Babbo Natale regala voli per Miami

Un mini road trip lungo la Est Coast della Florida. Colori, profumi e ricordi: il mix perfetto per un viaggio indimenticabile
Scritto da: ShareTheWorld
babbo natale regala voli per miami
Partenza il: 12/05/2019
Ritorno il: 21/05/2019
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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Era dicembre quando mio fratello si avvicina e a bassa voce mi dice: “Che ne pensi se a maggio andiamo tutti a Miami? Però dobbiamo prenotare adesso perché l’offerta dei voli è davvero buona”. Miami. Ragazzi, come si fa a dire di no a quel nome? L’unico problema era riuscire a piazzare le ferie dato che in negozio non era ancora arrivato il calendario, e quando si lavora come dipendenti bisogna, ahimè, stare alle loro regole. Ma per fortuna sono riuscita ad ottenere i giorni e così, carta di credito alla mano ed occhi pieni a cuoricini ci ritroviamo ad acquistare i biglietti aerei. Il 2018 non era ancora finito e noi già aspettavamo con ansia il mese di maggio. Passavano i giorni e noi fingevamo di non avere fatto nessun “danno”, dovevamo aspettare il momento perfetto per dare la notizia. Era la vigilia di Natale quando ha iniziato a prendere vita il nostro piano: una vecchia scatola fà da contenitore alla conferma di acquisto, sopra caramelle e cioccolatini appoggiati in maniera ordinata. Una carta da regalo riciclata ed un sacchetto natalizio di qualche anno prima, fanno da cornice. Con una scusa ci allontaniamo dal tavolo imbandito a festa e, quando ritorniamo nella sala da pranzo porgiamo il regalo. Papà nota subito l’insieme di oggetti riciclati e poco ci crede che ci possa essere un regalo. Mamma svuota la scatola e finge emozione nel vedere la cascata di dolciumi…ma ecco che finalmente si accorge della busta. “È un viaggio” esclama ancor prima di aprirla. ”Un viaggio per 4 persone a maggio per Miami”. La faccia incredula, e quasi schifata, di mio padre fà da contrasto a quella terrorizzata di mia madre. È quello che doveva essere un regalo spettacolare, si è trasformato in un comico e surreale “incubo”. Passano i mesi, sogniamo quel giorno, ma sembra non arrivare mai il momento. E poi una mattina, senza quasi rendercene conto, era finalmente il 12 maggio.

GIORNO 1

Mentre tutti sono intenti a scattarsi il miglior selfie per mostrare al mondo del web che stanno festeggiando la festa della mamma, noi siamo seduti in un angolo dell’aeroporto nell’attesa che venga annunciato il nostro volo. Stiamo quasi arrivati quando dalla cabina ci informano che a causa della forte pioggia non è possibile atterrare. Ecco, perfetto, ancora non tocchiamo il Nuovo Continente che già piove. Quando finalmente atterriamo non vediamo l’ora di uscire e vedere il cielo americano. Ma prima ci aspetta il solito e lungo controllo dei passaporti, per poi dover riuscire a firmare il contratto per il noleggio auto. Una vera e propria odissea: sarà stata colpa della carta, sarà stato l’addetto poco attento stà di fatto che abbiamo lasciato mia mamma in auto ad aspettarci per più di un’ora. Alla fine persino il ragazzo del nolo era così esausto da congedarci con un “me la vedo io”. Finalmente lasciamo l’aeroporto: destinazione South Beach. Lasciamo frettolosamente le valigie in hotel, parcheggiamo l’auto e via per un breve giro tra la movida di Miami. Ma siamo troppo stanchi per fare le ore piccole e così ritorniamo in hotel pronti per dormire. E ora penserete che la prima giornata sia terminata così…e invece no perché non appena siamo riusciti ad addormentarci ecco che parte l’assordante allarme antincendio. Usciamo dalla stanza ma non notiamo alcuno strano movimento, falso allarme, si torna a dormire. “Buona notte “…et voilà di nuovo quel simpatico suono. E così il primo giorno è terminato nel modo più comico che si potesse immaginare.

