Avventure in Indonesia: Borneo – Java – Bali – Nusa Penida – Komodo – Flores

Un viaggio all'avventura in Indonesia, prendendo tanti mezzi per arrivare dall'est all'ovest di una nazione ricca di cultura e una biodiversità che ti lascia di stucco.
Scritto da: Il_rosso
avventure in indonesia: borneo - java - bali - nusa penida - komodo - flores
Partenza il: 04/08/2019
Ritorno il: 27/08/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Un viaggio all’avventura in Indonesia, prendendo tanti mezzi per arrivare dall’est all’ovest di una nazione ricca di cultura e una biodiversità che ti lascia di stucco. Dai Vulcani più attivi del mondo ai fondali pieni di vita, passando da jungle, cascate spettacolari, grotte, templi, culture, spiagge nascoste, città cosmopolite e piccoli villaggi di pescatori. Un luogo unico dove il tempo sa scorrere veloce e fermarsi istantaneamente per lasciarti ammirare le bellezze che compongono questa terra meravigliosa.

1 giorno: 04.08.19

Il gran giorno è arrivato, lo aspettavamo entrambi con ansia! Ore 16.00 questa volta al check-in nessun problema, imballiamo i nostri bagagli e li salutiamo per un po’ dato che li rivedremo (si spera) direttamente a Giacarta la sera del giorno dopo… prima ora di volo si atterra a Roma con vueling, piccola sosta, cambiamo i primi soldi in RuPie (cosa di cui ci pentiremo subito dopo essere arrivati a Giacarta) e adesso inizia il primo volo serio, destinazione Doha, tutto procede perfettamente, a parte la prima dimenticanza di Cinzia, che atterrati a Doha non trova più il suo cavetto di ricarica… un po’ di nervosismo ma lo tamponiamo con una buona colazione, subito dopo si riparte, destinazione finale Giacarta.

2 giorno: 05.08.19

Siamo in volo già da qualche ora, Qatar Airways ha ottimi piatti, ma non hanno penne per scrivere…sono 5 volte che chiediamo e nessuno ci ascolta! Il volo è un po’ turbolento passiamo un’oretta a traballare, un buon film e un thé ci fanno compagnia, mancano ancora parecchie ore all’arrivo. 21.45 tocchiamo il suolo, ed inizia l’avventura! In fila per il controllo passaporti, di corsa al nastro bagagli (arrivati stavolta!) e ci dirigiamo verso l’esterno dell’aeroporto Soakarno Hatta, qui veniamo travolti dai tassinari, tutti chiedono se vogliamo un passaggio, una SIM card o qualsiasi cosa, noi per prima cosa cambiamo i soldi ad un buon tasso e poi utilizziamo per la prima volta l’app GRAB, che in pochi semplici click ci mette in contatto con un driver che con poco meno di €5 ci porterà al primo albergo. Fuso orario +5h… speriamo di abituarci subito!

3 giorno: 06.08.19

Colazione take away causa sveglia in ritardo! Il bus ci attende alle 7.00 per accompagnarci nuovamente in aeroporto e volare fino al Borneo, direzione Pangkalan Bun, cittadina che ci da il benvenuto subito prima di immergerci nella jungla! “Mr. Racusa??” Urla una vocina da lontano, ed ecco Dan che si manifesta, la nostra guida nel parco nazionale Tanjung Puting, che ci porta subito a visionare il nostro klotok “Let’s Do It”, romantico battello a due piani e giaciglio per i prossimi 2 giorni. Pranziamo attraccati al porticciolo con pesce appena pescato, riso, insalata di soia e noodles. Subito dopo si salpa verso l’interno del fiume Sungai Sekonyer, immersi nella vegetazione fittissima, per giungere fino a Camp Leakey. Arriviamo al primo feeding point, dove un grosso Orangutan fa le pose da attore! Fantastico, unico neo i troppi turisti che pian piano si accalcavano per le foto.. nel frattempo due ranger portano del cibo e di li a poco tanti oranghi femmine, con piccoli al seguito, iniziano a dondolarsi e fare capolino da ogni direzione, alcuni saltano di albero in albero proprio sopra le nostre teste! Uno spettacolo incredibile vedere questi animali (ormai in via di estinzione) nel loro habitat naturale. Torniamo al battello, quando, lungo il percorso Dan ci indicando gli alberi ed emettendo dei versi, baciandosi rumorosamente la mano, ci fa scorgere tra le fronde le famose scimmie dal nasone! Ce ne sono tante, bellissime! Ma il crepuscolo inizia a fare capolino e dobbiamo trovare un posto dove attraccare per cenare e dormire. Troviamo una piccola insenatura, ormai è buio, ceniamo con gamberi, riso e qualcosa di simile al bollito, tutto ottimo. Il tempo di qualche foto alle tantissime stelle, gli occhi si chiudono da soli, cullati dal fiume e ovattati dai rumori incessanti della jungla viva più che mai intorno a noi.

