Barcellona… che emozione

Nella capitale della Catalogna tra opere d'arte e mare
Scritto da: Sara Belloni 1
barcellona... che emozione
Partenza il: 26/05/2016
Ritorno il: 30/05/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Amo questa città, mi piace la sua gente e l’aria estiva che trovi 365 giorni all’anno. Nuova occasione per rivederla, un concerto all’olimpico: i miei adorati Coldplay.

Partenza il giovedi sera da Orio al Serio, Ryanair ci regala un volo super-economico ma che ci fa arrivare a Barcellona verso la mezzanotte: nessun problema, basta scegliere un hotel con Reception e Check-in 24h.

La nostra scelta ricade sul Century Hotel, abbastanza centrale, comodo per raggiungere sia a piedi che in metro tutte le attrazioni della città. Naturalmente arriviamo, taxi, check-in e tutti a nanna.

Il mattino dopo, abbondante colazione e poi iniziamo il giro: il tempo è perfetto e decidiamo subito di andare sulla famosa Rambla, il nostro tour parte da lì. Passeggiamo per l’intera via, fino al mare dove spicca di monumento a Colombo e il Maremagnum. Facciamo un giro al porto, essendo il mio ragazzo amante delle barche, e poi risaliamo fino al Mercato della Bocheria: un tripudio di profumi e di colori, bellissimi banchetti di pesce, carne, prosciutto, formaggi e frutta.

Usciti dal mercato ci immergiamo nel Barrio della città, la città vecchia ricca di viuzze e bellissimi negozietti particolari, baretti e ristoranti, fino alla Cattedrale.

La Cattedrale è visitabile poche ore al giorno quindi informatevi sugli orari di apertura perché dovete vederla assolutamente. Tipico stile gotico, immenso splendore e luce unica. Appena uscite, camminando a destra per circa 250 metri vi troverete davanti uno stabile dal tetto ondulato e super colorato: è il mercato di Santa Caterina, trasformato per metà in un bellissimo ristorante tutto in legno, vi consiglio se avete tempo e voglia di fermarvi. Noi abbiamo pranzato in uno dei banchetti del mercato, buonissimo.

Dal Barrio ci siamo spostati a Nord fino a Placa de Catalunya per poi raggiungere Passeig de Graca dove si trovano anche La Pedrera e e Casa Batllo, meravigliosi edifici realizzati da Gaudì: le case si possono visitare ma noi, per questioni di tempo e anche un po’ di voglia, decidiamo di vederle solo esternamente. Sicuramente vale la pena visitarle, almeno una.

Dopo un giro veloce in hotel ci siamo diretti verso lo stadio Olimpico: si trova nella zona olimpica, quindi passeggiando abbiamo approfittato di un veloce visita alla zona del Montjuic. Panino veloce e Coldplay!

Seconda giornata: oggi obiettivo principale Sagrada Familia. Non avendo preso prima di biglietti, decidiamo di andare subito a vedere la “situazione”: infatti riusciamo ad acquistare l’entrata delle 18:30. Consci del fatto che anche le altre attrazioni potrebbero avere problemi di questo tipo, decidiamo di farci un giro generico fino al Park Guell per acquistare anche lì i biglietti per il lunedì successivo, non si sa mai non riuscissimo a entrare. Mentre camminiamo verso il Parco, ci fermiamo a visitare il Santuario di San Giuseppe: forse meno conosciuto di altre attrazioni, ma vi consiglio di visitarlo! È il più antico santuario dedicato a questo santo ed ha una bellissima storia. Ora è anche un orfanotrofio, dove i bambini vengono curati e educati al meglio.

Riscendendo per viale Gaudì, ci fermiamo per due tapas veloci e una birra per pranzo. Ci fermiamo presso il ristorante Pharaoh, consigliato. Ci facciamo un giretto per qualche negozietto di souvenir in zona e poi aspettiamo l’orario per l’entrata alla Sagrada Familia. Almeno all’interno è finalmente finita: una meraviglia davvero, un gioco di luci spettacolare e poi, finalmente, ora è ufficialmente consacrata. Bella anche la parte di museo che spiega la sua storia e come sarà quando, previsione nel 2020, sarà finita.

Decidiamo di andare al Pharaoh anche per la cena: paella al riso nero e tapas, birra e un buonissimo Mojito. È la serata della finale di Champions, le due squadre del Madrid l’una contro l’altra, quindi è anche divertente vedere la partita insieme agli spagnoli di Barcellona (finirà ai rigori con vittoria del Real).

Terzo giorno: oggi assoluto cazzeggio. La nostra giornata sarà dedicata al mare e alla spiaggia. A piedi ci dirigiamo verso Barcelloneta, passando per l’Arco di Trionfo e per il Parco della Cittadella. La giornata passerà così: tra spiaggiate, passeggiate e giretto di shopping: ci voleva proprio!!! Cena alla Taverna di Juan (buonissimo sul serio, consigliato da molti italiani e non: fuori sembra un normale baretto ma in realtà abbiamo mangiato una paella superlativa, per non parlare poi della crema catalana. Se prenotate via internet c’è anche uno sconto sul menù).

Lunedi, ultimo giorno: mattina tutta dedicata al Park Guell. Che colori ragazzi: bellissimo davvero. Le casette all’entrata, la terrazza e tutto il porticato. Meraviglioso!!! Lo giriamo interamente e ci rilassiamo anche sulle panchine in tutta tranquillità. Ci rimarremo tutta la mattina praticamente.

Ormai è rimasto solo un pomeriggio e, anche se ci sarebbero altre mille cose da vedere, dobbiamo decidere. Accontentiamo il bambino (di 37 anni) e andiamo verso il Camp Nou: per chi non lo sapesse è lo stadio del Barcellona Calcio. Visitiamo tutta la zona, il grandissimo negozio e ci fermiamo anche a mangiare in un piccolo ristorante di tapas all’interno dello stadio. Per un appassionato di calcio è veramente un tempio, non si può non vedere! Anche solo fuori.

Il tempo a nostra disposizione sta per finire quindi, dopo il pranzo fatto a orario spagnolo (ore 15:00) ci dirigiamo verso l’hotel per ritirare i bagagli e andiamo in aeroporto. Il nostro super weekend è finito, torniamo pieni di emozioni e bei ricordi.



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