Barcellona 25
Partiamo da casa alle ore 5.30 in perfetto orario per arrivare puntuali in aeroporto, ma…..non abbiamo fatto i conti con un incidente sul G.R.A. Dove troviamo ben 12 Km di fila. Panico! Sono le 7.50, manca un Km all’uscita per Ciampino e il traffico è bloccato. L’aereo è perso! Ci dirigiamo comunque all’aeroporto per vedere qual è il volo successivo. Arriviamo al banco informazioni e l’addetto ci dice: il volo è in ritardo e l’imbarco inizia tra 10 minuti. Fantastico! Finalmente un ritardo provvidenziale. Corriamo al gate 22 e riusciamo a salire sul volo per Barcellona.
Questo viaggio è stato il mio regalo di Natale a mia figlia e mi sarebbe dispiaciuto perdere questi 4 giorni insieme.
Dopo un’ora e mezzo di volo atterriamo all’aeroporto e subito ci dirigiamo verso la stazione dei treni per arrivare fino in centro. I treni sono molto puliti e partono ogni 30 minuti. Scendiamo a Estacio de Barcelona-sants e prendiamo la metro L1 che ci porta a Plaça Catalunya. Sono appena le ore 12 e ci dirigiamo verso l’albergo per lasciare le valigie e darci una rinfrescata. L’albergo l’ho prenotato da internet e si chiama Pension Lima e si trova in Carrer Fontanella al nr. 16. Per tre notti spendo 201,99 euro, ma non li vale assolutamente. Avevo letto i commenti, ma nessuno mi aveva preparata ad una stanza microscopica e ad un bagno minuscolo. Niente armadio, niente di niente. Però almeno è pulito e gli asciugamani ce li hanno cambiati tutti i giorni.
Usciamo subito e ci dirigiamo verso la Rambla. E’ una via grandissima, molto ben tenuta e stracolma di gente. Bellissima!
Abbiamo fame e andiamo al mercato La bouqeria e ci fermiamo al bar La Bouqueria per assaggiare le famose tapas con un bicchiere di birra. Il bar è stracolmo e dobbiamo aspettare qualche minuto prima di poterci sedere. Ordiniamo due tapas e due bicchieri di birra e il tutto ci costa 25 euro. Mi sembra un po’ caro.
Il pomeriggio lo trascorriamo girando per le vie della città, per orientarci e prendere confidenza con Barcellona. Arriviamo fino al mare e visitiamo il porto Vell e poi entriamo a vedere l’acquario. Il biglietto costa 18,50 a persona, ma l’addetto ai biglietti è gentile e ci regala la guida. L’acquario è meraviglioso e il tunnel che permette di vedere la grande vasca con gli squali e tantissimi altri pesci mi affascinano. Ripercorriamo il tunnel due volte, tanto ci è piaciuto. Quando usciamo sono già le otto di sera e iniziamo ad avere fame. Troviamo un localino tipico “El Portalòn” in Banys Nous, 20 e ceniamo mangiando diverse tapas accompagnate da una ottima birra e spendendo 34 euro. Rifocillate, continuiamo la nostra passeggiata verso la Cattedrale ed esploriamo tante vie bellissime piene di gente. Stanche torniamo in albergo.
Il giorno dopo ci alziamo e scopriamo che nel prezzo non è compresa la prima colazione. Di male in peggio. Scendiamo e troviamo un piccolo bar, il caffè costa 1,20. Scopriremo che in ogni locale il caffè costa carissimo. Per girare la città, acquistiamo il T10. E’ un biglietto che permette 10 viaggi, sia in metro che in bus ed è molto comodo. Prendiamo un autobus che ci porta al Parco Guell. La giornata è piena di sole e calda e noi passiamo diverse ore a girare per il parco, e ci rilassiamo guardando i vari artisti che si esibiscono nella piazza mercato. C’è anche una bravissima ballerina di flamenco. Nel primo pomeriggio decidiamo di tornare in città e scendiamo davanti alla Casa Pedrera. La ammiriamo, ma decidiamo di non entrare e cerchiamo un locale dove mangiare. Troviamo la Pastisseria Mauri in Abla Catalunya, 102-103 e scegliamo il menù fisso che costa 31 euro per due persone. Tutto molto buono e servizio impeccabile.
