Barcellona 24
Scossi la testa.
“Che possono rompersi soltanto una volta. Il resto sono graffi.”
(Carlos Ruiz Zafòn)
Proprio così… Barcellona ha infranto anche il nostro cuore… una città da scoprire, che ci ha rubato l’anima anche se ci siamo stati solo un week end.
Siamo partiti per uno dei nostri soliti short break, una breve boccata d’aria… Ci volevano proprio questi 3 giorni a Barcellona, città splendida ed esuberante che ci ha subito conquistato. Si è mostrata facendoci conoscere il suo lato migliore: città solare (come tutta la Spagna) e piena di gente calorosa e gentile.
Samanta…………………………………….. Tesssssoro Bruno………………………………………… Over Stefania……………………………………… Sheriff Tiziano.……………………………………… RagnoTigre Antonella…………………………………….. Tun Giorgio………………………………………. Nelo Alessio……………………………………….. Pisellino Elisabetta…………………………………….. Betty Marino………………………………………. 12/09 Giada………………………………………. Jadine Davide…………………………………….. The Big One Antonella…………………………………….. Anto 1 Lucia……………………………………….. Mamma Lucia Mariuccia………………………………….. La Mariuccia Alessandro………………………………… Lo zio Sandro Roberto…………………………………… Lo zio Roberto Agnese…………………………………….. Salsa BBQ Chiara…………………………………… Ciribiribì Kodak Stefano………………………………………. Naso Cosimo………………………………………. Mimì Umberto……………………………………. Umbe Teresa……………………………………… Terry Nicola………………………………… Nontiscordardimè Massimo……………………………………. Max Matteo………………………………………. Matty Alberto……………………………………… Garco Milena………………………………………. Milly Daniele……………………………………… Gab Antonella……………………………………. Anto 2 Patrizia…………………………………….. Patty Franco………………………………………. Frank Martina………………………………………. Marty Renata……………………………………… Renee Silvano…………………………………….. Silvanino Ombretta………………………………… Ombrettina Piero………………………………………. Berga Roberta…………………………………. Bergamoglie Samuele………………………………… Bergafiglio Alessandra……………………… La bella sveglia nel bosco Valter………………………………………. Epifanio Iris…………………………………………. Epifiglia Beatrice…………………………………… Epifania Ambra………………………………………… Amby Iris……………………………………………. Iris piccola Roberto………………………………………… Roby Roberta……………………………………… Teacher Paolo…………………………………………… Paul Cristian……………………………………… L’acqua cheta Rosa…………………………………………. Zia Rosa Michele…. 1- Siamo la coppia più bella del mondoooooo!!! Georgia….. 2- Siamo la coppia più bella del mondoooooo!!!
Si parte come sempre dalla stazione di Bressana Bottarone per coloro che usufruiscono del transfer che siamo solite organizzare. Orario di ritrovo ore 8.00 nello stesso parcheggio, partenza ore 8.15. Stranamente siamo quasi tutti in orario, compreso il nostro autista Andres. Questa volta il disbrigo delle pratiche è un po’ più lungo del solito, in quanto la maggior parte dei partecipanti ha usufruito del servizio gratuito di prenotazione voli che la TUTTINTUTA mette a disposizione. C’erano una marea di biglietti andata/ritorno da distribuire (se contate che eravamo in 51!!!!), gli opuscoli del Barceloca –la nostra guida intelligente fatta in casa sulla destinazione (creata appositamente dalla nostra Tun) e tutte le tessere. Praticamente siamo arrivati ad Orio contemporaneamente alla consegna di tutto il materiale.
Anche questa volta abbiamo i soliti “afecionados” ma i nuovi partecipanti sono davvero molti.
Si scrutano per capire che tipi saranno i loro compagni di viaggio, di stanza o anche solo di posto pullman!
