Barcellona, città mediterranea
Tutta Barcellona, dai mari ai monti
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Robert Louis Stevenson una volta scrisse che lui viaggiava per il piacere di viaggiare, un’affermazione che condivido. Chi ama viaggiare spesso ama il viaggio e la sua preparazione prima ancora della meta. Il viaggio stesso, insomma, diventa una ragione di vita, un evento da raccontare e persino un semplice viaggio a Barcellona può avere degli spunti interessanti su cui riflettere e allietarsi. La cosa importante è saperli cogliere e raccontare; da parte mia e della mia compagna Corina speriamo di esserci riusciti. IL VIAGGIO Roma-Ciampino Barcellona-Girona, nel pomeriggio l’aeroporto profuma di cherosene bruciato, la Ryan Air ha un solo banco aperto per il check-in con 4 o 5 destinazioni diverse ed una lunghissima fila davanti poi qualcuno si rende conto della situazione appaiono altri addetti vengono aperti altri due banchi e in una mezzora tutto si risolve. Solita strage di bottiglie d’acqua al varco di controllo e poi ci ritroviamo al gate 20. I passeggeri in attesa sono misti, famiglie catalane che hanno visitato Roma e se ne tornano a casa, giovani italiani attirati dalla movida spagnola, qualche serio uomo d’affari in giacca e cravatta. Molti per risparmiare sul biglietto d’imbarco trasportano improbabili bagagli a mano di peso e volume paragonabili allo zaino di un alpino durante la guerra del ’15 – ’18 ma sembra che tutti passino evidentemente i controlli sono approssimativi. Gli assistenti di volo armano gli scivoli, preparano le procedure per il decollo e nell’indifferenza generale declamano le informazioni di sicurezza, prima di partire ho fatto il conto, questo è il mio ottantesimo volo ma se dovesse veramente succedere un incidente chi si ricorderebbe delle istruzioni? Dall’aeroporto di Girona a Barcellona un ora e quindici minuti di autobus, altrettanti saranno per il ritorno, ho trovato la cosa abbastanza pesante se rimediate biglietti a prezzi competitivi di qualche altra compagnia che fa scalo direttamente a Barcellona è sicuramente meglio. Il bus ci lascia alla Estaciò de Nord alle 22,00 per praticità preferiamo prendere un taxi che per 11 euro (molto meno che in Italia) ci porta al nostro Hotel Calabria in Carrer de Calabria. Abbiamo un mini appartamento di 32 metri quadri con balcone e cucinotto attrezzato, la mattina è compresa una ricca colazione a buffet la zona è tranquilla con la stazione del metro di Rocafort a 200 metri di distanza. Una ottima sistemazione che ci ha lasciati molto soddisfatti e che consiglio a chi è interessato a questo tipo di soluzione LA CITTA’ Tutti sanno che Barcellona con 2 forse 2,5 milioni di abitanti è la seconda città della Spagna, conosciuta è anche la sua rivalità con Madrid paragonabile per certi versi alla contesa Milano – Roma; è la dicotomia tra la città che lavora, produce, commercia e la capitale che sonnecchia vive di statalismo e immobilismo. Peraltro l’ordinamento semi-federale della Spagna ha consentito alla regione della Catalogna, di cui Barcellona è il capoluogo, una notevole dose di autonomia. Quello che il turista coglie maggiormente è l’uso della lingua catalana in tutte le indicazioni di trasporti, uffici, strade, sul momento la cosa può disorientare chi è abituato al castigliano (la lingua spagnola ufficiale) ma poi le due lingue sono simili e comunque per un italiano abbastanza facili da intendere nella loro struttura essenziale. Pochi giorni prima di partire la notizia che il parlamento catalano ha abolito la corrida con la macellazione del toro, ottimo! Speriamo che la cosa si estenda ad altre regioni. La città si presenta, tranne nella zona del centro storico, con vie parallele larghe e dritte grandi piazze e numerosi spazi verdi ben curati e attrezzati. Per muoversi una rete di cinque linee della metropolitana che arrivano veramente dappertutto, si può fare il biglietto chiamato T10 che per 8,5 euro consente dieci corse. Esistono anche tre linee di bus turistici che toccano tutti i maggiori punti di interesse ma sono abbastanza cari (21 euro un giorno, 29 euro due giorni) e credo facciano perdere tempo nelle attese, tutto sommato non ne vale la pena . Come in tutte le città europee si possono trovare decine di locali e localini per mangiare piatti pronti oppure affidarsi alle classiche catene di alimentazione ma se volete una certa qualità non aspettatevi di spendere meno di Roma o Milano. In generale Barcellona si presenta bene organizzata e pulita e si capisce che c’è una grande attenzione al turismo considerato una fonte di reddito primaria della città. LE RAMBLAS L’interramento di un torrente che chiudeva la città vecchia verso ovest ha creato questo viale lungo un po’ più di un chilometro e che si estende da Placa de Catalunya, importante snodo di vie e linee metropolitane, fino al