Azzurre Azzorre
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Ci incuriosiva molto Lisbona e abbiamo deciso di iniziare il nostro viaggio fermandoci li’ tre giorni. E’ una citta’ veramente interessante e tutta da scoprire, a piedi o con i tram sia i vecchi e affascinanti che risalgono alla prima guerra mondiale che quelli nuovissimi. Conviene dotarsi subito della Lisboa card che con formula 24, 48 o 72 ore permette di usare tutti i tram ed entrare in quasi tutti i musei (i tram costano e il biglietto non e’ orario). In cosi’ poco tempo siamo riusciti a visitare quasi tutte le zone e tutti i musei. Da non perdere il quartiere di Alfama e la zona di Belem.
Il 30 luglio siamo finalmente partiti per la Azzorre. Avendo solo 12 giorni a disposizione, abbiamo scelto due isole : San Miguel e Faial come basi di partenza anche per raggiungere le altre isole. Tutte sono ben collegate con i traghetti ma alcune sono molto distanti e il viaggio in traghetto potrebbe essere “movimentato”. La compagnia di bandiera Sata collega benissimo tutte le isole e propone sul posto gite in giornata nelle isole piu’ lontane come Corvo e Floreana. Dall’Italia abbiamo prenotato l’auto per 4 giorni nell’isola di San Miguel e abbiamo fatto bene perche’ ad agosto e’ abbastanza difficile trovare un auto senza prenotazione. L’auto e’ sicuramente il mezzo migliore per girare le isole anche se si noleggiano motorini e biciclette che lascerei solo ai piu’ allenati visto che le strade sono praticamente tutte un saliscendi! Abbiamo pernottato tre notti a Ponta Delgada pensione Alcides (E 60 con prima colazione) posizione centralissima e abbastanza tranquilla se chiedete i piani alti (4 piano con balconcino!). Il giorno dopo siamo partiti alla scoperta della zona ovest del’isola; in circa un ora e mezza si arriva a Sete Cidades, zona di laghi vulcanici e verdissima. Da Pico do Carvaio, spettacolare miradouro con vista che spazia sulle due coste, partono sentieri nei boschi che girano intorno l’enorme caldera o scendono alle Lagoa Verde e Lagoa Azul, splendidi laghi vulcanici. Mi avevano parlato delle ortensie ma non mi aspettavo degli alberi magnifici di fiori azzurri che crescono dappertutto e fanno da bordura alle strade all’interno delle isole!! Al ritorno verso Ponta Delgada ci siamo fermati a Ferraria, zona termale sulla spiaggia che ci avevano assicurato avere delle sorgenti di acqua calda nel mare; la spiaggia vulcanica e’ piacevole e la temperatura dell’acqua e’ piacevolmente oceanica!
In circa due ore si arriva invece nell’area geotermica di Furnas, paesino delizioso con le fumarole, acque bollenti ed emissioni di vapori dappertutto. La zona termale piu’ conosciuta e un po’ affollata e’ il parco Terra Nostra con una mega piscina bollente dove ci si puo’ cuocere a puntino; l’area invece per me piu’ interessante e’ il bagno della “dona beja” dove l’acqua bollente che sgorga dal terreno si mischia con l’acqua di un torrente freddo che viene dai monti; finalmente io e Ken amiamo lo stesso posto, lui nell’angolo bollente e io in quello freddo! Buonissimo come spuntino e’ Il “bolo de levito” una focaccia un po’ zuccherata e leggerissima ma ancora piu’ buoni sono i biscotti alla cannella che si trovano nei forni tradizionali o le pannocchie cotte nelle fumarole bollenti! La gente del posto scava buche nel terreno bollente per inserire una pentola piena di carne e verudre che si cuociono lentamente in circa sei.
– Abbiamo pernottato 2 notti a Vista do Vale una pensione graziosissima appena decentrata dal paesino ma che ha una vista molto bella sulla vallata, Tornando a Ponta Delgada dalla costa nord meritano una sosta la visita di piantagione di the di Goreana e un bagno a Porto Formoso dove c’e’ una spiaggia di sabbia sottilissima e nera.
4 agosto
Partenza il 4 agosto per l’isola di Fajal; da Ponta Delgada alle ore 8.10 e arrivo a Horta alle ore 9:10 Abbiamo prenotato on-line una stanza alla residencia Neves che si rivela una sistemazione graziosissima (chiedete della camera con il terrazzino e la veduta dell’isola di Pico! Che colazioni spettacolari!) sette giorni sono stati uno spasso! Il paese di Horta e’ arroccato sulle pendici di un vecchio vulcano ed e’ tutto un saliscendi. Le case sono dipinte di bianco ed e’ molto piacevole gironzolare nella parte vecchia alla scoperta delle chiese barocche e dei giardini con alberi centenari.
