barcellona atto vi: la mano morta

Sintesi viaggi passati 1. Febbraio 1995: una settimana in gita scolastica, alloggiando all' "Hotel Gotico", un vecchio hotel 3 stelle nel Barrio Gotico. Era alquanto sporco, con gli elettricisti che, anziché lavorare, leggevano i giornaletti porno. Si cenava con pastasciutta scotta e braciole: insomma...all'italiana! 2. Estate 2002: per 3...
Scritto da: mirko.1976
barcellona atto vi: la mano morta
Partenza il: 12/11/2009
Ritorno il: 16/11/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Sintesi viaggi passati 1. Febbraio 1995: una settimana in gita scolastica, alloggiando all’ “Hotel Gotico”, un vecchio hotel 3 stelle nel Barrio Gotico. Era alquanto sporco, con gli elettricisti che, anziché lavorare, leggevano i giornaletti porno. Si cenava con pastasciutta scotta e braciole: insomma…All’italiana! 2. Estate 2002: per 3 giorni in un bell’albergo 3 stelle, peccato che fosse molto fuori e…Di notte si facessero parecchi chilometri a piedi per ritornare alla stanza! 3. Estate 2005: presso l'”Hotel Barbara”. Molto simpatico: l’hotel Barbara, nei dintorni della rambla, molto economico, molto confortevole e …Ricco di prostitute giorno e notte, giovani e anziane! Ma, se non siete moralisti, cattolici e bigotti, con 30 euro a testa avete pernottamento, prima colazione, bagno, aria condizionata e tv color in centro città! 4. Capodanno 2006-7 presso l’aparthotel Rembrandt, con Barbara e Ile.

5. Febbraio 2007 con i ragassi e le spagnole all’aparthotel Rembrandt e tanti pranzi di nozze. Motivazioni. Perché così tante volte? Perché sono entusiasta di questa città! Il bello di Barcellona, secondo me, è che non si capisce bene se sia una città o un luogo turistico di villeggiatura, nel senso che, essendo sul mare e potendo disporre di spiagge, sembrerebbe essere sia l’uno sia l’altro, specie di sera sul porto. E’una città moderna, all’avanguardia, che investe moltissimo in cultura e architettura moderna, con una metropolitana efficiente. In occasione delle Olimpiadi del 92 è stata “rivoltata come un calzino”: pensate che nella bellissima e modernissima zona del porto prima c’erano i quartieri poveri e malfamati…Non so cosa abbiano fatto della povera gente, ma ora è bellissima. Caratteristica di Barcellona sono le ramblas, in altre parole dei grandi viali alberati con il passaggio centrale: la più famosa è, appunto, “La Rambla”, che di giorno pullula d’artisti di strada e di negozietti con animali, mentre di notte è un po’ più “scura”, si può fumare anche hashis. I critici affermano che a Barcellona quando hai visto la “Rambla” hai visto tutto: in realtà Barcellona è una città d’arte e di lavoro, c’è abbastanza da vedere, ma credo che 3 giorni, se non si vogliono visitare i musei, siano più che sufficienti. E’ una metropoli europea, ma ha anche alcune vedute antiche e più “mediterranee”. Seconda come abitanti a Madrid, a me è piaciuta di più della capitale perché è sul mare e offre maggiori attrattive, pur essendo più piccola. La presenza del mare fa sì che anche in autunno faccia molto caldo. L’aeroporto è collegato via treno e via autobus (aerobus frequentissimi, che ora costano 5€), prossimamente ci arriverà anche la metropolitana. Il vantaggio dell’autobus è che arriva alla piazza principale di Barcellona, Piazza Catalunya, molto bella e con un centro commerciale enorme (una volta feci una puzzetta dentro!). Consigli su cosa vedere: Aquarium (è il più grande d’Europa), Park Guell (di Gaudì), il “pippolo” (torre Acbar), la Cathedral, ospedale de la Santa Creu i San Pau, Casa Batlò, Casa Milla (La Pedrera), Fundaciò Juan Mirò, mercato de la Boqueria.

