Barcellona e Girona

E’ il primo viaggio che faccio con la mia attuale ragazza, c’è un po’ di nervosismo prima della partenza come è ovvio! 5 giorni insieme saranno duri o no da digerire? La scelta della metà è caduta su Barcellona. Io ci sono già stato a trovare un amico Erasmus nel lontano 2002 ma per amore della mia lei e per la bellezza della città...
Scritto da: volasuperciccio
barcellona e girona
Partenza il: 12/04/2006
Ritorno il: 16/04/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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E’ il primo viaggio che faccio con la mia attuale ragazza, c’è un po’ di nervosismo prima della partenza come è ovvio! 5 giorni insieme saranno duri o no da digerire? La scelta della metà è caduta su Barcellona. Io ci sono già stato a trovare un amico Erasmus nel lontano 2002 ma per amore della mia lei e per la bellezza della città decido di tornarci.

Ho prenotato tutto io, guide pronte anche se un po’ datate e cuore contento per l’esito elettorale di 2 giorni prima.

La partenza con volo Ryan da Pisa è un po’ presto, alle 7.00, però questo ci permette di avere un intero giorno a disposizione per cominciare a visitare la città. All’aeroporto ci porta un mio amico (grazie Willi!), partenza in perfetto orario e arrivo a Girona. Prendiamo l’autobus e arrivo alla Estacio del Nord, salto sulla metro (abbonamento autobus,metro,treno per 3 giorni a 12 euro), un cambio di linea e arrivo a Drassanes, fermata più vicina all’albergo prenotato (il tutto alle ore 10.00..A volte in 3 ore non faccio nemmeno il tratto Firenze-Prato!). L’Hotel Comercio si rivela essere situato praticamente dietro Placa Reial, è semplice senza tante inutili oggettini da rubare in camera. Però è pulito e il personale è accogliente.

Io arrivo e mi svitello sul letto, anche perché sono attanagliato dal raffreddore. Insomma alle 11.30 riesco ad alzarmi e a gettarmi nel sole della Rambla. Il primo giro è solo perlustrativo, ci facciamo Placa Reial, il quartiere gotico con sosta riposante sugli scalini della bellissima e molto intima placa del rei, carrer de ferran con placa dell’ajuntamento dove ci buttiamo da Bocatta a mangiare un panino. Per chi va a Barca è davvero una via di fuga dai vari Mac, Burger King o KFC. Panini praticamente con tutto quello che vuoi, insalata, patate fritte e coca (per chi le vuole)…E poi vista direttamente su placa dell’ajuntamento! Ripartiamo freschi e riposati e ci avviamo per la rambla fino a placa catalunya con l’immancabile fermata al mercato della Boqueria. E’ bellissimo e mi riprometto di assaggiare qualche specialità spagnola seduto direttamente al bancone. La mia ragazza è ammaliata dalla frutta e ne compra mezzo chilo da consumare seduta stante..Ergo orgia di fragole, kiwi, cocco e tutto quello che può stare in una macedonia… Alla fine riesco a farla ripartire per Passeig de gracia dove sono situate le due famose case di Gaudi: casa Milà (la pedrera) e casa Battlò…Ci fermiamo ammirati a guardarle e a fotografarle. Io sconsiglio l’ingresso, costa 16,50 euro a capoccia e secondo me non merita tranne per la vista sulla città che però è più bella da altre parti.

Ci resta il tempo per inoltrarci nel quartiere del Poble Sec (ci si arriva in metro) come metà prima di andare al museo di Mirò al Montjuic, non volevo prendere l’autobus per salire ma farla a piedi per un bellissimo parco pieno di scalini…Con le imprecazioni della mia ragazza. Arriviamo esattamente dietro la Fondazione Merò. Cmq il museo merita, l’ingresso è di 7 euro ma per i fan di Mirò c’è da rifarsi gli occhi.

