Avventura tra argentina e bolivia

Il Sudamerica è una delle parti del mondo che preferiamo, per la natura, i colori, la gente. La destinazione di quest’anno è Buenos Aires, il Nord-Ovest argentino e i Salares boliviani. Arriviamo a Buenos Aires la mattina del 10 agosto dopo 11 ore di volo da Madrid. L’impatto è di una città di stile europeo, visitiamo subito l’Avenida 9...
Scritto da: supermary58
avventura tra argentina e bolivia
Partenza il: 09/08/2006
Ritorno il: 30/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Il Sudamerica è una delle parti del mondo che preferiamo, per la natura, i colori, la gente.

La destinazione di quest’anno è Buenos Aires, il Nord-Ovest argentino e i Salares boliviani.

Arriviamo a Buenos Aires la mattina del 10 agosto dopo 11 ore di volo da Madrid. L’impatto è di una città di stile europeo, visitiamo subito l’Avenida 9 de Julio, la strada più larga del mondo con al centro l’Obelisco, il Teatro Colon e ci concediamo una deliziosa colazione al Cafe’ Tortoni, luogo di ritrovo di intellettuali e artisti, che ha conservato tutto il fascino della Belle Epoque. Qui ha suonato Rubinstein, hanno cantato Josephine Baker e Carlos Gardel, hanno discusso di arte , filosofia e letteratura Pirandello e Borges.

Nel pomeriggio assistiamo in Piazza de Majo alla “manifestazione” delle madri coraggio che da 30 anni ancora sfilano in silenzio ogni giovedì alle 15.30 ricordando i loro figli desaparecidos.

E’ d’obbligo anche la visita al Museo di Evita nel quale si racconta la vita di Eva Peron:la sua infanzia, la sua carriera di attrice, l’incontro con Peron e soprattutto la sua battaglia per i più deboli fino alla sua morte avvenuta a soli 33 anni. La mattina seguente visitiamo il Teatro Colon, uno dei cinque teatri più importanti del mondo, con la sala dei concerti capace di contenere quasi 4000 persone e un’ acustica quasi perfetta, dovuta alla speciale forma a ferro di cavallo. Interessante è anche la visita nelle sale sotterranee dove centinaia di persone sono impegnate nella preparazione dei costumi, parrucche e scenografie.

Nel pomeriggio proseguiamo nell’elegante quartiere della Recoleta e nell’omonimo cimitero in cui si trova la tomba di Evita. Dopo una passeggiata nei giardini giapponesi decidiamo di visitare la Casa Museo di Carlos Gardel, l’uomo che negli anni 30 creò la canzone del tango facendola conoscere anche a Parigi e a New York. Una succulenta cena a Puerto Madero conclude la giornata.

Il colorato quartiere de La Boca ci accoglie l’indomani mattina. Intorno ad una famosa strada centrale, il Caminito, sorgono caratteristiche case basse in lamiera dipinta. E’ stato il primo luogo dove toccarono terra gli emigranti, soprattutto italiani.

Oggi, nonostante stia diventando sempre più turistico, la Boca rappresenta uno dei quartieri più fotogenici della città.

Domenica mattina ci rechiamo nel quartiere di S. Telmo dove si tiene un pittoresco mercatino delle pulci. Qui si possono trovare articoli usciti da qualche salotto decaduto e scovati in qualche soffitta mentre nel pomeriggio andiamo alla Feria de Mataderos dove assistiamo a danze popolari, gustando piatti di cucina locale. L’ultima sera a Buenos Aires la trascorriamo al Caffe Tortoni per assistere ad uno spettacolo di tango.

