Bangkok-kho pangan

Il mio primo viaggio zaino in spalla è stato entusiasmante. Bangkok è caotica e molto coinvolgente alla stesso tempo. Si trova sfarzo nella parte moderna e semplicità e povertà poco lontano. Comunque affascinante in ogni caso. Per spostarsi da una parte all'altra della città ci sono i taxi oppure i tuc tuc a motore ( mezzi aperti a tre ruote...
Scritto da: checcabella
bangkok-kho pangan
Partenza il: 01/09/2008
Ritorno il: 21/10/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
Il mio primo viaggio zaino in spalla è stato entusiasmante. Bangkok è caotica e molto coinvolgente alla stesso tempo. Si trova sfarzo nella parte moderna e semplicità e povertà poco lontano. Comunque affascinante in ogni caso. Per spostarsi da una parte all’altra della città ci sono i taxi oppure i tuc tuc a motore ( mezzi aperti a tre ruote coperti solo sulla testa) o più semplicemente gli autobus di linea. I taxi sono i più cari, mentre gli autubus costano pochi cent. Io ho speso 15 bath per arrivare in 20 min. Al mercato più grande della città da Khao San Road, la parte turustica zaino in spalla. I tuc tuc sono molto divertenti perchè si passa in mezzo alle auto e si parla col conducente che può farti pagare poche decine di bath se acconsenti a comprare in qualche negozio prima di arrivare a destinazione. Ho visto il mercato degli amuleti, tanti wat, ho attraversato il fiume sul traghetto di linea guardando la città da punti diversi e tutti bellissimi. Di Bangkok vi ricorderete gli odori: forti e pungenti talvolta decisamente cattivi, ma alla fine del vostro viaggio penserete che vi mancheranno anche quelli. Ho sempre trovato persone gentilissime e sorridenti, mai indisponenti. Questo è ciò che mi manca di più… Parlando con le persone si riscopre cosa sia il rispetto e la curiosità verso chiunque. Infatti fermandomi in Cowboy Road, una delle strade piene di locali dove si trovano le ragazze, ho visto l’assenza di pregiudizio verso chi ha trovato solo quella soluzione per vivere, almeno momentaneamente. Ho conosciuto una ragazza laotiana che mi ha detto di farlo per vivere, che era stanca, che era tornata a casa, ma era dovuta tornare perchè in Laos non c’è lavoro. I suoi familiari l’avevano lasciata andare perchè non trovavano soluzione e avevano bisogno di soldi. Era così stanca e triste eppure non aveva dimenticato la gentilezza e il sorriso. Intorno ai locali ci sono i venditori classici di spiedini di pollo e maiale, dolci e bibite e un elefante stanco trascinato in giro per gli stranieri che frequentano quella strada. L’unico elefante che abbia visto in città. I wat sono angoli silenziosi dove il rumore esterno si dilegua lasciando posto ad un senso di pace che mi ha fatto passare delle ore a gironzolare per guardare tutti gli angolini! Guardare i monaci mi ipnotizzava! Poi c’è il Palazzo Reale sfarzoso e affascinante per la grandezza, i colori, l’rte. L’oro sovrasta ogni cosa, è incredibile! Togliete sempre le scarpe per entrare nei wat altrimenti una guardia vi fischierà! Mi faceva tanto ridere che una guardia fischiasse vicino ad un tempio perchè mi pareva stonato con il silenzio circostante! E poi usate magliettine e pantaloni lunghi. Comunque dopo 8 giorni in città sono andata nell’isola definita bohemien, Kho Pangan. Spostarsi in Thailandia è facilissimo. L’genzia ci ha portato con il bus turistico fino all’imbarco per l’isola e non è possibile perdersi perchè quando scendi dal bus ti attaccano addosso un adesivo colorato giusto per la tua destinazione. Poi sul traghetto chiamano la destinazione che sta per arrivare e in più controllano il tuo adesivo. Quando mio fratello è venuto a prendermi al porto ero felice. Lui si aggirava per il mercato per comprare il pesce e io non riuscivo a parlare perchè troppo occupata a guardarmi intorno. Abbiamo raggiunto in motorino il paese di Chalok Lum, al nord dell’isola. Solo il tragitto è uno spettacolo: strade sterrate che passano in mezzo alla campagna, case di legno dove la gente che ti vede passare ti sorride pur non avendoti mai visto, negozi all’aperto, palme dappertutto, animali liberi, bambini che giocano e uomini che lavorano, donne anche in pigiama che si occupano dei figli o del loro negozio. Abbiamo abitato in questo paese di pescatori per più di un mese. Ho visto spiagge meravigliose e facendo snorkelling mi si è aperto un mondo. Ci sono scuole di snorkelling e diving dovunque. Abbiamo abitato in una casetta di legno col solo bagno in muratura provvisto di soffitto per metà. Eravamo a 15 metri dal mare e si potevano passare ore ascoltando il suo rumore o guardando i bambini dei pescatori giocare coi granchi della spiaggia. Col motorino è meglio spostarsi in cerca di spiagge, ristoranti, punti panoramici, però ci sono anche i taxi. Un po’ cari. La bellezza del posto vi incanterà. Ah, dimenticavo! State attenti alle strade se usate il motorino perchè si cade facilmente, come ho fatto io. Mi sono dovuta operare nell’isola vicina Kho Samui, quindi posso darvi qualche notizia sul sistema sanitario. A Pangan c’è lospedale pubblico e diverse farmacie dove ci si può far soccorrere per piccoli inconvenienti, oltre ad una piccola ma pulita clinica privata dove in genere vanno i turisti, perchè costa di più. La clinica privata di Kho Samui è decisamente cara anche per noi se privi di assicurazione, però siamo seguiti alla perfezione. L’operazione per sistemare la mia clavicola rotta è andata benissimo, quindi i medici sono ottimi come pure il vitto e l’alloggio e le infermiere sono molto simpatiche e gentili. Spero che non avrete bisogno, ma se capitasse state tranquilli perchè il sistema sanitario è ottimo. Potete anche andare all’ospedale pubblico di Samui, per spendere meno, ma dovrete chiederlo esplicitamente altrimenti vi troverete alla clinica privata come è successo a me. Sembra che lavorino bene anche lì. Un piccolo aneddoto: stavo andando a farmi togliere i punti alla clinica di Pangan con un taxi. Ero piuttosto preoccupata. Durante il tragitto mi è venuto da ridere perchè con tutta la naturalezza del mondo il tassista, con la fliglia di 2 anni sulle gambe, salutava tutti, guidava in mezzo alla strada, suonava al Buddha, addormentava la figlia e parlava al telefono! La mia preoccupazione sembrava ridicola di fronte alla spontaneità e la serenità di quest’uomo sorridente e gentile. Buon viaggio a tutti. Francesca


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