Dopo mangiato ci dirigiamo a piedi verso la Sagrada Familia, non è lontana e vogliamo digerire l’abbondante pasto. Io rimango delusa da questa celebre costruzione e quindi decido di non entrare. Non è antica, non è moderna e non capisco perché è piena di impalcature.
Ritorniamo verso il centro e andiamo a visitare la Cattedrale e la trovo molto bella. Purtroppo non si può vedere tutta, a meno che non si decida di assistere alla messa. Usciamo e prendiamo uno dei tanti vicoli che portano dentro il quartiere Barrio. Ci divertiamo ad esplorare tutti i vicoli e le piazzette che incontriamo. Ovunque c’è gente e ci sono tanti artisti di strada, ma Barcellona è famosa anche per i tanti artisti di strada che qui trovano la maniera migliore per esprimersi. Torniamo sulla Rambla e cerchiamo un locale dove mangiare. Ci fermiamo a mangiare da Micky-is e scegliamo il menù fisso con tapas e paella e decidiamo di chiedere anche del vino. Ci portano una bottiglia di Faustino VII, che è un vino eccellente ma ci costa 18,15 euro. Accidenti! Il menù fisso costa 19,90 per due persone e il vino ce lo fanno pagare carissimo. Attenzione, questi localini attirano i clienti con i menù fissi a basso prezzo e poi fanno pagare le bibite carissime. Finiamo la serata, godendoci i vari spettacolini che troviamo sulla rambla e intorno a mezzanotte andiamo a letto.
Domenica mattina ci alziamo e Barcellona ci accoglie con un sole splendido e una temperatura primaverile, ed è il 27 febbraio. Prendiamo la metro e andiamo al villaggio olimpico per ammirare la famosa scultura della balena. E’ una scultura fatta di rame che da lontano sembra intera, invece da vicino ci si accorge che è fatta di filo intrecciato. E’ molto particolare.
Torniamo indietro facendo una bellissima passeggiata lungo la spiaggia. Già di mattina è piena di gente che prende il sole oppure fa sport. Arriviamo fino al porto da dove prendiamo la teleferica per arrivare al Montjuic. La teleferica costa 9 euro a persona per un solo viaggio ed è un’esperienza indimenticabile, dura pochi minuti ma permette di avere una visione di Barcellona che è unica. Consigliatissima.
Quando arriviamo al parco, ci prendiamo diversi minuti per ammirare il panorama e per goderci il calore del sole, poi iniziamo l’esplorazione di questo grandissimo e meraviglioso parco. In parte lo visitiamo utilizzando i bus di linea che portano in ogni angolo della collina e in parte a piedi. Ci colpiscono le scale mobili che salgono e scendono e permettono di arrivare in cima senza lacuna fatica. Vediamo lo stadio olimpico, il teatro greco e il palazzo di Alfonso XIII, e infine scendiamo verso le Fontane magiche che, incredibile ma vero, sono in funzione. Un addetto alle informazioni turistiche ci dice che non sono in funzione tutti i giorni e oggi che è domenica funzionano solo fino al tramonto e quindi niente fontane magiche colorate di sera. Ci siamo perse uno spettacolo magnifico, però anche vederle di giorno è sicuramente uno spettacolo stupendo. Arriviamo in Placa Espanya e vediamo anche l’arena dove si svolgevano le corride.
L’arena è stata chiusa diverso tempo fa , ma tra pochi giorni inspiegabilmente verrà riaperta. La catalogna ha abolito le corride a partire dal 2012. Tifo per i tori.
