Azzorre fai da te, come organizzare un viaggio nell’arcipelago portoghese dell’Atlantico
Consigli, suggerimenti e diario di viaggio per chi vuole visitare le Isole Azzorre (Portogallo)
Indice dei contenuti
Voli
Ryanair
- Bologna-Lisbona ore 07.35-09.40
- Lisbona-Bologna ore 20.30-00.10
Prezzo complessivo per 4 persone: 711,92 €, acquistato 20 giorni circa prima della partenza
Sata (Azores Airlines)
- Lisbona-Ponta Delgada ore 12.40-14.05: 526,44 € in totale
- Punta Delgada – Pico Island ore 07.00-07.55
- Pico Island – Terceira ore 08.20-08.55
Prezzo per adulto per entrambe le tratte: 146,50 €
Prezzo per bambino per entrambe le tratte: 92,50 €
Totale per 4 per le connessioni aeree tra le isole: 478 €
La tratta Pico – Terceira sarebbe anche effettuabile via mare, ma non era prevista la navigazione il giorno del nostro programma. Inoltre dura 6 ore e se l’oceano è agitato, si rischia davvero che sia una sofferenza. Chiaramente il prezzo è decisamente più economico.
Consiglio: se intendete effettuare diversi spostamenti aerei tra le isole e/o tra la terra ferma e le isole, con questa compagnia, conviene contattarla direttamente via e-mail (info@sata.pt). Viene infatti applicato uno sconto aggiuntivo, anche rispetto all’acquisto di tutti i biglietti insieme sul sito con l’opzione multi-tratta. Per il pagamento verrà inviato un link Paypal.
TAP (Air Portugal)
Terceira island-Lisbona ore 06.55-ore 10.15: 147,44 € in totale per 4. Comprato in offertissima
Totale complessivo spese voli in 4: 1863,44 € (465,96 € a testa).
Rental Car
- Ponta Delgada (Sao Miguel): Way2Azores. Panda Hybrid 3 giorni 250€ con la massima copertura assicurativa possibile (nessuna franchigia)
- Madalena (Pico): Pico sport. 90 € al giorno per una utilitaria. Ci hanno garantito l’assicurazione completa e si sono solo raccomandati di non fare altri graffi rispetto a quelli che già presenti.
- Sao Mateus (Terceira): Farol Guesthouse. 40 € al giorno per una IQ fully covered. Trattasi di un’auto di proprietà della guesthouse.
Noleggio auto: oggettivamente un problema, anche in questo periodo di non-alta stagione. A luglio ed agosto, oltre a vedersi richiedere delle cifre esorbitanti, a volte pare si esaurisca la disponibilità dei veicoli. Occorre pertanto prenotare con largo anticipo. Onestamente, anche noi abbiamo fatto fatica (contattando le compagnie 20 giorni prima)
Fuso orario con l’Italia
- Lisbona: 1 ora
- Isole Azzorre: 2 ore
Sistemazioni alberghiere
- Ponta Delgada (Sao Miguel): Casa da Galeria, appartamenti fully equipped con servizio di B&B, bagno turco, sauna, palestra, piscina inclusi. Volendo parcheggio a pagamento. E-mail:hello@casadagaleria.pt. Abbiamo speso 143 € a notte in 4. Pagamento anticipato con bonifico bancario. Caldamente consigliato: la struttura è nuova, finemente arredata con materiale di pregio, molto pulita. La colazione, servita in camera, dalle 8 del mattino in poi, à la carte, è ottima ed abbondante.
- Santo Antonio (Sao Miguel): Vista do norte. Camera con bagno condiviso (3 camere e 2 bagni), cucina condivisa fornita di tutto il necessario, vista giardino e vista oceano. Proprietari molto cordiali. Spartano, ma pulito. Vista splendida. Comodo per visitare Sete Cidades. A notte 65 € in 4, senza colazione. Parcheggio auto direttamente nel giardino.
- Madalena (Pico): appartamento affittato direttamente dall’agenzia Pico sport. Ampio monolocale con bagno, cucina e lastrico solare in villetta a schiera con giardino. Ampia possibilità di parcheggio in strada. A notte 90 € in 4, senza colazione. Spartano, ma molto comodo. Dal lastrico solare, vista sulla costa. Alle spalle il vulcano.
