Barcellona che magia
275 euro comprese tasse, assicurazione e l’imbarco di due bagagli (con le low cost il bagaglio imbarcato si paga). Si rivelerà un’ottima scelta. Il posto a sedere viene già preassegnato in sede di prenotazione. Il bimbo viaggerà in braccio ad uno di noi con cintura aggiuntiva, ma gli viene comunque riservata anche la poltrona. Gran bella cosa visto che ha resistito seduto giusto il tempo del decollo! Alle ore 11,30 a.M. Di venerdì 30 maggio atterriamo all’aeroporto di El Prat accompagnati dal sole (cosa non così scontata quest’anno visto che anche in Spagna il tempo è pazzerello e stranamente continua a piovere).
Il ritiro dei bagagli è velocissimo. Arriva puntuale anche il passeggino (che avevamo tenuto sino al portellone dell’aereo). Che l’avventura abbia inizio! Appena fuori dal terminal c’è la fermata dell’Aerobus che, con 4,05 euro a testa (il bimbo non paga) in mezz’ora ci porta in Placa Catalunya – che delimita il confine settentrionale del Barri Gotic – proprio di fronte al centro commerciale El Corte Ingles. Chiamiamo subito il contatto fornitoci dall’agenzia che ci ha affittato l’appartamento. Seguendo le indicazioni percorriamo pochi metri di Calle Fontanella ed eccoci in Carrer d’Estruc, dove si trova lo stabile. Il vicolo, (di solito) molto tranquillo e defilato rispetto alle Ramblas è, diciamo, “in ristrutturazione”. Stanno sistemando molti palazzi ed è un cantiere in fermento, ma per chi, come noi, passerà le sue giornate fuori poco importa.
Arrivano le chiavi. L’appartamento si trova al 2° piano ed è il “Ramblas Comfort 5”. La scala … Beh, se capiterete in un palazzo del centro storico senza ascensore quasi sicuramente dovrete arrampicarvi su per un scaletta ripida e stretta. Col bimbo in braccio tutt’altro che semplice! Appartamentino mignon ma fornito di tutto, compresi asciugamani ed il lettino per il bimbo.
Saldiamo il conto (totale per 4 notti 390,00 euro) nessun deposito cauzionale e la promessa (poi mantenuta) che l’ultimo giorno, in assenza di nuovi clienti, potremo rimanere tutto il pomeriggio visto che il volo ripartirà alle 18,30 (di solito le chiavi vanno riconsegnate entro mezzogiorno).
Agenzia utilizzata : www.Rentthesun.Com. Si può scrivere in italiano.
Ora la prima cosa da fare è rifornimento. Comodissimo il supermercato al piano inferiore del Corte Ingles (c’è veramente di tutto) oppure, sulle Ramblas, al numero 113 si trova un Carrefour Express.
Seconda ma non meno importante cosa da fare oggi. Mischiarsi tra la folla. Lasciarsi trasportare da quella marea umana in perenne movimento che fa di Barcellona una città viva a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Percorriamo l’Av. Portal de L’Angel, facilmente raggiungibile dall’appartamento sia attraverso Placa Catalunya sia da Carrer Comtal (se siete in zona ho visto una bella pasticceria con forno proprio in C. Comtal).
Senza quasi rendercene conto ci troviamo di fronte ad una bella chiesa in fase di restauro. E’ bastato ammirare le sue torri gotiche, entrare nel chiostro e ancor di più all’interno per capire che si trattava proprio della bella Cattedrale di Barcellona.
Filippo ha piacevolmente intrattenuto le oche che starnazzavano nel chiostro ombreggiato da palme (ma sarà vero che stanno di casa qui sin dal medioevo?), mentre noi, a turno, siamo entrati ed abbiamo ammirato la maestosità della Cattedrale (ingresso libero dopo le 17, mentre di solito vanno pagati 5 euro).
La giornata volgeva al termine e il bel cielo terso e sereno non invitavano di certo a chiudersi in casa. Eravamo stanchi, ma la tentazione era troppo forte.
