Barbados una meta accessibile
Abbiamo prenotato solo il volo alla tariffa più economica (circa 20 gg prima) con la British Airways: prima tratta Bologna-Londra successivamente Londra-Barbados. L’alloggio invece l’abbiamo trovato su internet, ci è stato segnalato da un conoscente che c’era già stato. Questo sito (www.Barbados4u.Com) offre alloggi per tutte le tasche, noi quindi abbiamo scelto un cottage con 2 camere da letto, il bagno e la cucina (attrezzata), cambio di lenzuola, asciugamani e pulizie alla modica cifra di 85USD/notte (pagamento da effettuare in loco). Il nostro cottage era situato a Silver Sands al sud dell’isola, posizione strategica per andare sia nella parte atlantica che in quella caraibica. Cosa fondamentale è avere la cartina stradale di Barbados nella quale sono segnalate la maggior parte delle spiagge, i luoghi di interesse turistico e i vari tipi di strade (principali e secondarie).
Arrivati a Barbados ci sono venuti a prendere e ci hanno accompagnati al cottage, che si è rivelato identico a come era descritto, poi abbiamo affittato un’auto (servizio noleggio presente con i prezzi, veritieri, sul medesimo sito) per tutto il periodo della vacanza (fino al 16 marzo). Per guidare l’auto la patente internazionale non serve, è necessario invece avere una licenza che costa 5USD e che viene fornita dal noleggiatore dell’auto. Bisogna tenere presente che si guida a sinistra (come in Inghilterra) e a Barbados parlano esclusivamente l’inglese.
Abbiamo iniziato così a girare l’isola; la parte caraibica ha un mare calmo con spiagge di varie dimensioni, dalla caletta a quelle lunghe e bianche (come Enterprise beach al sud vicino ad Oistins) dove si può tranquillamente nuotare e volendo in alcuni punti (come Paynis bay) fare snorkeling o immersioni. Alcune di queste spiagge hanno anche un servizio di guardiaspiaggia, docce, wc e anche dei chioschi dove poter mangiare il tipico panino con il flying fish oppure hamburger con patatine fritte, bibite o la tipica birra locale a prezzi veramente modici. La parte atlantica invece è selvaggia, con mare mosso e con spiagge scenografiche (Palmetto bay, Bottom bay, Harrysmith e Batsheba da non perdere assolutamente) e non c’è alcun servizio, sono completamente deserte per cui è meglio portarsi cibo e acqua.
La maggior parte delle spiagge vengono segnalate sulla strada con dei cartelli bianchi e blu nei quali è anche specificato se esiste un servizio di guardiaspiaggia oppure no.
Il sole è fortissimo per cui è necessario di munirsi di creme protettive con fattore alto ed avere sempre un cappello in testa e occhiali da sole per attenuare il riverbero della luce.
Abbiamo visitato il giardino botanico di orchidee “Orchid World” che merita di essere visto, poi Barbados Wildlife Riserve uno zoo con animali in libertà (non c’è alcun pericolo), se si è fortunati si possono vedere anche le scimmie. Una tappa per noi fissa, visto che abitavamo a pochi km, era il mercato del pesce di Oistins dove era possibile acquistare pesce fresco a pochissimi euro (il pescato è del tipo flying fish, tonno, pesce spada, king fish ecc.; non si trovano invece altri tipi di pesci come i gamberi, i calamari, le cozze, le vongole ecc.). Ecco un’idea di prezzo: n.10 flying fish = 4 euro circa; 2 Kg di tonno = 7 euro circa.
In questo mercato esiste il take-away per cui chi desidera, può farsi cucinare il pesce, con tanto di contorno, e poi portarselo via; anche questo a prezzi irrisori, un esempio: 4 take-away di pesce con contorni vari per un totale di 15 euro.
I chioschi di legno lungo le strade offrono frutta e verdura di ottima qualità e come al solito a prezzi decisamente buoni. I centri commerciali e supermercati non mancano per cui è possibile trovare di tutto, naturalmente la merce importata ha un prezzo ben diverso.
L’acqua sarebbe potabile su tutta l’isola, infatti esistono tantissime fontane dove poter bere, ma noi non ci siamo fidati per cui l’acqua l’abbiamo sempre comperata.
Concludendo, Barbados è un’isola molto bella va girata un po’ tutta come abbiamo fatto noi passando anche all’interno dove ci sono piantagioni di canna da zucchero, di cotone e bananeti. La gente è cordialissima e sempre pronta ad aiutarti se ti vedono in difficoltà.
In “fai da te” diventa quindi una meta accessibilissima ed alla portata di tutti, abbiamo sfatato così il mito del posto “esclusivo”.