4 giorno: 07.08.19

Dormiamo meravigliosamente, il silenzio e il lento scorrere del fiume rendono l’atmosfera magica..il tempo sembra non passare mai! L’odore dei pancake caldi arriva direttamente dalla stiva, dalle mani sante della ragazza che cucina per noi tutti i giorni…pasti sempre accompagnati da deliziosa frutta del luogo. Dan ci suggerisce di prepararci perché andremo presto al primo feeding point della giornata per rivedere i nostri amici oranghi. Ed ecco che a poco a poco iniziano ad arrivare spinti dalla fame per accaparrarsi più banane possibile.. Torniamo al battello per il pranzo e nel primo pomeriggio ultima possibilità di vederli, e stavolta anche la più emozionante. Giungiamo fino al porticciolo e lungo il sentiero che porta al camp lakey ci accompagnano un orango femmina con piccolo che quasi si avvicinano senza paura e ci fanno compagnia guardandosi bene da ogni nostro movimento. Il cibo e i suoni emessi dalle guide fanno arrivare con grandi salti tra le liane tanti esemplari di orango, tra i quali si fa largo finalmente anche il maschio alfa, e al suo arrivo tutti scappano rifugiandosi sugli alberi per timore e rispetto…beh alla sua vista chiunque scapperebbe!! “Terry” si accomoda sulla sua piattaforma e con gli occhi vitrei scruta il territorio facendo attenzione che nessuno si avvicini all’ormai SUO cibo, la faccia è più larga rispetto agli altri come anche la sua gola, perché (ci spiegano) dopo i 16 anni avviene quasi una mutazione fisica che dura tutta la vita (circa cinquant’anni). A concludere lo spettacolo, arrivano a sorpresa i cinghiali per pulire le bucce lanciate ovunque, svelti mangiano tutto ciò che trovano a terra e gli oranghi (dispettosi) si divertono a farlo di proposito. Si torna in barca e si riparte stavolta in direzione opposta, lungo il fiume avvistiamo le scimmie dal naso lungo dette anche scimmie olandesi (che si trovano solo qui) e dopo aver cercato un posto dove attraccare, ormai buio ceniamo al lume di candela tra i cinguettii dei martin pescatori e i gufi che iniziano la loro veglia notturna. Il letto è pronto! Buona notte..

5 giorno: 08.08.19

Dopo qualche notte trascorsa su questi battelli, ti abitui perfettamente alla vita sulla barca.. così non riesci a svegliarti e l’umidità della notte quasi non ti da più fastidio! Facciamo con calma colazione prepariamo i bagagli e rientriamo al porticciolo di Kamai dove ad aspettarci c’è Fardi (agenzia Orangutan House Boat prenotato già dall’Italia e consigliata da alcuni forum) a cui chiediamo di aiutarci ad acquistare una SIM card (simPATI) essendo fuori dal mondo da qualche giorno.. appena inserita ping, pin, plin.. 1000000 di notifiche! Di cui UNA salta subito all’occhio.. il nostro volo era stato anticipato alle 11.00… guardiamo gli orologi.. sono le 13.00 (cala il silenzio). Subito dopo i primi attimi di panico ci attiviamo subito per andare in aeroporto a risolvere il problema. La Nam Air ci comunica che non ci saranno più voli per Semarang (la nostra meta) fino a domani, ma noi non possiamo aspettare quindi ci facciamo inserire sul primo volo disponibile… Surabaya (a SOLI 400km da Borobudur dove avremmo dovuto dormire). In più l’aereo ritarda e arriviamo a Surabaya alle 19.00, non ci sono treni, niente bus… unica soluzione per non spendere milioni di Pippi (nome usato da me per la moneta locale) è quella di affidarci ad un bus collettivo, che in sole 9 ore e rischiando la vita ad ogni sorpasso ci porta a Yogyakarta.

6 giorno: 09.08.19

Sono Le 3 del mattino cerchiamo un anima pia che ci porti da Yogyakarta a Borobudur, la troviamo con GRAB e dopo un’altra ora di auto, finalmente siamo in albergo… Ma sono le 4.30 e l’alba ci attende! Il riposo è un antica leggenda! Ci passano a prendere, e veniamo catapultati nel magico tempio di Borobudur, con 3 ore di sonno e stremati, cerchiamo di farci largo tra la folla che attende con ansia il sorgere del sole. Il luogo è magnifico, il più grande tempio Buddista del mondo, tanti stupa sono rivolti al sole, che pian piano sorge e ci regala dei colori dal rosso al porpora. Rimaniamo estasiati, ma non riusciamo più a reggerci in piedi e felici per l’impresa torniamo in hotel dove il sonno ci avvolge. Ore 13 siamo di nuovo in auto verso il Prambanan, il più grande tempio induista dell’Indonesia, ma prima altra sosta di recupero all’hotel Poeri Devata Resort, questa volta non abbiamo badato a spese (€33 di lusso), pranziamo con cibi locali e verso le 16 ci affrettiamo a raggiungere il tempio, così da poter ammirare il tramonto. Spettacolo magnifico anche questo, meno folla e un bellissimo parco a contorno. Tornati in hotel ci riposiamo per la prossima giornata.

7 giorno: 10.08.19

Sveglia relativamente presto, ci aspetta un altro volo, si torna a Surabaya, oggi giornata di trasferimenti, colazione e via con GRAB in aeroporto, check-in e prima notizia negativa della giornata (speriamo l’ultima) l’aereo porta 3 ore di ritardo, va bene aspettiamo, l’aeroporto di Jogja è piccolino anche se internazionale, le poltrone però sono comode, finalmente si vola, arriviamo a Surabaya (ormai nostra meta preferita) e li ci attende il nostro driver mr. Hadi, che ci porterà in giro 4 giorni per tutto l’est di Java. Oggi però la

Meta è lontana, quindi altre 6 ore di auto con guida spericolata verso Tumpak Sewu, le strade dopo un po’ diventano piene di curve e si sale verso le colline, piene di palme, banani, risaie e paesini pieni di gente che ci saluta, arrivati a destinazione dormiremo in un homestay prima di vedere le cascate più spettacolari dell’Indonesia all’alba del giorno seguente, ceniamo con il solito riso, uova, pollo e frutti locali, due chiacchiere con Hadi e a letto di corsa, peccato che ci sia una festa musulmana in cui enormi piramidi di casse emettono preghiere a volume insopportabile, ma la stanchezza è tanta e dormiamo lo stesso.