- Sao Mateus (Terceira): Farol Guesthouse, camera molto ampia, pulitissima e ben arredata. Uso della cucina su prenotazione oraraia. Ampio terrazzo con vista mare con BBQ. Colazione ottima ed abbondante. Personale cordialissimo. Possibilità di noleggio auto utilitarie. E-mail: farol.terceira@gmail.com. A notte 112 € in 4, colazione inclusa. Il giorno della partenza, essendo molto presto, ci hanno offerto una box con succo, latte al cioccolato e biscotti da portare in aeroporto. Ci hanno organizzato sia il pick-up che il drop-off da e per l’aeroporto per 25 € a tratta con taxi. Caldamente consigliato
- Lisbona: Castilho Hostels and Suites 63. Camera suddivisa in due aree, una con il letto matrimoniale e l’altra con letto a castello. No aria condizionata, solo ventilatori. Colazione basic (bevande calde, latte, toast, spremuta e cereali) inclusa nei 117 € a notte. Personale cortese e deposito bagagli gratuito, ma molto, molto spartano. Non adatto sicuramente agli amanti del lusso.
Diario di viaggio
Sabato 3 settembre
Abbiamo deciso di non prendere il primo volo utile Ryanair in connessione da Lisbona verso l’isola di Sao Miguel essendoci solo un’ora e mezza fra i due.
I due voli peraltro non erano appunto prenotabili in connessione e quindi non veniva fornita alcuna garanzia di protezione in caso di ritardi. Con il senno di poi, non avendo nemmeno bagagli in stiva, ce l’avremmo fatta abbondantemente.
Abbiamo optato per il volo Azzorre Airlines (SATA) su Punta Delgada.
All’arrivo in aeroporto a Punta Delgada (14.05), previo contatto telefonico, l’addetto della Way2Azores, ci viene a prendere, per portarci verso la loro sede, che dista circa 5 minuti, in direzione città. Prendiamo possesso della nostra Fiat Panda Hybrid.
Lasciamo le valige all’hotel Casa da Galeria e approfittando del bel tempo decidiamo di dirigerci immediatamente al Miradour Vista do Rei dove si gode di un bellissimo panorama sui Lagoa Verde e Azul (i parcheggi sono subito davanti o poco dopo l’ingresso di un hotel in fase di costruzione ma abbandonato). Avremmo voluto fare il trekking con discesa dalla cresta del cratere a Sete Cidades (PR4SMI) ma il tempo a disposizione purtroppo è poco, essendo già le 17 circa e trattandosi tra l’altro di un percorso non circolare (avremmo poi dovuto prendere un taxi per tornare al parcheggio dell’auto).
Proseguiamo quindi lungo la strada e giriamo a sinistra verso Sete Cidades (con il senno di poi avremmo dovuto proseguire dritto per andare al Miradouro da Boca do inferno). La strada che ci conduce a Sete Cidades è circondata da ortensie fiorite.
Raggiungiamo la riva del Lagoa Verde dove sul fondo è possibile avvistare diversi gamberi rossi d’acqua dolce ed in auto, facciamo parte del perimetro del lago. Tour rapido per il paesello e visita alla chiesa (nulla di speciale). Ci dirigiamo quindi verso la costa per vedere le piscine naturali di Mosteiros, belle ma piuttosto affollate. Le colate laviche arrivano fino al mare creando delle pozze balneabili molto suggestive. Il tramonto, con la vista sui faraglioni di Mosteiros, è davvero bello.
Torniamo verso Punta Delgada fermandoci ad ammirare nuovamente il tramonto a Feteiras.
Spesa al centro commerciale (supermercato Continente). I supermercati azzorriani non sono francamente nulla di speciale, né dal punto di vista della scelta, né da quello dei profumi all’interno (la puzza di baccalà soprattutto regna sovrana nell’area in cui viene stoccato).
Rapido bagno, ormai al buio, per i bimbi nella piscina dell’albergo, mentre l’uomo di casa decide di perlustrare Punta Delgada in notturna. Il ristorante Tasca, consigliato su diverse guide, è pieno nonostante siano le 9 di sera. Il ristorante del mercato del pesce, pur chiudendo alle 10, già alle 9:15, non accetta più clienti, pur non essendo affollato. Si accontenterà di cenare al Continental, locale anni 70, ma dove gli verrà servita un’ottima bistecca di tonno con insalata e patate accompagnata da una birra locale Super Bock per circa 20 €. A titolo informativo, in Portogallo non si paga il coperto, ma se si ordinano pane o olive che vengono conteggiati a 2€ circa a porzione. La città è particolarmente bella ed animata di notte.
Domenica 4 settembre
Ottima colazione in albergo, servita direttamente dal personale nella nostra camera. Ci dirigiamo verso Santo Antonio per lasciare le valige nella nostra sistemazione per le prossime 2 notti, la guesthouse Vista do Norte (la Casa da Galeria era fully booked). Al nostro arrivo non troviamo nessuno ma per fortuna i vicini di casa ci recuperano la proprietaria e sono di ritorno in circa 15 minuti. Ci sistemiamo rapidamente e partiamo per la costa nord. Sostiamo a Capelas dove ammiriamo il panorama dalle scogliere. Partiamo poi alla volta di Ribeira Grande e poi a la praia do Areal de Santa Barbara.
