Avventura cretese
Siamo ormai nel lontano 2001. I viaggiatori in questione siamo io e il mio fidanzato, il nostro primo viaggio insieme. La destinazione prescelta è Creta.
Viaggio con zaino in spalla, nulla di prenotato se non il volo andata e ritorno con una compagnia olandese, la Transavia. Costo del volo 200 euro piu o meno. Partiamo verso fine agosto e...
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Siamo ormai nel lontano 2001. I viaggiatori in questione siamo io e il mio fidanzato, il nostro primo viaggio insieme. La destinazione prescelta è Creta. Viaggio con zaino in spalla, nulla di prenotato se non il volo andata e ritorno con una compagnia olandese, la Transavia. Costo del volo 200 euro piu o meno. Partiamo verso fine agosto e abbiamo una sola settimana di tempo per girare l’isola che è davvero grandissima. Si parte e all’arrivo all’aereoporto di Iraklio ringraziamo Iddio per averci fatto arrivare sani e salvi. Infatti il comandante dell’aereo scende e si mette a pulire il motore dell’aereo con un piumino, di quelli che usavano le nonne per spolverare i comò.. Boh forse si usa così ma non mi ha dato un’ottima impressione sulla sicurezza sui voli.. Ma tralasciamo.. Ci avevano detto che in Grecia è molto facile trovare alloggio in quanto già all’aereoporto trovi tantissima gente pronta ad offrirti camere a modico prezzo.. Noi non troviamo nessuno e lo sconforto comincia ad assillarci. Usciamo dall’aereoporto guardandoci intorno e cercando di cogliere qualche invito per l’alloggio ma nulla. Ci dirigiamo alla fermata dei bus per prendere un mezzo che dovrebbe portarci alla stazione degli autobus e da lì prendere il pullman per Hania. Sul bus voglio subito parlare greco con qualcuno per vantarmi di sapere tre pareole greche imparate con la Lonely Planet. Scendo dal bus e dico: “ efharistò”, cioè grazie, ma il tipo mi guarda come se fossi pazza.. Avrò sbagliato pronuncia? Beh forse è meglio se sto zitta e penso solo a camminare perché per raggiungere la stazione dei pullman c’è tanta strada da fare a piedi. E così attraversiamo le vie intorno al porto e passiamo per piazzette con accampamenti di zingari che si lavano nelle fontane, immondizia sparsa per tutto il paese e un sacco di cani rabbiosi che ci fanno gli agguati da dietro i sacchi della spazzatura.. Beh non la immaginavo così questa Grecia. Finalmente arriviamo alla stazione e allo sportello per fare il biglietto non trovo nessuno se non una sigaretta fumante appoggiata al posacenere.. Beh vuol dire che qualcuno c’è. Infatti dopo mezz’ora d’attesa arriva l’omino. Appoggia il suo bicchiere d’ouzo sul bancone, si riprende la sua sigaretta e mi chiede maleducatamente cosa voglio. Con 10 euro a testa prendo i biglietti per Hania e poi si parte. Nel frattempo il mio fidanzato aveva già rischiato il linciaggio in quanto non essendoci più posto per i nostri zaini nello sportellone aperto si era permesso di aprire quello chiuso e l’autista è saltato fuori da non so dove e tra un po’ me lo picchiava.. Passano tre terribili ore su strade di montagna, sempre curve e la musica araba dell’autista cominciava a darci sui nervi.. Arrivamo ad Hania e anche lì cerchiamo qualcuno per l’alloggio ma nulla.. Così decidiamo di arrangiarci da soli ma poi.. Magia.. Mi sento bisbigliare qualcosa alle spalle, mi giro e un uomo mi dice di seguirlo e così facciamo. Ci porta in un quartiere molto popolare e ci indaca la sua casa. Entriamo, non è male in generale, il bagno è in condivisione e per giunta fuori però va bene lo stesso. Il fatto è