In particolare The Big One analizza l’Acqua Cheta e Garco, con i quali dovrà dividere la camera all’hotel NH Numancia. Arrivati in aeroporto, attendiamo l’arrivo di coloro che provengono da altre città (Milano, Bergamo, Vicenza, etc..) e con i quali avevamo appuntamento nell’area gruppi del terminal “partenze” di Orio al Serio. Pian piano arriviamo tutti e proseguono le varie presentazioni. C’è la corsa al bar per fare colazione… anche questa è diventata un’abitudine…nessuno fa praticamente colazione a casa!!
Ma secondo voi, poteva andare tutto liscio!?!?!!? Eh no!!!!
Pochi minuti dopo il nostro arrivo ad Orio, Tessssoro viene affiancata da Nontiscordardimè, il quale le comunica di aver lasciato sul pullman (che è già ripartito per tornare a casa!) ciò che gli era stato consegnato. Tessssoro gli risponde che non importa, in quanto gli avrebbe consegnato un’altra copia del Barceloca. Ma Nontiscordardimè non aveva dimenticato solo quello….. Aveva lasciato nella retina posta di fronte al suo sedile, anche i biglietti aerei. Con molta calma si cerca di raccogliere la concentrazione e l’unica soluzione è quella di chiamare Andres e farlo ritornare in aeroporto. Per fortuna si è fermato a fare colazione a pochi km e nel giro di breve, Nontiscordardimè si ritrova con i suoi biglietti. Naturalmente questa disattenzione gli costerà cara in uno dei prossimi viaggi!!!
Ci dirigiamo verso il Gate per l’imbarco senza necessità di effettuare il check in perché lo abbiamo fatto tutti “on-line” nei giorni precedenti: le solite operazioni di controllo bagagli e via. Tun, Nelo e Pisellino con 12/09, Betty e Jadine vanno al check in per imbarcare i loro passeggini che non possono portare come bagaglio a mano, e il tutto si svolge velocemente. Nessuno viene fermato. Forse i ns. Amici hanno capito come ci si deve attrezzare per volare nei week end come siamo soliti fare. Nessun bagaglio in stiva ma solo uno zaino a mano! Saliamo sull’aeromobile e ci accomodiamo sulle solite comodissime poltroncine che la Ryanair ci mette a disposizione – assolutamente NON reclinabili!. Il volo procede che è una meraviglia, arriviamo con un anticipo di 20 minuti, tant’è che all’atterraggio suonano le trombe del trionfo che ci fanno sempre ridere anche se siamo abbastanza abituati a sentirle.
Ed ora comincia l’avventura!!!! E non è uno scherzo!!!
Tessssoro e sheriff si precipitano verso l’uscita con il gruppo alle loro spalle che le segue. Sono pronte ad incontrare Jeorge, la guida che per 2 giorni accompagnerà il gruppo in giro per Barcellona.
Ma Jeorge…… non c’è!!! Inizialmente pensiamo che, essendo il volo arrivato in anticipo, si tratti solo di aspettare una ventina di minuti ma, più il tempo passa, più ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non va. Sheriff si posteggia davanti all’ufficio turistico e Tessssoro attraversa in lungo e in largo l’aeroporto dentro e fuori per cercare qualcuno che potesse avere il mai-tanto-desiderato-cartello con scritto sopra “Tuttintuta”. Il tempo passa e all’orizzonte non si presenta nessuno…. Mezz’ora, un’ora…. A un certo punto, mentre l’intero gruppo è posteggiato fuori dall’aeroporto, Teacher corre dalle nostre amiche informandole che era arrivato un tizio con un cartello su cui capeggiava la scritta “GRUPPO STEFANIA”. Finalmente!!!! Vi assicuriamo che in quell’ora siamo invecchiate di 10 anni.
A breve scopriamo che il problema è stato un errore di individuazione aeroporto. A Barcellona c’è un aeroporto principale con a fianco un altro aeroporto che è il vecchio terminal. Ryanair non vola sui terminal nuovi solitamente ma, in questo caso, non era specificato su quale terminal facesse capo. Insomma, per farla breve, il ns pullman è andato all’altro aeroporto…. Ma tutto è bene ciò che finisce bene!