È una spiaggia di sabbia vulcanica nera (probabilmente la più bella di quelle in cui andremo) ben attrezzata con bar, attentissimo servizio di salvataggio e docce gratuite (queste, così come i WC puliti, sono presenti nella maggior parte delle spiagge delle isole).
I bambini si divertono tantissimo a fare il bagno con le onde alte, mentre ai lati della zona balneabile, si cimentano i surfisti. In cielo volano dei parapendii che, sfruttando le correnti ascensionali, riescono a restare quasi fermi sulla spiaggia per parecchi minuti.
Ripartiamo e ci fermiamo alla piantagione di the Gorreana. Pare sia l’unica piantagione di the esistente in Europa. Degustiamo i prodotti lasciando un’offerta e guardando il video sulla storia della piantagione. Hanno uno spaccio in cui acquistiamo due diverse varianti di the. Ci godiamo la vista panoramica sulla piantagione dal bar.
Decidiamo di puntare verso sud per fare un trekking al Lagoa de Fogo. Lungo la strada ci fermiamo al Lagoa do Congro. Ci raccomandiamo di proseguire con la macchina e non lasciarla nel primo parcheggio utile sulla destra. Anche perché per raggiungere il lago al fondo di un cratere è ancora necessario percorrere almeno 15 minuti di strada in discesa. Il lago è carino, ma potendo scegliere non ci torneremmo.
Raggiungiamo l’area di parcheggio per la partenza del trekking al lagoa do Fogo. Da qui ci sono 2 opzioni: un sentiero verso sud in direzione fabbrica della Luz (PR39) e uno verso nord (PRC02). La strada, prima asfaltata e poi sterrata, inizialmente piuttosto larga presenta un discreto dislivello (circa 600mt). Diventa poi un sentiero molto meno ripido e più stretto che passa accanto a un canale artificiale d’acqua circondato da una vegetazione molto suggestiva. Si arriva quindi, dopo circa 6.5km, sulle rive del lago. A questo punto il sentiero ufficiale termina e bisognerebbe tornare indietro sullo stesso percorso. Noi, guardando la mappa, abbiamo invece proseguito verso l’alto a dx, costeggiando la cresta lungo il lago (nonostante ci fosse una segnaletica di termine di percorso di trekking, ma con un sentiero ben definito), per poi volgere a sud, sempre semplicemente seguendo il sentiero e quindi tornare a scendere fino in prossimità del parcheggio. Abbiamo dovuto ad un certo punto scavalcare un cancello (ma una cosa molto semplice) per poter uscire da una proprietà privata (è solo un campo in realtà) e raggiungere il parcheggio. In totale abbiamo percorso circa 11 km con 700 mt di dislivello in tre ore quando ne erano previste 4 dai percorsi scaricati su Wikilock.
Ci fermiamo a mangiare (su consiglio della receptionist dell’hotel di Punta Delgada) al Caloura Bar a Agua de Pau. Qui volendo si può balneare in una piscina in cemento. Molto carina una chiesetta sulla destra, poco prima di arrivare alla spiaggia. Non accettano prenotazioni, ma basta segnare il proprio nome sulla lavagnetta all’ingresso. Lo smaltimento della lista d’attesa è molto rapido. Mangiamo dell’ottimo pesce fresco alla griglia, gamberetti, le lapas (dei mitili tipici della zona che però non ci convincono più di tanto a causa del loro sapore molto “intenso”) e delle ottime cozze. Il tutto accompagnato da vino bianco locale e sidro di mele. Avremmo voluto provare la torta di ananas tanto decantataci da chi ci ha consigliato il ristorante, ma scopriamo che avremmo dovuto prenotarla telefonicamente verso mezzogiorno. Lo faremo il giorno dopo (con estrema difficoltà, perché in realtà il personale non risponde al telefono tel 296913283) fermandoci di nuovo prima di tornare a Punta Delgada nel tardo pomeriggio, rimanendo però molto delusi, in quando assolutamente non all’altezza delle aspettative.
Lunedì 5 settembre
Colazione con vista oceano dalla cucina comune della nostra guesthouse.