E’ venerdì sera. L’sms di un conoscente residente a BCN ci avvisa che “è funzionante” (ma sino a qualche giorno fa non lo era quindi informatevi!). Spettacolo ore 21. Alle 20,30 raccogliamo le forze, vestiamo bene Filippo e ci dirigiamo verso la discesa della metro di Placa Catalunya. Prendiamo la Linea 3 direzione Zona Universitaria. 5 fermate e scendiamo in Placa d’Espanya. Immensa, magnifica. Il Palau Nacional fa da sfondo e sotto di esso un tripudio di fontane, quasi un corteo nuziale che percorre l’Av. De la Reina Maria Cristina sino alla bellissima “Fontana Magica”. Uno spettacolo imperdibile, unico, indimenticabile. Si svolge solo nel fine settimana. Nei mesi estivi alle 21 iniziano i giochi d’acqua e alle 21,30 inizia la magia … Consiglio vivamente di vedere il sito internet della fontana, perchè ci sono anche dei bei video: Con un sottofondo musicale che spazia dai classici di Walt Disney alla musica classica sino ai Queen, la Fontana inizia una danza che fa sognare. Sulle note del Re Leone l’acqua segue la musica con salti, acrobazie, zampilli e si illumina di mille colori. Scattano i flash delle macchine fotografiche. Filippo è attento e silenzioso. Ci guarda con gli occhi che ridono. Nonostante la stanchezza non si perde nulla. Siamo felici insieme a lui. E’ ancora piccolo ma siamo certi di avergli fatto un bel regalo portandolo qui.
Terminato lo spettacolo (al quale ne seguiranno altri) ci avviamo verso la metro. La voce del mitico Freddy Mercury che intona “Barçelona” ci da un brivido e ci fa fermare all’istante. La fontana ricomincia a danzare. Sublime connubio tra danza e musica. A malincuore riprendiamo la metro ma a Filippo non potevamo proprio chiedere di più. Piacevole sorpresa trovare i treni colmi di donne che viaggiano tranquillamente da sole (a Milano a quell’ora non lo farei mai). E altra bella cosa sono gli ascensori delle stazioni tutti funzionanti! Chi viaggia col passeggino queste cose le nota.
Alle 23,00 Filippo è crollato in un sonno profondo. Noi, in cuor nostro, siamo certi di aver scelto una città che ci svelerà molte piacevoli sorprese.
31 maggio Mattinata dedicata alle Ramblas. Ci piace molto camminare a piedi, osservare con calma, scrutare i particolari (cercate la casa “giapponese” affacciata sulle Ramblas…). Passavano continuamente bus turistici zeppi di persone, comodi certo, ma, onestamente, non fanno per noi.
Le Ramblas (parlo sempre al plurale in quanto, pur trattandosi di un unico viale che conduce al mare, in effetti è suddiviso in 5 tratti con differenti nomi) sono il ritrovo per eccellenza di qualsiasi turista a Barcellona. Con una bella passeggiata arriverete piacevolmente al monumento a Colombo e al porto.
Gremite di bar e ristoranti (cari) questo viale non conosce la solitudine. A qualsiasi ora vi transitano centinaia di persone, chi per ammirare gli artisti di strada (e che artisti!), chi per acquistare souvenir, chi, come noi, semplicemente per assaporare la vita nel cuore pulsante della città, tra bancarelle di fiori ed uccelli.
Da non perdere assolutamente il mercato de La Boqueria (munirsi di macchina fotografica!). Un’esplosione di colori, un tripudio di bancarelle di frutta, verdura, carni e pesci disposti con una perfezione tale da sembrare opere d’arte. Vaschette di frutta già tagliata a partire da € 1,50. Succhi di frutta fresca, pomodori talmente saporiti che ancora me li sogno. Segnalo che all’interno de la Boqueria c’è anche un pizzaiolo che sforna ottime pizze al trancio (avendo un bambino che mangerebbe pizza anche a colazione abbiamo subito preso nota). Si chiama “Eslice pizza”.
