Balcani & Grecia on the road
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sabato 13 agosto
Siamo partiti intorno all’ora di pranzo alla volta di Treviso, prima tappa mordi e fuggi del nostro tour. Avevamo prenotato alla Locanda Canareggio (booking.com), una struttura semplice a pochi chilometri da Treviso, rinomata per il suo ristorante, dove abbiamo cenato al nostro arrivo. Le camere sono state rinnovate di recente, il personale è gentilissimo ed effettivamente si mangia molto bene. Perfetto per chi è di passaggio, certo un po’ decentrato per la visita alla città.
Ad ogni modo dopo cena abbiamo deciso di farci una passeggiata per la cittadina veneta, attraversata da romantici canali. A un primo sguardo ci è apparsa molto carina, pulita e ordinata, ma dal clima infernale… Umidità e zanzare le vere padrone del territorio.
Domenica 14 Agosto
Stamattina si parte presto, diretti al confine sloveno. Per evitare di acquistare il contrassegno obbligatorio delle autostrade slovene, abbiamo scelto strade alternative, aiutati dal nostro navigatore e così, pur allungando un po’, siamo giunti al confine con la Croazia da una strada poco conosciuta che ci ha risparmiato la coda in ingresso.
Abbiamo approfittato per una visita rapida della penisola d’Istria, sostando al paesino di Vsar e pranzando nei dintorni in uno dei tipici ristorantini con maialino alla brace e patate! Poco estivo ma davvero buonissimo! Ci siamo rimessi in viaggio verso sud, percorrendo la strada panoramica che costeggia il golfo del Quarnaro e la riviera di Opatija fino a Fiume, e poi tutta autostrada fino a Zara, nostra destinazione finale. Qui avevamo prenotato l’Hotel Villa Julian (booking.com), una pensione molto carina e pulita, con piscina, in una bella zona della città nuova. Veso le 17.00 ci siamo concessi un bel bagno e un po’ di relax. Con la macchina è davvero semplice raggiungere il centro, dove subito dopo ci siamo diretti. Considerando il periodo, la città era piuttosto affollata, ma abbiamo cominciato a respirare aria di vacanza. La zona del foro è sicuramente la più carina, e credo anche l’unica che merita davvero di essere visitata. Bello il lungomare, dove tanti turisti attendono il tramonto sulle isole di fronte.
Per cena abbiamo scelto un ristorantino consigliato dalla nostra guida, con un piccolo giardino interno. Molto intimo, economico e pesce fresco. Ultima passeggiata per Zara e torniamo a ricaricare le batterie.
Lunedì 15 Agosto
Anche oggi partiamo presto, diretti nuovamente a sud. Non potevamo passare così vicini perdendo l’occasione di entrare in Bosnia Erzegovina e visitare la città simbolo di Mostar. L’autostrada croata termina nei pressi di Ploce, e dovrà essere completata nei prossimi anni. Proprio alla fine dell’autostrada si prende la deviazione che porta al confine bosniaco. Ci mettiamo un po’, poiché la strada non è delle migliori e appena varcato il confine, ci imbattiamo in una festa di ferragosto a dir poco singolare! Ora sentiamo di aver lasciato l’Europa. La nostra prima tappa è Medjugorje, dove assistiamo alla funzione dell’Assunta.
Il paese si limita a una via su cui sono sorti solo alberghi e negozi di souvenirs, nei pressi del santuario moderno e sicuramente non bello. Ma l’atmosfera che si respira merita davvero una sosta, a prescindere da ciò in cui si crede o meno. Proseguiamo per Mostar. Per scappare alla fila, prendiamo una strada secondaria e… ci perdiamo. Il navigatore non aveva le strade se non le principali, così attraversiamo paesini e zone rurali davvero belle. Solo qualche parola di russo ci ha aiutato a comunicare e a tornare sulla strada principale. Quest’ultima giunge a Mostar costeggiando la Neretva, dai colori stupendi, e attraversa paesini e campagne suggestive. Arrivati alla meta siamo subito colpiti. Mostar è bellissima. La guerra è ora un ricordo, il centro storico è affollato di turisti, locali e ha assunto le sembianze di ogni luogo turistico… eppure c’è qualcosa di magico e basta guardarsi bene attorno per vedere che i segni del conflitto non sono stati cancellati, ma purtroppo resistono nelle strade e nelle facciate dei palazzi. Anche una sola passeggiata è emozionante, ricordando cosa ha rappresentato questa città venti anni fa.
