BALCANI OCCIDENTALI: Croazia
Posto una serie di informazioni pratiche per chi volesse recarsi nella ex-Jugoslavia ed in Albania. Viaggio facile, sicuro ed economico. Profilo generale del viaggio: da “zaino in spalla” con qualche comodità ogni tanto. Considerare che il periodo del viaggio è stato nel mese di giugno, in luglio e agosto ci può essere qualche difficoltà in più nel trovare posto su navi e pullman e per gli alloggi.
Che altro dire: ho trovato un freddo notevole in Bosnia, però mi hanno detto che anche in Italia era simile in quei giorni, comunque a Sarajevo ho dormito con due coperte. Da Belgrado è andata meglio e soprattutto da quando sono sceso a Novi Pazar. Infine le bellezze locali: a mio giudizio ragazzi carini in Serbia e Macedonia, molto carini e sexy in Kossovo e Albania, in Bosnia così così.
Considerazioni generali.
I giorni utili per questo viaggio sono tra i 15 e i 20. Con 20 giorni si può partire anche da Spalato o da Zara e poi scendere fino a Dubrovnik e da lì iniziare questo giro. Il viaggio è facile, economico e sicuro (prima di partire aggiornarsi su eventuali tensioni etnico-politiche in Kossovo, Bosnia e Macedonia) e si presta molto allo stile zaino in spalla senza alcuna prenotazione. Non occorrono visti né accortezze procedurali se non di evitare l’ingresso in Serbia dal Kossovo.
Sicurezza nell’area.
Nessuna difficoltà nell’attraversare le frontiere e nessuna ne ho ascoltata dai viaggiatori di diverse età e di vari paesi europei, nord e centro-americani e dell’Australia che ho incontrato in viaggio. Circa gli abitanti dei luoghi dove sono stato, si tratta di uno degli elementi che rendono un viaggio in quelle terre una grande esperienza. Ho trovato dappertutto bella gente, ancora semplice, cordiale, ospitale, accogliente, molto comunicativa, gentile e aperta. Ho chiesto 3 volte l’autostop, in piena campagna su strade solitarie con pochissime automobili: in un caso ho aspettato qualche minuto prima di trovare un passaggio, negli altri due si è fermata subito la prima macchina che ho visto. A Belgrado capita di trovare addetti ai servizi un po’ legnosi e abbastanza scostanti, residuo di vecchio statalismo, ma sono eccezioni, comunque mai nelle persone più giovani che sono ovunque gentilissimi e desiderosi di conoscere ed aprirsi. Mi sono capitati episodi di arrotondamento di tariffe e prezzi, in particolare sui biglietti degli autobus a lunga percorrenza: quando si trattava di 2 o 3 dinari (meno di un centesimo da noi) lasciavo stare, ma quando si è trattato di 30 dinari li ho pretesi (mezzo euro). Comunque sempre con addetti a salario fisso. La gente comune è cortese, non si approfitta mai di niente, ti accompagna nei posti, cerca di conversare, ricambia sempre una gentilezza fatta. Ho conversato parecchio con il taxista a Novi Pazar che conosceva un poco di italiano di inglese e di tedesco così parlavamo una strana lingua!!! In Albania lo stesso con un gruppo di persone attorno ad un tavolino in attesa del bus. Tutte belle persone, non mi sono mai sentito in imbarazzo o in difficoltà.
Circa le guerre, gli eventi … La storiografia più recente sta mettendo in luce il ruolo svolto dai media a servizio (o meglio asserviti e compiacenti) dei leaders nazionalisti, tutti i leaders nazionalisti dell’area e del periodo, nell’accendere gli animi, esasperare tensioni, riaccendere contrasti sopiti, acutizzare divisioni, gettare benzina sul fuoco, aprire nuovi fronti, tutto quel che occorreva a certi personaggi per giocare il ruolo che poi hanno svolto e che loro conveniva. Non è il caso di stupirsi di come tante popolazioni siano cadute nel tranello, perché la storia del novecento europeo è piena di casi del genere e non solo in Europa ed anche la storia recente italiana, anche se con obiettivi e risultati assai meno cruenti, dimostra quanto sia importante il ruolo che svolgono i media nell’orientare la pubblica opinione. Il guidatore serbo di Novi Pazar mi parlava di Milosevic, diceva era come Hitler, (purtroppo ha detto anche che Kostunica è come Milosevic!!!!), poi rideva della grande Serbia che voleva Milosevic … Via la Kraijna, via la Slavonia, via la Bosnia serba, via il Kossovo, ora via il Montenegro … Ha ha ha piccola Serbia!!!!!! Gli albanesi attorno al tavolo, aspettando l’autobus, ridevano dei loro mezzi pubblici, della ridicola aria condizionata, dei minibus privati senza neanche quella e che costano di più, mi dicevano prendi il bus di linea, così stai più comodo e paghi di meno, loro parlavano dei loro stipendi, chiedevano i nostri, mi chiedevano in Kossovo la situazione com’era, dicevano speriamo di entrare nell’Ue nel 2015, poi parlavano di Kossovo Macedonia e Albania, megale Albania = grande Albania … Già, c’è un