GIORNO 2

Il sole non è ancora sorto quando inizia la nostra prima giornata in Florida. Ci prepariamo e in fretta e furia andiamo a vedere l’alba dalla spiaggia: il miglior modo per essere accolti. L’hotel ha la colazione inclusa e così decidiamo di approfittarne, ma dobbiamo aspettare fino alle 8 e così ci godiamo un po’ il silenzio di una Miami che ancora deve svegliarsi. Come degli avvoltoi ci sediamo al tavolo per la colazione, ovviamente salata. Salata di gusto ed amara di sorpresa perché anche in questo caso si deve lasciare la mancia! Lasciamo l’hotel, attraversiamo la strada e siamo nuovamente in spiaggia. Il sole inizia a farsi sentire ed il caldo lo senti passare sotto la pelle. I “vecchi” della comitiva si nascondono all’ombra delle siepi, mentre noi “giovani” decidiamo di affrontare l’acqua gelida dell’oceano. Ed ecco che mio fratello parte con i soliti scherzi da villeggiatura “guarda c’è uno squalo”. Solite battute da quattro soldi mi dico, sgrano gli occhi,metto a fuoco e…”corri!” Che poi in quel millesimo di secondo non sai nemmeno tu se correre, camminare, nuotare o stare fermi. In ogni caso noi siamo usciti dall’acqua. Un pranzo a base di frutta, il primo di una lunga serie, nella zona più commerciale. Un attimo di relax in camera e di nuovo sotto al sole. Questa volta prendiamo a noleggio le biciclette che si trovano sul lungomare e ci facciamo un bel giretto. La sera siamo pronti a far baldoria tra la movida. Ma senza esagerare troppo.

GIORNO 3

Quando lasciamo definitivamente il nostro hotel è da poco diventato giorno. Salutiamo Miami e ci dirigiamo verso Key Biscayne. La riserva naturale è un vero spettacolo per gli occhi, per non parlare della vastissima varietà di fauna: scoiattoli che litigano con picchi, iguane e tartarughe marine sono solo una piccola parte. Ma non manca la flora. A tal proposito dovrei fare intervenire l’esperto della famiglia, ma direi che possiamo anche sorvolare. In ogni caso…lasciatevi stupire! Nel pomeriggio riprendiamo la nostra auto, una Corolla grigia, e continuiamo la nostra corsa verso il nord. Piccola sosta tra le lussuose ville di Palm Beach per poi fermarci a Fort Pierce. Avendo sostato solo per una notte e in un motel, quindi lontano dal centro, gli unici ricordi sono strani insetti arancioni ovunque e rivendite di auto simili a quelle del film “Matilda sei mitica”. Una piccola chicca sui parcheggi, o per lo meno su quelli che potete trovare a Palm Beach: nella zona del lungomare vi sono i classici a pagamento mentre nella zona più interna ci sono quelli con il disco orario. Il problema è che loro il disco orario non lo hanno nelle auto: ogni area ha tempi di sosta differenti. Dei poliziotti passano tra le auto e tengono monitorata la vostra sosta, nel momento in cui essa si prolungasse rispetto al tempo previsto, parte la multa.

GIORNO 4

Dopo un viaggio neanche troppo lungo arriviamo finalmente al Kennedy Space Center, o detta più terra terra, alla NASA. Missili a grandezza naturale, animali imbalsamati, incontri con ex astronauti, shuttle veri e un giro in autobus nell’esatta zona in cui avvengono i lanci spaziali è solo una piccola parte di ciò che potrete ammirare. Il mio consiglio è di dedicare un’intera giornata a questo museo. Forse un po’ deludente il giro in bus, ma vale comunque il prezzo del biglietto. Il nostro viaggio, questa volta verso sud, inizia con la sosta notturna a Fort Lauderdale.

