Azzorre a tutto trekking!

Arcipelago vulcanico al centro dell'Oceano Atlantico
Scritto da: Chiaretta d.S.
azzorre a tutto trekking!
Partenza il: 07/08/2009
Ritorno il: 17/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Pass(t)eggiando per le Azzorre Quando lui mi disse :” Chiaretta potremmo andare nelle Azzorre quest’estate” io, manifestando “sincero” entusiasmo, risposi di si ed in cuor mio pensavo: ”ma dove saranno mai queste Azzorre????”.

L’arcipelago delle Azzorre è un magnifico paradiso naturale formato da 9 isole vulcaniche al centro dell’Oceano Atlantico, sono parte della Repubblica del Portogallo e si chiamano: Sao Miguel, Terceira, Santa Maria, Pico, Faial, Sao Jorge, Graziosa, Flores e Corvo.

Avendo deciso per un viaggio di soli 10 giorni e non troppo movimentato, abbiamo scelto di visitare il nucleo centrale dell’arcipelago: Pico, Faial, Sao Jorge (poi cancellata dal nostro itinerario) e Terceira. Queste isole, tra loro molto vicine, sono ben collegate da numerosi ed economici aliscafi e traghetti; si va dai 3.40 euro per la tratta Pico/ Horta ai quasi 50 euro per la tratta Horta/ Terceira, la più lunga (www.Atlanticoline.Pt e www.Transmacor.Pt ). Per raggiungere le isole più distanti ci si può avvalere dei voli interni (sata air acores, www.Sata.Pt).

Le Azzorre sono conosciute come il paradiso del trekking, anche per questo le abbiamo scelte. La gente del posto tuttavia non è molto informata sul punto … Per non trascorrere ore in auto alla disperata ricerca di un sentiero consiglio di consultare prima il sito www.Trails-azores.Com, che indica tutti i “caminhos” delle Azzorre … La svolta della nostra vacanza!!! Siamo partiti il 7 Agosto con un volo Tap (www.Flytap.Com) da Roma, con scalo a Lisbona e destinazione Horta, il comune principale dell’isola di Faial. Come necessario, già dall’Italia avevo affittato un auto per ogni isola (ecco i siti di alcune agenzie di rental car: www.Autoturisticafaialense.Com;www.Ilhaverde.Com; www.Ilha3.Com), cosicché, non appena atterrati ad Horta, abbiamo potuto dirigergi alla deliziosa “casa rural” presso la quale abbiamo alloggiato le prime due notti.

La “casa di capitao” (www.Casadocapitao.Pt) si trova in Cedros, circa tre quarti d’ora dall’aeroporto e mezz’ora da Horta. Sono distante normali per le Azzorre ma guidare in queste isole è davvero piacevole. I bordi delle strade sono ornati da enormi, rigogliosi, elegantissimi cespugli di ortensie sulle note prevalentemente del blu e del lilla, ma ve ne sono anche di bianche, gialle e rosa antico … Il traffico è ovviamente inesistente! La Casa do capitao, come tutti gli agriturismi locali, è un po’ cara (80 euro a notte) e le stanze al piano terra sono piuttosto umide (al meno la nostra lo era!). Questi difetti sono ampliamente compensati dall’eleganza del posto, dalla deliziosa ed abbondate prima colazione che ci è stata offerta ma soprattutto dall’impeccabile accoglienza del cordialissimo e disponibile padrone di casa, Giorgio – una guida turistica di Lisbona, che tra l’altro parla anche l’italiano.

Quella sera sul lungomare di Horta, in occasione della serata conclusiva della “Semana do mar” (dedicata esclusivamente agli sport nautici) abbiamo trovato bancarelle, ristoranti di carne e pesce appositamente allestiti e la banda del Paese e – last but not least – abbiamo fatto la conoscenza del saporitissimo queijo des acores! Immediata la visita al famoso Café Sport, o Peter’s, come è meglio conosciuto… Un tempo la prima tappa di tutti coloro che affrontavano viaggi transatlantici. Gli anni ed il progresso non ne hanno oscurato il fascino … Anzi.

Imperdibile la piacevolissima birretta serale da Peter’s guardando le barche che rientrano nel porto! 8 Agosto. Visita e suggestiva passeggiata sul Vulcano dos Capelinhos che ha cominciato a manifestare la sua attività nel 1957/58, creando una nuova parte dell’isola.