Arriva il pullman e ci porta a fare una visita panoramica della città, con qualche sosta al Belvedere per mangiare un panino o semplicemente un gelato… Da qui si può vedere tutta la città: compresa la torre Agbar, palazzo con forma “dubbia” in parte simbolo della città, non è altro che il palazzo dove ha sede l’azienda che distribuisce l’acqua in città. Agbar infatti significa Agua-Barcelona. Vediamo anche la famosa scultura “la Sartana” che raffigura un girotondo di bambini e tutti i musei che ci sono in zona, il Montjuic, e quanto ci fa apprezzare questa città fin dal primo momento. Decidiamo di anticipare la visita alla Sagrada Familia per motivi di orari. La Sagrada Familia, la cattedrale, è veramente incredibile ed il colpo d’occhio è semplicemente stupendo, irreale e imponente, sembra uscita da un sogno quest’opera incompiuta dell’architetto Gaudi.
E’ in fase di ultimazione e ogni volta si aggiungono dei tasselli nuovi che si fondono con la parte originale realizzata da Gaudi. Peccato che sia interamente contornata da gru e ponteggi, che non fanno apprezzare appieno la magnificenza di questa opera. Attualmente i lavori si possono considerare al 50% e termineranno, forse, nel 2026.
La Sagrada Família, nome completo in lingua catalana Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia) di Barcellona, Catalogna (Spagna) è una grande basilica cattolica (minore), tuttora in costruzione, considerata il capolavoro dell’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano. La vastità della scala del progetto e il suo stile caratteristico ne hanno fatto uno dei principali simboli della città e una delle tappe obbligate del turismo di massa. È l’unica basilica europea (e forse una delle poche al mondo) in fase di costruzione. I lavori sono cominciati nel lontano 1882 e proseguiranno ancora per molti anni, probabilmente fino al 2026. Anche se non conclusa, la chiesa è stata consacrata da papa Benedetto XVI il 7 novembre 2010 ed elevata al rango di basilica minore. Dopo disaccordi tra l’associazione e l’architetto originale, Francisco de Paula del Villar y Lozano, Gaudí ottenne l’incarico nel 1883 e continuò la costruzione della cripta introducendo variazioni ma mantenendo quanto costruito. Lavorò al progetto per oltre 40 anni, dedicando completamente a questa impresa gli ultimi 15 anni della sua vita. Questa dedizione tanto intensa ha una spiegazione, oltre all’enormità dell’opera, anche nel fatto che Gaudí definiva molti particolari man mano che la costruzione avanzava, invece di averli concretizzati in precedenza nei suoi piani e istruzioni. Per lui, la presenza personale nell’opera era di fondamentale importanza.
Con l’avanzare dell’innalzarsi della costruzione, lo stile divenne sempre più fantastico, con quattro torri affusolate che ricordano i termitai o i gocciolanti castelli di sabbia dei bambini. Si tratta di forme ereditate dell’architettura neogotica, secondo i cui canoni la chiesa era stata inizialmente concepita: ciononostante, traevano la loro ispirazione dalla forma dei nidi di termite.
Le torri sono coronate da cuspidi di forma geometrica, coperte di ceramiche con colori vivaci, che vennero probabilmente influenzate dal cubismo (furono concluse attorno al 1920). Vi si ammirano anche un gran numero di decorazioni elaborate che vengono ricondotte allo stile dell’Art Nouveau.
Gaudí morì durante la costruzione dell’edificio, mentre passeggiava per Barcellona a causa di un tram che lo travolse, nel 1926.
Terminato il ns giro, il pullman (che sarà interamente a ns. Disposizione per tutti e 3 i giorni), ci porta all’hotel.