Anche se abbiamo trascorso in Bosnia solo poche ore, l’impressione che ci ha dato questo Paese è quello di un popolo aperto che, nonostante le difficoltà, guarda ai suoi vicini e tenta con forza di alzarsi e raggiungerli. Rientrati in Croazia, la statale costeggia la costa dalmata in un crescendo di panorami mozzafiato. Fino a Dubrovnik. Ci sistemiamo presso l’albergo prenotato, il Villas Plat (booking.com). E’ una sorta di villaggio, con una piscina su terrazza affacciata sul mare; stanze grandi, molto belle e pulite. Non è in centro, ma situato nella frazione di Mlini a 10 chilometri dalla città, impossibile trovare lo stesso livello allo stesso prezzo avvicinandosi un pò. Dopo un bel bagno in piscina e un assaggio di sole, ce ne andiamo a Dubrovnik. Una vera perla, mantenuta perfettamente. E’ la sera di ferragosto e c’è davvero troppa gente, ma la città colpisce al cuore. Per cenare facciamo la fila, ma ormai ci siamo immersi nella calca festosa e, per una sera, va bene così.
Martedì 16 Agosto
Sperando di goderci Dubrovnik, dedichiamo alla città la nostra mattina. Alle 8 siamo già a passeggio sulla stradun. Ora si, ora si che ci immergiamo nella meraviglia di questa cittadina e nella sua storia. Ci perdiamo fra le sue piazzette e i suoi vicoli, fra le bancarelle di un mercatino, visitiamo le sue chiese, fino a che la folla torna di nuovo, insieme al caldo, che già verso le 11 comincia a sentirsi. Con un po’ di rammarico rinunciamo al giro sulle mura, ma preferiamo continuare piuttosto che affrontare una coda lunghissima. Così salutiamo Dubrovnik, con un arrivederci diamo l’ultimo sguardo dall’alto alla città e proseguiamo ancora a sud, diretti in Montenegro. In un ora siamo già al di la del confine, acquistiamo il bollino blu, obbligatorio per la circolazione (10 Euro) e ad Herceg Novi, prendiamo la statale che entra nelle Bocche di cattaro.
La strada costeggia interamente il fiordo e da subito si è immersi in un contesto davvero da cartolina. Ci fermiamo per numerose soste fotografiche, specialmente di fronte a Perast e alle sue isole. Continuiamo per Kotor.
Gunti a Kotor ci siamo sistemati presso gli appartamenti Bogdanovic (booking.com), veramente da consigliare, posizionati lungo il mare nella frazione di Dobrota. E’ una villa gestita a livello familiare, suddivisa in comodissimi monolocali con cucinotto, tutti dotati di balcone panoramico sul fiordo. La proprietaria è gentilissima, le stanze nuove, pulite arredate con gusto, parcheggio e wifi gratuiti… ottimo il prezzo. Considerando il caldo e un pò di stanchezza, dopo un ottimo pranzo montenegrino, abbiamo trascorso il pomeriggio in totale relax, godendo appieno della vista offerta dal nostro balcone. In serata siamo andati a Kotor, dove sono più che sufficienti due ore per visitare l’intera città vecchia. Sono rimasti tangibili i segni del terremoto che l’ha distrutta, ma basta perdersi per le sue viuzze per innamorarsene.