5 agosto
Considerata l’alta stagione cerchiamo subito di prenotare un’auto per i prossimi giorni ma per il momento non c’e’ nulla neppure un motorino. Decidiamo di prenotare subito il giro in barca per avvistare la balena e troviamo posto per il 7 agosto salvo conferma delle previsioni del mare. La mancanza di mezzi di spostamento ci costringe a rimanere fermi ad Horta per qualche giorno e a ripensare alla vacanza come relax mentre di solito per noi e’ sempre spostamento. E non ci e’ dispiaciuto affatto entrare nel ritmo isolano assaporando i suoni e gli aromi. Il giorno dopo, approfittiamo della giornata bellissima e del mare calmissimo per fare una gita nell’isola di Pico che e’ esattamente di fronte a noi. L’obiettivo era l’interno dell’isola verso il vulcano senza nessuna velleita’ di trekking per mancanza di tempo e attrezzatura. In circa trenta minuti arriviamo in traghetto a Maddalena, il minuscolo porticciolo di Pico arroccato sotto l’immensa montagna alta 2350 metri che e’ praticamente sempre coperta di nuvole. Con grande fatica e un po’ di fortuna abbiamo trovato un auto (euro 55 intera giornata) per girare l’isola. Visto che la montagna e’ coperta di nuvole cambiamo itinerario puntando al giro dell’isola lungo la costa. Passiamo dalla zona dei vigneti di Criacao Velha appena fuori Maddalena, raggiungiamo paesini minuscoli inseriti nella lava e costruiti con pietre e dipinti di bianco prima di arrivare al museo della balena di Lajes d Pico. La mia anima ambientalista mi ha impedito di apprezzare la storia e la tradizioni della pesca alla balena che pensate e’ stata abolita solo nel 1980! Un posto invece molto interessante per conoscere le tradizioni del posto e’ la scuola di artigianato di Santo Amaro, una scuola museo dove le donne si tramandano le tradizioni dell’artigianato. Cercando cantine per degustare vino (che non abbiamo trovato) ci siamo trovati a Cacharro un posto incredibile perche’ le case sono di pietra lavica e si confondono con la lava solidificata che arriva fino al mare. C’e’ un camminamento che permette di entrare in questo mare di lava con ponti sospesi e scalette che si intrufolano nelle fenditure della lava fino al mare che schiuma e zampilla. Sono forse troppo poetica ma il posto ispira tantissimo! Ritorniamo al porto dove attendiamo il traghetto per tornare a Horta cenando in un ristorantino vista mare.
7 agosto
Oggi gita in barca per avvistare le balene anzi piu’ precisamente i capodogli! Il battello di Peter (e’ sempre quello del famoso cafe’!) parte alle 9 e il giro dura tre ore. Non siamo stati molto fortunati col capodoglio (che solo il capitano vedeva!). In compenso abbiamo avvistato tantissimi delfini che correvano velocissimi e si sono avvicinati alla barca emettendo un suono inconfondibile che mi ha fatto venire la pelle d’oca dalla felicita’. Pomeriggio in giro per il paese ad annusare l’aria dell’oceano, a curiosare da cafe’ Peter, bevendo maracuja (perche’ in Italia non c’e’ il succo del frutto della passione?) io e birra Ken, a camminare sulla marina leggendo le centinaia di graffiti che ogni marinaio dipinge prima di lasciare l’isola.; e di sera cena a Porto Pim portandosi dietro il libro di Tabucchi! (che pellegrinaggio).
8 agosto
Giornata di mare e relax alla spiaggia di porto Pim, bellissima spiaggia rotonda di sabbia nera, e lunga passeggiata per salire a Guia il promontorio di Porto Pim da cui si ammira uno spettacolo incantevole su Horta e Porto Pim.
9 agosto
Finalmente un’auto per girare l’isola! Andiamo subito verso la Caldeira Grande ed e’ un esplodere di ortensie e di boschi verdissimi. Purtroppo e’ molto nuvolo e freddo e non riusciamo a fare nessuna passeggiata. Decidiamo di tornare lungo la costa e scendiamo verso il vulcano Capelinhos. vulcano giovanissimo che e’ nato dal mare nel 1957. E’ molto ventoso, ma ormai ci siamo abituati al vento, al cambiamento improvviso del tempo, e alla modifica dei piani a seconda del clima! La visita del posto e’ stata veramente interessante; il paesaggio e’ lunare e un piccolo museo spiega cosa e’ successo e la situazione sismologica della nostra terra. A fatica per il gran vento saliamo sul piccolo faro ad ammirare lo spettacolo di lava e sabbia nera che ci circonda.
10 agosto
Ultima giornata sull’isola in cerca degli ultimi regali e degli ultimi scorci. Interessantissimo e’ il museo di Horta che conserva una collezione di oggetti intagliati nel midollino di fico. La sera partiamo per Lisbona e poi per l’italia. Le attese sono state tutte soddisfatte: panorami mozzafiato, pochi turisti, molti viaggiatori e marinai, clima bellissimo, montagne verdissime, spiaggie nerissime e tante tante azzurrissime ortensie!