L’hotel comodo e confortevole, si rivela un buon albergo di categoria 4 stelle dove passare la vacanza. Non posizionato nel caos delle Ramblas, è collegato benissimo a tutta la città con la metropolitana a due passi.
Iniziano le operazioni di check in. Consegna delle camere, distribuzione delle chiavi e spiegazioni varie, ci si dà appuntamento alle 19,45 nella hall per recarci alla magnifico “7 Portes” per la cena.
Tutti puntualissimi, compreso il nostro pullman che ci aspetta proprio davanti all’hotel, ci rechiamo al famosissimo ristorante 7 Portes, rinomato e frequentato da tutti i personaggi più noti che si recano in visita a Barcellona.
Davanti al ristorante c’è una fila interminabile e qualcuno dei nostri partecipanti storce il naso al pensiero di doversi fare quella fila… ma noi, avendo prenotato in precedenza, con i vouchers in mano, lasciamo tutti a bocca aperta e, tirandocela un po’, entriamo e ci dirigiamo verso la sala riservata al gruppo TUTTINTUTA.
Come dice una nota pubblicità… “saltare la fila non ha prezzo….per tutto il resto c’è mastercard!”
Ognuno di noi si accomoda accanto ai compagni che oramai ha scelto per la vacanza. Si inizia!!!!
Il personale del ristorante si dimostra subito all’altezza della notorietà che questo ristorante ha: gentilissimi, disponibilissimi e sempre col sorriso, cominciano a portarci un bicchiere a testa di sangria… dopo qualche minuto, avendo capito con chi hanno a che fare, si fanno vivi con una miriade si caraffe colme e le lasciano sui tavoli… continueranno a portarne per tutta la serata…. Quanto abbiamo bevuto!!
Ad un certo punto, dopo gli antipasti composti da acciughine, peperoni, olive, crostini, e cose del genere, appaiono due camerieri con in mano la tipica paellera, la teglia tipica, con una paella che solo a vederla ci fa venire l’acquolina in bocca. Da quel momento in poi, continuiamo a mangiare e a bere senza sosta… una cena memorabile… tutti ridono e scherzano, c’è un’atmosfera irripetibile…
Tessssoro per nulla al mondo si perderebbe le espressioni di coloro che, irreprensibili nella vita quotidiana, hanno alzato un po’ il gomito e ti guardano con lo sguardo lucente e pieno di allegria. Scatta quindi una serie interminabile di foto da riportare successivamente sul magazine.
Primi fra tutti The Big One, Acqua Cheta e Garco. The Big One sta seduto un attimo, tutti i momenti sono buoni per fare un cin – cin (Sheriff, Tessssoro e Tun lo ringrraziano per averne fatto uno tutto per loro).
Mariuccia, la ns nonna di 75 anni, si fa coinvolgere dal trio oramai affiatatissimo e non si fa pregare due volte a riempire il bicchiere… Ma lo regge veramente bene…
Anche la direttrice dell’ufficio postale mostra un volto completamente diverso da quello che appare quando la si vede seduta come una “sig.na buonasera” dietro al vetro della posta…
La Bella Sveglia nel Bosco ha ormai puntato Garco e lo tallona da vicino ma lui…niente… non cede nemmeno sotto i fiumi d’alcool… tanto per parafrasare una famosa favola invertendo i personaggi, in questo caso lui è il principe Addormentato!
Ma il tempo vola e si avvicina l’ora di incontrare il pullman, contro voglia usciamo dal locale, un po’ barcollanti e tanto, tanto contenti… Mentre attendiamo il ns. Transfer, c’è chi decide di non rientrare subito in hotel, ma di farsi una passeggiata sulla Rambla che, purtroppo, non è come ce l’aspettavamo. Forse è la stagione, ma è praticamente deserta, incontriamo solo coloro che ci vogliono apertamente vendere la “bamba”, personaggi sui generis che non sembrano molto raccomandabili e qualcuno travestito da statua che cerca di fare qualche euro…
Facciamo una puntata a El Bosc de las Fades, locale molto carino che merita una visita ma…è strapieno e dopo un giretto, usciamo.
