Balla coi delfini

Breve vacanza di relax in un mare splendente
Scritto da: medea77
balla coi delfini
Partenza il: 31/01/2015
Ritorno il: 08/02/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
BALLA COI DELFINI

Finalmente una meritata vacanza invernale per spezzare il gelido inverno. Destinazione: Maldive. Ma non nel solito resort, in un’isola di pescatori, scelta sia in base al nostro budget che al nostro modo di viaggiare, più spartano, più a contatto con la popolazione locale.

Partenza sabato 31 gennaio ore 11.15 all’aeroporto di Venezia e arrivo a Malè domenica 1 febbraio con scalo di 4 ore a Mosca. Compagnia di volo: Aerflot. Altamente sconsigliata, se non per il budget che ci è costato la modica cifra di 480 euro, quindi preparatevi ad alcuni disagi. I cambi e gli spostamenti di volo, che possono permettersi di fare fino a 10 giorni prima, ci hanno mangiato 3 giorni di ferie: volo di andata posticipato di un giorno (avevamo prenotato il volo per venerdì 30), volo di ritorno anticipato di un giorno, e, considerato che la domenica non partono traghetti pubblici dall’isola di Ukhulas, siamo stati costretti ad abbandonare le spiagge di sabato per risparmiare qualche centinaio di dollari con motoscafo privato, e passare l’ultima notte a Malè. A parte questo il volo è stato tranquillo, solo un po’ di vento che ha reso difficoltoso l’atterraggio a Mosca, ma il pilota è stato bravo. Cibo di bordo: discutibile. All’andata ultimi sorsi di vino, visto che nell’aeroporto di Mosca è vietato bere vodka, forse qualcuno ha esagerato. Poi ci attenderà una settimana di purificazione ed astinenza nel paese musulmano.

Ritorno previsto domenica 8 febbraio alle 11.15 con arrivo a Venezia alle 22.05, scalo a Mosca di due ore. Pessima organizzazione dell’Aereflot: a Malè ci danno solo la prima carta d’imbarco, così un ammasso di gente si precipita a fare una coda chilometrica durante lo scalo per prendersi la seconda. Tempo perso: un’ora.

All’arrivo a Malè arriva un’ondata di caldo che subito ci fa scordare il clima che abbiamo lasciato in patria! Siamo solo un po’ preoccupati perché all’uscita non troviamo nessuno con il cartello col nostro nome, così come ci era stato promesso. Dopo una mezzora di ricerche e richieste al banco informazioni troviamo il nostro uomo che ci dice partiremo verso le 11. Cambiamo qualche rupia locale, non si sa mai, e anche i vestiti: i maglioni di lana decisamente non ci servono più. Si parte! In un’ora e mezza raggiungiamo Ukulhas in motoscafo veloce privato. Costo di partenza 240 USD a coppia. Costo contrattato 190.

Arrivati ad Ukulhas scopriamo che a metà vacanza dovremo cambiare stanza, questa è un po’ una scocciatura, soprattutto perché nei primi 3 giorni siamo lontani dalla spiaggia. Lontani vuol dire solo 5 minuti a piedi, fattibili per carità, però ciò vuol dire vestirsi di tutto punto per rispetto delle regole musulmane, mentre i tre giorni successivi basteranno un paio di pantaloncini e una maglietta per attraversare la stradina e trovarsi direttamente in spiaggia. La dependance in cui alloggiano noi e l’altra coppia è comunque molto confortevole, con giardino privato e una piccola reception con sempre qualcuno a tua disposizione. Questo forse è pure eccessivo, ai limiti della privacy, perché significa avere sempre qualcuno che ti vede appena esci dalla porta, e probabilmente sente tutto quello che fai in camera….lune di miele sconsigliate!

La guesthouse è comunque molto bella, pulita e ben curata. All’arrivo è pronto per noi un cocktail di benvenuto al cocco. Le camere sono spaziose, ben tenute (si vede che il posto è di costruzione recente) e pulite. Per il resto ci hanno organizzato bene i trasporti e sono sempre stai pronti alle nostre richieste.

Coral Reef view Inn- Vasha Magu, 09030.

Ukulhas è una piccola isola di 1000 abitanti perciò ne vale la pena se siete disposti ad abbandonare caos e divertimenti cittadini e assaporarne la pace, la popolazione è gentile e amichevole, non hanno ancora un grosso turismo perciò anche le donne che passeggiano per strada sono incuriosite da noi donne occidentali e ci salutano. L’isola è lunga circa un chilometro e se ci si mette proprio al centro si può vedere il mare da tutti i lati.