Sito web del mercato: www.Boqueria.Info Dalla Rambla Dels Caputxins si accede alla bella Placa Reial. Un rettangolo perfetto costellato di palme. Per chi non ha esigenze di orario nè problemi a mettersi in fila per entrare al ristorante segnalo, proprio sotto i portici di Placa Reial, “Les Quinze Nuits” (noi purtroppo non siamo riusciti ad entrare perchè il bimbo a mezzogiorno puntuale come uno svizzero iniziava con “mamma fame pappa pitta” e i ristoranti aprono più tardi. In pratica si andava a pranzo e i barcellonesi finivano la colazione…).
Sempre rigorosamente a piedi da Placa Reial abbiamo imboccato Carrer de Ferran, fatto sosta all’ufficio del turismo di Placa S. Jaume per acquistare le cartoline (l’altro ufficio del turismo si trova sotto Placa Catalunya) dopo di che, scendendo per Carrer de L’Argenteria, siamo arrivati ad una chiesta magnifica, all’interno della quale si stava svolgendo un matrimonio, rendendola, per quanto sia possibile, ancora più bella. E’ la chiesa di S. Maria del Mar.
Intanto si era fatta l’ora di pranzo. Visionato il menù di Sagardì, a due passi dalla chiesa e vivamente consigliatoci dall’amico Fabio, abbiamo – ancora una volta – desistito optando per il Bar Rodrigo (C. L’Argenteria n. 67) dove Filippo ha avuto la sua “”pitta” margherita, una bella fetta di tortilla e noi una gustosissima paella maresca. (ps. Enorme pecca è l’ingresso consentito ai fumatori nei ristoranti. Da Rodrigo ci hanno fatto accomodare vicino alla finestra e per fortuna in 10 minuti i fumatori se n’erano andati tutti. In compenso molti ristoranti hanno tavoli all’aperto). Segnalo il Bar Rodrigo per due motivi, oltre, naturalmente, per la qualità del cibo. E’ molto frequentato da spagnoli (regola vuole che dove mangiano i locali si mangia bene e si spende il giusto. Noi abbiamo speso 25 euro per pizza margherita, tortilla, una paella maresca e bevande) ed è, per così dire, “familiare”. Sorrido ripensando al signore più o meno ottantenne che, in giacca e cravatta, apparecchiava con precisione i tavoli.
Lasciata alle spalle la chiesta e il ristorante Filippo ha voluto il gelato. Che occhio! Gli è venuto in mente mica per altro, ma perchè ha visto passare alcune persone con in mano di quei coni … Vada per il gelato. Gelateria Giovanni, sempre in C. L’Argenteria, ottimo gelato. Provare gusto “crema catalana”. 2,70 euro per megacono.
Al ritorno siamo passati tra il palazzo de la Generalitat e l’Ajuntament e da Placa S. Joseph Oriol per scattare una foto alla grande navata della Chiesta di S. Maria del Pi. Tanti pittori stavano esponendo le loro opere. Un po’ la Montmartre di Barcellona. Altra bella cosa da fare: perdersi per i vicoletti del Barri Gotic. Girovagare, così, senza, meta, nella città storica, ne vale proprio la pena! 1 giugno Giornata dedicata a Gaudì e alla visita del quartiere Exaimple.
Cielo plumbeo. La notte aveva diluviato e non prometteva nulla di buono. Dopo colazione ci attrezziamo con ombrello, parapioggia e prendiamo la metro linea 2 direzione Pep Ventura. Scendiamo alla fermata Sagrada Familia. Saliamo in superficie e ci troviamo di fronte il monumento più visitato di Barcellona. Il Tempio Espiatorio della Sacra Famiglia. Un capolavoro incompiuto (e lo sarà ancora per parecchi anni) dove il genio e l’estro di Gaudì hanno raggiunto direi il loro apice. Gaudì lavorò 40 anni al progetto e gli ultimi 15 anni della sua vita li dedicò alla costruzione della basilica (morì nel 1926).
Una folla di gente si raduna tutta attorno. Inizia a piovere ma il brutto tempo non scoraggia nessuno. In effetti dopo 10 minuti smette. La Sagrada Familia in questa giornata uggiosa sembra pò tetra ed austera, quasi minacciosa nella sua imponenza. Non siamo entrati, come suggeritoci, ma siamo comunque riusciti a sbirciare qualcosa in quanto un’ala era aperta al pubblico per una funzione religiosa. Esternamente sono degne di note le facciate della passione e della natività.
