Barcellona in cinque giorni

Itinerari per visitare tutta (o quasi) la città a piedi
Scritto da: scricciolo87
barcellona in cinque giorni
Partenza il: 25/06/2012
Ritorno il: 30/06/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Credo che il modo migliore per visitare una città, per quanto faticoso possa essere, sia girarla a piedi. E così lo scorso mese in compagnia di altre tre ragazze, spinta dalla curiosità, sono partita alla scoperta di Barcellona. Elementi indispensabili: un bagaglio leggero, la macchina fotografica, guide e itinerari, tanta carica e voglia di divertimento.

Siamo partite da Venezia il 25 giugno alle 9.30 e atterrate a Barcelona El Prat in perfetto orario.

Abbiamo preso un taxi (poco meno di 30€ in quattro, bagagli inclusi) che in poco più di quaranta minuti ci ha portate esattamente davanti al nostro appartamento in Carrer d’en Cortines, una via tranquilla nel quartiere più giovanile La Ribera, a pochi passi dal Parc de la Ciutella e dall’ Arc de Triomf con l’omonima fermata della metro. Dopo un pranzo fugace nel bar sotto casa, abbiamo trascorso l’intero pomeriggio in spiaggia. In dieci minuti di camminata siamo arrivate inconsapevolmente alla spiaggia più ‘in’ della città, nella zona del porto olimpico, porto turistico costruito in occasione delle Olimpiadi del 1992 e abbiamo sistemato i nostri teli da mare esattamente sotto il Pesce d’Oro, scultura di Frank Gehry, che si erge tra le due torri gemelle più alte della città: una (Torre Mapfre) ospita uffici e l’altra l’hotel di lusso Arts Barcelona. La spiaggia è formata da piccoli granuli duri e il mare limpido è molto salato. Il lungomare è occupato da lussuosi ristoranti, locali, discoteche e casinò.

martedì 26 giugno

Il giorno seguente credo sia stato quello più faticoso di tutti! Prevedeva un tour della città alla scoperta delle creazioni di Gaudì. Dopo colazione, zaino in spalla, siamo partite per la nostra prima meta: la Sagrada Familia. Dall’Arc de Triomf abbiamo percorso tutto Passeig Saint Juan fino alla Plaça Mossèn Jacint Verdaguer, svoltato a destra in Calle de Mallorca, attraversato il parco della Sagrada Familia ed eccoci davanti alla maestosa chiesa. Ci siamo fin da subito messe in coda e dopo aver fatto il biglietto, siamo entrate. La bellezza e maestosità della chiesa tolgono indubbiamente il fiato! E’ l’opera più importante del genio di Gaudì e il simbolo di Barcellona. L’artista impiegò 40 anni per costruirla ed è ancora un cantiere aperto. Due facciate su tre sono visibili: quella che rappresenta la passione e quella che rappresenta la nascita. Consiglio di ammirare la chiesa nei minimi particolari. Noi abbiamo impiegato tre ore per visitarla e salire con l’ascensore per ammirare non solo i particolari delle decorazioni delle guglie ma anche la magnifica vista della città. Si scende, invece, a piedi (sconsigliato a chi soffre di claustrofobia), percorrendo strettissime e ripide scale a chiocciola, ma è sicuramente emozionante trovarsi all’interno delle guglie. La prossima tappa è stata Park Guell, dopo aver camminato una mezzoretta sotto l’ardente sole, percorrendo tutta Calle de Sardenya che si congiunge a Traverssera de Dalt. E’ un parco pubblico, originariamente ideato come un complesso residenziale privato ispirato alle città giardino inglesi. Da ammirare la sala delle Cento Colonne, la scalinata e la sua salamandra a mosaico, la panchina ondulata. Il parco ospita anche la casa dove visse l’artista che oggi è un museo. Ritornate in Traverssera de Dalt, siamo entrate in C. Gran de Gracia che poi diventa Passeig de Gracia, quartiere di viuzze, piazze incantevoli e affollati mercati, è sia di giorno che di notte una delle zone più animate e genuine. Da ammirare anche i lampioni. La prima opera di Gaudì che abbiamo incontrato, anche se un po’ nascosta, è stata Casa Vicens in Carrer de les Carolines al num. 24. Antica casa di villeggiatura, ispirata all’architettura araba e mudejar, è considerata la prima opera importante di Gaudì. Su una laterale di Passeig de Gracia, Carrer de Provença, si trova La Pedrera, Casa Milà. Le linee curve e sinuose di questo edificio sembrano sfidare la gravità e i sensi. Gaudì, all’apice della sua arte, piega la materia e lascia libero sfogo alla sua fantasia non solo all’esterno ma anche nei comignoli del tetto. Ed infine, poco oltre, si trova la Manzana della Discordia, formata da due opere del modernismo Casa Amatller e Casa Lleò Morera, tra le quali si erge Casa Batllò di Gaudì, realizzata per l’industriale Josep Batllò. La facciata di mosaico sembra ricoperta di scaglie di pesce, il tetto ricorda la schiena di un dinosauro e le colonne le zampe di un elefante. Ormai era giunta l’ora di cena e dato che Passeig de Gracia è pieno di locali e ristoranti ne abbiamo approfittato. Il locale da noi scelto si chiama La Vaca Paca al num.21, un cafè buffet. Si pagano 10€ e ci si prende tutto quello che si vuole e quanto si vuole!