Attratti dai poster nella struttura, decidiamo di tornare a vedere il panorama dei lagoa verde e azul da un’altra prospettiva. Raggiungiamo il Miradouro da Boca do Inferno partendo da un sentiero meno battuto che inizia circa 200 metri sulla destra lungo la strada dopo il parcheggio principale. Capiamo subito perché sia meno frequentato, in quanto il primo tratto è molto stretto, ripido, scivoloso e fitto di vegetazione. Superato i primi 50mt però, il percorso diventa decisamente più agevole e si arriva ad un view point meno “protetto” rispetto a quello ufficiale (situato 50 metri dopo) che invece è circondato da balaustre in legno. Da lì, nonostante una leggera foschia, si gode una vista spettacolare sui laghi sottostanti. Quella classica, emblematica, da cartolina.
Facciamo ritorno alla macchina dal percorso standard.
Decidiamo quindi di andare alle Caldeira Velha, ove arriviamo poco prima di mezzogiorno, giusto in tempo per l’apertura dei cancelli del secondo turno della giornata. L’accesso infatti è consentito a turni di circa 1h30 l’uno. Conviene quindi arrivare per l’inizio di ciascun turno, per potere restare più a lungo (prima dello scoccare dell’ora). Ci è stato detto che in alta stagione, convenga prenotare l’accesso on line. Ingresso adulto 10 €, bambini sotto i 12 anni gratis. Entrando per primi, si eviterà la fila agli spogliatoi. Dopo una breve passeggiata lungo un sentiero immerso nel verde, si arriva al centro visite dove sono presenti i bagni e le docce fredde (solo due). Sulla destra ci sono tre vasche di acqua calda termale, scavate nella roccia. La prima, più alta, dove confluisce una cascatella, non è balneabile in quanto la temperatura dell’acqua è troppo elevata.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, nella vasca situata più in basso, l’acqua è leggermente più calda rispetto a quella di mezzo. Il bagno è molto piacevole anche se un po’ troppo affollato di umanità.
Proseguendo lungo il sentiero dopo circa 50-100mt si raggiunge un’altra vasca più grande in cui è possibile fare il bagno direttamente sotto l’acqua (fredda!) di una cascatella. Scenografico.
Ci fermeremo per circa un’ora per poi partire verso Furnas dove arriveremo verso le 13:30. Qui avremmo voluto provare il famoso Cocido, ma ahimè, scopriremo nostro malgrado che andrebbe categoricamente prenotato almeno il giorno prima, perché ne viene preparato un numero limitato per ogni ristorante (andremo a chiedere praticamente in tutti e da tutti verremo respinti). Quello che ci avrebbe ispirati di più, anche vista la fitta coda all’esterno, è Tony. Ci erano stati consigliati anche l’elegante Terra Alta (spendendo almeno 40 € si ha diritto all’ingresso gratuito al parco) ed il ristorante Vale Das Furnas del camping park.
Rimanendo a bocca asciutta ci accontentiamo di mangiare del Bolo Levedo acquistato presso il famoso forno Rosa de Quental e delle ottime pannocchie cotte nell’acqua sulfurea presso le bancarelle accanto al parcheggio Caldeiras Vulcanicas. Qui è possibile osservare diverse sorgenti di acqua calda sulfurea e bere direttamente l’acqua termale. Ognuna ha caratteristiche e proprietà curative diverse (il sapore è sulfureo, con un retrogusto più ferroso). Se si prova ad immergere il dito nel letto del tratto di fiume che scorre vicino alle fontanelle, la sabbia inizialmente fredda, diventa bollente dopo pochi centimetri!
Decidiamo di non fermarci al parco di Terra Nostra (seppur ci fosse stato consigliato) e nemmeno alle pozze di fango vicino al lago (3 € per l’ingresso all’area solo per queste ultime).
Torniamo a Punta Delgada. Passaggio da Agua Pau per la torta all’ananas (che si rivela deludente, anche perché dolcissima) e poi alla piantagione di Ananas Santo Antonio. Qui, con un breve video in inglese, ci spiegano il ciclo produttivo. È necessario oltre 1 anno per coltivare un singolo frutto! Visitiamo le serre dove è possibile vedere i vari livelli di maturazione delle piante e toccare “con mano” l’umidità e il calore dell’ambiente in cui questi frutti crescono. Acquistiamo due ananas: 9 € cadauno, ma sono davvero squisiti.
Facciamo una passeggiata per il centro storico di Punta Delgada.
Entriamo nel più bel negozio di pesce in lattina mai visto (una catena), il Comur… dove le latte di sardine sono un lusso (arrivano a costare fino a 25 € l’una).
Visitiamo il giardino botanico e facciamo rientro al Vista do Norte. Cena in cucina.
Martedì 6 settembre
Sveglia all’alba (4:30!) per prendere il volo Azzorre Airlines delle 7:00-7:55 per Pico.
Lasciamo la macchina al noleggio (si sono dimostrati puntali ed efficienti) e con il loro shuttle, veniamo accompagnati all’aeroporto.