Sito web: www.Sagradafamilia.Org Chi ha bambini apprezzerà molto il parco giochi di fronte.
Sconsiglio vivamente invece il punto di ristoro Lactuga nei pressi della basilica. 10,70 euro per mangiare di tutto e male! Filippo non ha toccato cibo, neppure la pizza era gran cosa (per non mangiare la “pitta” Filippo ce ne vuole …).
Tamponiamo con biscotti e succo di frutta mentre ci avviamo alla metro. Riprendiamo la linea 2, direzione Parallel e scendiamo in Passeig de Gracia, un lungo viale di palazzi borghesi, alcuni dei quali ottimi esempi dell’architettura modernista, e bei negozi di lusso.
Ora, diciamo che ognuno di noi ha le sue fisse. Anche io avevo un pensiero fisso che mi martellava in testa ancor prima di partire … Casa Batllò … Dovevo visitare Casa Batllò … Ad ogni costo. Continuavo a leggere meraviglie su questa casa di Gaudì e veramente non sarei tornata a casa se non ci fossi entrata. Con questi sentimenti cerchiamo il civico 43 di P. De Gracia sicuri di trovarvi una file interminabile. E invece, come per incanto, alle 13,30 di domenica non c’era NESSUNO!!! Entriamo ovviamente di corsa, paghiamo € 16,50 a testa (ottimamente spesi!), ci forniscono l’audioguida in italiano ed iniziamo la visita. Non calcolando, però, che quello era l’orario del sonnellino di Filippo… Arrivata alla stanza n. 7 la pazienza stava già andando a farsi benedire. Filippo non stava fermo ed era noiosino, voleva continuamente l’audioguida perchè doveva “telefonare ai nonni”, io non riuscivo più a sentire nulla e ho perso la concentrazione… “devo visitare Casa Batllò”… Mio marito impegnato com’era a fotografare anche la polvere era sparito … “fatemi visitare Casa Batllò”… Non vedevo vie d’uscita. Ma poi, in questa casa quasi fatata, è avvenuta la seconda magia … Arrivati all’ultimo piano, dopo aver percorso un corridoio composto da archi catenari intonacati che porta ai lavatoi comuni (l’impressione è quella di essere all’interno della cassa toracica di una balena), siamo entrati in una stanza che Filippo ha definito “tante lune”. Una bizzarra disposizione di faretti effettivamente ricorda delle mezze lune, così come tanti sorrisi o una stormo di rondini. La mia salvezza. Le “tante lune” accompagnate da un sottofondo di musica new age hanno fatto cadere Filippo tra le braccia di Morfeo ed è sprofondato in un sonno profondo. Benedetto in cuor mio Gaudì, finalmente, è iniziata la mia visita a Casa Batllò!!! Sono scesa ai piani inferiori ed ho rifatto il giro delle stanze, effettivamente meritevoli di una visita attenta ed approfondita. DI particolari, quelli che ricerco sempre, qui ce n’è in ogni angolo! Che bella che è. Gaudì si è ispirato alla natura, sua musa per eccellenza, nella ristrutturazione di questa casa.
Giochi di luce, piastrelle colorate, muri tondeggianti e ricurvi, l’impressione è di trovarsi di fronte ad una cascata, tra le onde del mare, nel ventre di uno strano essere marino. Il caminetto che sembra un fungo, la sagoma delle porte, i lampadari, le maniglie, nulla è lasciato al caso. Da notare il sistema di aerazione presente nella parte bassa delle porte, dove fessure perfette, movibili singolarmente e disposte come branchie di pesce, fanno passare la quantità d’aria necessaria per ottimizzare la temperatura di quella stanza. La luce naturale, altra cosa importante nel progetto di Gaudì, filtra dalle vetrate superiori ed arriva indistintamente in ogni stanza. La famosa vetrata colorata del salone principale che si affaccia su Passeig de Gracia è da fotografare sia all’interno sia dall’esterno. Guardandola bene da fuori si notano delle colonne che sembrano ossa giganti.