SISTEMAZIONI PORTAL DEL SUR HOSTEL Sig.Na Romina www.Portaldelsurba.Com Ostello in ottima posizione, pulito con personale disponibile Una camera tripla con bagno privato 108 pesos (segnalato anche dalla Lonely) Compresa prima colazione Tra i Ristoranti consigliamo il SABOT (solo a pranzo) 25 De Majo 756 (Microcentro) EL MATTERELLO ( ottimo ristorante italiano nel quartiere della BOCA) Martin Rodriguez 517 (il ristorante è un po’ fuori dalla zona turistica della Boca, ma si raggiunge a piedi in circa 15 minuti) ATTENZIONE non ostentare video o macchine fotografiche e alla sera è consigliabile andarci in taxi. SITI UTILI www.Argentinaonline.It www.Welcomeargentina.Com www.Turismo.Gov.Ar www.Ilturista.Com.Ar sito italiano gestito da Diego molto disponibile la sua e-mail per qualsiasi info. Info@turisten.Com.Ar Il nostro viaggio prosegue con un volo interno per Salta. Questa città è molto lontana dalla lussuosa, anche se un po’ decadente Buenos Aires. Visitiamo la piazza principale con la splendida Cattedrale e la vicina Chiesa di S. Francisco che illuminata si incornicia perfettamente nel cielo blu della città. Una cena a base di empanadas , bife de lomo e ottimo vino locale, concludono la serata. I giorni successivi li dedichiamo alle escursioni nella zona. Il primo giorno percorriamo la Quebrada de Toro con un’auto a noleggio, perché purtroppo il Treno delle Nuovole non è stato ancora riattivato e arriviamo a Sant’Antonio de los Cobres, piccolo villaggio alla fine della Quebrada. Proseguiamo per Salinas Grande. Durante il tragitto ci fermiamo in una comunità composta da cinque famiglie che ci accolgono con simpatia mostrandoci il loro piccolo museo, la Chiesetta, la serra e ci raccontano come si svolge la loro vita. Decidiamo quindi di fermarci per il pranzo nel loro “ristorantino” gustando i prodotti del loro orto e le immancabili empanadas. I due giorni seguenti li dedichiamo alla scoperta del Parco Nazionale di Los Cardones, di Cachi, delle Valli Calchaquies, Angastaco, Molinos e Cafayate con la sua Quebrada. Questi paesaggi forse ancora troppo poco turistici (..E per fortuna!) sono spettacolari in quanto rivelano come la natura con i suoi colori, le sue forme e le sue dimensioni riesca sempre a stupirci .La nostra successiva escursione riparte da Salta fino ad arrivare a Humahuaca. Per raggiungere S.S. De Jujuy ci sono 2 strade, la prima (n. 34) più scorrevole, la seconda la n. 9, chiamata la Ruta della Cornisa, a detta della guida Routard e giustamente non segnalata dalla Lonely, molto panoramica. Noi abbiamo scelto la seconda, curiosi di vedere i suddetti panorami. Ebbene, il consiglio che possiamo dare è di evitare di farla, in quanto si vedono solo foreste, un piccolo lago insignificante e per finire è stretta e priva di parapetti! Arrivati a S.S. De Jujuy visitiamo la bella Chiesa e ci dirigiamo verso Purmamarca, grazioso villaggio ai piedi del Cerro dei sette colori. Oltrepassiamo il Tropico del Capricorno, Tilcara, le rovine di Pucarà e infine raggiungiamo Humahuaca, cittadina alla fine della Quebrada, che ci accoglie al tramonto in un’atmosfera di altri tempi, non per caso è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità.

Impedibile è lo splendido villaggio di Iruya che visitiamo il mattino seguente affrontando 100 Km., fra andata e ritorno, di strada sterrata molto tortuosa e con forti pendenze. Dopo oltre un’ora di guida ci troviamo di fronte ad un paesino incastonato nelle montagne a 2700 metri di altezza. Attraverso un sentiero raggiungiamo il punto panoramico e restiamo senza fiato non per l’altitudine ma per la bellezza del panorama. Casualmente abbiamo assistito ad una festa popolare che si ripete dal 1640 (a detta del parroco) nella quale alcuni abitanti in costume e mascherati danzavano e simulavano vecchi riti a noi sconosciuti. Lasciamo a malincuore Iruya e ci dirigiamo verso La Quiaca, fatiscente cittadina di confine, che rappresenta la fine del nostro peregrinare per l’Argentina.

