Balcani on the road
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Quest’anno, attratti dall’idea di fare una vacanza low cost senza rinunciare a vedere dei bei posti, abbiamo scelto come meta estiva i Balcani, in particolare Croazia, Bosnia e Montenegro. Quello che vi sto per raccontare è un breve resoconto dell’avventura, portata a termine grazie ad una vecchia Fiat Punto 1.2, che si è difesa più che bene. Un’avvertenza: noi siamo partiti addirittura senza navigatore satellitare… Se non volete perdere ogni volta circa 25-30 minuti per trovare eroicamente l’albergo chiedendo ai locali o affidandovi ai segnali, portatevi il Gps.
18/7
Partiti da Torino la sera prima, dopo circa 13 ore, compresa una piccola di pausa a Lubiana, che si è rivelata una piccola capitale molto dinamica ed interessante, siamo giunti a Zagabria. Il viaggio è avvenuto tranquillamente su autostrade italiane e slovene. Abbiamo pernottato presso l’hotel Laguna, che consiglio caldamente visto il buon rapporto qualità prezzo, si trova a circa 20 minuti di cammino dal centro
18/7-20/7
Nelle due notti dedicate alla capitale croata abbiamo perlopiù girovagato per il gradevole centro cittadino. La città offre decine e decine di musei del più svariato genere, ma il mio consiglio è proprio quello di godersi i viali asburgici della città, e soprattutto la “parte alta”, che custodisce la chiesa di San Marco, vero simbolo della cristianità croata. Nelle serate estive la città pullula di gente e di artisti di strada provenienti da tutto il Paese. Pur non essendo una capitale paragonabile alle classiche grandi capitali europee, Zagabria merita sicuramente una visita, anche per vedere una Croazia un po’ diversa dalla solita Dubrovnik e dalle altre città costiere. Inoltre, si mangia fuori non con molto.
20/7-22/7
La mattina del 20 ci siamo diretti verso la nostra prossima meta, Sarajevo. Abbiamo attraversato la Croazia fino a Slavonski Brod, da cui si entra in Bosnia tramite Banja Luka. Il viaggio richiede grosso modo 7 ore ed è spossante, preparatevi ad una serie infinita di curve e tornanti perchè le statali bosniache sono quel che sono.In compenso, dal finestrino si può ammirare il paesaggio unico della Bosnia, praticamente un’Austria con le moschee al posto delle chiese. Una mezzora per trovare l’albergo ed eccoci all’hotel Telal, in pieno centro a prezzo modico. Sarajevo è ritenuta una delle città più affascinanti d’Europa non a torto: in pochi metri potrete trovare chiese cattoliche, chiese ortodosse, sinagoghe e ovviamente grandi moschee risalenti all’epoca ottomana. Tutta la città è “infestata” dall’odore di cevapcici, una specie di kebab balcanico con delle salsicce al posto della carne d’agnello: dovete provarlo, a patto che lo stomaco regga! Le cose da vedere, come a Zagabria, sono tutte sommate non molte e bastano 2 giorni per girare bene sia la Bascarsija (il quartiere turco) che la Fehardija (il quartiere “asburgico”), oltre che per vedere le dolorose testimonianze della guerra 1992-1995. Sarajevo è letteralmente piena di cimiteri, alcuni dei quali sono certamente da visitare per farsi un’idea minima di cosa abbia voluto dire quel conflitto. Un’altra cosa da fare è salire su una delle colline che circondano la città, sia per ammirare il panorama, sia per rendersi conto di quanto fosse facile per i serbi fare tiro a segno sulla città. Ultima nota: in Bosnia c’è il Marco bosniaco, i prezzi sono veramente bassi, per un italiano è un vero Eldorado.