Passeggiamo, passeggiamo, per qualcuno è la prima passeggiata sulla Rambla che poi prosegue in direzione del porto col nome Rambla de Mar, una passerella in legno sul mare che conduce al Maremagnum un centro commerciale sul molo con inclusi cinema, discoteche, ristoranti.
Stanchi ma felici, ritorniamo in hotel per andare a letto…
Il giorno seguente l’appuntamento è previsto, dopo l’abbondante colazione, nella hall dell’hotel alle 8.00. Oggi è la giornata dedicata a Gaudì e alla Barcellona storica.
Il tempo è meraviglioso…. Ci dirigiamo verso La Pedrera.
Questa casa si trova ad una decina di minuti a piedi da Casa Batllò sull’angolo fra Passeig de Graçia e Carrer de Provença, anche se l’ingresso per le visite turistiche si trova al numero 265 della precedente.
Casa Milà, meglio conosciuta come la Pedrera, fu costruita fra il 1906 ed il 1910 e può essere considerato l’ultimo progetto civile del geniale architetto spagnolo. Dopo la chiesa della Sagrada Famìlia, la Casa Milà, è forse l’edificio più amato di Gaudi dalla gente di Barcellona. La Casa Milà copre un area di più di 100 metri quadrati e include due grandi terrazze circolari. Grazie a queste, quasi tutte le stanze della casa godono di molta luce del sole. È costruita interamente di pietre naturali, e non ha tanti colori o tante decorazioni ornamentali.
Osservandolo già dall’esterno il palazzo non è spettacolare come Casa Batllò, ma è comunque stupefacente.
Appare come un blocco monolitico con la facciata in pietra (da qui il nome Pedrera) che segue il profilo della strada fino ad assumere una forma arrotondata. La facciata è arricchita da archi, mosaici e terrazzi decorati da balaustre in ferro battuto. Ovviamente anche qui l’ingresso è a pagamento, 8,00 euro per persona, ma noi abbiamo già pagato dall’Italia.
Come nella precedente dimora, anche nella Pedrera, Gaudì elimina ogni forma regolare e tutto è tondeggiante e strano. Anche la colorazione dell’intonaco qui è di una particolare tonalità violacea.
Una volta depositati lo zaino, armati di tutta la nostra tecnologia digitale (macchina fotografica e videocamera), seguiamo i percorsi indicati dalle diverse hostess e giungiamo nel sottotetto dove è possibile visitare una mostra interattiva dedicata all’architetto in cui vengono spiegate tutte le sue opere ed il suo stile.
Terminata la visita all’Espace Gaudì, si sale sul tetto, l’elemento più originale di tutta la casa. E’ interamente percorribile (in questo periodo è in corso un lavoro di ristrutturazione che vieta l’accesso ad alcune piccole aree) attraverso scale e gradini che permettono di spaziare sui tetti cittadini. Qui ci sono vari camini surrealistici, i quali sembrano tante sculture diverse, da sole o in piccoli gruppi, e dominano la casa.
Terminata la visita del tetto si scende al primo piano per visitare “El Pis de la Pedrera”, l’appartamento appartenuto ad una benestante famiglia di inizio Novecento. Tutto è minuziosamente arredato secondo i dettami dell’epoca.
La visita si conclude nel piano inferiore dove si trova un negozio di gadget ispirati alle opere di Gaudì.
