Barcellona 20

Barcellona (3/1-6/1/2009) Partecipanti Ezio: fotografo e redattore del diario dì fine giornata Tea: praticamente tour operator (viaggio preparato con l’aiuto di Internet dove, oltre a voli e alberghi, trovo sempre utili esperienze di altri viaggiatori, e l’immancabile Lonely Planet).Voli Biglietti acquistati tramite il sito Vueling con...
Scritto da: teageraci
barcellona 20
Partenza il: 03/01/2009
Ritorno il: 06/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Barcellona (3/1-6/1/2009) Partecipanti Ezio: fotografo e redattore del diario dì fine giornata Tea: praticamente tour operator (viaggio preparato con l’aiuto di Internet dove, oltre a voli e alberghi, trovo sempre utili esperienze di altri viaggiatori, e l’immancabile Lonely Planet).

Voli Biglietti acquistati tramite il sito Vueling con partenza da Milano Malpensa (388 € A/R per due). Hotel Hotel Principal in Junta de Comer 810, prenotato nel sito hotel club.Com, abbiamo speso per 3 notti 204 €, i prezzi però variano in base al periodo, la colazione non era compresa ma disponibile al prezzo di 9 €, ci è sembrata un po’ cara e abbiamo preferito far colazione poco fuori dall’hotel in uno dei negozi Forn del Pì, ottimo.

L’hotel è situato in una strada parallela e vicino alla Rambla in corrispondenza del mosaico di Mirò, all’inizio del quartiere El Raval, vecchio quartiere poco raccomandato ma recentemente recuperato, in ogni caso fino all’hotel non abbiamo avuto problemi. L’hotel è stato recentemente ristrutturato e le camere sono spaziose e pulite. Alla reception parlano italiano e sono gentili.

3/1 Arriviamo a Barcellona alle 16 circa. Immediatamente fuori dall’aeroporto il bus blu A1 (biglietto da fare sul bus 4,05 €) ci porta in meno di mezz’ora in piazza Catalunya, da dove inizia la Rambla.

Dopo 10 min a piedi arriviamo al nostro hotel.

Poiché abbiamo pochi giorni a disposizione ci rechiamo subito al Museu d’Historia de la Ciutat, (ingresso libero il primo sabato del mese).

Molto interessante la visita della parte sotterranea dell’antica Barcellona romana e visigota.

Splendida anche Placa del Rei.

Facciamo una capatina alla Cattedrale, dopo le 17 l’ingresso è gratuito (biglietto 3 €), però c’era la messa quindi alcune parti non sono visitabili.

Da vedere anche il chiostro, alberi, fontanelle e 13 oche a rappresentare gli anni di martirio del patrono della città.

Aperitivo con tapas all’Optimus, baretto nel quartiere ebraico.

Cena a “La Fonda del Port” al molo Gregal del Porto Olimpico, ovviamente siamo andati a piedi, non è vicinissimo ma camminare fa bene. Ottimo menù turistico a 17 € con paella molto buona, siamo usciti satolli, quindi più che utile la passeggiata di rientro.

4/1 Colazione alle 8,30 e inizia la faticosa giornata del turista. Visita alla Chiesa di Santa Maria del Mar e quindi al Museo Picasso, assolutamente da non perdere (ingresso gratuito al prima domenica del mese).

Camminiamo un po’ intorno tra piazzette e viuzze incantevoli e quindi andiamo alla Casa Battlò (biglietto 16 €).

Sempre a piedi naturalmente, la metropolitana è comodissima e la prenderemo il giorno dopo, ma di solito preferiamo camminare “sopra” altrimenti che si vede? La casa Battlò è una proprietà privata e attualmente abitata, la parte aperta al pubblico è illustrata tramite un’audioguida direi esauriente. Questa casa è davvero particolare, perché tale è l’architettura di Gaudì. Sia la facciata che gli interni sono decorate a richiamare l’ambiente marino, quindi varie le tonalità del blu, linee ricurve come onde sia per infissi di porte e finestre che per le pareti stesse.

Sul tetto un gioco di comignoli davvero curiosi.

Ci fermiamo per un panino in un locale fast food accanto all’ingresso della Casa Battlò, assolutamente da evitare, caro e ordinario.

Proseguiamo visitando la Casa Pedrera (biglietto 9,50 €), ancora un’opera di Gaudì. Il nome significa la casa di pietra per via della facciata di pietra grigia.