All’arrivo a Pico viene a prenderci, Elfi una ragazza francese della Pico Adventure. Dall’Italia avevamo prenotato con loro tramite il loro CEO, Frank Wirth (frank@pico-sport.com), il whale watching (adulti 69 € ciascuno, bambini 45 € ciascuno), il noleggio dell’auto (altrimenti sarebbe stato impossibile trovarne una direttamente con le compagnie, apparentemente il parco macchine era completamente esaurito in tutte le compagnie, anche locali che ho contattato) che l’alloggio in un ampio monolocale con bagno e cucina.
Elfi ci accompagna al porto di Maddalena, dove, dopo un rapido briefing, partiamo alle 9 per il whale watching a bordo di un gommone Zodiac (a nostro avviso più divertente… abbiamo parecchio insistito affinché il tour si facesse in Zodiac anziché in catamarano come sarebbe stato previsto per quel giorno dato che l’oceano era un po’ agitato).
Siamo fortunati, nonostante la stagione non sia perfetta per l’avvistamento delle balene, riusciamo a vedere un primo gruppo con 6 capodogli e un secondo con altri due. Successivamente avvistiamo anche una bellissima mobula ray, una manta (evento molto raro) che nuota placidamente intorno al gommone e una balena blu, oltre a un paio di delfini che nuotano solo per un paio di minuti vicino al nostro Zodiac.
Sarebbe stato possibile anche scegliere l’escursione del nuoto con i delfini in oceano aperto, esperienza meravigliosa, ma che abbiamo già fatto in Nuova Zelanda.
Rientriamo verso le 12:30 e Elfi ci porta con la macchina noleggiata (una Opel con più di 250000 km, decisamente vissuta ma adatta all’uso che ne avremmo dovuto fare) al nostro appartamento. Facciamo la spesa al supermercato Solmar e pranziamo con tranci di pesce, patate fritte dolci e sardine in lattina, passion fruits (maracuja qui in Portogallo).
Purtroppo il tempo inizia a peggiorare e quando torniamo alla sede della Pico Adventure per saldare il conto, veniamo sorpresi da un violento nubifragio che ci bloccherà per circa 30 minuti. Visto il maltempo decidiamo di visitare delle grotte che sono nei pressi della strada che da Madalena porta alle varie lagoa nel centro dell’isola (Furnas Do Frei Matias). Non sono minimamente segnalate e bisogna scavalcare un cancello e del filo spinato per accedervi. Soprattutto con le avverse condizioni meteo, le sconsigliamo.
Proseguiamo quindi lungo la trasversale che collega i due estremi dell’isola per vedere tutta una serie di lagoa (la Lagoa do Capitao, la Lagoa Seca, la Lagoa do Caiado). La strada è piuttosto dissestata ma assolutamente praticabile con una utilitaria come la nostra. Purtroppo il brutto tempo e la fitta nebbia ci permettono di godere solo limitatamente del panorama ma ne vale comunque la pena. Raggiungiamo Ponta do Ilha. Qui ci era stato consigliato un ottimo ristorante, ma è troppo presto per cenare… prima delle 7,30 non inizia il servizio.
Facciamo pertanto rientro a Madalena. Cena da Stones, un locale che ha aperto da pochi mesi. Servono filetti di pesce fresco (oggi tonno) o di carne di maiale con contorno di verdure, da cucinare direttamente sopra una pietra lavica bollente, che viene portata ad ogni commensale (20 € circa a piatto) oltre a dalle ottime insalate (94 € in 4). Bello il tramonto sulla costa nord, passando attraverso Ponta Negra e Cachorro.
Martedì 7 settembre
Purtroppo il tempo è pessimo. Si sta avvicinando una tempesta tropicale. Ci svegliamo presto in quanto abbiamo prenotato tre settimane fa on line la scalata al Monte Pico. Questo trekking va prenotato con largo anticipo, in quanto limitato ad un numero fisso di visitatori in tre fasce orarie (dalle 8-12, pomeridiana e notturna, per chi vuole dormire sul vulcano e raggiungere la cima all’alba). Pico Mountain Natural Reserve.
Per il solo accesso con consegna dell’apparecchio gps, sono 25 euro a persona.
Ci presentiamo alle 8 puntuali alla Mountain House, ma come immaginavamo, a causa della fitta nebbia e della pioggia, le guardie forestali, ci sconsigliano l’accesso (anche se non ce lo impediscono, di fatto). Ci dicono che ci verrà rimborsato automaticamente il prezzo delle prenotazioni, non avendo loro aperto il check-in per nessun visitatore.