Mercoledì 17 Agosto
Oggi intera giornata dedicata all’area delle bocche di Cattaro. Indimenticabile la colazione sul pontile di dobrota, scandita solo dal fruscio del mare. Prima visita a Perast, ancor più bella forse di Kotor, ma in realtà formata solo da una strada che attraversa il paese. Qui ci siamo imbarcati per andare a visitare il santuario della Vergine sulla vicina Isola dello Scarpello. C’è una compagnia di piccoli traghetti che effettua il trasporto, ma è molto più veloce ed economico andare con qualcuno del luogo che mette a disposizione la sua piccola barca. Non c’è da aspettare, è più economico e per una mancia irrisoria ci ha fatto fare un bel giro comprendente anche l’isola di San Giorgio. L’isola è piccolissima, inutile dire che la vista è splendida. Il Santuario è piccolo ma ricco, per un solo euro si visita anche il Museo, molto caratteristico più che interessante. Assolutamente da vedere. Rientrati a Perast, e completato il giro del fiordo abbiamo scelto un tratto di spiaggia dove trascorrere la giornata al mare. L’acqua è pulitissima, ma si ha comunque la sensazione di fare il bagno al lago! Saltato il pranzo, abbiamo organizzato uno spuntino locale sul terrazzo della nostra stanza. Non perdetevi prosciutto e formaggio di Njegusi, annaffiati da un buon bicchiere di Vranac! In serata di nuovo a Kotor per godere ancora della sua atmosfera. Pernottamento sempre agli appartamenti Bogdanovic.
Giovedì 18 Agosto
Stamattina si riparte, affrontiamo la rinomata strada che da Kotor sale al Parco nazionale del Lovcen. Effettivamente è piuttosto spettacolare, è bene fare un pò di attenzione. Salendo la vista è unica, sulla baia di Kotor fino a scoprire l’intero fiordo da Herceg Novi a Tivat. Panorama Mozzafiato. Giunti in cima si incontra il paesino di Njegusi, tanto rinomato per la produzione del prosciutto e del formaggio. Entrambi sono buonissimi: il formaggio viene servito condito con olio d’oliva e il prosciutto è molto saporito e affumicato. Qui a Njegusi si ha l’impressione di essere catapultati indietro nel tempo. Proseguendo ancora all’interno del parco, la strada scende fino a raggiungere la cittadina di Cetinje, antica capitale del Montenegro. Tutto ciò che c’è da vedere è la via centrale, rimasta al tempo che fu. Non consiglierei di andarci di proposito, ma l’intera passeggiata merita. Continuando ancora si raggiunge la riviera di Budva. La città sorta vicino alla città vecchia è in realtà grande, caotica e certamente non bella. Per intendersi molto simile alla turca Antalya. Insieme alle vicine Becici e Milocer, creano in realtà un grosso lungomare affollato. La prima impressione non è stata delle migliori. Ci siamo sistemati presso l’Hotel Admiral (booking.com), comodo per i servizi offerti, per la piscina e abbastanza pulito.
Subito ci siamo spostati a sud, verso Sveti Stefan, dove abbiamo trascorso il pomeriggio in spiaggia. Sveti Stefan è sicuramente d’effetto, la vera cartolina dal Montenegro. In tarda serata e dopo un pò di relax nella piscina dell’hotel, siamo stati alla città vecchia di Budva, che solo da ora comincia a piacerci. Dentro le mura, le cose cambiano e si ricomincia a respirare quiete e serenità. Molto belli i locali a ridosso della cittadella e affacciati sul mare; consigliato vivamente il ristorante Novi Stari Grad. Dicono che Budva sia la regina della costa, sicuramente lo è della vita notturna. Il suo lungomare la sera si anima e oltre alle numerosissime bancarelle, si susseguono i bar e le discoteche sulla spiaggia. Sembra quasi che l’anima notturna di Mosca si trasferisca qui.
Venerdì 19 Agosto
Oggi giornata dedicata interamente al mare. Decidiamo di lasciare ombrelloni e lettini di Budva e volgiamo a sud, alla ricerca di qualche spiaggia o caletta un po’ più appartata. Effettivamente la costa è tutta piuttosto affollata, ma “chi cerca trova”…così dopo la visita al monastero di Praskvika, riusciamo a trovare Plaza Beach, a sud di Rijeka Rezevici. Il mare è molto pulito, come in croazia, con molte spiagge attrezzate di bar e servizi. Trascorriamo nuovamente la serata a Budva, dove visitiamo la cittadella e le sue chiese. Domani ci aspetta la giornata più tosta del viaggio… quindi stasera a letto presto.
Sabato 20 Agosto
Stamattina partiamo presto direzione sud, percorrendo l’intera costa del Montenegro fino a Bar. Qui lasciamo la costa e il mare e ci addentriamo nell’interno diretti verso il confine Albanese di Sukobin… Arrivederci Montenegro, ce ne andiamo entusiasti di tutto ciò che questo piccolo paese ci ha regalato; si è rivelato una vera sorpresa. Il popolo montenegrino è diverso dallo stereotipo che si ha in mente. Cordialità, educazione, ordine… quasi quasi una piccola svizzera. Superiore a ogni aspettativa.