La sala da pranzo dell’appartamento padronale si allunga in una bella terrazza.
Il patio interno è piastrellato da piastrelle di un blu crescente che si intensifica salendo, in modo tale da simulare una cascata. Il tetto è un’altra chicca. I famosi comignoli piastrellati di Gaudì, il dorso di un drago dalla lunga coda, la croce rivolta ai 4 punti cardinali e, per finire, la stanza ove si tenevano i serbatoi dell’acqua. Entrate in questa stanza perchè sarà l’ultima sorpresa che vi svelerà la bellissima Casa Batllò. (nb. Per chi ha passeggini al seguito c’è l’ascensore!). Sito web: http://www.Casabatllo.Es Segnalo che al civico 41, quindi a fianco, ci sarebbe un’altra casa interessante da vedere, quanto meno esternamente, Casa Amatller, ma purtroppo la stanno ristrutturando.
Da Casa Batllò in 5 minuti si arriva alla Pedrera (o casa Milà), altra casa progettata da Gaudì, nonchè bene protetto dall’Unesco.
Ingresso € 9,50 con audioguida.
Sempre presenti le linee curve, sia nella facciata che negli interni. Dal bel cortile salirete direttamente all’attico in ascensore (ove si trova un piccolo museo dedicato ai lavori di Gaudì). Anche qui elemento dominante sono i soffitti a volte (che simulano il torace della balena). Meno ricca e sfarzosa di Casa Batllò, il punto di forza è indubbiamente il tetto. I comignoli sembrano splendide sculture rivolte verso il cielo e dominano il tetto irregolare che si snoda in un continuo saliscendi. La veduta della città è notevole, e all’orizzonte si vede il mare (nel frattempo è uscito il sole, qui il tempo cambia molto in fretta). E’ visitabile anche l’appartamento dell’ultimo piano, con gli arredi originali d’inizio ‘900.
Che tenerezza la stanza del bimbo coi giochi di una volta, le foto d’epoca, gli abitini ancora appesi e il cavallo a dondolo.
Scendo nel cortile per permettere a Marco di fare la visita e, stranamente, Filippo dorme ancora. Sarà l’aria di Barcellona? Il bel sole caldo ci invita a tornare verso Placa Catalunya a piedi. Negozi griffatissimi si susseguono in questo viale (ma essendo domenica sono chiusi).
Sosta ipercalorica da Dunkin Coffee dove abbiamo preso ben sei ciambelle farcite troppo buone (e troppo meritate!).
La piazza è, come sempre, affollatissima di persone e piccioni che oramai ti si appoggiano sulla spalla se vedono che hai del cibo.
Gran bella giornata anche oggi. E poi che soddisfazione! Ho visitato Casa Batllo! 2 giugno Sole! E’ la giornata giusta per salire al Parc Guell. Prendiamo la metro linea 3 direzione Canyelles. Scendiamo alla fermata Vallcarca (consiglio di scendere qui e non a Lesseps). Il parco è ben segnalato da cartelli.
PER FORTUNA CI SONO LE SCALE MOBILI. Fa un gran caldo (finalmente) e col passeggino le scale mobili sono una benedizione. Il parco è un polmone verde che domina l’intera città. Fu ideato da Gaudì, che si cimentò in questa opera ma all’epoca non ebbe un gran successo. Anche qui le linee curve che contraddistinguono tutti i lavori di Gaudì si presentano nelle terrazze che creano curve sinuose e sono interamente piastrellate.
Entrando dall’ingresso con le scale mobili seguirete un percorso immerso nella natura che conduce a vari punti panoramici (scorgerete anche la Sagrada Familia) e che vi porterà ai famosi balconcini fatti ad onde che si affacciano su Barcellona sostenuti, come noterete scendendo, da colonne di pietra. Quando siamo passati stava suonando un bravo musicista, Joan Ma Solè e se vi piace la chitarra acquistate il suo cd. Una scalinata sorvegliata da un drago domina l’uscita, dove si trovano le portinerie o meglio due casette di marzapane che sembrano uscita dal bosco delle fate. Leggiamo su un cartello che la fermata della metro si trova a 1200 metri. Ci incamminiamo sino alla fermata Lesseps e torniamo in Placa Catalunya. Per pranzo ci fermiamo al ristorante Kilimangiaro, che da sulla piazza. Due insalatone + 1 patata especial + dolce a 30 euro. Filippo dorme e lo faremo mangiare a casa.