mercoledì 27 giugno

Il terzo giorno abbiamo deciso di esplorare il quartiere dove era ubicato il nostro appartamento, ossia La Ribera e il vicino El Born. Questi due quartieri confinanti vengono oggi considerati un tutt’uno e rappresentano l’emblema della Barcellona giovane e alla moda. La prima meta della mattinata è stata il Museu de la Xocolata in Plaça de Pons i Clerch dove viene raccontata la storia della cioccolata e sono presenti enormi sculture di cioccolata. Come seconda tappa abbiamo scelto un altro museo, Museu Picasso che occupa cinque eleganti palazzi di Carrer de Montcada, strada del XV-XVIII secolo e ospita la più importante collezione al mondo di opere giovanili (1895-1904) dell’artista. In fondo alla via si trova la chiesa di santa Maria del Mar, meraviglioso esempio del gotico religioso catalano. La chiesa risale al XIV sec. E fu costruita in 59 anni. Spiccano la sua facciata, le alte navate dell’interno e l’incidenza della luce attraverso le sue vetrate. Oltre la chiesa si sbuca in Pla de Palau, storicamente principale piazza commerciale della città e porta d’ingresso per tutto ciò che proveniva dal mare. Qui si trova La Llotja, prima borsa commerciale della penisola iberica. Poco oltre si sbuca in Plaça de l’Angel che porta a Plaça de Sant Jaume, centro politico della città sin dall’epoca romana. La piazza sorge nello spazio occupato anticamente dall’agorà. La piazza ospita il Palazzo della Generalitat, sede del governo autonomo della Catalogna e il Comune di Barcellona, sede del governo municipale. Abbiamo pranzato da Conesa, dove si possono gustare i migliori panini della città! Dopo pranzo, percorrendo Carrer del Bisbe, una delle strade più trafficate e carismatiche di Barcellona, caratterizzata da un ponte neogotico che si ispira a Pone dei Sospiri (VE), siamo ritornate nei pressi del nostro appartamento, fatto una siesta in un bar del quartiere El Born e poi ci siamo dirette verso Port Vell. Abbiamo costeggiato Parc de la Ciutadela, percorso Avinguda Marquès de l’Argentera dove si trova l’Estatiò de Franca, grande opera di ingegneria che combina moderne strutture metalliche all’interno con una facciata classica, fino ad arrivare a Passeig de Colom che termina in Plaça Portal de la Pau dominata dal Monument a Colom e dal Museu Maritim. Di fronte si trova il porto, Port Vell che ospita Meremagnum, complesso architettonico pieno di negozi, ristoranti e discoteche; il Cinema Imax, l’Acquario, uno dei più grandi d’Europa. Il lungomare è dominato da alcune sculture: Moll de la Fusta (molo del legno) che ricorda i tempi in cui questo luogo era occupato da depositi di legname, Cap de Barcelona (testa di Barcellona) di Roy Lichtenstein e la Cigala di Javier Mariscal. La sera consiglio un giretto tra i quartieri de La Ribera, Barri Gotic o qualche locale nel quartiere di El Born. Io con le altre mie compagne di viaggio abbiamo provato El Copetin, locale piccolo, tetro, pieno di gente, musica latino-americana. Caratteristica principale: accanto alle salviette, ogni tavolo dispone di un piccolo foglietto nel quale è possibile scrivere e il cameriere lo farà recapitare a chi volete voi!