Arrivati a Sukobin le cose cambiano radicalmente, già prima del confine incontriamo tanti anziani seduti lungo la strada che vendono a terra frutta secca; siamo costretti a chiudere il finestrino per gli sciami di vespe che gli ronzano attorno. La frontiera è caotica, fortunatamente soprattutto in uscita.
Siamo costretti a fermarci per andare a stipulare l’assicurazione integrativa, in quanto la carta verde non è considerata sufficiente. Il caldo è opprimente, così mentre il mio fidanzato sbriga le formalità d’ingresso, mi fermo al bar per un tentativo di caffè. Sono molto attenti, gentili e molto incuriositi dalla mia presenza. Parlano italiano e sentono come un onore trovarci li come turisti, anche se solo di passaggio. Proseguiamo il nostro viaggio, Qui, a differenza degli altri paesi, è palpabile la situazione precaria e la povertà che resiste. Il contatto con le persone è stato limitato ma certo non esiste cura verso nulla di ciò che hanno intorno. Sporcizia e rottami regnano sovrani. Tirana è piuttosto brutta, e anche senza averla vissuta, non abbiamo trovato nulla che valesse la pena vedere. La zona al confine macedone è verde e bella ma assolutamente non sfruttata. Non abbiamo mai percepito la sensazione di non sicurezza, la gente è cordiale e la polizia assolutamente collaborativa e gentilissima. Portarsi la propria auto non rappresenta un problema, è facile mantenere l’anonimato considerando che il 90% delle targhe è italiano. Non vogliamo approfondirne le motivazioni. Un’ esperienza da fare… ma certo non la consiglierei per le vacanze. Almeno per ora.
Nel primo pomeriggio siamo al confine con la macedonia. Non c’è nessuno alla frontiera, ci rivolgono solo poche domande, anche loro abbastanza incuriositi dalla nostra destinazione. Non ci controllano più di tanto. Percorriamo strade che ricordano la campagna russa, anonimi cimiteri, paesini rurali fino a costeggiare il Lago di Ohrid, fino a Ohrid. La cittadina è un vero gioiello, affacciato sul bel lago. Curatissima e raffinata. Merita senza dubbio una visita. Qui ci dispiace andare di fretta, saremmo rimasti più a lungo per scoprire le altre bellezze che sicuramente la Macedonia ha da offrire. Non abbiamo incontrato altre macchine straniere, ma durante le nostre soste ci hanno accolto con curiosità e tanta gentilezza. Si sente di aver abbandonato l’Europa, eppure non sono poi così lontani.
Ma il nostro viaggio continua fino a Bitula, dove la bandiera Europea che svetta in lontananza ci fa sentire come se rientrassimo a casa, seppur così distanti. Finalmente Hellas! La luce comincia a diminuire, ma noi abbiamo ancora strada da fare, aggiungiamo un’altra ora alle lancette degli orologi e puntiamo dritto su Kalampaka, senza ulteriori soste. Ormai persa l’occasione di buttarci in piscina ci fermiamo a pochi chilometri dalla meta, ormai a buio inoltrato per cena… è bastata l’aria, la musica in sottofondo, l’odore dei souvlaki e l’inconfondibile tzatziki a farci tornare il sorriso e, chissà perchè, a farci sentire quasi a casa! Per il pernottamento abbiamo scelto l’hotel Famissi Eden di Kalampaka (booking.com). Ottimo. Delizioso il panorama che sormonta la chiesetta dell’Hotel.