Il primo giorno decidiamo di passarlo a prendere un po’ si sole evitando le ore calde. Abbiamo bisogno di riposarci dopo il lungo viaggio, ma poi la meravigliosa spiaggia che ci attende ci ripaga di tutte le fatiche. Ukuhlas è un’isola molto piccola, dove ci sono soltanto 3 guesthouse e due ristoranti, un dive center e 3-4 negozietti di alimentari e quant’altro (utensili di uso comune, ecc.). Abbiamo scelto quest’isola perché è tra le poche in cui è accettato il bikini. Certo, meglio vestirsi se si vuole fare il tour a piedi della circonferenza dell’isola sulla spiaggia o se si attraversa il paese, è un segno di rispetto verso le usanze musulmane. La spiaggia è molto bella ma purtroppo i locali non puliscono molto perciò mentre passeggiate sulla sabbia fate attenzione a qualche vetro rotto e per fare il bagno usate le scarpette, i coralli possono graffiare.

La sera andiamo al ristorante, andremo sempre nello stesso perché il secondo…non l’abbiamo trovato!

Ristorante Black Y Garden – La comodità sta nel fatto che si può scegliere se mangiare alla guesthouse oppure al ristorante e, nei giorni in cui eravamo nella dependance, si poteva farsi portare il cibo direttamente lì. Si compila un foglio al mattino scrivendo cosa si vuole mangiare, dove e a che ora, in modo da non dover aspettare. Di solito noi mangiavamo dove alloggiavamo a pranzo, mentre la sera preferivamo “uscire” e andare al ristorante. La scomodità sta nel fatto che se non si mangiava al ristorante, i ragazzi dell’albergo andavano avanti e indietro con lo scooter a trasportare il cibo, e questo avveniva senza la minima considerazione del tipo di pietanza. Ad esempio se uno volesse mangiare una zuppa e poi un gelato come dessert, glielo portano insieme……far raffreddare la zuppa o far sciogliere il gelato? A voi la scelta. Al ristorante invece portavano prima tutto ciò che aveva ordinato una camera, e poi tutto quello che aveva ordinato l’altra, togliendo il gusto di mangiare insieme….uno si trova con 3 piatti davanti e l’altro a morire di fame. A parte questo il cibo non è male, è soddisfacente persino la pizza maldiviana con i frutti di mare.

02/02/2015

Oggi facciamo subito l’uscita in snorkeling compresa nel pacchetto. In realtà la guesthouse fa da tramite con l’unico dive center dell’isola. Ci hanno portato al largo verso un’isola vicina e poi ancora un po’ più in là per due soste di snorkeling. A me è piaciuto molto, ma la sottoscritta è una che gira al largo solo munita di giubbotto salvagente, quindi non sono molto esperta. Chi è stato a Sharm dice che il mar rosso è ancora più ricco di pesci. In ogni caso anche qui è molto bello e probabilmente ogni atollo ed ogni reef hanno vegetazioni diverse. Uno dei nostri amici nei giorni successivi è riuscito anche a vedere degli squali durante un’immersione!

Il pomeriggio lo passiamo in spiaggia, oltre a numerosi bagni facciamo anche una passeggiata osservando i numerosi granchi e paguri che la popolano.

Anche la sera usufruiamo del BBQ compreso nel pacchetto, il pesce viene cucinato sotto i nostri occhi nel giardino della depandance. Il pesce è veramente buono e abbondante. Servito con riso e patate bollite. Al ricco bottino, oltre a noi quattro partecipa anche una coppia conosciuta nella guesthouse.

03/02/2015

Oggi si resta in attesa di sapere se potremo fare la gita al resort, ma purtroppo salta. Sono ancora poco organizzati e, anche se si danno molto da fare, sembra che abbiano difficoltà a dire di no; ad esempio ci hanno messo tre giorni per dirci che non si poteva organizzare questa gita a causa di 4 ubriachi molesti che avevano fatto troppo casino al resort, perciò avevano chiuso alle gite esterne. Vorremo ripiegare sulla pesca notturna ma al dive center ci dicono che il mare è grosso e non è possibile uscire in barca. Quindi restiamo tutto il giorno in spiaggia.

Per fortuna c’è comunque il sole e anche rilassarsi senza fare nulla non è male e ci allieta la visita di un delfino a circa 100 metri dalla riva. Nel pomeriggio facciamo un po’ di snorkeling, il reef è molto vicino alla riva e ricco di pesci colorati, non è necesario avventurarsi troppo lontano.

04/02/2015

Per questa mattina è prevista l’escursione in snorkeling con le mante seguita dalla visita all’isola deserta. I ragazzi del dive center che ci accompagnano sono molto bravi ad individuare le mante anche solo da una piccola ombra che vedono avvicinarsi alla superfice. Prima di scendere dalla barca vediamo subito una grossa manta e ci infiliamo pinna e maschere in fretta e furia ma non riusciamo a raggiungerla e non riusciamo ad incrociarne nessun’altra. Ci spostiamo in un altro sito con la barca, ma anche qui nulla, anzi, il mare è grosso e il cielo è grigio, non si riesce a vedere quasi nulla sul fondale. Ritorniamo tristemente sulla barca. Il comandante ci chiede se vogliamo andare sull’isola ma..no grazie! Meglio tornare sulla nostra Ukulhas visto il tempo.