Siamo saliti per un sentiero non segnalato ma ben visibile sulla cima della montagna a picco sul mare e siamo riscesci … Uno spettacolo incredibile. Merita di essere visto anche il museo dedicato al vulcano, costruito all’interno del faro parzialmente distrutto dall’eruzione.

La passeggiata dura solo un’oretta circa ma la salita stanca e quindi … Pennichella su una calda spiaggia vulcanica nei paraggi! Dopo l’immancabile aperitivo con birretta al Peter’s siamo andati, su consiglio del prezioso Giorgio, a cena a “el Cagarro”, alla Praia do Almoxarife. Ottimo ristorante di pesce … Mai mangiato prima dei gamberetti così carnosi!!! 9 Agosto. Sveglia presto per raggiungere in nave l’isola di Terceira. Le cinque ore di viaggio previste si sono sfortunatamente raddoppiate, ma non è stato così terribile come ci si potrebbe immaginare. L’atlantico è calmo e sulla barca tirava una piacevole brezza oceanica.

Sbarcati ad Hangra do Heroismo, il comune principale di Terceira, alle 19.00 circa eravamo certo un po’ stanchi e nervosi. È bastata la vista del solo ingresso della pousada Sao Sebastiao, che ci avrebbe ospitati per le tre successive notti, a ridarci energia e buon umore. Le pousadas sono i tipici alberghi portoghesi, ce ne sono solo 42 in tutto il Portogallo, costruiti in edifici antichi (monasteri, fortezze) di proprietà dello Stato. Ciascuna si distingue per determinate peculiarità, tutte (al meno quelle delle Azzorre che noi abbiamo visitato) spiccano in eleganza, cura del dettaglio, ottima cucina, estrema gentilezza e perizia del personale (www.Pousadas.It). Rispetto alle case rurali non possono considerasi neanche troppo care.

Per cena, inesperti ed affamati, ci siamo fermati all’hotel Beira Mar, sul lungo mare di Hangra. Certamente molto romantico, che non guasta (!), ma caro e dalla cucina non eccellente.

10 Agosto. Nel cercare dei sentieri abbiamo potuto apprezzare il panorama, fare una sosta al laghetto di Mata Serreta, visitare la Gruta do natal e soprattutto godere di un po’ di sole a bordo della bella piscina della nostra puosada. La presenza del sole non è affatto scontata alle isole Azzorre. Tendono, infatti, ad essere nuvolose ed un po’ piovose, benché di una pioggerella leggera. Sorprendente come nella stessa isola vi possa essere un lato ricoperto di nuvoloni ed un altro riscaldato dal sole. Noi siamo stati piuttosto fortunati … Oltre a godere del fresco abbiamo avuto numerosi momenti di sole caldo che ci hanno consentito di fare dei bei bagni sia in piscina che al mare – l’oceano non è poi così freddo!!! La sera, sempre su consiglio del fidato Giorgio, siamo stati a cena alla “Quinta do Martelo” (www.Quintadomartelo.Com). Questo posto merita una visita, specialmente da parte delle buone forchette come noi… !!! 11 Agosto. Santa Chiara, il mio onomastico! Finalmente scopriamo il sito del trekking e decidiamo di avventurarci per il percorso PRC3TER – Serreta. Passeggiata incantevole che sale per la montagna e scende per i pascoli, a metà cammino si incontra un laghetto che chiama una meritata sosta.

La sera siamo stati a cena al Beira Mar di San Mateus. Una grande osteria di pesce preceduta da una fama che forse supera la qualità delle sue pietanze, ma il prezzo contenutissimo e la simpatia dell’ambiente mi fanno consigliare anche questa sosta … E di ordinare i Lapas.