8 giorno: 11.08.19

Sveglia prestissimo 4.50 sistemiamo gli zaini per non farli bagnare troppo e iniziamo il trekking giù verso le cascate di tumpak sewu, i primi 10 minuti di cammino sono facilissimi e portano al primo punto panoramico, qui ci fermiamo e ammiriamo la gloria di queste cascate! Imponenti, spettacolari, magnifiche, più di trenta cascate si gettano contemporaneamente nella gola a forma di semicerchio con spruzzi e vegetazione rigogliosa. Facciamo volare il drone e lo spettacolo è incredibile, dall’alto la cascata insieme al fiume assume la forma dell’albero della vita, in più le luci dell’alba fanno dissolvere le poche nuvole e davanti a noi in lontananza anche un vulcano con la sua caratteristica forma conica. Cosa dire.. “scendiamo!” Ecco adesso viene il difficile, il sentiero scompare per cedere il posto a delle scalette e ponticelli in bambù bagnati, scivolosissimi e ripidissimi. Il turismo di massa qui ancora non è arrivato, quindi ci prendiamo tutto il tempo per non rischiare di farci male, la discesa è impegnativa, i piedi sono costantemente immersi tra le rapide, ci si tiene con delle cordicelle e il fango ci fa scivolare, ma ne vale veramente la pena, attraversiamo l’ultimo ponticello e dopo una piccola strettoia, entriamo nella conca. “WoW” l’unica cosa che esce dalle nostre bocche, in pochi minuti ci bagniamo tutti, ma chissenefrega! L’acqua non è fredda, anzi è piacevole, cerchiamo dei punti panoramici per fare delle foto e guardiamo tutta la maestosità che offre la visione da giù di questa cascata. Dopo un oretta iniziamo a ritornare, ma per completare il giro, vanno viste a anche le Goa Tetes delle formazioni rocciose di colore arancio, in cui le cascate hanno formato delle grotte e dei laghetti limpidissimi. l’acqua stavolta sale sopra le ginocchia, ma non ci facciamo scoraggiare, mettiamo tutta l’attrezzatura all’asciutto e continuiamo il percorso che ci porterà all’uscita, dopo un ultima rampa di scale che ci dà il colpo di grazia, siamo di nuovo all’homestay alle 11.30 fradici, ma con gli occhi pieni di felicità! Cerchiamo di asciugare i vestiti (non ci riusciamo), facciamo una doccia rigenerante, Colazione/Pranzo e si riparte in auto verso la prossima tappa Malang. Un centro abitato dove per recuperare alcuni quartieri hanno dipinto ogni casa con dei colori diversi, adesso infatti è chiamato rainbow village si paga un biglietto d’ingresso irrisorio (3000 IDR circa 0,20 centesimi) e all’interno c’è musica, negozietti di tutti i tipi, street food, galline, capre e gente che si fotografa nelle pose più disparate. Ad un certo punto però l’attrazione principale siamo diventati NOI! Tutti si volevano fare delle foto con noi, selfie, sorrisi, “hello” ci siamo sentiti delle star famose, senza un motivo valido, Sandra e Raimondo Vianello de noatri, manco la Maionchi ha così successo… e così dopo aver mangiato qualche schifezza locale e aver fatto qualche foto, il nostro viaggio continua verso il vulcano Bromo. Infiniti rischi dopo… affittiamo tenda, fornello da campo, facciamo un pó di spesa per strada e ci dirigiamo baldanzosi verso il viewpoint dove dormiremo in tenda per vedere l’alba sui vulcani della zona… peccato che la salita sia molto ripida, il nostro driver non ha alcuna voglia di aiutarci a salire e noi carichi come i muli arriviamo stremati… e ancora dobbiamo montare tenda e cucinare… perfetto! Ormai è buio pesto, nessuna luce ci accompagna tranne quella della luna e del fuocherello acceso per riscaldare la cena. Sistemiamo la macchina fotografica per qualche foto, ci accomodiamo nei nostri sacchi a pelo con sopra un tetto di stelle… bellissimo direte voi… ma Cinzia non è della stessa opinione, stavolta ha ragione al 100%… la tenda dopo qualche folata di vento va letteralmente in frantumi… la temperatura scende a 9 gradi, non abbiamo materassini, i nostri zaini sono scomodissimi come cuscini e una fumata bianca di uno dei vulcani viene accompagnata da una breve ma intensa scossa di terremoto. Dato che non vogliamo attivare l’assicurazione per riportare le salme in Italia, svegli e morti di freddo aggiustiamo la tenda alla bellemeglio e proviamo comunque a riposare gli occhi dato che alle 4.00 c’è la sveglia per vedere l’alba.

9 giorno: 12.09.19

Ore 3:00 risate, chiacchiere, musica…altro che 4:00, la nostra sveglia sono stati un gruppo di ragazzi (provenienza non definita) che saliti prestissimo al Seruni viewpoint, si sono seduti accanto alla nostra tenda per vedere l’alba. Così, sfiniti e senza mai avere dormito decidiamo di smontare tutto in previsione dell’arrivo di tutti i turisti, e non facciamo in tempo a farlo per posizionarci in prima fila (dopo la nottata ce lo meritavamo) che un fiume di persone si sono teletrasportate! Mentre il sole sorge ad est, davanti a noi la luce illumina il monte bromo e i suoi crateri da cui escono costanti nuvolette di fumo. La nostra posizione era così “privilegiata” che diventa sempre più faticoso tenerla, i giapponesi attaccano da ogni punto pur di faLe una foto, e noi facciamo i turni per salvaguardare la macchina fotografica! Solo alle 6:00 l’alba diventa dì e lasciamo un panorama mozzafiato alle nostre spalle, scendiamo al parcheggio dove ci aspetta Hadi che, dopo una veloce colazione, ci porta con una jeep 4×4 a vedere da vicino il cratere del monte bromo. Da lì attraversando un mare di sabbia e scalini ripidissimi arriviamo sul bordo del cratere dal cui interno fuoriesce costante fumo e qui ci dicono che sole 2 settimane fa c’è stata un’eruzione…quindi con “tutta calma” facciamo un veloce giro e torniamo in jeep! Ritrovarti a così poca distanza dal cratere di un vulcano attivo non è proprio piacevole, mette un po’ di inquietudine..una sottile passerella lo costeggia e tu passeggi evitando di finire di sotto…Cinzia ovviamente in ansia e io provvedo a tranquillizzarla nel migliore dei modi…facendo più foto possibili con annesso volo del drone (veloce per batteria scarica!). Dopo la nottataccia, Hadi ci comunica che andremo in hotel a Bondowoso, invece che in homestay, per riprenderci dalla fatica e dal sonno, dove sveniamo dopo un tuffo in piscina. Qui ceniamo con del buon pesce locale Gurami in BBQ, Sati ayam (spiedini tipici di carne serviti con una salsina molto buona) e noodles con verdure e gamberi, accompagnati da una birretta e un succo di frutta..tutto per soli €13..un affare!!

