Barcellona: ero prevenuto…
Indice dei contenuti
Abbiamo volato con Ryanair da Brindisi (144 € in due, A/R, orari comodi) atterrando a Girona, da dove abbiamo raggiunto la meta in un’ora con un confortevole Barcelona Bus (50 € in due, facendo subito A/R). Alloggio al Raval Rooms: un hotel 2 stelle nel quartiere Raval, a 500 m dalla Rambla e dal mosaico di Mirò, prenotato per sette notti colazione e cancellazione incluse (629 €).
Le 2 stelle sono forse esagerate (quartiere non proprio elegante, stanza piccolina, niente armadio, niente bidè, internet che non arrivava in camera, colazione un po’ piatta); ma era abbastanza pulito, in posizione centrale, e col cambio asciugamani quotidiano. Tutto sommato, ci siamo trovati bene.
Per gli spostamenti, valutata la Barcelona card e gli abono turistico, abbiamo invece optato per il T-10: biglietto da dieci corse (10,30 €) utilizzabile da più persone, acquistabile in tutte le stazioni metro tramite distributori automatici. Con due di quelli, un doppio Sencillo (singolo, 2,15 €) l’ultimo giorno, e tanto camminare, abbiamo tranquillamente e proficuamente girato per 7 giorni.
Per l’alimentazione, dopo una poco felice esperienza a un “Tapas e paella” che doveva costarci 20 € e invece è venuto 32 € (ma gliene ho dette quattro…), abbiamo cenato nei “Lactuca” (catena con menù a buffet da 11,45 €, grande assortimento, buona qualità, piatti e bibite a volontà), e soprattutto da “La vaca paca”: buffet allo stesso prezzo e di pari qualità, con una sola bibita, ma in un locale addirittura elegante sull’elegantissimo Passeig de Gràcia (n. 21). Quasi un ristorante! Visite quotidiane, infine, alla coloratissima Boqueria, con bicchieroni di macedonia a 1,50 €.
Credo che Barcellona abbia due difetti. I tombini della fognatura (sono milioni) che emanano un terribile odore, e i prezzi dei musei che viaggiano costantemente fra i 10 e i 20 € audioguida esclusa (e non posso non confrontarli non dico con Londra, dove i musei sono gratis, ma con il Louvre che oggi costa 12 €…). E si paga anche nelle chiese. Per fortuna di domenica le chiese – e i musei dalle 15 in poi – sono gratis.
Sulla sicurezza, invece, niente da dire, a dispetto dei terroristici avvertimenti letti su borseggiatori e ladri con destrezza (forse anche merito della polizia presente ovunque).
Rapidamente, per dare un’idea, ecco le nostre tappe quotidiane.
13/4
Chiostro dell’antico Hospital de Santa Creu; e nel Barrio Gotico Cattedrale, Chiesa di S. Maria del Pi, Chiesa di S. Maria del Mar (belle chiese gotiche), El Born (mercato riadattato a spazio culturale), Museo Picasso.
14/4
Visita veloce alla Biblioteca Nazionale e al contiguo Istituto di Studi Catalani (a due passi dal nostro hotel), poi Sagrada Familia (un’ora e mezza di coda e 14 € senza audioguida): il genere non ci piace, ma credo vada vista, e apprezzata l’estrema creatività di Gaudì. Nella chiesa anche una bella e ampia mostra. Di ritorno contemplazione (solo dall’esterno, altrimenti 20 €, della visionaria casa Batllò), della contigua Casa Amatller, e di altri splendidi edifici sul Passeig de Gracia.
15/4
Chiesa di Sant’Anna con chiostro (2 €), Palazzo della Musica Catalana (solo l’esterno: mi è sembrata scandalosa la solita tassa di 18 €). Poi, col bus 64 dalle vicinanze di Piazza Catalunya, il Monastero di Pedralbes con bellissimo chiostro e chiesa: solo 5 €, audioguida inclusa, per una visita spettacolare.
16/4
Lo splendido Palau Guell (12 € con audioguida). Poi Placa de Sant Jaume e Plaza Real nel Barrio Gotico, il Mirador di Colombo e una bella passeggiata sulla Rambla de Mar, la Estaciò de Franca stile liberty, il Parc de la Ciutadella col laghetto, l’Arc de Triomph con lo splendido viale.
17/4
A Parc Guell un giro nella zona non monumentale (altrimenti 8 €) e visita alla Casa Museo di Gaudì: moderatamente interessante, ma non da 5,50 €. In serata Barrio Gotico e messa in cattedrale in catalano (incomprensibile).
18/4
Alcune delle chiese già viste, con i riti del Venerdì Santo; nel pomeriggio visita mancata al Museo Nazionale di Arte della Catalunya, inspiegabilmente chiuso alle 15 nonostante i cartelli prevedessero le 18. E allora uno sguardo alla Plaza de Toros “Las Arenas” trasformata in centro commerciale con un bel terrazzo panoramico, Parc Mirò, e lo spettacolo (bello) della Fontana Magica ai piedi del MNAC, che invece delle 19 cominciò alle 21 (strani questi orari esposti e non rispettati). In tarda serata, sulla Rambla affollata, una processione con paseo, e un’altra – al suono delle cornamuse – sul Carrer de l’Hospital che ci portava a casa.
In definitiva una bella città, ariosa, vivace, con strade larghe e marciapiedi che invitano a passeggiare, edifici eleganti, traffico ordinatissimo e non congestionato, metro efficiente con 8 linee (pur senza le stupende stazioni di Stoccolma), costo della vita accettabile (musei esclusi, dai prezzi continuamente aggiornati!).
Ryanair permettendo, cinque giorni di visita ci sembrano ideali. A noi invece sette giornate di sole, con temperature di 18°-20°, per un bel ricordo della nostra terza vacanza in Spagna.