Domenica 21 Agosto
Dopo una ricca colazione greca, dedichiamo l’intera mattinata alla visita delle Meteore. Il circuito completo è di 17 Km e oltre alle immancabili soste fotografiche c’è da calcolare circa un ora per ogni monastero che si intende visitare all’interno… compreso il tempo di salita! Ogni singolo chilometro percorso merita una sosta e rivela scorci unici. Partendo in senso antiorario da Kalampaka, si incontra per primo il Santuario della Santa Trinità, successivamente quello di Santo Stefano, raggiungibile praticamente in auto. La visita è gratuita e la pace che regna all’interno regala sensazioni stupende. Sulla strada per i Santuari di Varlaam e della Trasfigurazione ci sono panorami mozzafiato. La sensazione di stupore credo assalga tutti di fronte a cotanto spettacolo. Non è originale, ma chiedersi come abbiano potuto erigere i santuari è scontato. Decidiamo di visitare il Santuario della Trasfigurazione, il più alto e grande, conosciuto anche come Grande Meteora. La fatica per arrivare non è poi così tanta come sembrerebbe a un primo sguardo e poi ne vale assolutamente la pena. All’ingresso si paga 2 Euro. Qui si può visitare il refettorio, le vecchie cucine, la cantina e l’ossario oltre, naturalmente, alla chiesa e ai vari patii e giardini. Dall’estremo ovest la vista è superba e le vertigini assicurate. D’effetto la vista dall’alto su Varlaam. Continuiamo con l’itinerario scendendo verso i Monasteri di Roussano e San Nicola Anapafsa, più piccoli ma ugualmente d’effetto. Il paese di Kastraki, ai piedi delle meteore ricorda la Cappadocia e passeggiare per le sue strade immaginando di abitarci mette un po’ d’inquietudine. Ci godiamo un bel pranzo greco con panorama sui santuari e ci rimettiamo in marcia verso Ioannina, capitale dell’Epiro e città dell’Argento. Dopo un po’ di riposo e senza sfidare il gran caldo visitiamo la città, che forse in questa stagione non da il meglio di se. Il lago è un po’ deludente, ma la quiete e i colori al tramonto gli restituiscono giustizia. Cena a base di Kokoretsi (assolutamente da provare) e pernottamento presso Kamares Guesthouse (booking.com), ottima posizione e prezzo, caratteristica struttura, anche se i bagni sarebbero da rinnovare.
Lunedì 22 Agosto
Il nostro viaggio on the road volge al termine, stamattina siamo diretti a Igoumenitsa dove alle 11:00 ci imbarcheremo per l’isola di Paxos. Ci dispiace essere arrivati al capolinea, ma siamo entusiasti al pensiero dei giorni che ancora ci aspettano!
Siamo sbarcati sull’isola con l’unico traghetto giornaliero proveniente da Igoumenitsa, arrivo alle 14:30. Al porticciolo abbiamo trovato ad attenderci la proprietaria del mini villino prenotato dall’Italia che ci ha accompagnato a destinazione. Era inserito in un contesto di 5 ville, tutte con giardino privato ed immerse in un uliveto. Fantastica la piscina. Non abbiamo resistito al primo assaggio di mare, scendendo per un bagno sotto le ville. Eravamo piuttosto vicini al capoluogo Gaios, un piccolo paese con un porticciolo fantastico in un fiordo naturale protetto dai due isolotti di San Nicola e Panagia. Dopo la spesa per rifornire la cucina, ci siamo persi per le poche viuzze caratteristiche. Tutta la vita è concentrata sul lungo mare e sulla piazzetta principale. I locali di Gaios sono piuttosto cari rispetto agli standard della Grecia, poichè affollati dei vacanzieri attraccati in porto con barche a vela e yachts. Ad ogni modo siamo stati subito colpiti dalla calma e dalla tranquillità, dal silenzio interrotto dalle note delle taverne, nonostante i tavoli pieni. Siamo già innamorati di Paxi.
Martedì 23 Agosto
Da oggi inizia l’esplorazione dell’isola e il giro delle calette della costa orientale. Da subito troviamo nella frazione interna di Platanos una taverna che diverrà la nostra sosta abituale del mattino. Dopo tanti giorni è l’unica a servirci un buon caffè espresso. Ne avevamo nostalgia! Proseguiamo verso la spiaggia di Monodendri, nel distretto di Lakka, restando ammaliati dalla quantità di ulivi presenti praticamente ovunque sull’isola. La spiaggia è attrezzata, sormontata da una taverna-bar. L’uso di ombrelloni e lettini è gratuito con una consumazione che ci viene servita direttamente in spiaggia. Mare meraviglioso, spiaggia di piccoli ciottoli. Restiamo fino al primo pomeriggio. Dopo un po’ di riposo e un po’ di tempo trascorso in piscina, decidiamo di iniziare a esplorare l’interno. Girovaghiamo in macchina, seguendo le indicazioni che segnalano un’attrazione. Ci colpisce la chiesa di Ipapanti, con un bel campanile, una delle più vecchie dell’isola. Il silenzio è di casa, solo vento e cicale. Per rimettere a posto lo spirito. Dopo cena… Gaios.