Un letto finalmente ci aspetta, ma non illudiamoci..solo per poco..alle 23:00 viene a riprenderci il driver per andare a Ijen, una miniera di zolfo in piena attività.

10 giorno: 13.08.19

Ci addormentiamo in macchina (il bello dei tour è proprio questo, puoi viaggiare nella notte e continuare a dormire) e veniamo svegliati da Hadi che ci spiega come funziona: Ijen è un vulcano attivo al cui interno c’è un lago acido e una miniera di zolfo che sprigiona un gas tossico. Ci consiglia di evitare di affittare la maschera antigas, basta mettere una bandana bagnata che copra bocca e naso per mitigare gli effetti del gas e di stare pochi minuti nella zona della miniera. Iniziamo il trekking e la salita si fa subito ardua, dopo 1 ora e mezza finalmente arriviamo sulla cresta del vulcano e da lì parte il trail verso la gola dove potremo ammirare un fenomeno naturale molto particolare i fuochi blu, si scende arrampicandosi tra le rocce vulcaniche, inizia a sentirsi molto forte l’odore di zolfo e iniziamo a mettere le bandane, dopo altri 40 minuti siamo alla base e il gas tossico diventa quasi insopportabile quando il vento lo spinge verso di noi, i polmoni bruciano e non si riesce quasi a respirare, tra una fumata e l’altra scorgiamo il blu cobalto dei fuochi, non si vede molto, quindi dopo qualche foto, decidiamo di risalire velocemente, perché ormai l’aria è irrespirabile e inizia a girarci la testa, durante la risalita vediamo i minatori che lavorano alla miniera invasa dai gas tossici, ci chiediamo come facciano a lavorare lì per poche rupie, ogni carico pesa circa 30 kg e devono trasportarlo a spalla su dei secchi intrecciati di palma, uno sforzo assurdo! Ma li vediamo sorridere e cantare lo stesso mentre saliamo con loro. Troviamo un bel punto dove vedere l’alba, e ci godiamo il sole che sorge e ci mostra il colore verde del lago che contrasta con il giallo dello zolfo… inizia a fare freschetto anche perché tira un gran vento, quindi iniziamo la lunga discesa verso la macchina. Sono ormai le 10 di mattina e si riparte verso il traghetto che ci porterà a Bali. Dopo qualche ora siamo al porto di Ketapang, compriamo i biglietti, salutiamo Hadi e ci imbarchiamo, in 40 minuti siamo già a terra e invasi dai soliti tassisti cerchiamo un bus che in 4/5 ore ci porterà a Denpasaar, da cui con un driver GoJek arriviamo a Ubud, dove abbiamo prenotato un homestay in mezzo alle risaie un po’ più distante dal centro.

11 giorno: 14.08.19

L’homestay è una sorta di paradiso, attorno a noi la pace e le risaie con i lavoratori così silenziosi che quasi non si sentono! Dopo tanti giorni di grandi spostamenti, la tregua ce la godiamo quasi al massimo.. consapevoli di dover ancora vedere dei luoghi incredibili! Colazione, questa volta americana e poi cerchiamo di affittare un motorino che ci servirà per muoverci a Bali..perdiamo anche qualche minuto a ricaricare la scheda internet online (è difficilissimo capirci qualcosa, infatti ancora non abbiamo capito la differenza tra internet e internet lokal) senza la quale diventa tutto più complesso, non ci sono segnaletiche e non parlano tutti l’inglese! Una volta pronti e guardandoci intorno ci rendiamo conto che Ubud è un centro super turistico..negozi ovunque e locali, tanti.. unica cosa culturalmente degna di nota è il palazzo reale e la foresta delle scimmie, che sarà la nostra prima meta Balinese. Appena entrati tantissimi turisti e già questa cosa non ci gusta tantissimo, facendo poi qualche giro diventa divertente vedere le tante scimmie che giocano fra di loro, si azzuffano e rubano cappelli e scarpe ai turisti! Finito il giro, ci dedichiamo ad un po’ di relax in centro per fare qualche acquisto, negozi internazionali si alternano a minimarket locali e warung, ci infiliamo in

Una stradina dove il mercato diventa strettissimo con tante bancarelle che vendono souvenir. Trattiamo allo sfinimento e riusciamo ad acquistare alcuni regali. Pranziamo velocemente con un gelato buonissimo pieno di frutta fresca e poi in sella verso le famose risaie di Tagallalang! In un ora siamo lì, l’ingresso è gratuito e puoi stare quanto vuoi, c’è la possibilità di lasciare un offerta libera per la manutenzione del luogo. Le risaie sono fantastiche, tantissimi terrazzamenti che si sviluppano dal basso verso l’alto, su cui puoi camminare liberamente, le palme si specchiano sui corsi d’acqua regalandoci uno spettacolo magnifico, ci si infanga un po’, ma al tramonto non pensi ad altro che a godertelo. Qualche bambino pesca nei fiumiciattoli, mentre gli anziani si riposano dal lavoro della giornata, sempre con il sorriso stampato sul viso. Tornando verso l’hotel, ci viene voglia di sushi! E decidiamo di provarlo, ottima scelta! Il pesce è fresco e si mangia con prezzi non troppo cari. Stanchi torniamo in hotel per la levataccia di domani.