Il nostro giro della città prosegue con il Parc Guell, che comprende anche la casa museo di Gaudi. Anche qui restiamo a bocca aperta: è grande e pieno di bellezze, la terrazza è piena di gente e ci si può perdere ad ammirare le splendide panchine, i tunnel, i rosoni fatti con tazzine da caffè rotte in mille pezzi e applicati sul soffitto sorretto dal colonnato, le scale, i portici e ovviamente la salamandra, simbolo della città, perennemente assediata da turisti che si fanno fare le foto accanto. Parc Guell è un’esplosione di colori in mille “pezzettini”… Mai visti tanti mosaici tutti insieme! L’entrata è già una promessa, ci sono due casette che sembrano fatte di marzapane, di fronte alla doppia scalinata con al centro
il mitico lucertolone tutto “mosaicato”, fino ad arrivare alla piazzetta, dove altri mosaici coprono una doppia serpentina di panchine in muratura.
Ci si avvicina a Placa de Catalunya per essere comodi alle visite previste per il pomeriggio, e intanto è arrivata l’ora di pranzo. Chi va a mangiare tapas, chi opta per gelati o pizza…. Alle 14.00 ritrovo per la passeggiata attraverso la Barcellona storica.
Il Barrio Gotico, un quartiere sviluppato dai Greci e poi dai Romani, nel quale si rivive la storia di Barcellona. Il nome deriva dalla presenza al suo interno di splendidi monumenti gotici, anche se sono ben visibili le tracce dell’antica città romana e dall’insieme degli edifici medievali che qui si conservano come importanti testimoni del glorioso passato. Quartiere dall’indiscutibile storia che, per il suo splendido labirinto di stradine, deve essere visitato esclusivamente a piedi. Il Barrio Gotico occupa la zona che era precedentemente quella della città romana fortificata. In questa zona è possibile visitare la Cattedrale, ma non ammirarne la facciata che attualmente è in restauro. Visitato il quartiere facciamo una passeggiata per le vicine Ramblas, la parte che unisce il Mirador de Colòn a Placa de Catalunya, una delle vie più importanti di Barcellona, ricca di negozi e ristoranti, sempre frequentatissima dai turisti e non solo. In questa zona si trova anche un importante mercato, il Mercat Boqueria, nel quale si possono ammirare banchi colmi di frutta, pesce e altri alimentari. Percorrendo le Ramblas verso nord si arriva in Placa de Catalunya, nella quale si può trovare un centro informazioni, l’Hard Rock Cafè, e numerose linee di autobus e della metro.
Al termine della visita della città, qualcuno fa qualche giro per conto proprio, altri rientrano in hotel. L’importante è che alle 19.45 tutti siano puntuali per andare al ristorante.
…e qui amici…si apre una nota dolente… nel senso che la cena prevista è al Font de las Pietra, un ristorante all’interno del Poble Espanyol che dicono sia buono. Beh, in effetti arriviamo e i tavoli sono carini, l’arredamento è curato… ci sediamo e vediamo davanti a noi salame e formaggio, poi ci portano una bruschetta con pomodoro fresco che non è per niente male… da questo momento cominciano a portare delle tapas miste, cozze gratinate, affettati, insomma cose varie ma di quantità scarsa… ma scarsa scarsa…. Poi ad un certo punto si presenta un tipo che ci posta un piattino di spaghetti con una cremina all’aglio che avrebbe ucciso un vampiro anche a kilometri di distanza. Terminati gli spaghetti, che giuro erano 4, ci portano una crema catalana…buona… La cosa però ci fa venire un dubbio che tutti cerchiamo di tenere lontano dalla nostra testa: non avremo mica finito di cenare?? Nooo non è possibile… troppo poco…. È invece signori e signore, è proprio così! Stasera tutti a letto leggeri!! Che fame!!
Anche Gab, che all’inizio sembrava timido, si rivela un pazzo: continua ad ordinare caraffe di sangria… della serie “se non ci possiamo riempire col cibo, riempiamoci col vino”!
