Barcellona con bambini e senza passeggini? Si può
Tutto è cominciato perchè, grazie al fatto che Ryanair ha fatto base a Cagliari, ogni occasione è buona per uscire dalla Sardegna senza dissanguarsi. Stavolta siamo partiti in sette, quattro adulti e tre bambini. L'occasione è arrivata con tariffe scontatissime che ci hanno permesso di pagare 10 euro a testa per andata e ritorno a Girona,...
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Tutto è cominciato perchè, grazie al fatto che Ryanair ha fatto base a Cagliari, ogni occasione è buona per uscire dalla Sardegna senza dissanguarsi. Stavolta siamo partiti in sette, quattro adulti e tre bambini. L’occasione è arrivata con tariffe scontatissime che ci hanno permesso di pagare 10 euro a testa per andata e ritorno a Girona, mentre da Girona tutti i maggiori di tre anni hanno pagato 21 euro a/r. Per quanto riguarda l’albergo, la nostra scelta è caduta sul Rey Don Jaime, sito in zona tranquilla tra la via Lajetana e la Rambla, 310 euro quattro notti in tripla con bagno, prenotato con hostels.Com. Partiamo da Cagliari intorno alle 18,00 con i bambini ipereccitati all’idea di prendere l’aereo. Grazie al chek in online abbiamo risparmiato tempo e denaro, anche se nel non portare i passeggini abbiamo sfidato la sorte, ma ci è andata bene. In ogni caso per trasportare la piccolina sulla schiena io e Andrea abbiamo utilizzato una fascia fatta in casa . Arrivati a Barcellona ci siamo recati verso l’Hotel a piedi e successivamente cena da Mc Donald. Per quanto riguarda l’albergo, in fase di ristrutturazione, noi e i nostri amici abbiamo avuto opinioni differenti. A loro non garbava il bagno piccolo, l’assenza di bidet e phon , la mancanza di un’anta scorrevole dell’armadio e il rumore che passava attraverso gli infissi, effettivamente un po’ vetusti. Noi, una volta appurato che il bagno c’era, era pulito, che la stanza veniva pulita e i letti rifatti tutti i giorni, che l’albergo era centrale e con personale molto gentile, ci siamo ritenuti soddisfatti. Il primo giorno lo abbiamo dedicato alla visita dello Zoo, non prima di essere passati al Carrefour sulla rambla per rifornirci di viveri e acqua. Colazione da Pans e Company vicino alla Cattedrale, 1,50 euro per un caffellatte di buona fattura e un cornetto fresco. Passeggiata attraverso il parco della Ciuidadela con foto di rito alla fontana di Gaudì, mentre ammiravamo le varie scolaresche disciplinatissime che si recavano allo zoo, in palese contrasto con le nostre tre pesti (Gaia 2 anni, Jaime e Alessandro 5 anni) che non avevano nessuna intenzione di omologarsi al nostro autorevole pensiero adulto. Lo zoo ( 16 euro per gli adulti e 9,60 per i bambini sopra i tre anni) è stato uno spasso per i bambini che lo hanno percorso in lungo e in largo commentando ogni animale con stupore e curiosità. Abbiamo visto la presentazione delle otarie, lo spettacolo dei delfini, animali di ogni tipo e, alla fine, mentre Alessandro è crollato e i suoi genitori hanno dovuto fare una pausa, noi abbiamo continuato a girare, fino a quando non siamo incappati in un’area attrezzata con giochi per bambini dove Gaia e Jaime hanno continuato ad arrampicarsi e correre come se si fossero svegliati in quell’istante. Ci siamo quindi recati a piedi verso Barceloneta, intenzionati a salire sulla teleferica per fare il giro sul porto. Invece non è stato possibile causa vento e ci siamo diretti verso la metropolitana (utilizzando il T10 pagato 7,70 euro) che ci ha portato in piazza di Spagna dove abbiamo visto il meraviglioso spettacolo della fontana danzante che ha lasciato soprattutto i bambini, ma anche noi adulti, a bocca aperta. Ripresa la metropolitana ci siamo diretti verso uno dei ristoranti della catena Fresc co, quello in via Università, dove abbiamo mangiato molto bene a buffet tutte le sere per la cifra di 10,90 euro a adulto e bambini gratis. Poi passeggiata sulla Rambla e a nanna. L’indomani, splendida giornata di sole come tutte le giornate passate a Barcellona, visita