partito che gli ha messo in testa queste sciocchezze, come se lontanamente servisse per uscire dai loro stipendi e per il futuro delle loro famiglie, io ho suggerito di aprire gli occhi, ho spiegato loro che il Kossovo adesso è pieno di soldi, degli aiuti internazionali e dell’Ue in particolare, che lì tutto funziona meglio che da loro, col cavolo che i kosovari vogliono unirsi, quelli pensano all’indipendenza e basta!!! E se anche una sola persona dovesse morire per un disegno inutile e anti-storico, portatore di morte e povertà, non ne varrebbe la pena … Così riflettevano, dicevano “… Eh la politica, le chiacchiere di chi non sa o non vuole aiutare la povera gente, allora le illude …”. E il mitico Edvin, il giornalista e gestore dell’ostello di Tirana, che parla (e scrive!!) italiano meglio di tante “personalità” che compaiono sui media nostrani … Come si dimentica una persona così? O il monaco del monastero di Sopocani, i nostri dialoghi in inglese sugli affreschi pre-rinascimentali che ci circondavano. Certo c’è tensione. Andate in Kossovo, entrate nei monasteri ortodossi di Decani e Patriarssija, protetti da doppi o tripli controlli dei militari italiani e ci si rende subito conto di quel che si respira. Ma c’è chi ha interesse ad arrivare al potere o a mantenercisi esattamente con quelle parole che infiammano. E’ più facile indicare un nemico da combattere che ricostruire un paese. Non lo dico per facile qualunquismo, ritengo questa proprio la chiave di lettura storico-politica più interessante per comprendere quelle vicende. Detto tutto ciò, prestando attenzione ovviamente a possibili recrudescenze di tensioni in aree specifiche, questo è un viaggio semplice, economico e sicuro anche per l’assoluta tranquillità con la quale si può viaggiare in questi paesi. Più sicuro che in Italia? Diciamo esattamente allo stesso modo, con quel grado in più di attenzione mista a spensieratezza che si ha durante un viaggio, nei Balcani come in Italia come dappertutto.
Diario: CROAZIA Sono partito da Roma, treno per Bari 36EUR l’Eurostar, 32,73EUR l’IntercityPlus. Controllato su www.Amatori.Com (partner italiano di Jadrolinija) le date e gli orari di partenza del traghetto Jadrolinija per Dubrovnik. Info al tel. 0805212840. Con la nave in partenza alle 22:00, la biglietteria Jadrolinija alla stazione marittima di Bari ha aperto alle 19:00, bisognava imbarcarsi alle 20:00. Passaggio semplice cioé posto ponte 39,50EUR comprese le tasse d’imbarco. Nave utilizzata la Liburnija, molto confortevole anche col biglietto più economico (ci si può sdraiare per tutta la notte sui divanetti nell’area comune, molto comodi e con l’aria condizionata).
All’arrivo a DUBROVNIK, (CROAZIA: per i cittadini UE ok anche la carta d’identità, valuta ufficiale KUNA, hotel e agenzie accettano EURO, verificare le tariffe nelle due valute poiché praticamente tutte le banche, la posta ed i cambiavalute applicano una commissione dell’1%, così 1 EURO = 7/7,1 kune, quindi può essere conveniente pagare in euro) alle 07:00, alcune donne e un paio di uomini circondano i passeggeri per offrire le loro camere: alcune nella città vecchia, altre nella zona di Lapad, altre ancora tra questa e la città vecchia. Chiaramente cambiano i prezzi, comunque non sono elevati, almeno non in giugno. La terza zona intermedia è comoda per andare al porto ed all’adiacente stazione dei pullman così come nella città vecchia. Una signora mi offre una cameretta singola in quell’area per 100 KUNE a notte (quasi 15 EURO). I suoi riferimenti sono: Slobodanka Vukanovic, Ulica (= Via) Iva Vojnovica br. 25, 20000 Dubrovnik, tel. 00385 20 332075, e-mail: vviki@net.Hr (non sono certo leggano regolarmente la posta elettronica). La signora parla un inglese assolutamente semplice. Durante l’anno i suoi prezzi sono 100 e 200 KUNE per la singola e la doppia, a luglio e agosto 120 e 240. Le camere doppie sono carine, la singola è veramente semplice e piccola, la sistemazione è okay per chi non ha particolari pretese ma cerca tipo ostello, il bagno è in comune con la famiglia e gli altri ospiti, gratis té e caffé. L’ostello dubrovnik@hfhs.Hr poco distante in Vinka Sagrestana 3 ha prezzi molto simili. Dubrovnik è una cittadina bellissima, completamente circondata da splendide mura, con palazzi, chiese, monasteri, fontane, una strada principale e le molte viuzze … tutto è in pietra, molto ben conservato (e restaurato dopo la guerra) grazie alla lunga storia della Repubblica di Ragusa. Di fronte l’isoletta di Lokrum, bella riserva protetta con aree balneabili sugli scogli, rovine e un punto panoramico al centro. Battello 35 KUNE a/r compreso l’accesso all’isola.
Il diario prosegue in “BALCANI OCCIDENTALI: Montenegro” pubblicato in MONTENEGRO.