12 Agosto. Sveglia presto e trekking:PRC1TER – Mistérios Negros. Divertentissima la salita per un sentiero che attraversa quella che sembra una vera e propria giungla … Fango incluso! Non altrettanto piacevole la seconda parte della passeggiata, in discesa, e per questo meno faticosa, ma praticamente tutta in un pantano … Sic! Nel pomeriggio aliscafo per Pico … L’Olimpo delle Azzorre! Pico è un’enorme montagna vulcanica (2400 m circa), cinta a mezz’altezza da un anello di nuvole che ricorda il sistema di anelli di Saturno. Qui il paesaggio è parzialmente diverso dalle altre isole. I lati della montagna sono ricoperti di pietra lavica, intervallata dai vigneti locali, patrimonio Unesco. Alloggiavamo all’hotel Aledia da Fonte (www.Aldeiadafonte.Com). E’ una struttura dotata di ogni comfort: ristorante, bar, internet point, sauna, palestra, una splendita baia naturale con discesa al mare. Si trova quasi nel paesino di Lajes a circa 40 min. Dal porto di Pico (Madalena). Sarebbe perfetta se le sue stanze non fossero così terribilmente umide … E male arredate!!! Appena giunti abbiamo incontrato una delle guide che accompagno sulla Montanha do Pico che mi ha letteralmente conquistata dicendomi che il Pico può essere scalato di notte, per arrivare la mattina in cima, vedere l’alba e poi riscendere (45 euro). Abbiamo, pertanto, consumato una cena super energetica e siamo andati a fare una pennichella fino all’una di notte circa, quando un taxi ci è venuto a prendere per potarci al rifugio dal quale ha avuto inizio la passeggiata (1000m circa). Non è molto difficile ma va certamente affrontata ben attrezzati. Basta essere dotati di scarpe da trekking, una felpa ed un k.Way, tutto il resto (guanti, racchette, cappelli di lana, luci ed eventualmente altre giacche a vento) le forniscono le guide. Ovviamente tanto cibo energetico e acqua non possono mancare negli zaini di ciascuno.

Siamo partiti elle 2.00 di notte circa. Un serpentello di una dozzine di lucette che si arrampicava lento sull’interminabile montagnone, sotto una pioggia di stelle cadenti. La notte piano piano ha fatto spazio alle luci rosse dell’aurora … Per fortuna! Nell’ultimo tratto, infatti, la passeggiata si trasforma in una vera e propria scalata e la visibilità è davvero determinate! Il gioco vale la candela! Lo stretto picco della montagna sovrasta un immenso letto di nuvole dal quale piano piano sorge il sole. Quanto più sale tanto più le nuvole di dissolvono, scoprendo ad una ad una Terceira, Graziosa, Faial y Sao Jorge. Il freddo della cima è mitigato dell’energia che infondono i miracoli della natura e dai vapori del vulcano ancora vivo. 13. Agosto. La discesa è piacevole, ma non meno faticosa. Siamo arrivati al posto di partenza intorno a mezzogiorno, in hotel verso le 13.00 … Pronti per andare a letto! 14. Agosto. Sole. Pico ci ha regalato una grande giornata di sole che noi abbiamo sfruttato trascorrendo la mattinata al mare, nella baia naturale del nostro hotel. Il pomeriggio siamo stati a Lajes per l’immancabile e divertente whale watching , finito sotto un grande acquazzone… Ecco il tempo delle Azzorre! La sera abbiamo cenato lì, al porto di Lajes, al ristorantino del “Whale’ come ao Pico”; quello che sembra essere il residence più carino ed economico dell’isola (hotel.Espacotalassa.Com).

15. Agosto. Dolcemente abbiamo imboccato la strada del ritorno. Innamorati della Pousada di Terceira abbiamo deciso di trascorrere le ultime due notti presso quella di Horta, Pousada de Santa Cruz. Appena arrivati abbiamo preso possesso della nostra auto, un pick up, che sballo! Tuttavia lo abbiamo parcheggiato e poi … un bagno in piscina, passeggiatina sul lungo mare, tradizionale birretta dallo zio Peter e cena al ristorante della Pousada … 10 e lode! 16 Agosto. L’intenzione era quella di riuscire a fare il giro della caldeira (PRC4FAI – Caldera), ci avevamo provato anche il primo giorno ma eravamo stati bloccati dal maltempo. Stavolta siamo arrivati fino all’inizio del percorso, non segnalato perché in teoria ben visibile, ma un altro acquazzone ci ha costretti e desistere…Sic! La giornata è quindi passata così, ciondolando per l’isola a noi oramai molto familiare. La sera, ovviamente dopo la birretta da zio Peter, ci siamo diretti a piedi Verso Porto Pim. Una baia, naturale molto graziosa e romantica a destra del porto di Horta. Antonio Tabucchi vi ha addirittura dedicato un libro “la donna di Porto Pim”, tra le letture consigliate, tra l’altro, anche “La donna delle Azzorre” dell’Italiana Romana Petri. Una terrazza della baia ospita i tavolini della Hosteria Porto Pim. Lì, sorseggiando il vino delle Azzorre, abbiamo salutato l’arcipelago che abbiamo lasciato il giorno dopo. !7 agosto.

Chiaretta d.S.



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