Il pomeriggio scendiamo a piedi verso il mare. Oltrepassato il monumento a Colombo passeggiamo fino al Maremagnum (www.Maremagnum.Es) e respiriamo un po’ d’aria buona. Arrivando dalla pianura padana quì è tutta un’altra cosa. C’è tanta gente che prende il sole, finalmente ci sentiamo in estate. Torniamo a piedi all’appartamento, cambiamo il bambino ed usciamo di nuovo. Andiamo verso la Cattedrale, ci prendiamo un aperitivo e ci gustiamo quest’ultima meravigliosa serata catalana.
3 giugno La breve ma intensa vacanza volge al termine.
Facciamo colazione, prepariamo la valigia ed usciamo per un ultimo giro a piedi. Percorriamo un tratto di via Laietana, entriamo nel Mercato di S. Caterina dove acquistiamo delle baguettes, torniamo sulle Ramblas e facciamo una capatina alla Boqueria per acquistare i tranci di pizza che saranno la nostra cena in aeroporto. Pranziamo in appartamento, e mentre Filippo dorme sistemiamo le ultime cose. Alle 15,30 decidiamo di portarci alla fermata dell’aerobus per l’aeroporto appena in tempo per evitare un acquazzone che ci accompagnerà per tutto il tragitto. I banchi del check-in sono già aperti. Imbarchiamo le valigie, Filippo fa merenda, facciamo un giro per l’aeroporto e poi ci soffermiamo alle vetrate dove Filippo commenta divertito l’andirivieni di aerei.
L’aereo partirà spaccando il secondo alle 18,30 e atterreremo a Malpensa addirittura in anticipo. Vorrei che la magia di Barcellona ci accompagnasse ancora.
E’ una città bellissima sotto tutti i punti di vista ed è piena di bambini. Viaggiare coi bimbi non è sempre facile, ma quando si torna a casa e si ripensa al viaggio, la soddisfazione di avercela fatta ed il ricordo dei bei momenti trascorsi insieme ripaga di tutte le fatiche. Garantito! Info pratiche – Parcheggio utilizzato all’aeroporto di Malpensa: Panicucci di Somma Lombardo. http://www.Panicuccitaxi-parking.Com/ 35 euro per 4 notti al coperto.
– Guide turistiche: Lonely Planet e Barcellona Cartoville del Touring Club – Ente Turismo Spagnolo – www.Turismospagnolo.It. Scrivete e vi spediranno a casa una brochure su Barcellona e la cartina – Compagnia aerea: http://www.Clickair.Com/view/default.Aspx?lang=6 – Sito della metropolitana di Barcellona: www.Tmb.Net/ca_ES/home.Jsp.Es Consiglio l’acquisto del biglietto T10 che, per 7,20 euro, permette 10 corse ciascuna della validità di 75 minuti. Il biglietto, non essendo nominale, può essere utilizzato da più persone contemporaneamente. Il singolo biglietto costa € 1,30. Spesso sui treni l’aria condizionata è forte, portate sempre una felpina per i bambini. Chiedete ai gabbiotti la piantina della rete metropolitana Acquisti. Essendo appassionata di magliette, che rigorosamente devo acquistare in ogni viaggio, segnalo la catena di negozi Desigual. Sono ovunque.
– Siti internet utili: www.Barcelona-tourist-guide.Com (ottimo sito anche in italiano) www.Ciaobarcellona.Com www.Barcellona.It www.Barcelonaturisme.Com www.Turismospagnolo.It www.Bcn.Es (sito ufficiale della città) www.Barcelona-on-line.Es www.Tmb.Net (sito mezzi pubblici) www.Spain.Info www.Bcnrestaurantes.Com (con indirizzi e recenzioni sui ristoranti) www.Turistipercaso.It (la guida per caso di Barcellona è efficientissima e ci sono tanti racconti di viaggio)