HOTEL SALTA: La Casa della Abuela www.Granny.Com.Ar e-mail gramma@salnet.Com.Ar Un po’ fuori dal centro, pulito, ottima accoglienza, prima colazione compresa, chi ha un’auto può metterla in un auotofficina a pochi passi dall’ostello (chiedere alla reception) .

Una tripla con bagno privato 80 pesos Ristorante consigliato e il DONIA d fronte alla Chiesa S. Francesco Ottime le empanadas.

CAFAYATE: El Portal de los Vinas www.Portalvinias.Com.Ar e-mail informes@portalvinias.Com.Ar Posizione centrale, la Sig.A Mirta è molto disponibile, bel giardino, molto tranquillo Camera tripla con bagno privato 90 pesos prima colazione a parte HUMAHUACA: Posada del Sol www.Posadaelsol.Com.Ar e-mail elsolposada@imagine.Com.Ar Carino, di fronte al più elegante Hostal Azul Una tripla con bagno in comune 70 pesos senza prima colazione LA QUIACA: Hotel Munay (penso uno dei migliori della città) www.Munayhotel.Jujuy.Com. e.Mail munayhotel@jujuy.Com NOLEGGIO AUTO A SALTA www.Rentacarnoroeste.Com.Ar GOLF 1300 5 giorni con rilascio a LA QUIACA e Km. Illimitati 1242 pesos Sig. Mariano Il giorno seguente attraversiamo il confine tra l’Argentina e Bolivia, sopportando una lunga coda alla dogana argentina in una mattina a dir poco fredda, passando invece senza particolare difficoltà la dogana boliviana . Raggiungiamo a piedi il terminal dei pulmann e al modico prezzo di 10 bolivares acquistiamo il passaggio per Tupiza con un vecchissimo e malandato bus locale. Dopo circa 2 ore, con molta fortuna arriviamo a destinazione .Ci sistemiamo all’Hotel Mitru e contattiamo la Tupiza Tour per accordarci per il tour di domani.

Tupiza è un paesino tranquillo in una delle zone più pittoresche della Bolivia Da qui partono le escursioni in questa desolata regione desertica con un clima che è tra i più severi al mondo. L’indomani mattina, dopo aver conosciuto il nostro autista, Samuel e la nostra cuoca Matilde, carichiamo gli zaini sulla jeep e partiamo alla scoperta di questi spettacolari paesaggi. Attraversiamo la Quebrada de Palala, enorme depressione alluvionale, che non ha niente da invidiare ai Canyon americani, “scavalchiamo” El Sillar (La Sella) e ci introduciamo in una valle contornata di rocce erose a forma di guglie. Attraversiamo i villaggi di Nazarenito e San Pablo per fermarci a S.Antonio di Lipez per il pernottamento. Visitiamo questo tipico villaggio andino costruito con mattoni cotti al sole con l’immancabile campo da calcio, una piccola scuola, accolti da tanti bambini sorridenti, malgrado le loro difficili condizioni di vita. La notte arriva molto presto e con essa anche il freddo pungente, non ci resta che ritirarci nel nostro alloggio e dopo aver gustato la cena andina preparata da Matilde ci infiliamo nei sacchi a pelo sognando già la prossima tappa.

La sveglia suona molto presto, ripartiamo alla scoperta delle rovine di S. Antonio risalenti all’epoca pre-coloniale. Una leggenda racconta che il paese fu decimato da un’epidemia come castigo di Dio, in quanto gli abitanti, cercatori d’oro, erano diventati assetati di ricchezza. I superstiti abbandonarono il paese e si spostarono nell’attuale S. Antonio. L’ultima tappa della giornata ci porta, dopo aver percorso 3 ore di sterrata, alla splendida Laguna Celeste, nelle cui nitide acque azzurre si specchia l’imponente Vulcano Uturuncu. La notte la trascorriamo nel Villaggio di Quetena Chico.