alla spendida Cattedrale che stava poco dietro l’albergo, solita spesa da Carrefour, e via con il Bus 24 verso parc Guell, sempre meraviglioso e magico, dove i bambini hanno potuto correre e giocare mentre noi adulti abbiamo potuto ammirare le prove del genio di Gaudì. Di nuovo bus verso piazza Cataluna e poi attraverso la rambla e le solite foto di rito con le statue viventi due delle quali, mascherate da Gormiti, hanno terrorizzato i miei pargoli. Attraversato il mercato dell Boqueria siamo approdati al ristorante Garduna, dove per meno di 60 euro in tutto abbiamo mangiato una buona e abbondante Paella, anche se non ottima come le precedenti volte che avevamo mangiato li. Finito di mangiare, bradipeggianti nel procedere, dopo avere acquistato alla boqueria a 1 euro l’una vaschette di fragole pronte da mangiare per la gioia dei bambini che ne hanno fatto scorpacciate quasi tutti i giorni, siamo andati verso il porto per andare sulla teleferica che , nonostante il tragitto fosse la metà di quello totale, ci è costato 7 euro per adulto. I bambini erano felicissimi e, una volta arrivati a montjuic, sono stati liberi di correre e giocare fino al tramonto. Poi a piedi ci siamo diretti di nuovo verso la Rambla, guardando attraverso le vetrate esterne il museo marittimo dentro il quale abbiamo potuto apprezzare anche la presenza di un enorme veliero. Un appunto sulle statue viventi della Rambla: ho detestato di cuore tutte quelle statue che, con vetrini colorati e biglie, cercavano di irretire i bambini piccoli in maniera tale da costringere i genitori a fare un offerta. Per colpa loro ho fato piangere mio figlio, costringendolo a non accettare nessun “regalo” da chicchessia, e passando per questo da mamma crudele. Il giorno dopo passeggiatona sotto il sole per vedere il Palau della Musica Catalana, una meraviglia per gli occhi, l’arco di trionfo, la placa de toros e l’immancabile Sagrada Famiglia che, nonostante sia ancora incompiuta, mi lascia sempre a bocca aperta. Proseguendo verso Passeig de Gracia abbiamo ammirato anche casa Milà e casa Battlò e abbiamo pranzato dal Mc Donald. Infine, dopo esserci separati da Cristina, Giorgio e Alessandro che si sono diretti verso il castello di Montjuic passando per la funicolare che parte da Avinguda Parallel,( che ci hanno poi riferito essere molto più bella dell’altra anche se stavolta il biglietto da 6 euro l’ha pagato anche Alessandro) abbiamo fatto un salto presso uno Starbucks per trovare la nostra amica Valeria che vive a Barcellona e ci siamo diretti verso l’acquario. Grazie a uno sconto di tre euro a persona trovato dentro gli Happy Meal il biglietto è costato 14 euro per gli adulti e 9 euro per Jaime, ottimamente spesi, data la gioia che trapelava dagli occhi dei bambini davanti a ogni vasca. Non è bello come quello di Genova, ma vale comunque la pena, non foss’altro che per vedere gli squali passando nel tunnel che atraversa le loro vasche e per tutta la sezione Explora dove i bambini hanno potuto giocare dentro la riproduzione in scala di un sottomarino, e toccare vari macchinari e interagire con i computer a disposizione. Meraviglioso un pinguino che ha giocato con Gaia e Jaime seguendo le loro mani sul vetro, mentre i bambini erano fuori di se dalla gioia. Finita la visita, abbiamo deciso di fare qualche giro in bus fino all’ora di cena, con i bambini che si sono addormentati stanchi ma felici, mentre noi adulti abbiamo potuto ammirare la Pedrera e casa Battlò con l’illuminazione notturna. L’ ultimo giorno abbiamo lasciato i bagagli in albergo, ci siamo comprati il pranzo da Carrefour, poi sotto uno splendido sole abbiamo fatto l’ultima passeggiata e le ultime foto sulla rambla, abbiamo passeggiato in Placa Reial dove i bambini hanno giocato un pochino e poi, ritirati i bagagli, via di nuovo verso Girona e verso Cagliari, dove ci ha accolto una pioggia scrosciante che ci ha fatto venire un po’ di malumore. Resta comunque il ricordo di uno splendido viaggio in una città dove si torna sempre volentieri.