Decidiamo di andare verso la costa nord (consigliamo di guardare sempre le webcam su www.spotazores.com in quanto il meteo è molto variabile, anche nell’ambito della stessa isola).
Passiamo da Santa Lucia, porticciolo sul mare molto grazioso, con un museo gratuito sul vino e sui vulcani. Da qui parte un trekking che segue le vecchie vie per il passaggio dei carri tra i vigneti. Seguiamo il percorso per circa un km.
Poi ci dirigiamo alla Central do onda do Cachorro dove i bambini si divertono tantissimo a guardare e farsi bagnare dalle onde che si infrangono sul molo. Da qui proseguiamo verso gli archi vulcanici di Cabrito. Qui ci sarebbe anche una bella piscina naturale tra le rocce, ma le onde sono davvero troppo violente e sarebbe estremamente pericoloso. Proseguiamo quindi lungo la costa e riusciamo a fare il bagno alle Piscine Santo Antonio dove sono presenti due piscine artificiali d’acqua salata ben protette e dove finalmente spunta il sole che ci permette di fare anche un po’ di snorkeling in mare. Andiamo poi a fare un secondo bagno alle piscine naturali di Poca Do Branca (dove ci sono anche 2 trampolini per i tuffi e sono ben protette dalle onde). Avremmo voluto fare un aperitivo alla Adega Acoriana, ma è chiusa per ferie (e non ha mai risposto alle mie mail, inviate tempo addietro, in cui chiedevo di prenotare un tavolo). Torniamo indietro e ci fermiamo alla Azores Wine Company per una degustazione di 4 vini (30 € più un quinto calice offerto con piccolo assaggio di formaggi tipici) in una location davvero suggestiva e con una esauriente spiegazione (solo per noi!) sulla casa vinicola. Durata circa 45 minuti… merita! Mail: enoturismo@azoreswinecompany.com, tel +351918266989 (meglio prenotare). Ottimi il Verdelho e l’Arinto de Acores. Ci sono in realtà diverse formulazioni di degustazione tra cui scegliere.
Torniamo a Madalena e facciamo una seconda degustazione presso la Cooperativa Vitivinicola da Ilha do Pico. Qui le degustazioni sono più economiche (5 vini 15 €) ma le spiegazioni sono meno esaurienti e siamo in un gruppo di almeno 10 persone. Conviene prenotare prima (noi siamo stati fortunati) e informarsi sugli orari (fissi) delle degustazioni (ultima alle 17:30). I vini comunque meritano anche qui, soprattutto il passito.
Cena sul lastrico solare del nostro appartamento, vista mare.
Giovedì 8 settembre
L’ultima isola del nostro viaggio: Terceira. Ci era stato sconsigliato di visitare 3 isole in così poco tempo. Ma i nostri viaggi sono così, con ritmi incalzanti, la sveglia presto al mattino ed il rientro la sera tardi. A viaggio concluso, non possiamo che essere soddisfatti della nostra scelta.
Atterrati all’aeroporto ci attende il taxista inviatoci dalla guesthouse che ci ospiterà (Farol Guesthouse). Il personale molto cordiale, al nostro arrivo ci offre immediatamente la colazione, varia ed abbondante.
Per soli 40 € al giorno, noleggiamo direttamente dalla guesthouse, una Toyota IQ.
Dopo la colazione, cominciamo subito la perlustrazione dell’isola, verso la costa ovest. Passiamo dal Miradouro da Pont do Quimado e al M. do Raminhoper poi dirigerci a Biscoitos, che vanta le piscine naturali più suggestive dell’isola (e col senno di poi, le più suggestive viste in tutte le isole da noi visitate).
Il tempo è bello, ma l’oceano è in burrasca, le piscine più esposte sono state transennate ed i bagnini vietano l’accesso. Sarebbe oggettivamente molto pericoloso, per il rischio di essere letteralmente sbattuti contro gli scogli. Ci dovremmo accontentare di fare il bagno in quelle più interne e riparate.
Poi nel pomeriggio andiamo a Algar do Carvao (camera magmatica, frutto delle eruzioni diverse di un vulcano) ed alla Gruta do Natal. Per l’ingresso ad entrambe si acquista un biglietto cumulativo. La Gruta do Natal è una cava, al cui interno è possibile vedere molte strutture geologiche con differenti tipi di flussi di lava e stalattiti (è aperta da aprile ad ottobre). Dal parcheggio proseguiamo a piedi per una parte del percorso verso Misterios Negros, fino appunto a veder queste formazioni rocciose scure.
Tra Algar do Carvao e la Gruta do Natal, visitiamo un’area limitrofa con delle sorgenti sulfuree (Furnas de Enxofre) ma francamente, c’è poco da vedere…
A Terceira, nella bella stagione, diverse sere la settimana, in cittadine diverse, vengono organizzati, nel corso di festeggiamenti popolari, degli eventi particolari con i tori. Non si tratta di una corrida.
