Barcellona a gennaio
Il giorno successivo, dopo una bella dormita, Gianfranco è quasi in forma. Ci incamminiamo sulla rambla verso il mare, il cielo è un po’ nuvoloso e fa freddino (per fortuna nei giorni seguenti il clima migliorerà decisamente). Beviamo alla fontana di canaletes, così ci assicuriamo il ritorno a Barcellona, entriamo alla Boqueria, il coreografico coloratissimo mercato. Arriviamo alla statua di Colombo e prendiamo la Rambla de mar, poi torniamo a la passeig de Colom e visitiamo la ciutat vella e la Catedral (bella, peccato per i ponteggi davanti alla facciata), entriamo al museo Picasso, passeggiamo per i vicoli del barri gotic, vediamo la chiesa di S.ta Maria del Mar e arriviamo al Palau de la Musica Catalana.
La sera ceniamo da Egipte, sulla Rambla, con 2 tapas, 2 paelle, vino rosso sangre de toro e acqua (35 euro)
Il terzo giorno lo dedichiamo a Gaudi: Passeig de Gracia, Manzana de la discordia, visitiamo la casa Battlò, 18,50 euro con audio guida obbligatoria: ne vale la pena, è veramente rappresentativa del genio di Gaudi; proseguiamo vedendo la Pedrera e la Sagrada Familia di cui non visitiamo l’interno a causa della coda di gente in attesa e della chiusura alle ore 14. Veramente grandiosa, nonostante le gru. Mangiamo panini e frutta nei giardini dietro la Sagrada Familia, molto riposanti! Poi in metro raggiungiamo Vallcarca e fra salite a piedi e in scala mobile arriviamo al meraviglioso park Guell: paesaggio da favola popolato dai personaggi più strani. Un sacco di strada a piedi, per fortuna in discesa, per arrivare alla fermata del metro di Lesseps.
La sera usciamo per la cena e troviamo un muro umano fra la rambla e piazza Catalunya, non si può passare! Scopriamo che è in corso la Cabalgata de Reyes, cioè la sfilata dei carri in occasione dell’arrivo dei Re Magi, los Reyes Magos. Vediamo la sfilata da lontano, salendo su un muretto. Smaltita la folla, andiamo a cena al Tapa Tapa, in passeig de Gracia. Mangiamo tapas seduti a un tavolino all’aperto (30 euro circa 6 tapas, 1 acqua e 1 birra)
Il giorno dopo raggiungiamo Montjuic in bus, passeggiamo intorno al castello con vista sulla città e visitiamo il villaggio El poble Espanyol (non mi ha entusiasmato), scendiamo a Placa d’Espanya, vediamo il palau Nacionale in fondo alla Avinguda de la Reina Maria Cristina con le sue fontane (ci torneremo domani sera per lo spettacolo della fontana magica) e il parc Joan Mirò con la grande scultura Dona i ocell.
Torniamo in metro a piazza Catalunya e passeggiamo per le viuzze vicine cercando il bar ristorante Els Quatre Gats, locale frequentato da Picasso, sede delle prime mostre dell’artista. Facciamo tappa anche all’Hard Rock caffè dove acquistiamo una maglietta ricordo per Arianna. E’ il primo giorno di saldi e per le strade c’è una fiumana di persone cariche di borse e sacchetti.
La sera cena sulla ramblas, sempre all’aperto, con 4 tapas, 1 pizza 1 spaghetti e birra, 40 euro (chiedere prima il prezzo delle bevande: 2 birre 15 euro!).
L’ultimo giorno andiamo a Montserrat, (treno + treno a cremagliera 16 euro a testa).
Visitiamo il Monastero con la madonna nera e e poi ci incamminiamo verso Sant Joan per ammirare il monastero dall’alto,incastonato in mezzo a montagne spettacolari. La sera andiamo a vedere “la Font Magica”: una emozionante rappresentazione di getti d’acqua, luci, musica e colori, sincronizzati tra loro. Lo spettacolo, veramente magico, dura 2 ore, dalle 19,30 alle 21,30, in alcuni giorni prestabiliti (informarsi al banchetto delle “informacio” a placa d’Espanya). Da non perdere!
Sabato 8 alle 6,30 prendiamo l’aerobus per l’aeroporto in placa Catalunya, molto più comodo del treno per arrivare al terminal A, anche se non si può pagare col T10 e costa 5,50 euro. Torniamo con Lufthansa; decolliamo alle 9,30 in un cielo azzurro e sereno e alle 10,15 arriviamo a Malpensa dove ci accoglie un cielo grigio e piovoso.
Torniamo a casa nel freddo di gennaio ripensando con nostalgia ai pochi indimenticabili giorni trascorsi nella calda, viva e vivace città di Barcellona.