22/7-29/7
Lasciata l’atmosfera mediorientale di Sarajevo, ci siamo diretti verso il Montenegro, meta principale del nostro avventuroso tour de force. Ci siamo fermati prima a Budva e poi a Kotor. Il Montenegro è lo stato più giovane dell’Europa e sta avendo un successo turistico travolgente. Le ragioni si comprendono facilmente: spiagge chilometriche, mare cristallino, una marea di locali per giovani e meno giovani, e anche un patrimonio storico di tutto rispetto. Abbiamo pernottato 5 notti a Budva presso l’Apartman Bonus: pur avendo varie traversie, ve lo consiglio perchè il prezzo è veramente basso. Budva è la principale destinazione turistica del Paese e ve ne accorgerete subito: una marea di turisti da ogni dove, in particolare serbi e russi, ma ormai anche molti italiani e tedeschi. La città vecchia di Budva è un vero gioiello, purtroppo un po’ adombrato dal turismo di massa, ma merita veramente… così come le sue spiagge e il suo mare. E’ d’obbligo una visita alla spiaggia di Jaz, a 4 km dal centro. Là c’è il mare migliore, e si capisce perchè i Rolling Stones l’abbiano scelta per fare alcuni concerti. Imperdibile anche l’isolotto di Sveti Stefan, a 10 minuti d’auto, collegato alla terra da un istmo di sabbia; purtroppo, ed un po’ incredibilmente, l’intera Sveti Stefan è ora un resort per ricconi russi e non è visitabile, ma la vista dalla costa è di quelle che valgono la pena. Le altre due notti in Montenegro le abbiamo spese a Kotor, presso l’Hotel Rendez Vous (non un granchè), una ventina di kilometri a nord di Budva. Che dire? La città vecchia di Kotor, con la fortezza sovrastante, è patrimonio Unesco e, appena arrivati, sarete subito rapiti dalla bellezza tipicamente veneziana di questo luogo. L’altro motivo per andare a Kotor è il fantastico fiordo della lunghezza di circa 14 km, circondato da montagne. Vi consiglio una piccola gita a Perast, una località sul fiordo con due piccole isolette in cui spiccano dei piccolissimi monasteri. Se avete più tempo, come noi, potete organizzare anche una gita verso il famoso Monastero di Ostrog, un monastero ortodosso incastonato nella roccia di una montagna. Vi avverto che la strada per arrivarci, o per meglio dire l’ultimo tratto, è semplicemente pauroso: una stradina strettissima, in alcuni punti senza parapetti, in cui passano pure gli autobus. Là sopra però lo spettacolo è unico, ed inoltre l’ingresso è gratuito. Il Montenegro a livello dei prezzi è leggermente più caro, perchè ha adottato l’Euro… tuttavia i prezzi sono ancora più bassi di quelli italiani, senza dubbio.
29/7-31/7
Dal Montenegro ci siamo diretti verso la prossima destinazione: Mostar, in Bosnia Erzegovina nuovamente! Durante lo spostamento siamo passati nei pressi di Dubrovnik con l’intenzione di visitarla; tuttavia, già entrare con l’auto è un mezzo casino, poi parcheggi costano almeno 4 euro all’ora! Abbiamo rinunciato per non perdere troppo tempo, consapevoli che Dubrovnik sarà anche splendida ma ormai è un vero parco giochi spella-turista. A Mostar siamo stati presso la Pansion Behar: anche in questo caso prezzo modico e in pieno centro. Mostar è famosa per il ponte ottomano, distrutto dai croati durante la guerra e ora tornato al vecchio splendore. A Mostar sembra quasi che non ci sia stata la guerra, comitive di giapponesi scorrazzano laddove cadevano le bombe! Inutile dirvi che anche Mostar, come Sarajevo, custodisce fantastiche moschee con minareto visitabile. Da Mostar raggiungere Medugorje, luogo di presunte apparizioni mariane, è un gioco da ragazzi. Noi siamo saliti sulla collina dell’Apparizione, e devo dire che è un’esperienza interessante da fare anche per un ateo, se non altro perchè la collina è una vera pietraia che metterà a dura prova la vostra resistenza fisica!
31/7-2/8
Abbandonata l’Erzegovina, ci dirigiamo verso la penultima tappa: il parco nazionale di Plitvice in Croazia, pernottando presso Villa Pox (struttura consigliabile) nel villaggio di Jezerce, a circa 3 km dall’ingresso 2 del Parco. Plitvice, patrimonio mondiale Unesco, è un vero paradiso e si capisce perchè turisti di mezzo mondo vengano da queste parti. Tutto il Parco è attraversato da passerelle pedonali, non c’è assolutamente alcun rischio. E’ tutto un susseguirsi di cascate e laghi con un’acqua dal colore irreale, un azzurro mai visto. La visita del parco vi richiederà grosso modo una giornata. I prezzi sono abbastanza alti in zona, ma ce la si può fare a non spendere tanto accontentandosi di self service.
2/8-4/8
Siamo giunti all’ultima tappa: Trieste. Abbiamo alloggiato presso l’hotel Alabarda, anche in questo caso in pieno centro: diciamo che c’è di molto meglio, ma per il prezzo pagato (considerato che Trieste è una citta cara) ci può stare. La città è veramente scenografica, così come la famosa piazza Unità d’Italia, una delle piazze migliori d’Europa. Da visitare anche il Castello di Miramare e la Risiera di San Sabba, uno dei pochi campi di concentramento presenti in suolo italiano.
4/8 Ritorno verso casa
Complessivamente è stato un viaggio variegato e interessante, consiglio questo itinerario perchè, pur non presentando grandi difficoltà, dà un’idea abbastanza esauriente dei Balcani e di come queste terre stiano diventando sempre più attraenti per il turismo internazionale.