Mercoledì 24 Agosto
Oggi andiamo a sud, raggiungendo Mongonissi. Qui c’è una delle poche spiagge sabbiose dell’isole affacciata su una cala protetta e dall’acqua bassa. Alle spalle c’è una taverna-bar. Anche qui l’uso di lettini è gratuito. Per buona parte della mattinata la spiaggia è deserta, ci sembra un sogno essere praticamente soli. Solo verso l’ora di pranzo si popola di famiglie con bambini, ma comunque sempre poco affollamento. Per pranzo rientriamo a casa e scegliamo per il pomeriggio un’altra cala molto vicina a noi… Kloni Gouli. La spiaggia è di grossi ciottoli e il mare un sogno. Ci crogioliamo al sole fino a sera e poi aperitivo a Gaios. Ne approfittiamo per prenotare la barca, consigliabile da fare con anticipo poichè non tutti i giorni si trova disponibilità.
Giovedì 25 Agosto
Oggi raggiungiamo la spiaggia di Kipiadi. Non è semplicissima da trovare e raggiungere. La strada è sterrata, ma con un pò di attenzione si riesce a raggiungere un parcheggio arrangiato per poche macchine. Poi c’è la discesa da fare a piedi, sicuramente più dura al ritorno… La spiaggia è deserta, non c’è nulla nelle vicinanze, fondamentale portarsi a acqua e tanta crema. Qui ci sentiamo in un isola deserta. Le poche persone che arrivano, si perdono nella grandezza della spiaggia e sembra sempre di esser soli. Scenario da cartolina. Dopo pranzo, resistiamo poco alle ore più calde e torniamo a casa. Consueta tappa in piscina. Per l’aperitivo si cambia meta, e andiamo a visitare il porticciolo di Loggos. E’ davvero piccolo, tutto si affaccia sull’unica strada che passa sulla banchina. Anche qui, come in tutta l’isola, regna la pace.
Venerdì 26 Agosto
Oggi la giornata comincia molto presto. Andiamo a prendere la barca noleggiata al porto di Gaios. E’ una barchetta da 6 posti, con motore 30 hp, 70 Euro al giorno più il gasolio. Cuscini, spazio prendisole e tettino, nulla di lussuoso, ma più che bella per due e per permetterci di fare il giro completo dell’isola e di Antipaxi. Se volete visitare la costa occidentale, l’unico modo è proprio quello di noleggiare una barca; altrimenti esistono gite organizzate che portano alle grotte e poi ad Antipaxos… ma la folla presente sui barconi e l’impossibilità di godere di ogni angolo… beh… annienta il risparmio economico. In mattinata abbiamo fatto l’intero giro di Paxi, fermandoci per un bagno nella magnifica cala di Orkos (non raggiungibile in auto) e poi per numerose soste sulla costa occidentale. Qui sembra un altra isola. Caratterizzata da alte pareti scoscese sul mare, grotte, anfratti e faraglioni. Le dimensioni della nostra barca ci consentono di entrare e vedere tutto. Si trovano angoli appartati con un mare che è il più bello mai visto. Bellissima la baia di Eremitis, Ortolithos e la grotta blu. Per pranzo raggiungiamo Antipaxi, con prima sosta alla spiaggia sabbiosa di Vrika. Bagno e proseguiamo per Voutoumi. Qui sostiamo a lungo, ancorati di fronte alla spiaggia. Qui il mare si trasforma nella piscina naturale più grande e bella. Nei luoghi che ho visitato non ho mai trovato un colore così. Non c’è davvero nulla da invidiare alle isole caraibiche. E’ difficile lasciare questo posto, e ancor più difficile uscire dall’acqua, ma proseguiamo. Facciamo l’intero giro di Antipaxi e anche qui la costa ovest è frastagliata e selvaggia, completamente diversa da quella est. Rientrando a Paxi, ci fermiamo all’isola di Panagia. Distrutti, riportiamo la barca, convinti che nei prossimi anni la noleggeremo per più tempo! Serata a Casa.