Al ritorno mi fermo da Zara in Portal de l’Angel (parallela alla rambla da placa catalunya) e mi compro una maglia! La trovavo anche in Italia ma tant’è!…

In albergo stramazzo sul letto con il naso gocciolante…Doccia e poi via alla ricerca di un ristorante dove ero già stato. Si chiama “el burrito y yo”, è tra carrer de ferran e placa dell’ajuntamento. Il posto è carino, si mangia paella o altro a prezzi discreti (sui 12-15 euro)..Però c’è da tenere presente che la paella è una specialità del sud della Spagna (Andalusia) e non di qui. E’ un po’ come voler mangiare la pastiera a Firenze o la bistecca a Napoli…Cmq non è male.

Dopo cena camminiamo fino al Mare Magnum, una gigantesca costruzione adibita a discoteca e ristorante, sul porto. Mentre sulla rambla c’è sempre gente che suona, canta, balla, mima, fa casino.

Il mattino dopo la sveglia mi coglie impreparato, il raffreddore va sempre peggio. Ma la colazione dell’hotel comercio mi tira su di morale…Per essere una stella non è per niente male. Prima di uscire mi curo a modo mio con un vivin C in compresse sciolto nel succo all’arancia nella vaga speranza che il doppio effetto della vitamina c sia salutare! Stamani la nostra metà è la Sagrada familia…C’è la fermata della metrò e arriviamo in un baleno. Decidiamo di entrare e con 9 euro ci danno anche l’ingresso alla casa di Gaudì al parc Guell dove volevamo andare nel pomeriggio.

Naturalmente è obbligatoria la salita sulle torri a piedi (via scale gratis, per ascensore 2 euro ma c’è la fila). La vista sulla città merita anche perché è una giornata tersa e serena…Certo se l’addetto alla sicurezza non ci cacciasse giù a forza rimarrei lì ad ammirare la lucida follia di Gaudì nel costruire questa chiesa e la bellezza di Barca dall’alto. Perdiamo diverso tempo a giro per la Sagrada familia e torniamo in Placa catalunya in metrò dove mangiamo stavolta da Pans, sempre un fast food alla spagnola, ma a me piace di più Bocatta.

Prendiamo l’autobus (mi pare il 24) che con un tragitto abbastanza lungo ci lascia all’ingresso del Parc Guell (l’ingresso è libero). Bello il parco, Gaudì ha dato il meglio di sé…Ci facciamo anche un giro nella sua casa e ci godiamo il panorama fino quasi a sera seduti sulle panchine in stile e sotto i portici simili ad alberi della foresta.

Ci concediamo anche la golosità di un gelato! Ritorno in albergo sempre in bus, doccia e cena a “les 4 gats”, locale famosissimo in carrer montsiò. Me l’aveva consigliato un’amica. I prezzi non sono modici però il posto è molto molto carino, mangiamo su un soppalco ed evitando il vino me la cavo con 20 euro a testa per antipasto, piatto principale e dolce.

Però finalmente ho mangiato il baccalà (bacalao) specialità davvero catalana fatto in un modo molto particolare.

Si finisce di mangiare sempre molto tardi, verso mezzanotte e dopo un giro ad ammirare la continua pulizia delle strade barcellonesi (oh tutte le sere le lavano…Barcelona ciudad neta!!!) e la festa dei tifosi dell’Espanyol che hanno appena vinto la Coppa di Spagna, mi rifugio a letto con la febbre.

La mattina mi sento molto meglio, dopo una notte da incubo.

Stamani è in previsione un giro nel Sant Pere, quartiere accanto al gotico e la visita del museo Picasso. Purtroppo una lunghissimo fila ci fa desistere dal museo, io l’avevo già visto 4 anni fa e non mi aveva entusiasmato. Pranzo in uno dei tanti Bocatta e quindi decidiamo di andare a barceloneta e di fare un giretto là. Arriviamo con la metrò e ci avviamo per il mare, nonostante il tempo sereno ma fresco ci stendiamo un po’ a prendere il sole sulla spiaggia di Barcellona come un bel po’ di altre persone. Ritorniamo verso il centro e ci facciamo un giro al parco della Ciutadella camminando fino all’arco di trionfo, poi di nuovo in centro e visita della Cattedrale con ampia discussione sui valori del cristianesimo fra me e la mia ragazza. Da qui diagonalone in metro fino a Placa de Espanya perché dalle 19 alle 21 c’è lo spettacolo delle fontane. Ci resta giusto il tempo per un giro al parco olimpico del Montjuic (stavolta saliamo in autobus)..Chissà magari un giorno mi capiterà una partita al Palau Sant Jordi (opera di Isozaki…Quello del palazzetto di Torino 2006).

