Barcellona da visitare e vivere
Spostamenti La dimensione “quasi” a misura d’uomo (circa 1.600.000 abitanti) rende possibile visitare Barcellona con calma a piedi, o grazie alle efficientissime linee di metropolitana o autobus (biglietto 1,25 Euro), ma anche col bus turistico (19,00 Euro al giorno su un percorso fisso che copre tutte le zone principali) o con i numerosissimi taxi (molto economici, con 10,00 Euro si traversa la città da un estremo all’altro, in tre persone può essere più conveniente il taxi rispetto agli altri mezzi pubblici); l’uso delle biciclette è abbastanza diffuso (un po’ meno sulle alture del Montjuïc e del Tibidabo) e si può arrivare ovunque anche perché le bici si possono caricare sui mezzi pubblici.
Discorso a parte lo spostamento da e per l’aeroporto del Pratt dove la linea di autobus che parte ogni 6 minuti per la centralissima Plaça Catalunya costa 3,90 Euro (a persona) mentre in taxi ne servono circa 20,00 (a viaggio).
Insomma inutile (anzi dannoso) pensare di spostarsi in auto propria, visto anche l’alto costo dei parcheggi (l’uso dei parcheggi a pagamento è praticamente d’obbligo in quasi tutta l’area urbana); il traffico è sempre scorrevole ed i taxi accettano anche corse brevi senza problemi. Storia “Barcino” sarebbe il nome col quale il cartaginese Amilcare Barca (padre di Annibale), avrebbe fondato la città; alla conquista romana il nome divenne più complesso “Colonia Iulia Augusta Faventia Paterna Barcino”. Le conquiste dei Visigoti (V secolo D.C.), dei Mori (VIII sec.) e dei Franchi non furono durature e nel X sec. Barcellona si unì al regno di Aragona. L’ascesa, grazie alle attività portuali, divenne inarrestabile fino ad un iniziale declino dopo l’unione col regno di Castiglia (1490) per la “creazione” della Spagna.
Tra il 1800 e il 1900 l’estensione della città costrinse ad abbattere le mura medievali ed un grande e moderno quartiere Eixample (in catalano significa proprio estensione) raccordò il centro storico con le periferie (Gràcia, Sarrià, Horta, Sant Gervais, Les Corts, Sants, Sant Andreu).
La Guerra Civile vide Barcellona dalla parte della Repubblica contro i realisti di Francisco Franco; i bombardamenti e poi l’occupazione (26 gennaio 1939) dell’esercito di Franco (che col suo regime abolì le autonomie locali vietando anche l’uso della lingua catalana) non furono fortunatamente troppo devastanti.
Alla fine degli anni ’70, il ritorno alla democrazia permise a Barcellona un nuovo sviluppo ed il recupero delle tradizioni e della lingua catalana. Le Olimpiadi del 1992 hanno contribuito alla modernizzazione ed alla promozione di questa stupenda e vitale città. Luoghi d’interesse La città antica (ciutat vella) è raccolta nella pianura a ridosso degli ampi lungomare moderni, i quartieri più recenti invece si “arrampicano” sulle ripide colline retrostanti.
La zona del Barri Gòtic (quartiere gotico), caratterizzato da stradine strette e architetture gotiche, è alle spalle della bellissima cattedrale gotica di Sant’Eulalia (patrona della città). L’interno è visitabile a pagamento o gratuitamente secondo gli orari previsti (in questo periodo Marzo 2007 è chiusa per restauri).
Sempre nel barrio gotico ci si può soffermare alla Plaça del Rei, e visitare le chiese di Santa María del Mar e Santa Maria del Pi.
La zona vecchia è poi limitata a Ovest dall’ampia e curata Plaça Catalunya di impronta ottocentesca con molti edifici moderni, dalla quale scendono le Ramblas (in realtà una strada ampia per i pedoni e stretta per le auto) che in successione (Rambla de Estudios, Rambla del Caputxins, Rambla de Santa Monica) limitano la zona vecchia a Sud arrivando fino al Passeig de Colon (il lungomare sul porto che limita la città vecchia ad est) proprio nel punto dove c’è l’alta statua di Cristoforo Colombo. Sul lato Nord la zona vecchia è chiusa dalla dritta Via Laietana (l’antica Via Lata romana) al di là della quale ci sono il Mercat Santa Caterina ed il curato Parc de la Ciutadella (con lo zoo) e la zona rimodernata per le olimpiadi di Barceloneta e della Ciutadella Villa Olimpica (con porto e frequentato lungomare). Le strade della zona sono sempre affollate di persone (molti turisti) sia di giorno che di notte, molti i locali ed i palazzi interessanti (come il Palau de la Música Catalana, patrimonio mondiale dell’umanità opera dell’architetto modernista Lluis Domènech i Montaner).
