Bahia 2

Durata viaggio : 7 gg. + volo Partenza: 30/11/03 da Roma via Lisbona Arrivo: 30 sera a SALVADOR DI BAIHA Programma di Viaggio: 3 notti a Salvador, 1 notte a Mangue Seco, 3 notti a Praia do Forte SALVADOR: non volendo pernottare in alberghi di grosse dimensioni (vicini al mare), e volendo vivere più da vicino il centro “caldo” della...
Scritto da: Flavia De felice
bahia 2
Partenza il: 30/11/2003
Ritorno il: 08/12/2003
Viaggiatori: in coppia
Durata viaggio : 7 gg. + volo Partenza: 30/11/03 da Roma via Lisbona Arrivo: 30 sera a SALVADOR DI BAIHA Programma di Viaggio: 3 notti a Salvador, 1 notte a Mangue Seco, 3 notti a Praia do Forte SALVADOR: non volendo pernottare in alberghi di grosse dimensioni (vicini al mare), e volendo vivere più da vicino il centro “caldo” della città ci siamo orientati su una “pousada” (piccoli alberghi in palazzi di stile coloniale recentemente ristrutturati) Abbiamo scelto (fidandoci della guida Lonely Planet che la qualificava “ottima”) la Pousada Villa Carmo (nel centro storico – Pelourinho) Prezzo circa 60 euro per camera matrimoniale con prima colazione (buona) Pensione comoda per la sua ubicazione centrale per girare a piedi il centro storico, ma con camere molto piccole e molto poco confortevoli (il bagno puzza); vi consigliamo la Pousada Do Bouqueraio, dove pernottavano alcuni amici, leggermente più lontana dal centro (circa 200 metri in più) che offre un ambiente veramente molto curato, è gestito da un italiano ed offre un ottima colazione.

La città di Salvador è da vivere nel centro storico, con tutta la sua cultura e vitalità di origine “nera – africana”; cercate di pernottare il martedì quando tutte le settimane c’è una festa in strada da vedere, da sentire e da ballare. A noi è piaciuto molto il concerto degli Olodum ,che si tiene a piazza Teresa Batista, sempre al Pelurinho. E’ un po’ più da turisti perché si paga ma è veramente molto bello. Ovviamente, trattandosi di Bahia, non si tratta affatto di samba, né tantomeno di musica latino americana tipo balera, è l’Axè, una sorta di reggae- pop. Tribale pieno di percussioni e molto divertente. Circa la pericolosità di Salvador, di cui tanto è scritto anche nelle guide, è facilmente superabile evitando di frequentare strade troppo isolate e di mostrare oggetti “ricchi”: la gente è allegra e non appare affatto contraria ai turisti (sarete soltanto “costretti” a comprare per pochi real collanine e braccialetti) . Noi abbiamo visto anche il candomblè – di cui trovate abbondantemente spiegazioni su tutte le guide – suggestivo ma molto lungo (circa tre ore e anche più). Non perdetevi la capoeira. Ma non al Mercato Modelo, dove si esibiscono i più scarsi.

Si mangia bene, forse il rapporto qualità – prezzo dovrebbe far preferire la baracchette sulla spiaggia o simili. Noi non abbiamo mangiato bene, almeno rispetto al prezzo, alla famosa “Casa da Gamboa”, mentre, sempre nel Pelurinho, è buono il Giardino delle Delizie (traduco il nome perché non mi ricordo quello esatto in portoghese). La moqueca è gustosa, i camarao (gamberi) e il pesce pure, la tanto decantata carne un po’ meno. Bevete i succhi di frutta e i cocktails. Pare che la batida di bahia sia diversa da quella di Rio perché ci aggiungono il latte condensato – almeno così ci è stato detto – e quindi diventa “formaggiosa”. Preferite, of course, la capirinha, la manguinha (con il mango). Le spiagge di Salvador migliorano spostandosi a nord della città; sono ottime per prendere il sole ma non per fare il bagno; se avete tempo non è male una escursione alle isole della Baia Dos Santos: l’isola dos frates è una tipica piccola isola tropicale, ma non pensate di trovare l’acqua della Sardegna. MANGUE SECO: dopo il caos, il calore della gente ed i rumori di Salvador, preso a noleggio un automobile all’aeroporto (per evitare i problemi di uscita dalla città) siamo andati in un piccolo villaggio posto a circa 200 Km. A nord di Salvador, raggiungibile in buona parte percorrendo un ottima strada (prima la strada do cocco e poi la Linha Verde) tutta dritta e semi vuota; poi ci si dirige verso il paese di Pontal (gli ultimi 10 Km. Sono di strada non asfaltata) posto sulle rive del Rio Real; dal paese ci sono sempre disponibile barche private (più o meno moderne, ma con il costo di 25 real – circa 8 euro si utilizza un comodo piccolo motoscafo) per passare sull’altra sponda del fiume dove si trova Mangue Seco; il piccolo villaggio, turisticamente in crescita grazie ad una telenovela li girata (molto più conosciuta dai brasiliani del libro di Jorge Amado da cui è tratta – Tieta do Agreste), è normalmente isolato e tranquillissimo, presenta una meravigliosa e grande spiaggia bianca circondata da dune di sabbia e palmeti. Pernottate una notte, fare un giro sulle dune e sulla spiaggia in dune-buggy ; il mare è agitato ma il fondale basso e la natura circostante rende il bagno molto piacevole. Mangiate sulla spiaggia. Attenzione: è piena di zanzare piccole e mordaci. PRAIA DO FORTE: questo è un ex villaggio di pescatori trasformatosi in un posto alla moda per i brasiliani più ricchi; è ricco di pousade, ristoranti, bar, negozi di ogni genere ed una bella spiaggia (ma il mare, ripeto, non è quello della Sardegna ma più, almeno come colore, quello dell’Adriatico); se avete disponibilità pernottate all’Eco Resort (villaggio di lusso tra mare, fiume e foresta, con belle camere con patio o terrazzino, e tutti comfort possibili). Rientro in auto da Praia do Forte all’aereoporto di Salvador (circa 50 minuti di ottima strada) e volo per Roma via Lisbona – noi non abbiamo trovato voli diretti.



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