Poi ci fermiamo in cima alle scalinate per un caffè e per gustarci questo spettacolo delle fontane. Dura una mezz’oretta, è bello soprattutto perché c’è la musica, un sacco di gente che balla e le fontana danno quel tocco in più.

Per cena stasera non ci sono discorsi…Dobbiamo risparmiare e la mia gola mi fa cadere in un Mac donald sulla Rambla…Ho resistito solo 3 giorni! Va beh…Che ci vuoi fare… E’ venerdì santo e ci sono varie processioni a giro per Barcellona, perfino un paio sulla rambla. Tutti i figuranti sono vestiti di nero, gli uomini con maschere stile Ku Klux Klan. Le donne del corteo sono “nere” dalla rabbia per i turisti che attraversano incuranti la processione e se non ci fosse una cospicua dose di polizia finirebbe male! La mattina dopo è l’ultimo giorno e ci concediamo una puntatina alla Boqueria per comprare altra frutta e un giro nel Raval dove ci imbattiamo in una incasinatissima processione Indù che paralizza il traffico e fa moccolare i barcellonesi ma che a noi mette tanta allegria. Sono tutti scalzi e vestiti con qualcosa di arancione, passano fra la gente assiepata a vederli e offrono aranciata a tutti (per fare pandan con i loro abiti). Nel primo pomeriggio prendiamo la metro per la Estacio Sant ma il primo autobus per Girona è solo alle 19.00! Quindi ripieghiamo sul treno, lo prendiamo alla stazione Clot, dove arriva anche la metro. Maxi litigio fra passeggeri e addetto ai biglietti perché quest’ultimo arriva in ritardo e rischia di farci perdere il treno (assurdamente le biglietterie automatiche emettono solo biglietti per bcn e immediati dintorni e quando l’ho capito e ho cominciato a sbattere la testa sul macchina una gentile signora mi ha indirizzato alla fila della biglietteria “manuale”). Io mi unisco al litigio sacramentando in italo-spagnolo, mentre gli altri parlano solo catalano e richiedono il libro delle lamentele al bigliettaio che stizzito lo passa ai “ribelli”.

Un comodo treno diretto ci porta a Girona, dove abbiamo deciso di pernottare l’ultima notte perché domattina l’aereo parte alle 8.50. (Costo 6 euro, tempo circa un’ora e mezzo).

Arriviamo nel pomeriggio e ci accorgiamo della differenza: qui ci sono in giro quasi tutti spagnoli alle prese con una gita “fuori porta” e un sacco di ragazzi autoctoni seduti nei caffè pronti a fare battute sulla mia ragazza convinti che non li capisca. Girona è molto bella, merita una visita anche frettolosa. La Cattedrale gigantesca rispetto al resto delle abitazioni, il quartiere ebraico, i vicoli medievali, i ponti sul fiume Onyar.

Mangiamo in centro perché il nostro albergo è un po’ fuori (Hotel Costabella…Davanti all’ospedale) e troviamo un ristorantino dove finalmente riesco a mangiare la butifarra (una specie di salsiccia fritta con i fagioli…Pesantissima!) e ancora il baccalà.

In albergo bella sorpresa: in camera ci fanno trovare una copia de “La Vanguardia” e mi diletto nella lettura del catalano.

L’indomani sveglia, colazione strepitosa (è la mattina di Pasqua!!!) e taxi fino all’aeroporto che è parecchio distante (una ventina di minuti, forse più), meno male che riusciamo a dividere le spese con altri 2 ragazzi italiani… Volo Ryan per Pisa che arriva piacevolmente con 20 minuti d’anticipo e conoscenza con il babbo della mia lei che ha deciso di venire a riprenderci! Il momento più difficile della vacanza è stato conoscere il suocero… Bella vacanza, magari un po’ disorganica nelle visite però divertente…La consigliamo a tutti.

Leo e Daria



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