al molo e da qui raggiungiamo la spiaggia dove ci concediamo un’oretta di caldo sole. Di nuovo in forze raggiungiamo con la metro la Rambla del Raval, nell’omonimo quartiere dove si concentrano gli immigrati in particolare i musulmani. Qualche foto con il Gatto di Botero, poi raggiungiamo la Rambla (quella vera) a piedi attraversando tutto il quartire e torniamo in albergo a prepararci per la serata. Verso le 20 usciamo di nuovo e torniamo a Plaça De Espanya dove abbiamo appuntamento con Alberto e la sua fidanzata per vedere il famoso spettacolo di acqua e luci, veramente grandioso! Quando la notte prende il sopravvento le luci colorate risaltano ancora di più e quasi ci emozioniamo. Sono le 10 di sera e cosa si può fare a quest’ora in Spagna in compagnia di due spagnoli? L’aperitivo! Ci spostiamo nel quartiere di Graçia a prendere una birra, poi a cena alla Taverna della Llesca, mangiamo carciofi grigliati, verdure cotte, bruschetta, carne e sangria, sangria a volontà, squisita! Un po’ brilli paghiamo, 60 euro in quattro, e torniamo a riprendere l’auto.
Venerdì 6 Maggio 2011
Ultimo giorno di colazione da Tapas Gaudì. Alle 11 abbiamo appuntamento con Alberto alla Sagrada Familia, perciò ci concediamo un’ultima passeggiata lungo la Rambla, già in pieno fermento attraversiamo un mare di fiori colorati. Ci spostiamo con la metro fino alla Sagrada Familia e giriamo un po’ nei dintorni per fare le ultime foto da diverse angolazioni fino all’ora dell’appuntamento. Quando Alberto arriva partiamo in auto per il Tibidabo. Impieghiamo una mezz’oretta per raggiungere la cima attraversando una bella foresta due passi dalla città, lungo la strada ci fermiamo anche in un punto panoramico ma la giornata non è limpida. Arrivati in cima raggiungiamo a piedi la piazzetta, gremita di bar con i tavolini all’aperto, il famoso luna park da una parte e la scalinata che sale verso la Chiesa del Sacro Cuore dall’altra. Cerchiamo di individuare i punti principali di Barcellona dall’alto, la vista da quassù spazia parecchio. Visitamo entrambi i livelli della Chiesa del Sacro Cuore poi prendiamo l’ascensore e saliamo anche sulla terrazza dove si trova un mastodontico Cristo simile, ma non per dimensioni, a quello di Rio de Janeiro. Torniamo sui nostri passi e ci dirigiamo verso Barcellona passando sotto la Torre di Collserola proprio mentre l’ascensore a vetri che porta i turisti sulla cima sta salendo: che brividi! Vorremmo vedere il famoso tram blu ancora in funzione lungo Avinguda del Tibidabo, ma una volta lì ci accorgiamo che gira solo durante i week end e oggi è venerdì. Per pranzo Alberto ci porta in un posticino piccolo e anonimo, frequentato solo da locali nel quartiere di Gracia, dove mangiamo due ottimi panini con le tortillas, tapas e un piatto di carne e patate e scopriamo una delizia che decidiamo di ripetere anche a casa: vino allungato con gazzosa, dissetante e leggero che viene servito in una specie di oliera con un lungo becco in avanti che serve per rovesciare la bevanda direttamente in bocca, attorno a noi tutti bevono in questa maniera e ci fanno ridere, ma non ci proviamo perchè non abbiamo più cambi di vestiti puliti e siamo sicuri di riuscire a sporcarci! Spendiamo 31 euro in 3, il prezzo più ragionevole di tutta la vacanza.
Nel pomeriggio andiamo al Parc de la Ciutadella a fare una tranquilla passeggiata. E’ pieno di persone che trascorrono il venerdì pomeriggio prendendo il sole, camminando con i cani o giocando con i bambini. C’è un’atmosfera rilassata, il parco è ordinato e pulito e appena varcati i cancelli si dimentica il caos della città, anche perché le piante sono grandi e rigogliose e coprono completamente quasi tutti gli edifici attorno. La cascata è bellissima e ci divertiamo a fare le foto con il mammuth a grandezza naturale. Dalla parte opposta rispetto a dove siamo entrati si trova lo Zoo, molto famoso, ma da cui noi stiamo ben alla larga e cambiamo strada non appena intravediamo le prime gabbie al di là della recinzione, siamo profondamente contrari a qualsiasi tipo di prigione animale, soprattutto io… Alla fine si fa l’ora del rientro e dei saluti. Alle 16 andiamo a riprendere l’auto e Alberto ci accompagna alla Stazione Nord e alle 17 si parte per l’aeroporto. Durante il tragitto passiamo accanto alla Torre Agbar, che avevamo depennato dal nostro tour per mancanza di tempo, senza sapere che saremmo riusciti a vederla così bene dal bus. All’aeroporto di Girona facciamo il controllo più veloce della nostra vita: l’autobus ci scarica davanti all’ingresso alle 18.05 e 5 minuti esatti dopo, siamo già dentro la zona free: abbiamo fatto il check in on-line, e, dato che siamo senza bagaglio, andiamo direttamente ai controlli dove non c’è nessuno. Dopo qualche peripezia, arriviamo più o meno puntuali a Bologna. E con un po’ di malinconia prendiamo la strada per casa…