12 giorno: 15.08.19

Ore 5:00 la sveglia inizia a rombare! Oggi trasferimento in scooter di parecchie ore, dobbiamo prepararci, la meta è la porta del paradiso Lempuyangan, ancora buio ci avventuriamo per le strade di Bali, guidare qui per noi Palermitani è come sentirsi a casa, solo si guida dal lato opposto, ma ci si abitua subito. Dopo circa 2 ore tra risaie, palme e foreste arriviamo al tempio. Già la folla è incredibile, sapevamo che era un posto molto turistico, ma non pensavamo COSÌ turistico. Per fare la famosa foto con la porta di fronte al vulcano la fila è incredibile, forse la gente ha dormito qui.. comunque ci prendiamo di coraggio e ci mettiamo in coda (siamo arrivati fin qui almeno la foto la vogliamo), nel frattempo facciamo amicizia con altri ragazzi e iniziamo a studiare le pose da fare, così da arrivare preparati.. Finalmente dopo 3 ore di fila è il nostro turno, ci scordiamo totalmente le pose e quello che viene viene! Abbandoniamo velocemente il tempio (non ne possiamo più) e ci dirigiamo verso il lago Danau Batur, dentro una caldera vulcanica. La strada dopo la prima ora diventa ripidissima, il nostro scooter fatica, ma pian piano riesce a farcela, sbagliamo strada e ci ritroviamo in salita su una trazzera sterrata, un ragazzo ci viene in soccorso e ci spiega che la strada è un altra, ci propone di farci da cicerone, e dato che il mio scooter non riesce a fare le salite, Cinzia va con lui, riusciamo così ad arrivare al viewpoint il ragazzo ci chiede qualche soldo, noi non abbiamo più soldi cambiati, quindi parte una piccola diatriba, ma riusciamo a svincolarci dandogli qualche migliaio di rupie, finalmente siamo al lago, dove piccoli villaggi in cui il tempo scorre lentamente si susseguono lungo la costa. Troviamo un bel tempio e facciamo qualche foto, qui ci mangiamo qualcosa e facciamo la conoscenza con Adele, signora di 50 anni che ne dimostra 30, che ha sposato un italiano, che ci spiega un po’ come si vive lì, conosciamo anche Wang un indonesiano induista che ci spiega la filosofia della sua religione, dopo queste interessanti chiacchierate, decidiamo di tornare verso Ubud, che dista ancora 1 ore di strada! Dopo aver fatto 5 ore di scooter, con i deretani ormai distrutti, la doccia diventa il nostro paradiso! È il momento di lasciare il nostro fido scooter e con l’occasione ceniamo con un buona Pizza Italiana (per non perdere le nostre abitudini). Buonanotte!

13 giorno: 16.08.19

Ci scordiamo di puntare la sveglia! Cosi tutto diventa un metti, prendi, sposta, sbrigati, veloce, dove andiamo! Chiamiamo un Grab che ci accompagni al porto di Sanur dove saliamo al volo su una fastboat verso Nusa Penida, una piccola isola vicino Bali, famosa per le sue scogliere e spiagge nascoste. La barca va velocissima e in 30 min siamo a destinazione, trattiamo per uno scooter e andiamo in albergo per sistemarci e prepararci al trekking di Klingking beach, una delle spiagge più belle dell’isola. Basta qualche km per renderci conto che le strade non sono delle migliori, e quindi gli spostamenti (anche successivi) non sono proprio facili e rapidi! Giungiamo al viewpoint prima della scogliera e capiamo quanto sarà impegnativo scendere fino a giù..niente scale ma dei gradoni scoscesi con a tratti delle arrampicate appoggiandosi a delle corde o a canne di bambù, fissate alla meno peggio..le facce di chi sale sono parecchio provate dalla sofferenza e questo non ci incoraggia..ma affrontiamo ugualmente questa avventura! Con qualche difficoltà dettata anche dal caldo scendiamo..solo arrivati giù alla vista di una spiaggia incantevole e la natura incontaminata ti senti ripagato delle fatiche appena compiute.. ci sediamo all’ombra degli alberi e ci godiamo lo spettacolo delle onde altissime che si infrangono sulle scogliere, non entriamo in acqua perché troppo pericoloso, tant’è che una ragazza non riusciva più a rientrare più ed è stata aiutata da alcuni ragazzi. Rimaniamo qualche ora a prendere il sole, una birretta, foto e al calar del sole risaliamo. Salire sembra essere più facile, bastano le giuste scarpe (no flip-flop) e con il fiato ormai corto raggiungiamo di nuovo il motorino, prima però gustiamo un cocco e cerchiamo un warong per cenare. Stanchi si rientra in hotel.

14 giorno: 17.08.19

04:30… questa doveva essere la sveglia.. ma vuoi la stanchezza, vuoi il tempo un po’ nuvoloso, ci ha fatto desistere dalla levataccia per vedere l’alba ad Atuh beach. Quindi con più calma e dopo un abbondante colazione ci siamo avventurati per le strade scoscese di Nusa Penida, 1 oretta e qualche errore dopo ci troviamo al viewpoint di questa splendida spiaggia, un mare dalle gradazioni dal verde al blu ci accoglie, e un arco di roccia capeggia di fronte a noi immerso nel mare. Ci accorgiamo però di avere sbagliato sponda, infatti da dove siamo noi la discesa è complicata, quindi chiediamo informazioni e riusciamo ad arrivare dall’altro lato dove una scalinata scende con più facilità alla spiaggia. Questa un po’ meno spettacolare di quella vista il giorno precedente, ma in pratica ci siamo solo noi, quindi ne approfittiamo per un bagno veloce e per prendere un po’ di sole. Non ci facciamo mancare il solito cocco, e verso ora di pranzo risaliamo per cercare un ristorantino, dato che la voglia di pesce arrostito si fa sentire. La appaghiamo abbondantemente con un pranzetto con i fiocchi e ritorniamo in hotel per il check out. Zaini in spalla ci dirigiamo al porto dove lasciamo il nostro motorino e attendiamo pazientemente la fast boat che ci riporterà a Bali. Lo sbarco stavolta è più divertente..ci fanno scendere dove l’acqua è ancora alta (quasi ai fianchi) per poi ridarci i bagagli al volo (li acchiappi o rischiano di bagnarsi!)..beh un molo mezzo traballante potevano anche costruirlo, e invece no..sarebbe stato troppo facile! Usciamo dal porto con mille tassisti che ci inseguono (come ogni volta) e troviamo un gojek che ci porta in hotel a Kuta, dove ci rilassiamo per svegliarci presto domattina.