E’ primo pomeriggio e abbiamo fame, ci dirigiamo nella gran via alla ricerca di un locale economico e troviamo un ristorante messicano “latrajimera”. Decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa. Messicano in spagna, solo noi possiamo sceglierlo. Mangiamo bene e spendiamo 24,50 in due. E’ decisamente il ristorante più economico che abbiamo trovato in città.
Dopo il pasto prendiamo la metro e andiamo sul lungomare. Ci attira una gelateria “Vioko” e entriamo. Dentro è un trionfo di alta pasticceria e di gelati golosissimi. Prendiamo un cono con due enormi palline di gelato, e intanto ammiriamo uno dei ragazzi più belli che abbiamo visto a Barcellona. Anche l’occhio vuole la sua parte. Torniamo verso la città vecchia per vedere la Cattedrale del Mare. Anche questa è molto bella e per vederla meglio ci sediamo in un bar con davanti due coppe di vino tinto. Il bar si chiama Vascellum ed è molto carino, e noi ci sentiamo tanto spagnole. Dopo esserci dissetate, continuiamo la passeggiata nelle bellissime vie del centro e torniamo di nuovo sulla Rambla. Sono le 21 e decidiamo di prenderci altre due coppe di vino in un locale tipico. Entriamo all’Hosteleria Alemana, al numero 127. Ci accoglie un signore di una certa età e ci fa accomodare. Chiediamo solo qualcosa da bere e una tapa.
Ci portano di tutto e di più e intanto il signore anziano, ci corteggia e ci intrattiene con dei giochi di prestigio. Ci offrono anche un super alcoolico che ci stordisce e alla fine ci portano il conto, 56 euro. Anche il cameriere pakistano fa il galante e alla fine ci chiede se può offrirci un drink quando finisce il lavoro.
Ringraziamo, decliniamo l’invito e ci avviamo verso la casa Battlò. Vi consiglio di vederla di sera, quando con l’illuminazione assume un aspetto fiabesco. Tutte le costruzioni di Gaudì hanno qualcosa di magico e fiabesco, ma la casa Battlò di notte assume un’aura di mistero e diventa quasi trasparente. Andateci di sera, ve la raccomando. E’ tardi e andiamo a dormire, domani è l’ultimo giorno di vacanza.
Ci svegliamo presto e dopo aver depositato i bagagli, andiamo verso il mercato di Santa Caterina. E’ un mercato molto carino, ma La bouqueria è decisamente migliore. Torniamo indietro verso la Cattedrale per un giro di shopping, abbiamo già visto alcune cose che ci piacciono e vogliamo comprarle. Vicino la piazza della cattedrale troviamo Happy Pills e ci divertiamo tantissimo a scegliere le caramelle da regalare alle amiche. Poi andiamo da Desigual per acquistare una maglietta e una borsa, e poi da Blanco per un paio di scarpe. Finito lo shopping, decidiamo di dare un altro sguardo al mercato della Bouqueria, e già che siamo sulla Rambla, decidiamo di pranzare lì. Entriamo da Amathu, e anche stavolta scegliamo il menù fisso con la paella. Totale 40 euro, ma almeno era tutto buonissimo.
E’ quasi ora di andare in aeroporto e quindi andiamo a riprendere le valigie. Da Placa Catalunya con la metro andiamo a Plaça Espanya da dove prenderemo il bus 46 che ci porterà in aeroporto. Quando siamo uscite dalla metro, qualcuno ha cercato di scippare mia figlia usando il trucco del gelato.
Funziona così:
individuano la vittima e poi la sporcano con un gelato. Un complice premuroso le offre un fazzoletto e la persona distratta da questo abbandona i bagagli che vengono prontamente portati via dall’altro complice. Stavolta hanno fallito, perché io mi sono accorta e non hanno potuto prendersi nulla. Tiè.
Arriviamo in aeroporto ed è finita la vacanza.
Adios Barcellona