mare. Giorno e notte centinaia di persone passeggiano sul viale alla ricerca di non si sa bene cosa, numerosi artisti di strada alcuni ben ispirati altri un po’ meno si esibiscono come su un grande palcoscenico, lungo la via un seguito ininterrotto di chioschi e negozi (per la verità quasi tutti molto dozzinali). Scendendo, dopo circa 200 metri, sulla destra c’è il grande mercato della Boqueria una bella struttura ottocentesca in ferro occupata da decine e decine di banchi alimentari che sono una vera delizia per la vista e per gli amanti della gastronomia. In particolare il reparto ittico espone in vendita pesci, molluschi e crostacei di tutti i tipi e di tutte le razze, si consiglia la visita al mattino perché nel pomeriggio molti banchi sono chiusi e in generale il mercato è molto meno animato e frequentato. Le Ramblas terminano all’incrocio con il Paseig de Colon, al centro su di una colonna alta una settantina di metri c’è un monumento a Colombo (o Colon a seconda che lo si consideri italiano o spagnolo) niente di artisticamente rilevante ma un ascensore all’interno della colonna porta in cima da dove si scorge una bella vista della città e del porto. Da una ventina di anni esiste un proseguimento, la cosiddetta Rambla del Mar consiste in un pontile in legno che collega una penisoletta in cui sono stati costruiti un centro commerciale, da notare all’ingresso la tettoia a specchio che rifletterà le vostre immagini capovolte, una sala multicinema, l’acquario, e il club nautico a fianco del quale sono attraccate belle barche private. Dopo avere attraversato il popolare quartiere di Barcelloneta, siete oramai lontani sia fisicamente sia caratterialmente dalle Ramblas, si può arrivare sulle spiagge di Barcellona larghe, sabbiose e accessibili dove volendo ci si può concedere un po’ di relax e di sole. IL BARRIO GOTICO Il Barrio (quartiere) gotico è il cuore di Barcellona, qui sorgeva la città romana di Barcino di cui rimangono qualche resto di mura e colonne certo nulla da emozionare un turista italiano in genere abituato a vedere ben altri reperti nelle proprie città. La cattedrale di Santa Eulalia, patrona di Barcellona, è un bell’esempio di tempio gotico, la facciata è in restauro e date le dimensioni suppongo che per un paio di anni non si potrà vedere nella sua interezza, la cosa più bella forse è il chiostro magnifico, decorato e dotato di un giardino con una fonte in cui sguazzano tradizionalmente 13 oche a ricordo degli anni che aveva la santa quando fu martirizzata durante le persecuzioni di Diocleziano. Altri edifici interessanti sono la Residenza dell’Arcidiacono e il Palazzo Reale poi in Placa San Jaume il palazzo dell’Ayuntamento (municipio) gotico e di cui si può visitare l’interno con bei saloni decorati e arredati con mobili ottocenteschi. Leggermente più lontana la chiesa di Santa Maria del Mar ha una facciata semplice ma bellissima ornata di un grande rosone e di mostri mitici in pietra, l’interno grandioso e slanciato trasmette armonia e tranquillità. Nella zona sono presenti diversi musei, il più famoso e visitato è il museo Picasso con opere perlopiù giovanili dell’artista, il più curioso forse è il museo del cioccolato un occasione per golosi che vogliono sapere tutto e di più sul cacao. Tutto il quartiere è arricchito da bei negozi con vetrine interessanti, il giro può terminare nel grande parco della Cittadella un polmone verde con laghetti, aiuole, e giardino zoologico. Tutte le domeniche sulla piazza della cattedrale a mezzogiorno viene ballata, da gente comune, la sardana una antica danza in cerchio tipica della Catalogna è una occasione per vedere lo spirito che anima questa comunità. Non c’entra niente con il Barrio Gotico ma se siete interessati alle antichità non perdetevi il Monastero di Pedralbes (Pietre Bianche), si trova lontano dal centro si può raggiungere con la metropolitana linea 3 fermata Maria Cristina e poi 20 minuti a piedi. E’ un edificio bellissimo costruito nel 1300 ha ospitato fino a pochi decenni fa le monache clarisse ora trasferite in una piccola ala, c’è uno splendido chiostro a tre piani, una chiesa con una torre ottagonale e vetrate colorate, si possono visitare poi gli ambienti del monastero, cucine, refettorio, grande sala tutto molto ben conservato e suggestivo. LA COLLINA DI MONTJUC Chiamata montagna è in realtà alta solo 212 metri ma poiché si trova (quasi) a picco sul mare sembra più imponente, dalla fermata Parallel della metro linea 3 si stacca una funicolare, si sale con il biglietto della metro, e da qui con una teleferica si arriva fino davanti al castello. Di per se stesso l’edificio è interessante ma niente di più, in epoca moderna ha avuto una storia tragica perché usato come carcere e luogo di esecuzioni durante la guerra civile spagnola prima da parte del governo del Fronte Popolare e poi dai Franchisti dopo la loro