15 giorno: 18.08.19

Sveglia e GoJek, ormai lo preferiamo al caffè e si va in aeroporto per prendere il volo che ci porterà sull’isola di Flores, precisamente a Labuan Bajo, questa volta aereo puntuale, alle 10.30 stiamo già atterrando. Usciamo dall’aeroporto e ci accorgiamo subito che i nostri cari Gojek e Grab qui non esistono.. bene mancava proprio il taxi alla lunga lista di mezzi usati e quindi senza poter trattare il prezzo ci facciamo accompagnare in hotel. Oggi ce la prendiamo comoda, 4 passi per il lungomare della piccola cittadina, tra negozietti e dive center, dove catturano la nostra attenzione dei tavolini di fianco a dei lavabi… boh, chiediamo un po’ in giro e scopriamo che la sera alcuni pescatori vendono e Grigliano il pesce pescato! Ci riproponiamo di tornarci, ma ancora è presto, dobbiamo trovare un agenzia per prenotare un tour il giorno dopo. La nostra idea per risparmiare era quella di affittare una barca e procedere con qualcuno del luogo verso Padar, ma ci rendiamo conto che la cosa è molto complessa, sia per farci capire, sia perché le barche non sembrano proprio sicure.. non ci resta altro che trattare con le agenzie, alla fine scegliamo FloresXP che sembra proporci un buon compromesso. Ok tour prenotato, aspettando il tramonto, facciamo un giro per Labuan Bajo, la cittadina ha un unica strada, non possiamo perderci, facciamo un po’ di shopping e arriviamo al pontile dove ci godiamo un bel tramonto sulle barchette all’ancora, conosciamo dei ragazzi con cui scambiamo qualche chiacchiera e ceniamo in un ristorante Italiano “La Cucina” che vi consigliamo, ottima pasta e ottima pizza! Dopo aver pagato il conto, meno di 18€ torniamo in hotel per sistemare gli zaini per domani, la sveglia come al solito é puntata alle 6…

16 giorno: 19.08.19

6.30 ci buttano giù dal letto, colazione velocissima e si va al porto per prendere la Fast Boat con cui inizia il tour. In meno di 2 orette siamo all’interno del parco nazionale di Komodo con prima tappa Padar: un isolotto dalla cui vetta si può ammirare un panorama pazzesco con l’azzurro del mare e le spiaggette bianche; a seguire Komodo e i suoi draghi: non vediamo molti varani sopratutto all’inizio, ma qualche sentiero dopo eccone 2 belli grandi distesi al sole, la guida ci dice di fare attenzione e di non avvicinarci troppo perché non sono così docili..anzi. Ne parlavamo da mesi durante la preparazione del viaggio, li abbiamo nominati mille e mille volte e finalmente li abbiamo di fronte, delle bestione di 3 metri che si crogiolano al sole, dopo aver rosicchiato qualche malcapitato cervo. Salutiamo i nostri amici draghi e si prosegue il giro passando per Pink Beach, esatto la spiaggia Rosa, il colore è dovuto ai coralli Rossi che pian piano si sgretolano, la spiaggia è piccola ma meravigliosa.. qui facciamo un bagnetto e con la maschera vediamo una bellissima tartaruga e tanti pesci colorati! Dopo un pranzetto veloce il tour prevede un altra sosta su un isolotto di sabbia stile “isola deserta” in mezzo al mare, molto bella, ma appena si riempie di turisti, scalpitiamo per andare via, anche perché il prossimo stop è al manta point! Con un po’ di fortuna potremmo vedere le famose Mante, e la fortuna è con noi! 2 mante sono proprio sotto di noi, un tuffo con le maschere e le pinne, basta andare un po’ giù di qualche metro e te le trovi di fronte che ti guardano con il loro elegante stile di nuoto, sembrano volare in acqua, uno spettacolo unico! Riusciamo a fare qualche video, ma il tempo a disposizione è finito, torniamo alla barca per l’ultimo spot, Kanawa island un isolotto stile resort dove ci rilassiamo un oretta e facciamo un po’ di snorkeling per vedere qualche bel pesce. Peccato che ormai i coralli siano danneggiati e i colori si siano persi, qui riusciamo a fare volare il drone e ripuliti dalla sabbia ci avviamo per l’ultima volta alla barca che ci riporta dopo un intera giornata al porto di Labuan Bajo. Stanchi decidiamo di cenare al porticciolo dove è bellissimo vedere delle piccole bancarelle con griglie dove puoi scegliere il tuo pesce (un tonno intero 12€…) che ti viene cucinato sul momento! Buonissimo! Facciamo una scorpacciata di red snapper e di calamari e con le pance pienissime ci avviamo al nostro hotel per una sana dormita!

17 giorno: 20.08.19

E anche stamattina la sveglia suona all’alba..prepariamo gli zaini per questa nuova avventura di 4 giorni su un veliero organizzata con un’agenzia per fare immersioni e rilassarci un po’ prima del rientro. Lasciamo l’albergo e all’uscita incontriamo una coppia di italiani che scopriamo farà lo stesso tour nostro..ottimo una buona compagnia non ci dispiace! Facciamo il check dell’attrezzatura e ci accompagnano ad una barchetta che ci porterà al primo spot prima di salire sulla barca. Rinca Island un altra isola a sud dove poter ammirare i draghi di Komodo, quest’isola è più piccola quindi è più facile incontrare questi rettili giganti, infatti ne vediamo subito 6 sdraiati al sole poi ci accompagnano addirittura ad uno dei nidi, dove una femmina fa la guardia. Incontriamo i soliti cervi, scimmie e un bufalo dopo una 50ina di minuti finiamo il nostro giro e finalmente saliamo sulla nostra JAYA, un battello in legno molto caratteristico dove facciamo conoscenza con il gruppo al completo. Rachel e Erica sono le capo gruppo, due amazzoni enormi una australiana e l’altra canadese, che ci spiegano le regole della barca e ci organizzano in gruppi per le immersioni. Dopo un rapido pranzetto, iniziamo a prepararci per il primo tuffo a Siaba Besar, che sarà più di conoscenza, io vengo inserito nel gruppo PRO… ho tre istruttori al seguito… vabè proviamo a non farci buttare fuori subito… ed ecco che ci lanciamo nel blu, Cinzia nel frattempo si lascia convincere a fare un po’ di snorkeling! Vede uno squalo, una razza e una tartaruga ed è super contenta, grazie anche al ragazzo che è sceso con lei per farle da guida. Io intanto scendo e ci appoggiamo ad un fondo sabbioso, qui tante piccole collinette fanno da sfondo, e poi di punto in bianco tartarughe enormi, coralli colorati, razze, sogliole, pesci di ogni tipo e colore! Bellissimo, finita questa prima immersione ci si rilassa un po’, chiacchiere, pennichella e poi all’imbrunire ci si preparara per l’immersione notturna, l’ultima della giornata. Risaliti ceniamo e dopo una doccia rilassante ci addormentiamo cullati dal mare e le stelle che ci guardano.