Viene delimitato un tratto della strada principale della cittadina in questione. Tori, provenienti da diversi allevamenti, vengono legati al collo con una fune molto lunga e lasciati semi-liberi di correre avanti ed indietro per questo tratto. Hanno le corna protette. Tutte le abitazioni ed i locali situati lungo il percorso rinforzano i loro ingressi con delle palizzate in legno. Se il toro oltrepassa i limiti definiti, viene trattenuto da alcuni uomini (in media 5) che tirano la fune. Nel frattempo gli astanti sono liberi di infastidire il toro, rischiando però le cornate. Alcuni ragazzetti coraggiosi (?) ovviamente si cimentano in questa impresa. Troviamo posto al primo piano di un bar, per osservare questo spettacolo dall’alto ed approfittarne per assaggiare delle prelibatezze locali nel paese di Altares (consultate su internet in quali paesi dell’isola si tiene la Touradas a corda perchè variano di giorno in giorno…generalmente inizia alle 18).
Decidiamo poi di far rientro a Sao Mateus. Ci rechiamo, senza prenotazione al ristorante Beira Mar (Canada de orto n.46), consigliatoci sia dalle guide che dall’hotel (tel 295642392).
Consumiamo un’ottima zuppa di pesce in crosta di pane (5 €!) ed a seguire una grigliata mista (20 €), mente i bimbi prendono un fritto misto di calamari con patatine (12 €). Prenotate, prenotate, prenotate: siamo riusciti a mangiare per pura fortuna.
Venerdì 9 settembre
Sveglia, come al solito presto, ed abbondante e buona colazione presso la nostra guesthouse.
Dato che le condizioni meteo non sono brillanti, decidiamo di visitare la città di Angra do Heroismo, patrimonio dell’Unesco. Acquistiamo l’Angra city pass e visitiamo: Igreja da Misericordia (dove troviamo una fantastica guida che ci spiega in italiano tutta la storia della chiesa e della città), Igreja da sé, Igreja do colegio, Imperio dos 4 Cantos, il Teatro Angrense. Tappa da O forno (rua de Sao Joao 67) dove acquistiamo una serie di specialità dolciarie locali: Bolos d. Amelia, Feiticeiros, Condes de Praia, Brigadeiroes (buonissimi questi ultimi al cioccolato). Poi facciamo un trekking di irca un’ora (tagliando brutalmente sul percorso originale) a la Reserva Forestal do Monte Brasil.
Ci dirigiamo verso est, passando da Porto Novo Salgueiros, Porto Martins (altre piscine naturali molto grandi) e raggiungiamo Praia da Vitoria…francamente nulla di che. Compriamo della frutta e della verdura al Mercado Municipal e poi spesa al supermercato.
Sulla strada del ritorno passiamo dal suggestivo Miradouro do serra do Cume. Questa sera ho prenotato la cucina della Guesthouse per lo slot delle 20. In questo albergo si può disporre di una cucina attrezzatissima e si può utilizzare il barbecue sulla terrazza vista oceano.
Sabato 10 settembre
Volo TAP Terceira Airport-Lisbona 06.55-10-15. In promozione 36 € a persona.
Raggiungere il centro di Lisbona dall’aeroporto con i mezzi pubblici è molto semplice. È servita sia dalla metro che dagli autobus. Acquistiamo una card giornaliera (6.95 € sia per bambini che per adulti) alla cassa automatica della metro. Ogni card fisica, della durata di un anno, costa 0.50 cent e potrà essere ricaricata o con altre tariffe giornaliere o con biglietti singoli e non deve quindi essere buttata.
Raggiungiamo la sistemazione prenotata tramite Booking.com: Castilho Hostels and Suites 63. Una camera doppia con prima colazione per 117 € + 2 € per adulto come tassa di soggiorno
Lasciati i bagagli ci rechiamo direttamente verso il centro città. Gli alberghi a Lisbona, o meglio le camere familiari, non sono affatto economiche. Quindi, considerato che pernotteremo solo oggi ci accontentiamo di questa soluzione, che non è sicuramente di lusso, ma è comoda per i trasporti.
I bus non sono assolutamente puntuali. Gli orari segnalati su Google Maps non vengono rispettati. Dopo averlo capito, preferiremo spostarci in metropolitana.
