Azzorre d’inverno

Azzorre d'inverno, un'isola alla volta: Fajal
Scritto da: risafra
azzorre d'inverno
Partenza il: 02/03/2011
Ritorno il: 10/03/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
Con l’intento di iniziare un periodo di esplorazione di qualche anno delle isole Azzorre ho iniziato con una in particolare, forse la più famosa per alcuni aspetti. Fajal, nel gruppo centrale delle nove isole. Tale viaggio è stato anche un’ottima occasione per migliorare il mio portoghese ovvero per togliere un po’ del mio accento brasiliano nel parlare tale lingua.

Volo da Linate con biglietto online acquistato 10 giorni prima sul sito della TAP: Milano>Lisbona>Horta in andata e Horta>Tercera>Lisbona>Milano al ritorno. Prezzo di acquisto Euro 360.00. Inutile dire che con la TAP si viaggia sempre in modo piacevole e che probabilmente è la compagnia con i migliori piloti al mondo. Il prezzo poi è stato più che ottimo.

Anticipavo appunto che volevo dedicarmi al 100% all’isola di Fajal in quanto ho in previsione di visitare con il tempo anche tutte le altre. Optare per un tour di due o più isole concentrato in una settimana non fa per me… forse per qualche compagnia di tedeschi abituati a visitare le località con i minuti contati. L’alloggio l’ho recuperato scrivendo una mail alla agenzia turistica delle Azzorre che mi ha celerermente inviato un file in excel con tutte le sistemazioni dell’isola. La mia scelta è caduta su una “casa de hóspedes” (paragonabile ai nostri affittacamere) nel centro di Horta. Una camera doppia ad uso singolo con una spettacolare vista sul porto, nel centro cittadino mi è costata giornalmente Euro 15.00. A mia disposizione, oltre ad un impeccabile servizio di pulizia (lo dico da lavoratore nel settore turistico), bagno privato, cucina comune con vivande per la prima colazione, 3 lavabiancheria e stenditoi, e connessione wireless gratuita. Per questa cifra, in Italia, forse forse si rimedia un letto in una camera da 8 persone in un ostello. Ulteriore spesa necessaria, qualora si decida di permanere sull’isola per più di un giorno, è l’affitto di uno scooter pagato da sottoscritto 15 Euro al giorno. Appunto che i prezzi da me sostenuti sono sicuramente ottimi anche grazie alla bassa stagione. In alta stagione un sensibile aumento è sicuramente inevitabile.