conquista di Barcellona. Superati questi tragici ricordi si sale in cima alle terrazze e si gode di un panorama a 360 gradi veramente eccezionale, la città è ai vostri piedi, il mare si stende davanti fino all’infinito e alle vostre spalle le verdi colline che culminano nel Tibidabo sono una visone rilassante, una visita che consigliamo di non perdere a chiunque si reca a Barcellona. Poi si può scendere a piedi in mezzo ai molti giardini che costellano la collina, in un edificio bianco e luminoso la fondazione Mirò espone all’interno molte opere dell’artista catalano incluse una serie di sculture all’aria aperta, c’è un giardino botanico, ci sono una serie di padiglioni legati a eventi sportivi e infine si raggiunge l’enorme Palazzo Nazionale con cupolone centrale. Da qui scende una grande e scenografica scalinata (volendo anche scale mobili) che porta alla Fontana Magica, a fianco c’è un ufficio informazioni turistiche chiedete gli orari e andate a vedere lo spettacolo notturno di giochi di luce e zampilli di acqua perché ne vale veramente la pena, presentatevi in anticipo per prendere dei buoni posti in alto. Dalla fontana infine un viale fiancheggiato da vasche e fontane vi conduce, dopo essere passati in mezzo alle due grandi Torri Veneziane, alla Placa de Espanya. GAUDI’ (e dintorni) Barcellona non sarebbe la stessa senza l’impronta unica lasciata da Gaudì e dai suoi colleghi architetti Domenech i Montaner, Puig i Catafalch, Salvador Valeri e altri. Grazie a loro la città può detenere in pieno il titolo di capitale dello stile Liberty, alla visita dei palazzi e degli edifici da loro creati occorre dedicare almeno un giorno. Il Palazzo Guell vicino alle Ramblas è in ristrutturazione e non visitabile, alla fermata metro del Passeig di Gracia uno dopo l’altro tre edifici si susseguono per riempire di stupore gli occhi del visitatore, la Casa Morera, la Casa Amatler e la Casa Battlò (i nomi delle case sono quelli delle famiglie che le fecero costruire). Quest’ultima è del maestro Gaudì e benché tutte e tre siano interessanti su di essa si vede l’impronta del vero genio creativo che ha trovato soluzioni e invenzioni al di fuori di ogni contesto usuale. Bisogna anche rendere atto del coraggio avuto da queste agiate famiglie di commercianti e industriali che hanno speso cifre probabilmente pari a qualche milione di euro attuali per avere costruzioni che nella loro eccentricità potevano, e possono ancora, anche risultare sgradite agli occhi dei più tradizionalisti. Fate un piccolo sforzo economico ed entrate a visitare la Casa Battlò il biglietto costa 17 euro, sconti a studenti e residenti della Catalogna, ma li vale tutti per vedere applicate le idee di Gaudì e i suoi concetti decorativi, la parte finale della visita, sopra il tetto a terrazza con i camini a piastrelle colorate è forse la più spettacolare. Bellissimo è anche il Palau della Musica, costruito da Domenech appena al di fuori del centro storico, straordinario e inusuale è il complesso dell’Hospital de la Santa Creu concepito su 10 ettari e vari padiglioni dallo stesso Domenech, non è molto conosciuto e forse i visitatori sono un po’ spaventati dal fatto che si tratta di un ospedale ancora funzionante ma è visitabile e ne vale veramente la pena. Molto particolare è la Casa Tapies con una enorme scultura sul tetto in fil di ferro, poi sull’Avinguda Diagonal da non perdere la vista della Casa Terrades di Puig de Catafalch chiamata familiarmente Casa de les Punxes (delle Punte), quando la vedrete capirete perché. Gaudì ha lasciato altri segni del suo genio nella Casa Milà (detta la Pedrera) e, naturalmente, in quello che lui stesso considerava il suo capolavoro la chiesa in eterna costruzione della Sagrada Familia. Sovrintendendo alla costruzione di quest’ultima il grande architetto trovò la morte, sulla strada, investito da un tram. Un altro luogo in cui c’è l’impronta di Gaudì è il Park Guell, doveva essere una zona residenziale ma l’iniziativa non trovò successo e alla fine il proprietario Eusebi Guell regalò la tenuta al comune che ne ha fatto un parco pubblico. Visitatelo scendendo alla stazione della metro di Vallcarca, in questo modo grazie a un sistema di scale mobili farete poca strada in salita, poi scendete e all’uscita vi ritrovate alla metro stazione di Lesseps. Il parco è disseminato di terrazzamenti, grotte artificiali e altri artifici ben integrati con la natura, all’ingresso un grande padiglione in stile dorico molto suggestivo, in una casa vicina da lui abitata per alcuni anni c’è un piccolo museo-Gaudì. Proprio oggi sul giornale leggo un articolo in cui una associazione turistica colloca Barcellona al primo posto tra le città per il pericolo borseggiatori (al secondo posto c’è Roma) che dire? State attenti, tenete stretta la borsa ma andate a visitare Barcellona perché lo merita veramente.
Ciao, Corina e Roberto