Giovedì 28 giugno

Era la volta dei quartieri Barri Gotic e El Raval. Abbiamo iniziato da Plaça Ramon Berenguer, spazio di edifici gotici dove rimangono dei resti delle cinta muraria romana; poco oltre si trova il complesso monumentale della Plaça del Rei formato dal Palacio Real Mayor del XIV secolo, la torre del re Martino, la casa Padellàs e il museo Frederic Marès. Sotto la piazza si trovano i resti romani. Sempre nelle vicinanze si trova la monumentale chiesa de la Seu. Percorrendo le viuzze si arriva direttamente sulla Rambla, arteria principale del centro storico. La Rambla sbuca da una parte sul lungomare e dall’altra in Plaça de Catalunya. Lungo la via si possono ammirare: la Chiesa di Betlem, antico convento barocco di gesuiti, il grande mercato de La Boqueria, considerato uno dei migliori al mondo, il Gran Teatre del Liceu e il mosaico di Juan Mirò. Esplorando le vie laterali, invece, si incontrano Plaça Reial piazza molto animata e dominata dai lampioni di Gaudì e Palu Guell, palazzo costruito verso la fine del 1880 per Eusebi Guell, imprenditore catalano che sarebbe diventato il principale mecenate di Gaudì. Verso la fine della Rambla, dalla parte del lungomare, un po’ nascosto si trova il Bosc de las Fadas. Noi abbiamo mangiato tapas in questo suggestivo locale, un po’ buio e ricco di piante, cascate, fate e farfalle. Dalla parte opposta si incontra Plaça de Catalunya, il cuore di Barcellona. Qui si trovano molti locali, il centro commerciale El Corte Inglès, l’Hard Rock Cafè. Avvicinandoci al nostro appartamento, abbiamo visitato, come ultima tappa, il Parc de la Ciutadella. La Cittadella era una fortezza militare da cui si ‘sorvegliavano’ i barcellonesi dopo la Guerra di Secessione del 1714. La sua demolizione nel 1869 generò gli spazi che ospitarono l’Esposizione Universale del 1888. Il parco contiene uno zoo, il Parlamento della Catalogna, il Castello dei Draghi, che ospita il museo di Scienze Naturali. C’è anche un laghetto che è possibile navigare noleggiando una barca a remi. Alla sera, in occasione della vittoria dell’Italia agli Europei contro la Germani, siamo uscite a festeggiare in uno dei locali di El Born con un buon Mojito e una Pina Colada.

L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato alla visita di Barceloneta, antico villaggio di pescatori che conserva ancora oggi l’animazione dei quartieri popolari. Proprio per la presenza di questi enormi palazzoni, il quartiere non ci è per niente piaciuto e dopo averlo attraversato in velocità, ci siamo dirette alla metro con destinazione Plaça d’Espagna e quindi Montjuic. Plaça d’Espagna è una piazza circolare dominata al centro da una fontana, opera di Josep Maria Jujol, che si ispira alle forme classiche del barocco romano. Da uno dei lati della piazza si ha accesso alla zona fiere, ingresso a Montjuic, dominato dall’enorme museo nazionale di arte della Catalogna. Ci sono in tutto cinque zone: romanico, gotico, rinascimentale, barocco e moderno più una sezione di numismatica che noi non abbiamo visitato. Per la vastità del museo, il biglietto ha una validità di due giorni! Noi abbiamo dedicato ben quattro ore alla visita di questo museo. Dopo aver pranzato in velocità alle quattro del pomeriggio in uno dei bar fuori dal museo, ci siamo dirette al Poble Espanyol, museo all’aperto che raggruppa copie di alcuni edifici spagnoli famosi. Costruito in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1929, oggi ospita anche negozi, ristoranti e locali. Noi abbiamo cenato qui dentro a base di paella con un dessert di churros! Abbiamo concluso la serata guardando e filmando il bellissimo spettacolo di fontane, luci e musica della Font Màgica. Consiglio di arrivare molto presto per accaparrarsi i posti migliori. Lo spettacolo inizia alle 21 ogni sera e noi siamo arrivate verso le 20.30 e i posti erano già tutti pieni.

Purtroppo la settimana era già finita. Il sabato dopo un ultimo giretto tra i quartieri per arrivare sull’affollatissima Rambla, abbiamo preso un taxi direzione El Prat e con un po’ di ritardo siamo partite. Il pilota ha recuperato il tempo in volo, atterrando a Venezia in perfetta puntualità!

L’unico rammarico è non aver dedicato molto tempo a Montjuic… Restano ancora tante cose da vedere soprattutto in questo quartiere come il castello o la Fondazione Juan Mirò, ma se seguirete il nostro itinerario rigorosamente a piedi, vedrete un sacco di cose!

Alla prossima, Barcellona!

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Port Olimpic

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Lungomare

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Sagrada Familia

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Parc de la Ciutadela



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