Fra i panorami che abbiamo avuto modo di vedere il terzo giorno c’è sicuramente Laguna Verde a 4400 metri di altitudine nelle cui acque si riflette il Vulcano Lincancabur, il Deserto di Salvator Dali, così chiamato perché si riferisce ad un quadro da lui dipinto e infine le fumarole del Sol de Maniana a 5000 metri di altitudine. Queste ultime caratterizzate da pozze fangose in ebollizione che emanano un forte odore di zolfo. La notte la trascorriamo in un “ospedaje” nella Riserva Eduardo Avaroa, purtroppo sopportando un grande freddo. La temperatura di notte scende a – 20, i locali non sono riscaldati, manca acqua perché è gelata, e si hanno solamente un paio d’ore di luce, giusto il tempo della cena! Nonostante questi disagi, la mattina seguente ci aspetta uno dei luoghi più incredibili che abbiamo mai visto: Laguna Colorata. Il colore rosso fuoco che caratterizza questa laguna è dovuto alle alghe e alle sue acque ricche di una moltitudine di minerali. Ripartiamo velocemente diretti al Deserto di Siloli dove ammiriamo l’Arbol de Pietra, formazione rocciosa che nel tempo per l’erosione causata dal vento del deserto ha assunto la forma di un grande albero. Proseguiamo verso la nostra meta di S.Juan osservando altre cinque piccole lagune abitate da fenicotteri rosa. Dopo un meritato riposo nel solito “ospedaje”, ma con la particolarità di aver avuto una stanza con letti e pavimenti di sale, di buon mattino ci addentriamo nel Salar di Uyuni per ammirare il sorgere del sole in questa immensa distesa di sale. Il bianco che ci circonda, illuminato dai forti colori del sale rende il paesaggio surreale e al di fuori del nostro immaginario. Una passeggiata di circa 1 ora ci porta a scoprire l’Isola di Pescadores situata nel cuore del Salar, qualche chilometro dopo visitiamo l’Hotel de sal, costruzione realizzata interamente in blocchi di sale (arredamento compreso), struttura che oggi funge solo da museo. Rientriamo a Tupiza, ultima tappa del nostro tour.

Tupiza tours www.Tupizatours.Com e- mail tpztours@entelnet.Bo Chiedere di Beatrice o Fabiola HOTEL MITRU Per il pernottamento in questo Hotel (uno dei migliori della zona), contattare Fabiola o Beatrice della Tupiza Tour (molto disponibili).

Tour di gruppo 6 PAX 115 US$ 5 PAX 125US$ 4 PAX 150US$ Tour privato 700 US$. Lo consigliamo per un minimo di 3 persone. Nella jeep si sta più comodi, i pernottamenti sono in camere triple anziché in dormitori, ci si può fermare quando si vuole per fotografare o per altre necessità. Sono compresi pernottamenti, pasti, bibite, snack, entrate ai parchi.

Il cibo e’ vario e abbondante, qualche problema per i vegetariani, anche se frutta e verdura non mancano mai . La durata del tour è stata di 5 giorni e abbiamo percorso 1200 km. Di strada sterrata. Consigliamo questo tour a persone veramente motivate, disposte a sopportare temperature molto basse e capaci di adattarsi a sistemazioni molto spartane. Indispensabili sacco a pelo termico, boulle per l’acqua calda, torcia elettrica, carta igienica, sacchi neri della spazzatura per contenere gli zaini. Per coloro che hanno una video camera consigliamo di munirsi di caricabatteria per auto da attaccare all’accendisigari della jeep, in quanto la corrente nei vari rifugi c’è solo per 2 ore alla sera, e non sempre è possibile caricare le batterie. Ultimo consiglio: se avete negli armadi indumenti che non utilizzate più , non esitate a portarli e poi a regalarli agli abitanti dei villaggi. Gradiranno molto!! Così come biscotti, zucchero, cioccolato e qualsiasi tipo di alimento, e ancora penne, matite ecc. (in ogni villaggio c’è sempre una scuola). Tutta la fatica (…Si fa per dire!!…) sarà ricompensata nel vedere i più bei paesaggi delle Ande!



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