Horta, il capoluogo dell’isola di Fajal, è una cittadina meravigliosa e curatissima. Pulita ed ordinata oltremodo. Svizzera! Coperta nella sua interezza, come gli altri pesi dell’isola, da una rete wireless gratuitamente offerta dal comune. Chi ha visitato Madeira potrà fare un velocissimo paragone con la città di Funchal. Scendere dalle ripide vie del centro per passeggiare lungo la marina è quasi un obbligo quotidiano: ci si mescola tra la gente locale, si sorseggia una birra, e si chiacchera con qualcuno. La città è dotata di tutto, dal grande supermercato al piccolo negozio di tessuti. Dal bar alla moda alla vecchia Pastelaria foderata di azulejos. Consiglio vivamente, a coloro che Portogallo e Brasile non hanno mai visto, di dedicare due o tre momenti della propria giornata al sorseggio dell’ottimo caffé espresso. Rientrati in Italia rimpiangerete lo stesso anche difronte alle migliori marche. Il caffé portoghese, solitamente un espresso leggermente lungo e meno liquoroso del nostro, viene servito con l’immancabile cucchiaino di cannella ed una abbondante bustina di zucchero. “Café” o “Cafesino”, per ordinarlo. Se lo accoppiate con un “pastel” (piccolo dolcetto a base di crema di uova) rischiate di abbandonarvi ai sensi… Tornando ad Horta, meritano una visita il locale museo nonché tutte le strutture cristiane quale chiese e conventi. Ciò che fa famosa l’isola di Fajal nel mondo è sicuramente il “Café Sport da Peter” e la Marina interamente coperta da murales dipinti dai vari equipaggi che scalano nell’isola con le loro imbarcazioni. Entrare da Peter è una esperienza indimenticabile: un legnoso locale affacciato sul mare foderato di bandierine di tutte le nazioni del mondo, da messaggi lasciati da marinai e da antiche mappe. Da Peter si può bere un caffé, ordinare una birra o mangiare (costo medio di un ottimo ed abbondante pasto Euro 6/8 a persona). E’ un poò il punto nevralgico della città assieme al “Café International” (locale sulla marina dove in stagione suonano il fado). Per dare qualche prezzo, ovunque la birra la si paga 1 Euro, una lattina di cola 1 Euro, il caffé 60 centesimi, un dolcetto dai 20 ai 60 centesimi. Nei ristoranti locali solitamente non si viene serviti al tavolo bensì ci si serve da soli da un apposito buffet: un pasto medio, compreso dolce, caffé e bere si aggira attorno ai 12 Euro. La qualità del cibo è sempre ottima ed ovunque troverete sempre pollo o baccalà. Ad Horta esiste anche un’ottimo self-service il cui costo è proporzionale al peso del piatto: pratico ed economico. L’agenzia turistica locale, a chi ne abbisogna, offre ottimi consigli. Chiedere sempre tutto perché i portoghesi sono parchi di parole se non li si sollecita. Esiste anche una pizzeria d’asporto in centro: la pizza è a pasta alta e di qualità discreta (teniamo conto che non siamo a Napoli); una margherita media attorno ai 4 Euro. Da visitare poi attorno ad Horta il Monte da Guia, vicino alla città e con uno spettacolare panorama. Sulla strada il museo delle baleniere. Lo si riconosce dalla piccola chiesetta bianca alla sua sommità. A piedi è una passeggiata di un’ora abbondante. Scendere poi a Porto Pin, l’unica spiaggia degna di essere chiamata tale dell’intera isola per passare magari qualche ora a crogiolarsi al sole. Attorno ad Horta, nella parte alta retrostante alla città, vi sono numerosi “miraduros” (punti panoramici) da cui scattare splendide foto. Sono segnalati ovunque quindi è abbastanza facile trovarli.

Nei giorni seguenti ci si può dedicare alla visita di Flamengos – unico paese interno all’isola – che in realtà rimane abbastanza anonimo se non quasi privo d’interesse. Flamengos lo si attraverserà comunque spesso perché molti percorsi naturalistici e panoramici cominciano da lì. Immancabile sarà la salita al vulcano. Ci si può arrivare comodamente in auto (unica cosa riprovevole che ho incontrato a Fajal è proprio il fatto che in macchina si arriva ovunque) oppure optare per un percorso a piedi tra i campi tappezzati di ortensie e pascolati da centinaia di mucche. Al vulcano ci si va per fare il giro della caldera: sono 8 Km di periplo effettuabili in 2 ore e mezza a passo più che lento oppure in 1 ora e mezzo a passo veloce (testato personalmente). Se la giornata è bella l’escursione risulterà meravigliosa paesaggisticamente parlando. All’interno del cratere è proibito scendere. Si può divagare dal percorso per altri sentieri verso la metà del giro. Questa parte dell’isola, assiene a quella ovest è quella più ricca di percorsi naturalistici. Dall’antico vulcano si passa a visitare quello nuovo a “Ponta dos capelinhos” nell’estremo ovest dell’isola. Anche qua ci si può arrivare in auto da sia da Capelo che da Faja. Qui si visitano 4 km quadrati di isola nuova creatisi durante un’eruzione a fine degli anni 50. Il paesaggio è quasi lunare ed una visita al museo – modernissimo ma quasi invisibile – è sempre d’obbligo. Nelle vicinanze si può scendere a delle piscine naturali per rinfrescarsi. Nella vicina Capelo vi è sulla strada un negozio di artigianato locale con splendide fotografie dell’eruzione ed innumerevoli prodotti locali. Un pomeriggio poi lo si potrà dedicare poi alla visita di “Castelo Branco”, antico promontorio vulcanico, nella parte sud dell’isola. E’ un punto speciale di riproduzione dell’avifauna. Salire sul promontorio è consigliabile a chi non soffre di vertigini e, soprattutto, farlo durante un giorno poco ventoso. La parte iniziale del sentiero infatti, è estremanente ripida oltreché posta tra due profondi precipizi. Attorno a Capelo esistono un’infinità di sentieri – sempre segnalati – dove ci si può sbizzarrire tra camminate in campi di ortensie, salite a vulcani spenti, visite alle levadas. Tutti bellissimi, tutti interessanti per chi ama il genere. Bastano solo delle buone scarpe da ginnastica. La parte nord dell’isola – meno abitata ed un po’più rurale – può essere visitata con calma. Tra fari abbandonati e piccoli bar/ristoranti locali, tra foreste di cedri e verdissimi prati.