Il mare si ribella e stiamo malissimo… approdiamo appena in tempo prima che il diluvio si abbatta. Il cielo resterà grigio tutto il giorno. Purtroppo questo ci limita un po’, non essendoci proprio nulla sull’isola, senza il sole non resta che fare un pisolino, mangiare e leggersi un buon libro. Consiglio, come abbiamo fatto noi, di portarsi anche qualche gioco di società per questi casi di emergenza.

05/02/2015

Anche oggi non si può fare nulla, non è tempo per ritentare la gita con le mante. Al dive center ci dicono che il mare è ancora grosso e probabilmente non potremo spostarci dall’isola nemmeno nei prossimi giorni. Per fortuna il cielo è sereno e possiamo goderci una bella giornata di spiaggia.

Veniamo ripagati da un gruppo intero di 5-6 delfini che per circa due ore si divertono a passare a 100 metri dalla riva. I ragazzi cercano di raggiungerli a nuoto ma questi simpatici animali continuano a spostarsi da una parte all’altra impedendo loro di avvicinarsi! E’ stato comunque bellissimo, è la prima volta che mi capita di vedere delfini così vicini alla riva. Nel pomeriggio passeggiamo raccogliendo meravigliose conchiglie di varie dimensioni che purtroppo non potremo portare a casa per non rovinare l’ecosistema.

Ma la sera è di nuovo pioggia! Un bel temporale che dura un’oretta, giusto in tempo per allagare le strade di sabbia.

06/02/2015

Stesso programma di ieri. Spiaggia e serata di pioggia. Consiglio scarpe da trekking per non intingere i piedi nel fango andando al ristorante. Sono tutti allibiti sull’isola, non dovrebbe essere stagione delle piogge, eppure…

Oggi è venerdì, giorno di riposo dei mussulmani; nessuno ci aveva avvisato che il ristorante avrebbe aperto più tardi, così abbiamo aspettato un’ora e mezza. Se l’avessimo saputo prima saremmo rimasti in spiaggia, visto che era l’ultimo giorno avremmo potuto godercelo di più. A pranzo io avevo ordinato un Nasigoreng (piatto di riso e altro indonesiano), e non solo mi è arrivato per ultimo…ma mi è arrivata un’altra cosa, una pizza ai frutti di mare! A quel punto l’ho mangiata perché alle tre del pomeriggio non avrei aspettato un minuto di più, ma se fossi stata celiaca o allergica al pesce avrei dovuto saltare il pasto. Per la sera ci riprovo, ordino il Nasigoreng, questa volta al ristorante. Quando arriviamo cominciano subito a portare i piatti e un ragazzo si scusa dell’errore col Nasigoreng dichiarandosi colpevole. Ahimè, purtroppo non si riferisce all’errore del pranzo ma a quello della cena. Ce ne accorgiamo quando porta di nuovo la pizza ai frutti di mare. Un ulteriore aspetto negativo è dettato dal fatto che se non hanno una cosa non ti avvisano, ti portano quello che hanno provando a far finta di niente, e se te ne accorgi ti dicono “But this is good”… Dovrebbero migliorare il servizio per non far perdere punteggio ad un’isola così bella.

07/02/2015

Oggi lasciamo Ukulhas. Prendiamo il traghetto (dhoni, tipico mezzo di trasporto locale) alle 10.00. Il viaggio fino a Malè dura quasi 5 ore, però paghiamo pochissimo, circa 6 euro a testa.

A Malè arriviamo nel nostro albergo consigliato da Nihad, il gestore del Coral inn. La stanza è spaziosa e pulita con armadio e letto matrimoniale, aria condizionata ma solo un lenzuolo senza coperta, non che ne avessimo avuto bisogno ma non si sa mai. 60 Euro compresa la colazione.

Purtroppo non hanno nemmeno saputo darci indicazioni su dove andare in centro quindi ci siamo arrangiati da soli. Facciamo un giro in centro a Malè, arriviamo fino alla zona del porto, molto caratteristica, dove ci sono le barche dei pescatori, visitiamo la piazza e la moschea, solo dall’esterno. La Grand Friay Mosque è molto suggestiva dall’esterno, sembra molto grande, purtroppo è chiusa ai non musulmani, per questo non possiamo entrare. La sera mangiamo in un ristorante locale pasteggiando con uno squisito succo al kiwi. Poi ci perdiamo, senza una piantina è veramente dura trovare la strada di casa, ma non perdiamo le speranze e alla fine ce la facciamo.

Nonostante le numerose disavventure, e considerata la differenza di prezzi rispetto al resort, consiglierei di visitare le Maldive appoggiandosi alle isole e alle strutture gestite dai pescatori locali. Sono più tranquille, e senza le ondate di turisti è possibile immergersi nell’atmosfera locale.

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