Si visita al 4 piano un appartamento arredato secondo il gusto di inizio XX secolo, carino ma niente di speciale. Solo l’attico è interessante perché vi è allestita una sorta di mostra con modellini e video delle opere di Gaudì, e poi ancora il tetto con particolari camini ma diversi da quelli visti in precedenza.

Ritorniamo in zona Cattedrale, ancora aperitivo all’Optimus e poi cena al Porto Vecchio al “Rey de la Gamba”, in Paseo Juan de Borbon, pesce ottimo a prezzi contenuti, infatti la sera dopo siamo vi siamo ritornati. Abbiamo provato la fideua, simile alla paella dove il riso è sostituito da tagliolini, ma non ci è piaciuta, i tagliolini sono a pezzetti e vi è meno condimento rispetto alla tradizionale paella.

Speciale la crema catalana.

5/1 Oggi visita al Palau de la Musica, da non perdere, bisogna però prenotare la visita guidata, noi l’abbiamo fatto il giorno prima (biglietto 10 €).

Questo teatro è nuovamente un’opera architettonica di ispirazione modernista dell’architetto Montaner, ed è un vero gioiello a cominciare dalla facciata, predominano i mosaici di ceramica, le vetrate dai cristalli variamente colorati, bassorilievi con figure umane e floreali.

Prendiamo la metro per raggiungere il Parc Guell (linea 3, biglietto 1,35 € ma conviene comprare biglietti cumulativi se si pensa di utilizzarla spesso).

Scendiamo a Vallcarca e seguendo le indicazioni, e attraverso salite agevolate da scale mobili, arriviamo al parco. Anche questo contiene opere di Gaudì, una particolarissima panca situata sul tetto di una foresta di colonne di pietra, alcune inclinate, un tunnel di pietra con colonne di legno scolpite, una lucertola multicolor e due case che sembrano uscite da un libro di fiabe.

Andiamo a piedi verso la Sagrada Familia, il giorno prima eravamo passati ma non convinti, per via delle numerose impalcature, avevamo scelto di non entrare a visitarla, ma ci ripensiamo ed entriamo (biglietto 11 €).

La Sagrada fu iniziata da Gaudì nel 1884 ed è magnifica la sua facciata della Natività, il resto non mi ha entusiasmato, è uno stile diverso, i materiali sono diversi, perché ostinarsi a concludere un’opera così grandiosa? Ad oggi prevedono altri 30 anni di lavori, ma secondo me non la finiranno mai.

E’ possibile prendere un ascensore per salire all’interno di una torre e scendere da un’altra, costa ulteriori 2,5 € e bisogna sopportare un’altra coda. Non siamo saliti, ma forse abbiamo fatto male, poteva essere particolare.

Con al metro ritorniamo alla Rambla, andiamo verso la Chiesa del Pì ma è chiusa, vale comunque la pena gironzolare nelle viuzze e piazzette lì intorno.

Infine visita la mercato alimentare della Bouqueria, colorato, pulito, molti banchi di pesce è l’odore è proprio quello del pesce fresco.

6/1 Epifania e ritorno a casa. Avrei potuto scegliere la scopa, ma alle 12 ci attende il volo e quindi destinazione aeroporto.

Partiamo in ritardo, è segnalato maltempo in Italia, a proposito a Barcellona abbiamo trovato bel tempo, al mattino freddino, ma poi il sole portava la temperatura a 8-10°.

Arriviamo a Malpensa atterrando su circa 20 cm di neve fresca, lontano dai gates, segue quindi una lunga attesa di quasi un’ora perché la scaletta slitta, finalmente spalando liberano uno spazio e ci permettono di scendere (ma neanche Malpensa fosse in Africa, non per far la borbottona, ma sarà pur successo altre volte no?).

Recuperiamo la nostra macchina in un garage privato vicino all’aeroporto e quindi viaggio verso casa (siamo di San Mauro Torinese), le strade non sono pulitissime ma arriviamo sani e salvi.

Barcellona merita una visita, forse con un paio di giorni in più si visita anche la zona di Monserrat, che mi hanno detto molto bella, la città è piacevole, la gente cordiale e gentile, interessante l’aspetto artistico del modernismo (in Italia fu poi lo stile liberty), non economica ma ancora accettabile.

Volo compreso abbiamo speso 960 €.



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