Tutti i sentieri e le escursioni possono essere reperiti presso l’ufficio turistico locale di Horta. E’ vero che Fajal può essere visitata in 2/3 giorni ma per chi come me ama lasciarsi portare dai piedi, nemmeno una decina di giorni sono necessari. Ci sono 4 distributori di benzina sull’isola: due ad Horta uno vicino all’areoporto, ed uno a Salao. Nessun problema quindi per chi si muove in auto o in moto. A chi volesse poi in giornata fare un salto sulla vicina isola di Pico c’è un servizio di traghetto (due volte al giorno in bassa stagione, di più in alta) con costo di Euro 3,40 a tratta. I bambini viaggiano gratis. … ma di Pico parlerò l’anno prossimo.

Cose essenziali da portarsi: una giacca antivento/pioggia perché, soprattutto nel periodo invernale, il tempo cambia repentinamente. Non aspettatevi pioggie di ore o giorni… solitamente tutto si risolve in 15 minuti. Nel periodo invernale, se non nei due grandi hotel dell’isola, c’è da ricordare che molte pensioni/case di accoglienza non c’è il riscaldamento: una maglia o un pigiama pesante può essere utile. Un portamonete: molti prezzi non sono arrotondati sicché vi ritroverete spesso con le tasche piene di monete date di resto. Il bagno nell’oceano, se non a Porto Pim o nelle piscine naturali tra Capelo ed Horta è sconsigliabile per la forte risacca e corrente presente attorno alle isole. In stagione turistica (da maggio a settembre) Fajal è la patria delle uscite in barca per l’osservazione dei cetacei. Una cosa che non ho fatto causa il periodo estraneo al passaggio dei cetacei ma che va sicuramente provata anche per la splendida organizzazione e rispetto che gli abitanti hanno di tali esseri (a Santo Domingo, qualche anno fa, ci mancava poco che quei disgraziati di dominicani montassero con la barca sulla schiena della povera balena… ecco, qui non succede).

Una curiosità: non sono appasionato di gioco ma consiglio di comperare qualche “Gratta e Vinci” locale al costo di 1 o 2 Euro (chiedete una “lotaria istantanea”). Qui, come nel resto del Portogallo le lotterie statali devolgono interamente i proventi ad associazioni benefiche. Se si perde quindi, si fa del bene comunque. Mangiate lo squisito merluzzo cotto in mille modi diversi, o il pollo sempre saporitissimo. Abbandonatevi alla squisitezza dei dolci locali profumanti di cannella e formaggio. Comperate della cotognata che solo i portoghesi sanno come realmente si fa. Ed acquistate un paio di pacchetti di caffé. Andate nel negozio accanto al bar di Peter per qualche souvenir “marchiato”. I portoghesi non parlano molto ma se avrete necessità si prodigheranno per voi in mille modi. Tenete letto il giornale locale che vi informerà su eventuali feste o partite di calcio locali. Infine, abbiate fiducia dei piloti SATA/TAP: anche se il tempo sarà orribile vi porteranno a destinazione comunque. Molti piloti della SATA (compagnia delle Azzorre) hanno infatti brevetti speciali conseguiti proprio per la complessità che gli atterraggi su alcune isole richiedono.

Buon viaggio.



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