Cominciamo la nostra visita dal centro, ed in particolare da un negozio di guanti storico, segnalato su tutte le guide, il Luvaria Ulisses. È un luogo minuscolo, che si dice venda guanti prodotti a mano, garantiti a vita. Lì vicino prendiamo uno dei famosi “ascensori” di Lisbona (elevador de Santa Justa), per vedere la città dall’alto. Saliti in cima, assaggiamo in un ristorante facente parte di una catena (ne vedremo ovunque in Lisbona) una polpetta di baccalà. La fila per accedere all’ascensore è davvero lunga e stupidamente non diamo retta a dei locali che ci suggeriscono di utilizzare un altro ascensore, ubicato all’interno di un negozio di souvenir, a pochi passi dal negozio di guanti.
Acquistiamo poi dei meravigliosi dolcetti, gli Ovos Moles, alla Casa dos Ovos Moles de Lisboa (costano circa 1 euro l’uno e sono ostie ripiene di rosso d’uovo e zucchero).
È sabato, quindi visitiamo la zona della Feira da Ladra ed individuiamo subito il ristorante dove ci recheremo per la cena, il Sal Grosso (Calcado do Forte n.22- reservas.salgrosso@gmail.com ,tel +351910137713).
In uno stand stabile della Feira de Ladra, acquistiamo una mattonella, sicuramente vecchia, ma difficilmente databile (non lo sa nemmeno la proprietaria del negozio). Alla Feira c’è davvero di tutto, dai vestiti usati, alla chincaglieria, a dei pezzi di antiquariato validi.
Ci spostiamo verso il centro passando dal miradouro das Porta do Sol per poi andare alla Cattedrale da Sè (dobbiamo attendere che termini un matrimonio). Saliamo poi sul mitico tram 28 e raggiungiamo il Chiado. Tentiamo un paragone tra chi abbia le miglior paste ripiene di crema, tipiche di Lisbona, tra la Brasileria do Chiado e la Pasteleria Benard, entrambi locali storici. Altra tappa: il Time Out, mercato alimentare al coperto, con accanto un’ampia ala di ristorazione con stand portoghesi e multietnici.
Ci dirigiamo poi verso il lungomare e raggiungiamo la Praça do Comercio, per poi spostarci a piedi, con grande lamento dei bambini, fino al Sal Grosso.
Ci eravamo messi telefonicamente in lista d’attesa per la cena al Sal Grosso, ma è fondamentale prenotare con largo anticipo, perché riusciamo a cenarvi per pura fortuna.
Il locale è minuscolo, l’équipe di cucina ed al servizio giovanissima, il cibo è ottimo. Caldamente consigliato. Mangiamo baccalà, fritture di pesce, midollo di bovino, delle ottime patate fritte e beviamo della sangria bianca. Per finire una creme brûlé al maracuja. Ci saremmo lanciati sul polipo, ma purtroppo c’è l’aglio, come in molti piatti tipici portoghesi.
Ritorniamo al Castilho Hostels and Suites 63, distrutti.
Domenica 11 settembre
Sveglia e colazione basica self-service (toast, succo, latte e cereali, bibite calde) in ostello.
Partiamo alla volta della zona di Belem con l’autobus (il viaggio dura circa 50 minuti).
Oggi utilizziamo la Lisboa Card che avevamo acquistato in aeroporto (21 € al giorno a testa) che include tutti i trasporti a Lisbona (anche, eventualmente, il viaggio in treno per Sintra), oltre a molti ingressi a Musei.
Convalidiamo la Card alla biglietteria della Torre di Belem (ingresso incluso nella Lisboa card), che merita davvero la visita.
Poi andiamo al Monastero di Jeronimo dove la coda è particolarmente lunga (ingresso incluso nella Lisboa card). All’interno della chiesa accanto al Mosteiro Jeronimos, che merita sicuramente, c’è la tomba di Vasco da Gama.
Mangiamo un panino con bistecca di maiale (la Bifana), tipicamente portoghese in un chiosco con dehor, vicino al Monumento delle Scoperte. Mentre mangiamo osserviamo le tante imbarcazioni a vela che passano davanti a noi in questa bellissima domenica mattina.
Ci rechiamo poi al Palacio National de Ajuda (ingresso incluso nella Lisboa card) e visitiamo prima il Museo do Tesouro Real e poi il palacio stesso. Un lungo (lunghissimo) viaggio in autobus ci riporta presso la nostro ostello, dove ritiriamo i bagagli lasciati nella luggage room. Da lì, in metro, raggiungiamo l’aeroporto per il volo Ryan Air su Bologna. Il volo sarebbe dovuto partire alle 20.30 ma è in ritardo di un’ora. Il terminal 2, quello dei voli Ryan è stracolmo di persone… tutte semi-accampate a terra. Il terminal 2 è collegato, in 3-5 minuti, al terminal 1, da un servizio navetta.