Usciamo dal ristorante comunque riscaldati anche grazie alle caraffe di sangria che ci siamo scolati anche stasera, e cominciamo a fare giochini da stupidi fuori. In giro non c’è proprio nessuno ed il ns pullman arriva fra circa un’ora. Chiediamo la distanza a piedi per raggiungere il nostro hotel e la ragazza ci dice 15-20 minuti al massimo. Qualcuno decide di fare la passeggiata e ci saluta… l’indomani sapremo che il tempo stimato dalla ragazza non era proprio corretto… Comuqnue per ingannare l’attesa, ci mettiamo a giocare a Rubabandiera invitando anche i pochi autisti di taxi e pullman che sono parcheggiati lì, ma declinano l’invito.
Ok, allora giochiamo noi. Siamo tutti storditi e dopo ruba bandiera inizia il gioco dei mimi… uno strazio!! Ma ci siamo divertiti!
Ok, arriva il pullman e ci porta dritti in hotel. Sheriff e Tesssssoro insieme a Over, RagnoTigre, Acqua Cheta, la Bella Sveglia, Garco e The Big One optano per una follia. A mezzanotte circa prendono un taxi e vanno a Barceloneta per vivere l’esperienza dell’”Ice Bar-celona”.
Per trovarlo ci mettono un po’ ma alla fine approdano nel posto cercato. Vengono dotati di piumini termini di color argento -a parte Over che non ci sta dentro e deve ripiegare su un altro tipo di giacca- e vengono catapultati in una sala la cui temperatura al momento è -14. Tutto è fatto di ghiaccio: le sedie, il divanetto, i tavolini, le sculture, addirittura le tende… piccolo ma carino. Decidiamo di prendere qualcosa da bere: qualcosa di fresco! Ci servono in bicchieri di ghiaccio, e si fa fatica ad appoggiarci le labbra! Usciamo dopo un po’ perché fa freddo davvero… e decidiamo di riprendere un taxi e andare a dormire!
L’indomani mattina abbiamo tempo a disposizione fino alle 14.30, orario in cui partiremo in pullman alla volta di Reus-Tarragona da dove prenderemo l’aereo che ci riporterà a casa.
Una colazione abbondante senza problemi di orario e poi chi decide di andare a svaligiare i negozi di Desigual e Custo Barcelona, chi opta per la visita dell’interno della Sagrada Familia. Insomma liberi tutti.
Ci ritroviamo tutti puntuali nella hall dell’hotel.
Il viaggio da Barcellona a Tarragona è piacevole, la strada costeggia il mare ed è una giornata ventosa ma il sole splende.
Arriviamo in aeroporto, e mangiamo qualcosa sia per la fame che per ingannare il tempo. Il volo è in orario e, al momento in cui chiamano per l’imbarco, ci siamo tutti.
Saliamo e prendiamo posto nelle solite assolutamente non-reclinabili poltroncine.
Il decollo è un incubo: l’aereo incontra perturbazioni così forti che i vuoti d’aria sono terrorizzanti… abbiamo facce poco serene… addirittura che chi tiene le gocce di lexotan a portata di mano… e chi scherza per sdrammatizzare… ma il viaggio risulta breve ma intenso…
Finalmente atterriamo con tanto di suonata di tromba, e… poggiamo i piedi a terra!
Silvanino, l’Ombrettina, Naso, Ciribiribì Kodak e la Bella Sveglia prendono la macchina e tornano a Firenze, La Epifanio Family sempre in auto, va a Vicenza, la Berga Family si dirige a Milano, etc…
Per coloro invece che provengono dalla prov di Pavia c’è il bus. Usciamo e il nostro autista, Andres, che doveva essere lì ad aspettarci per ricondurci a casa è in ritardo. Tessssoro lo chiama e lui le dice che c’è una serie di incidenti sull’autostrada ed arriverà con qualche minuto di ritardo. Al suo arrivo dobbiamo anche decidere che strada fare proprio a causa di questi rallentamenti: decidiamo di passare per Piacenza. Allunghiamo un po’ ma non troviamo intoppi.
Eccoci arrivati a casa: alla prossima cari amici!