18 giorno: 21.08.19

La campana ci sveglia alle 6 il primo briefing della giornata per l’immersione a Tatawa Besar dove troveremo tanta corrente! E appena ci tuffiamo veniamo catapultati a velocità incredibile tra i reef con un respiro superiamo i primi coralli che ci sfrecciano sotto, sembra un autostrada, tantissimi pesci vanno e vengono ma noi non possiamo fare altro che vederli passare come in un grande schermo di fronte a noi, sembra quasi di volare, il peso si annulla e sotto di te I coralli scorrono! Una figata pazzesca!! Essendo la prima mia immersione in corrente, finisco l’aria molto presto e vengo spostato con un altro gruppo meno PRO, con cui vediamo altre tartarughe prima di riemergere. Wow è stato come andare sulle giostre! Tornato in barca trovo Cinzia tanto entusiasta per il suo primo giro snorkeling (con annessi muta e pinne) e super contenta racconta di avere nuotato in una sorta di acquario vedendo tanti pesci colorati e coralli, uno squaletto, tartarughe e per finire in bellezza le mante…spettacolari, da rimanere a bocca aperta..ritrovartele a pochi metri nuotare in libertà è stata un’esperienza magica!! Ci fermiamo per uno spuntino e per riprendere le forze, e non finiamo neanche il thè accompagnato da toast e uova che veniamo richiamati all’appello dalla campanella per il secondo briefing..immersione a Makassar! Questa dovrebbe essere facile.. ma stavolta tanti imprevisti, prima perdiamo la guida e interrompiamo l’immersione, poi dopo essere risaliti in barca riproviamo l’immersione e nel buttarmi dal gommone perdo la gopro con tutti i video del viaggio o almeno così credevo.. quindi perdiamo altro tempo a cercare di trovarla sul fondale ma nulla… incazzato nero continuo comunque l’immersione che si conclude con un nulla di importante da vedere… unica cosa positiva è che arrivati in barca mi dicono che la gopro era caduta prima di immergermi! Fiuuuu respirone di sollievo, dopo un po’ di relax terza immersione della giornata Golden Passage, stavolta tutto bene, anche qui belle tartarughe in corrente, e tantissimi coralli. Stanchi morti si rientra e tutti a nanna!

19 giorno: 22.08.19

6.30 la campana ci sveglia! Oggi mi aspettano 3 immersioni tra le più belle, non vedo l’ora. Colazione veloce e si parte subito con la prima The cauldron chiamata così perché si scende dentro un calderone dove diverse correnti convergono, riusciamo a vedere diverse seppie enormi e quando ci avviciniamo all’uscita del calderone una corrente fortissima “shotgun” ci spara fuori, sembra quasi di volare, dopo 5 min riusciamo ad uscire dalla corrente e qui in superficie vediamo 2,3 mante che volteggiano su di noi! Cinzia è praticamente sopra di me e sta facendo snorkeling con loro che si avvicinano tantissimo che quasi le sfiora! Esperienza bellissima! Tornati sulla barca dopo esserci spostati ecco che la campana ci avvisa per la seconda immersione Krystal Rock un pinnacolo dove i coralli a forma di tavolo sono tantissimi e di un colore verde acceso, sotto alcuni di loro degli squaletti si riposano aspettando le madri che saranno fuori a cacciare, anche qui tantissimi pesci colorati ci circondano, il mare è una tavola e la visibilità è ottima. Di nuovo sulla barca per pranzare e riposarci un po’, Cinzia prende un po’ di sole distesa sulla plancia, io aspetto le 15.30 per l’ultima immersione la più bella di tutta la crociera. Castle rock qui finalmente incontriamo gli squali! Tantissimi ne conto almeno 17 pinna bianca ed uno squalo grigio grande almeno 2,5 metri, ci volteggiano sopra quasi incuriositi dalle nostre bolle, essendo in corrente non è facilissimo restare immobili infatti ci agganciamo con gli uncini da reef. Nel frattempo un pesce Napoleone gigante fa il suo spuntino proprio accanto a me, tartarughe enormi si divertono a volteggiare nel blu e non vorremmo che l’aria finisca così presto! Ma è ora di risalire in superficie. Dove l’equipaggio ci accompagna ad una spiaggetta sull’isola di Komodo dove poter vedere il tramonto. Approfitto per fare volare il drone dopo aver chiesto il permesso alla guardia. Uno spettacolo magnifico che ci accompagna fino alla nostra cabina dove le forze ormai esaurite riescono soltanto a farci chiudere gli occhi.