GIOVEDI 12: LA PARTENZA Per la prima volta andiamo a Barcellona solo noi due, Mirko e Marco, senza subire lo stress di ragazze che manifestano l’esigenza di mangiare determinate cose, di bere, di fare shopping, ecc. Questa vacanza, decisa all’ultimo minuto, è all’insegna del relax: 4 giorni molto tranquilli, senza troppe pretese, di cui entrambi avevamo gran bisogno, dopo lo stress della vita di tutti i giorni ed il lavoro particolarmente intenso. Per il volo ci affidiamo, per la prima volta, alla compagnia iberica low cost Vueling, che, con 100€ (più 20 € di valigia più 8,50€ di carta di credito), ci assicura un buon viaggio. La grave crisi finanziaria determinata dal crollo dei mutui subprime americani è diventata rapidamente una crisi dell’economia reale interessando in modo più o meno accentuato tutti i paesi del mondo. In questo caso si nota la notevole riduzione delle corse giornaliere e delle compagnie aeree in servizio da Venezia a Barcellona: l’unica sopravvissuta, tra le tante fallite o ridimensionate (Volareweb, Alpi eagles, Myair, Iberia), è la proprio la Vueling, con un volo alle 10 e uno alle 22.35. Il prezzo è in ogni modo contenuto, se consideriamo che un treno eurostar di prima classe da Mestre a Bologna andata e ritorno costa 70€! Per risparmiare ulteriormente, e non pagare il parcheggio, ci affidiamo all’ACTV, che con l’autobus n. 5 in servizio da Venezia a Tessera, con solo 1,10€ di imob, ti porta all’aeroporto Marco Polo. Dopocena, alle 20.15, con congruo anticipo ed emozionati, partiamo da casa e, alle 20.35, siamo in quel di Via Passo Campalto. Parcheggiamo, su consiglio della cugina di Sara, al parcheggio delle scuole del paese, e attendiamo il 5 delle 20.52, che arriva puntualissimo e, alle 21.05, ci scende all’aeroporto. Ad attenderci c’è un aeroporto spettrale, deserto, in quanto il nostro è l’ultimo aereo della giornata. Il check in on line della vueling proponeva solo 2 posti orrendi, fronte cesso e con corridoio in mezzo che ci separava: io già avevo annusato puzza di bruciato, in altre parole il tentativo di rubare 10€ per sceglierti il posto. Non caduto nel tranello, chiedo alla signorina del check in di cambiare di posto e, come immaginavo, non c’è nessun problema, essendo l’aereo non pieno, e ci assegna gratuitamente due bei posti. Decolliamo puntuali alle 22.35 e, poco dopo mezzanotte, con qualche minuto d’anticipo, atterriamo. Purtroppo c’è lo sciopero dei pullman, e non c’è l’aerobus. Poco male…C’è un autobus notturno che, con solo 1,35€ (anziché i 5€ dell’aerobus) ci porta in centro. L’autista corre come un pazzo, fa molte fermate e fa molto caldo. Poco prima delle 2 siamo in hotel, nel nostro consueto Apart hotel Rembrandt in calle de la Canuda, a pochi metri da Plaza de Catalunya. Quest’anno scegliamo le camere più costose, da 75€, che hanno due letti separati e danno su un cortile interno, perciò di notte non si sente nessun rumore, sembra di stare a Quarto d’Altino. VENERDI 13: IN CIMA AL MONTJIUC Facciamo colazione come di consueto al bar sotto casa con una enseimada e un paninazzo al jamon serrano. Partiamo a piedi di buzzo buono e arriviamo a Port Vell, Mare magnum e Barceloneta, una lunga passeggiata: il primo giorno le gambe sono ben disposte ad essere sfruttate intensamente. Visitiamo Santa Maria del Mar, in stile gotico catalano, è la chiesa più bella di Barcellona. Pranziamo, in omaggio a Barbara, al Rey de la gamba 2, ristorante di pesce di Barceloneta, un locale che sconsiglio perché molto costoso, come tutti i ristoranti di pesce di Barcellona. Io prendo calamares alla romana, untuosissimi ed enormi, Marco delle costose rape alla menta, dal sapor medio-orientale. Nel pomeriggio saliamo sul transbordador aeri, la funicolare che, passando sopra il porto, va diretta a Montjuic, offrendo una visuale a tutto tondo della città. La funicolare si prende alla torre de Sant Sebastià e va fino al Miramar, senza fermare alla torre di Jaume I. Il viaggio è molto bello, ma molto costoso: ben 9€. Arrivati a Miramar, prendiamo anche la seconda teleferica, che dal Miramar porta in alto fino al castello di Montijuic, al prezzo esoso di 6€. Dall’alto si vede il porto e la città, e poi scendiamo a piedi verso gli impianti olimpici e Plaza de Espanya, dove, finalmente, saliamo in metrò. Decidiamo di fare il biglietto valido 3 giorni a libera circolazione al prezzo di 15,20€. Non sazi, il tempo di una doccia e ritorniamo a Piazza di Spagna per goderci lo spettacolo della Fontana Magica, che è sempre emozionante (è stata ripresa anche dalla fiction Mediaset Caterina e le sue figlie 2).