Sabato 27 Agosto
Stamattina niente mare per riprendersi dalle “ustioni da barca”! Passeggiata a Gaios, shopping e poi mare. Oggi scegliamo la spiaggia di Kaki Lagada, una bellissima insenatura di ciottoli dall’acqua limpida. Ma ormai non è più una novità. Ci stiamo abituando a questi ritmi lenti e a questo mare che regala in ogni angolo un emozione. In serata andiamo a passeggiare nella frazione di Lakka, dove troviamo altrettanti bei posticini per un aperitivo sull’acqua.
Domenica 28 Agosto
Oggi scegliamo la spiaggia di Plani. E’ l’unica raggiungibile posizionata a nord ovest, sotto il faro che sormonta la baia di Lakka. La strada arriva fin sopra la spiaggia, ma è sterrata e mal messa. Anche qui siamo soli, ci sono solo due pescatori greci che al nostro arrivo stanno andando via. Non fa più effetto parlare del mare, che qui assume una tonalità diversa e ancor più trasparente non avendo le piante di ulivo a ridosso della spiaggia. Trascorriamo qui gran parte della giornata, per continuarla in piscina. Alla consueta ora dell’aperitivo, eravamo determinati a trovare un punto dell’isola da cui assistere al tramonto. Su un giornalino locale indicavano la frazione da seguire. Con grande sorpresa abbiamo trovato al termine di una strada che sembrava finire nel nulla il ristorante bar “Eremitis”. Affacciato su una terrazza gode di una vista eccezionale sulle scogliere della baia di Eremitis e naturalmente sul tramonto, che qui diventa un attrazione. L’ambiente è elegante, ma informale. Sottofondo musicale unito allo scenario da brivido! Non contenti dell’aperitivo riserviamo un tavolo isolato e sospeso sul panorama per la sera dopo… in fondo ci meritiamo questo bello sfizio!
Lunedì 29 Agosto
Oggi andiamo alle spiagge nei dintorni di Loggos, Levreho e Marmari. La prima è raggiungibile in auto, ha una taverna alle spalle ma non vale la pena fermarsi vista la vicinanza alla strada. Proseguiamo per Marmari, ma la strada sterrata finisce prima di giungere alla spiaggia e bisogna cercare uno spazio in cui sostare prima che inizi la discesa. La spiaggia è bellissima, con il bosco di ulivi che arriva direttamente in spiaggia. Qui troviamo poche famigliole che avevano campeggiato nel bosco, ma il silenzio e la quiete non ci abbandano mai. Ormai siamo così rapiti che se esiste il paradiso vorremmo somigliasse a questo! Nel pomeriggio ultimo bagno in piscina, passaggio per Gaios e meravigliosa serata al ristorante “Eremetis”.
Martedì 30 Agosto
Stamattina ci spostiamo a Lakka, purtroppo l’appartamento era già stato prenotato così siamo stati costretti a cambiare hotel proprio per l’ultima notte. Abbiamo scelto l’Hotel Amfitriti, situato in una posizione meravigliosa e panoramica sopra la baia di Lakka (booking.com). Bella struttura, con piscina e spiaggia, ma consiglio la formula villetta per una vacanza ideale sull’isola.
Oggi è l’ultimo giorno di vacanza e la trascorriamo a crogiolarsi al sole della spiaggia dell’hotel, abbandonando l’auto anche per la serata. Un bel sentiero nel verde costeggia il mare e porta dritto dritto in paese, dove ceniamo direttamente sul mare brindando a Paxos, che ci rimarrà nel cuore.
Mercoledì 31 Agosto
Dopo un ultimo bagno nelle acque dell’isola, si chiudono le valige. Ultimo giro a Gaios e ci si imbarca per Igoumenitsa. Si torna a casa. Arriviamo alle 17.00, ma il traghetto che ci riporterà in Italia è alle 24:00 così percorriamo la costa verso sud per una visita alla bella Sivota. Ci fermiamo a cena nella frazione di Plataria, dove ci viene consigliato un buon ristorante di pesce e assistiamo al nostro ultimo tramonto in terra greca, convinti che ci ritorneremo ancora.