20 giorno: 23.08.19

E di nuovo la campana ci sveglia alle 6:30 Per colazione e Ultima immersione di nuovo a The cauldron, dove avevamo visto varie cose, questa volta è meno interessante, forse perché l’avevamo già fatta comunque riusciamo a vedere mante, tartarughe e tantissimi pesci come sempre, qui ogni posto sembra un acquario! Tornati sulla barca ecco che l’equipaggio si attiva per aprire le vele! E vedere la barca così con tutte le vele Marroni aperte, ci fa sembrare dei pirati! Naturalmente faccio volare il drone per riprendere la barca dall’alto e riusciamo anche ad avvistare delle mante che si aggirano leggiadre nei dintorni. Sembrano salutarci dato che ormai la nostra crociera volge al termine.. salutiamo tutti e ritorniamo con i piedi per terra dopo 4 giorni di navigazione! Avvertiamo ancora il lento basculare anche dopo alcune ore, ma non ci facciamo mancare un ottimo happy hour al tramonto sulle terrazze del Bajo Taco, dove ritroviamo alcuni ragazzi della crociera, bevute un po’ di Bintang, la voglia di pizza italiana è troppo forte e dopo l’ottima esperienza di qualche giorno prima torniamo al ristorante La Cucina, dove mangiamo un ottima pizza in compagnia di un altra coppia conosciuta in nave. Dopo una breve passeggiata digestiva si torna in homestay. Dove il sonno non tarda arrivare.

21 giorno: 24.08.19

Sveglia con calma e colazione da Starbucks (è arrivato anche in queste lande desolate) il giorno prima avevamo prenotato un escursione ad una grotta spettacolare non distante da Labuan Bajo e alle 9:00 in punto ci facciamo trovare di fronte l’agenzia. Con una macchina, passando da un bellissimo mercato e da qualche scorciatoia non proprio comoda, ci portano fino ad un Villaggio di pescatori chiamato Rangko village da cui prende il nome la grotta, da qui trattiamo un passaggio su una barca locale che in poco più di 10 minuti ci porta su una spiaggetta da cui parte un sentiero che arriva fino ad una scala in legno che scende per pochi gradini dentro la grotta. Qui non troviamo quasi nessuno, siamo circondati da stalattiti e stalagmiti, ma la cosa più bella è il blu del lago salato che si trova più in basso, siamo sotto il livello del mare e stando attenti a non scivolare ci immergiamo in quel lago salatissimo che contrasta con i colori cangianti delle pareti dal verde all’azzurro lo spettacolo è magnifico, tanto che restiamo lì almeno un ora e mezza, tra tuffi e nuotate fino all’interno più profondo della grotta. Felici di questa esperienza torniamo sui nostri passi e facciamo un bel giro per i viottoli del villaggio, dove la vita scorre lenta e ci salutano tutti, mentre lavorano alle barche o si riposano con i figli. La gente è allegra ed i bambini curiosi e noi ne approfittiamo per qualche foto. Tornati in homestay ci riposiamo un po’ fino a ora di cena. Essendo l’ultimo giorno qui a Labuan andiamo di nuovo al mercato a mangiare del pesce fresco e questa volta non ci lasciamo scappare un tonno intero, una seppia enorme e un fritto di calamaretti che dividiamo con degli amici italiani. Il conto? 470.000 rupie! Circa 30 euro da dividere in 4, il pesce è incredibilmente buono e con le pance piene rientriamo e sistemiamo le valigie per il volo di domani.

22 giorno: 25.08.19

Non serve la sveglia al mattino, ci pensano le preghiere provenienti da tutti i minareti della zona a darti il buongiorno (in una lingua che ovviamente non capiremo mai!!!)…ma soprattutto cosa dicono? Non puoi che rispettare in silenzio e ascoltare, provando a non inveire contro i toni alti e le urla da forsennati a qualsiasi ora del giorno e della notte! Avendo già gli zaini pronti approfittiamo del tempo risparmiato per fare colazione con un buon cappuccino e una fetta di cake al cioccolato e arancia (abbondantemente nauseati da riso e uova). Cerchiamo poi un taxi che ci porti in aeroporto per volare verso Jakarta alle 10:45 con la compagnia Citilink, speriamo non ci facciano qualche scherzetto anche loro stavolta…inizia così il viaggio di ritorno verso casa con prima tappa nella capitale di Jawa almeno per oggi. Il volo è perfetto arriviamo in orario e con un grab arriviamo in hotel. Adesso inizia come ogni anno l’esperimento sociale! Reimmettere Cinzia, dopo quasi un mese di totale assenza da shopping, nei grandi magazzini di una capitale come Giacarta… decidiamo di partire dal più grande di tutti Il Grand Indonesia! Qui su 8 piani brand di lusso e negozi di qualsiasi tipo fanno la loro bella mostra tra un migliaio di vetrine, ma la parte più bella e confusionaria sono i due piani dedicati al cibo! Il delirio, ristoranti filippini, cinesi, italiani, australiani e di tutti i paesi del mondo, tanto che per trovare un semplice hamburger dobbiamo camminare per mezz’ora! Cinzia è in preda al panico e arrabbiata perché non trova nulla di interessante mi spinge a cercare nuove location. Google ci aiuta indicandoci Surabaya street un mercatino di souvenir vintage, dove ci rechiamo subito. Qui le cose sono totalmente diverse, i negozietti sono lungo la strada come un mercato delle pulci, i venditori contrattano al centesimo con i turisti per la merce esposta, bellissime maschere, batik d’epoca, lampade antiche e tanto altro. Qui contrattiamo per una bella marionetta che riusciamo ad acquistare. Ma Cinzia non è ancora contenta e googolando troviamo un altro grande magazzino il Mangga dua dove sembrava vendessero degli articoli meno costosi. Arrivati li però una grande delusione! In pratica è un magazzino di cineserie, quindi dopo un giro veloce tra le bancarelle ancora aperte, desistiamo e tornati in hotel dopo una doccia con acqua calda, che non vedevamo da giorni, ci lasciamo cullare dal morbido materasso, dato che domani è il giorno del rientro definitivo…

23 – 24 Giorno: 26 e 27.08.19

I voli di rientro sono fortunatamente tutti in orario da Giacarta a Doha fino a Roma, ritroviamo i nostri bagagli solo l’indomani a Palermo dove ci aspetta l’ultima dogana … da dentro l’ufficio ci vedono stremati e una voce lontana echeggia..

Signori avete qualcosa da dichiarare? Ed in coro rispondiamo: Si briscola a mazzi!

Bentornati a PALERMO…

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