Per cena andiamo al RESTAURANTE Braceria L’EUCALYPTUS c/Bonsucces 4 (ottimo)- è una laterale della Rambla, vicino a Plaza de Catalunya. Pare abbiano cambiato gestione e menù. Mangiamo in ogni caso molto bene: io prendo il mio piatto preferito, butifarra con alubjas in salsa alioli, mentre Marco assaggia un mix di tapas, con chorizito e altre specialità. Spendiamo 28,40€ in due bevendo cerveza estrella damm, molto buona e fresca, né dolciastra e né amarotica. Passeggiamo per via Laietana.

SABATO 14: LE PIAZZE DI GRACIA Cambiamo bar per fare colazione, ma ne troviamo uno costoso e cattivo. Il sabato mattino i ragazzetti trendy scalpitano e fanno la fila per entrare da H&m: scopriamo che è il giorno dedicato agli acquisti, la gente compra molto, specie i giovani alla moda.

La nostra giornata è un itinerario non finalizzato a vedere luoghi particolari, quanto ad assaporare l’atmosfera del quartiere. Marco decide questa passeggiata seguendo i consigli della lonely planet, che suggerisce una passeggiata che si presta a frequenti soste per bere. Tra le cose da vedere, a parte i bar e le birre, casa Fuster, oggi un hotel a 5 stelle. Prendiamo due canya di estrella dams da 0,40 a 4,40€ al bar sol de nit in Pl. Del sol 9. Pranziamo alla taverna La Llesca, top five della già citata lonely planet. Si trova in carrer de terol 6, la guida afferma che è chiassoso, invece lo troviamo deserto alle 13, ci dicono che apre alle 13.30 e ci mandano via. Torniamo alle 13.30 e siamo i primi: Marco mangia entrecot de vedella al sangue con peperoni, io pincho moruno, tanto buono quanto piccolo. Il tutto innaffiato dal rosato della casa, davvero una pessima vinaccia, molto forte e abbondante. Spendiamo 28,60€. Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping da H&m ed altri negozi. Vicino alle casse l’aria è maleodorante. Per cena andiamo al Port Olimpic, dove ci sono decine di ristoranti con butta dentro particolarmente insistenti. Molto indecisi dall’offerta notevolmente esagerata, ci facciamo conquistare da uno che ci offre salame e spumante come invito. Ceniamo con arroz caldoso de merluza e crostacei crudi per Marco, la sua passione, molto costosi. Consiglio questi posti a coloro ai quali piacciono i crostacei abbondanti e chi non ha problemi con la gestione del portafoglio. Pur essendo all’aperto, fa caldissimo, in quanto ci sono stufe elettriche che ci cuociono le corna: stiamo in tshirt! Le discoteche del dopocena sono alquanto vuote. DOMENICA 15: IL DESERTO DEI TARTARI Facciamo colazione al Forn del Pi in Carrer de Ferran, vicino alla Rambla. Poi ci dirigiamo in zona “Sagrada familia”, unico monumento al mondo ancora in costruzione e in perenne lavoro: il motivo ufficiale è che quest’opera di Gaudì non deve mai essere terminata, altrimenti è di cattivo auspicio per la città. Personalmente credo che i Barcellonesi ci marcino molto con questo fatto e quindi, essendo l’attrazione principale per i turisti, probabilmente, non avrà mai fine. Non entriamo, visto che sappiamo che dentro è una gran delusione: un sacco di scalini per avere un po’ di panorama, ma, ripeto, è solo una facciata e niente più! Inoltre, secondo me, mentre sulle guide sta scritto che oggi gli architetti stanno seguendo l’idea di Gaudì, mi sembra, invece, che la parte nuova sia molto meno bella e, soprattutto, diversa dall’idea originale. Il punto è proprio questo: come facciamo ad affermare che quello che è fatto oggi è quello che avrebbe voluto il celebre architetto? Facciamo pranzo buono al ristorante “A la turca” a l’avinguida de Gaudì 19, nei pressi della Sagrada Familia. Nel pomeriggio andiamo nel mio quartiere preferito, el Raval, e mi ritorna in mente “L’ombra del vento” di Carlos Luiz Zafron, penso ai bordelli e alle prostitute, all’hotel Barbara e alla zona un po’ pericolosa, specie di notte. Qui tutto è economico e arabo, un’ora di collegamento ad internet costa solo 1€. Visitiamo El Gat, un enorme gatto in bronzo di Botero, alto più di due metri. Alla domenica a Barcellona è assolutamente tutto chiuso e triste, a differenza di Marcon dove i negozi sono aperti. La gente torna a casa dai week end, e anche di sera si respira un’atmosfera di vuoto. Prendiamo il bus per Barceloneta alla ricerca del monumento a Fibonacci, ma non riesco a trovarlo, in quanto si può vedere solo di notte. Alla sera ceniamo da GAUCHO’S RESTAURANTE ARGENTINO alla Baixada de Saint Miguel 6 “cerca” Placa de Miguel, su una laterale di calle Ferran, si va giù per Carrer d’Avinyo (reservas 93 318 99 00). Non bisogna più prenotare, visto che è vuoto. E’ un po’ difficile da trovare, ma si mangia bene. E’ deserto e molto costoso: prendo un carrè d’agnello alla griglia molto salato sotto tutti i punti di vista. Per chi ama la carne abbondante, è meglio andare “Alla centrale” a Scorzè. Dopo cena passeggiamo all’example, ma rientriamo dopo un solo bar in quanto molto stanchi e molto fumosi: la crisi si sente, i locali sono vuoti! LUNEDI 16: SHOPPING SFRENATO L’ultimo giorno è il più soleggiato e più caldo: partiti venerdì con 18 gradi, di giorno in giorno siamo arrivati a 26 gradi: meritano una sosta alla Rambla del mar per abbronzarci al sole, col rumore delle sirene del ponte levatoio. Sarebbe stato bello fare un giro in barca Las Golondrinas. Dedichiamo la giornata allo shopping da Zara: ogni 100 metri c’è un negozio Zara, essendo una catena spagnola, trovi cose che in Italia non trovi e che costano meno da noi. Pranziamo da Otto, molto buono, con salsiccia e alioli. Visitiamo i negozi di scarpe di carrer de la Pelay, una via a sx salendo alla fine della rambla verso Pl catalunia. Passeggiamo per il famoso Barrio Gotico, caratterizzato da vie strette.

Alle 18 prendiamo l’aerobus e alle 1830 siamo all’aeroporto. Alle 20.10 partiamo puntuali e alle 22.38, con 17 minuti d’anticipo, siamo a Venezia.

Conclusioni: ancora una volta una bella vacanza, con un unico effetto collaterale: arrossamento di una certa parte del corpo, dovuta all’abuso di peperoncino, aglio, cipolla, salsiccia e salame.



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