Le opere architettoniche più note sono però quelle di Antoni Gaudí (L’architetto di Dio), le più vicine al centro storico sono (sempre raggiungibili a piedi oltre Plaça Catalunya, percorrendo il Passeig de Gracia) “La Pedrera”, e Casa Batlló (entrate a pagamento). Il capolavoro di Gaudí, iniziato nel 1882, lasciato da lui incompiuto e ancora lontano dalla fine dei lavori, è la Sagrada Familia (entrata a pagamento), esempio unico di neogotico simile ad un castello di sabbia; per raggiungerla conviene servirsi di un taxi e con un altro taxi farsi poi portare al Parc Güell (ingresso gratuito) , fantastico esempio di originali costruzioni e sapiente sfruttamento della natura della panoramica collina che lo ospita.
Molti i musei che richiederebbero una visita (Fundació Joan Miró, Museu Picasso, Museo Nazionale dell’Arte catalana, Palau de Mar), notevole poi la collina di Montjuïc (tra il porto e l’aeroporto) con belle viste e luoghi di interesse come il Castello del Montjuïc, lo stadio Olimpic Lluís Companys, (dell’ italiano Vittorio Gregotti, sede della seconda squadra di calcio della città, l’Espanyol), il Palau San Jordi (palazzo dello sport) con l’antistante torre delle comunicazioni, il giardino botanico, il Poble Espanyol (edificato nel 1929 per “raccogliere” le ricostruzioni delle principali architetture dell’intera Spagna, entrata a pagamento).
Un altro posto da cui si può ammirare la vista di Barcellona è il Tibidabo nella parte più alta della città. Si può salire con l’automobile, autobus, tram e funicolare, c’è anche un grande parco giochi.
Sparse nella città altre zone di attrazione per la vita notturna : il quartiere di Gràcia (nella parte alta del centro), il quartiere di Poble Nou (nella zona olimipica), il grande molo artificiale del Maremàgnum (al termine delle ramblas) e l’ampio quartiere Eixample (vicino all’università, frequentato dalla comunità gay).
Per finire il mare, con lunghe spiagge libere sempre curate, ampliate e protette da moli artificiali che creano, a Nord del porto, una serie di baie sabbiose con alle spalle locali per ogni tipo di “refrescos” o pasto intero. Dormire e mangiare Nonostante il costo della vita sia più basso che in Italia e nonostante le grandi opere fatte per le olimpiadi del 1992, trovare un albergo in città non sempre è facile e comunque mai economico. Un compromesso ideale è trovare qualcosa a Eixample, dove con 100,00 Euro a notte per una stanza doppia si può trovare alloggio a 300 metri da Plaça Catalunya.
Una nota un po’ dolente è invece il cibo, più nutrimento che piacere; spendendo un po’ si possono trovare ottimi pasti a base di pesce al Mare Magnum, risparmiare mangiando cose semplici ma di qualità accettabile è possibile nei locali della catena “Fresco”, ma il massimo (incredibilmente) come rapporto qualità/prezzo è (nella zona di Eixample) un piccolo ristorante italiano “La pecora nera” all’incrocio tra la Gran Via e Carrer Villaroel, alla fermata Urgell della Metro L1 e a 500 metri da Plaça Catalunya (Carrer Villaroel 60, 08011 Barcelona tel. +34 934548674). Due parole su questo ristorantino ai cui dipendenti (tutti italiani) devo le “dritte” più importanti (se andate fate il nome di Dario di Roma, vi tratteranno ancora meglio se possibile): cucina esclusivamente italiana con molti piatti caratteristici abruzzesi, niente piatti precotti (per la pasta al pesto anche il pesto viene preparato al momento) e ingredienti principali provenienti dall’Italia (dalla Pasta De Cecco alla Mozzarella di Bufala campana, dalla selezione di vini alla carne per i famosi “arrosticini”). A pranzo il “Menù del dia” costa 10,00 Euro, ma è un vero pranzo, non c’è paragone con altri ristoranti o fast food; la sera si possono spendere al massimo 25,00 Euro a persona, oppure optare per una pizza, almeno un assaggio di arrosticini ed un dolce fatto in casa spendendo veramente poco.