GIORNO 5

Poco distante dalla Venezia della Florida si trovano le Everglades, un parco nazionale dalle dimensioni sorprendenti. Per visitarle completamente ci vuole molto tempo ma anche un solo giorno può aiutarvi a capire quanto spettacolare sia la natura! Animali di ogni specie e piante di ogni genere ad ogni angolo. Cercate di evitare le airboat poichè dannose per l’ecosistema ed optate invece per la soluzione della bicicletta o, come nel nostro caso, del trenino. Quest’ultimo è l’ideale per chi non voglia stancarsi troppo o per chi non sia un falco nell’adocchiare gli animali. La comodità del trenino, infatti, è quella dell’esser guidati nella ricerca di falchi, alligatori e tartarughe.

GIORNO 6

Il viaggio a tappe ha un fascino tutto suo, ti permette ogni mattina di svegliarti in un luogo diverso. E così ci svegliamo in un cottage ai piedi dell’oceano nella nostra prima tappa lungo la Overseas Highway. Si tratta di un ponte che attraversa l’oceano e collega un insieme di numerose isole. Essendo esse così piccole vi è ben poco da visitare ma nulla toglie che sia un’esperienza da vivere. La nostra corsa lungo le Keys inizia con la visita a Bahia Honda: l’ennesimo riserva naturale! Se siete amanti dei BBQ, non dimenticate di portare con voi della carne in quanto è possibile fare il barbecue utilizzando le piastre gratuitamente. E tra un morso e l’altro cercate con lo sguardo le tartarughe. Noi avevamo, inconsapevolmente, posizionato i nostri teli mare a poca distanza dal luogo esatto in cui una tartaruga marina aveva deposto le sue uova. Vedere i ranger monitorare tale area è stato davvero affascinante ed interessante. Ci rimettiamo nuovamente in auto: prossima tappa Marathon.

GIORNO 7

Al mattino siamo già pronti a continuare il nostro viaggio e giungiamo alla nostra meta finale. La famosa Key West. È la più “cubana” tra le isole, l’atmosfera e l’anima latina la si può sentire e toccare ad ogni angolo della città. È molto pittoresca ma allo stesso tempo commerciale, ecco perchè non ci dedicherei più di due giorni. Noi ne abbiamo approfittato per visitare il faro, di fronte al quale vi è la casa-museo di Hemingway, il famoso punto più a sud dell’America continentale ed il museo dei pirati.

GIORNO 8

Se siete a Key West non potete assolutamente perdervi la visita a Dry Tortugas che, indovinate un po’ cos’è? Esatto! Un riserva naturale. È raggiungibile tramite battello o idrovolante. Ma parliamo un attimo di prezzi: il primo impiega circa 2 ore per un costo di 200$ a testa, mentre il secondo impiega solo mezz’ora ma ha quasi il doppio del costo. Noi abbiamo optato per la soluzione più economica, ma devo ammettere che è stato un viaggio molto tranquillo. E ve lo dice una che ha il terrore delle barche! Il servizio è ottimo: colazione, pranzo, kit per le immersioni e, per chi volesse, la guida per visitare l’ex prigione. Dry Tortugas è l’ideale per gli amanti del bird watching, per chi volesse vedere il mare cristallino, per chi volesse fare dello snorkeling o semplicemente per chi non volesse farsi scappare questa chicca. E fidatevi che solo per questa visita, vale restare anche un giorno in più a Key West. Quando torniamo sulla terra ferma è quasi ora del tramonto, così decidiamo di accoglierlo insieme ad un alto numero di persone presso Mallory Sqaure.

GIORNO 9

Ormai siamo giunti al termine. Ripercorriamo all’indietro la Overseas Highway per respirare per l’ultima volta l’aria di Miami. L’aereo sta decollando, dietro di noi lasciamo il ricordo di colori unici e la voglia di ritornare. Già ne sentiamo la mancanza.

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