che i letti non hanno lenzuola e noi non le abbiamo portate. Poi ci giriamo e notiamo che non esiste nemmeno la porta e che quindi c’è solo una tendina che ci divide dagli altri ospiti della casa: una ventina di zingare che dormono a terra e fumano non so che.. Beh magari ci pensiamo Signor Non So come.. Ma questo si altera e mentre noi in modo molto gentile diciamo che non abbiamo dietro le lenzuola spunta sua figlia che parla italiano benissimo.. E io che tentavo di parlare un English-Greco!!!! Beh questa arriva e comincia ad insultarci, mi da della Italiana di facili costumi (per intenderci) e poi ci manda gentilmente a cagare. Non potrò mica farmi trattare così da questa?! E allora la mando a quel paese anche io però dalla via saltano fuori in 10, tutti suoi amici e moto grossi e cattivi.. Ci diamo alla fuga! Ormai siamo sull’orlo di una crisi di nervi. Sono le 20 e noi non sappiamo dove dormire in più ora abbiamo anche l’incubo della famiglia greca di prima che cerca vendetta.. Così cerchiamo un’agenzia di viaggi che ci trova una camera da Helena. Il posto è bellissimo e la vista è proprio sulla baia di Hania, non costa neanche tantissimo, sulle 20 euro. Finalmente la pace. La sera andiamo a spasso per la bellissima Hania, le sue vie strette tutte bianche coi fiori colorati alle finestre e i suoi mille localini molto intimi. Ceniamo in un ristorante tipico abbastanza caro ma abbiamo mangiato molto bene. Il giorno dopo si va al mare. Il mare è abbastanza lontano ad Agia Marina ma c’è un bus che ci arriva. Se volete mangiare qualcosa è li che dovete andare di sera. Seguite il lungomare di Hania, passate il ponte e proseguite fino a che trovate la spiaggia attrezzata alla vostra destra. Sarà una passeggiata di tre quarti d’ora. Li ci sono un sacco di ristoranti per mangiare pesce. Non ci sono turisti ma solo gente del posto. Noi abbiamo mangiato riso alla marinara, fritto misto, vino e ouzo per la modica cifra di 9 euro in due. A pranzo poi ci sono le tipiche isalate greche con feta.. Dopo aver girato Hania in lungo e in largo ed avere fatto qualche girorno di mare, abbiamo deciso di andare alle Gole di Samaria per fare Trekking. Un pullman ci ha portato sull’Altipiano di Omalos, località Xyloskalo. Da qui parte una ripidissima scala in legno che permette di accedere al percorso delle Gole. Il tragitto non è difficile. Il problema sono le ginocchia dopo qualche ora. Infatti è tutto in discesa su pietre appuntiti e terreno friabile. Si rischia costantemente di andare col sedere per terra. Però ne vale la pena, sembra l’Alto Adige con le sue pinete verdissime e i suoi torrenti ghiacciati. Poi si vedono la Kri-Kri, capre della zona. Noi ci abbiamo messo circa 6 ore a scendere e andavamo molto veloci. Arrivati alle porte di ferro, così decantate, uno pensa di essere arrivato invece no.. Alla fine però si arriva in una bellissima spiaggia e il bagno ti permette di riprenderti dopo ore di fatica. Da Agia Roumeli, questo è il nome della spiaggia si prende il traghetto per Hora Skaflion e da lì c’è il bus per Hania. Proseguendo la nostra vacanza ormai agli sgoccioli siamo tornati ad Iraklio. Città che non mi è piaciuta assolutamente, ma è un gusto personale. Carino solo il centro città, le sue chiese e i musei. Knosso poi mi ha deluso tantissimo, ma si sa spesso l’aspettativa ci illude.. Tirando le somme la mia visita a Creta è stata molto positiva, naturalmente il tempo era molo poco per girare un isola così grossa. Hania ci è rimasta nel cuore.. Sarà per questo che abbiamo deciso che se mai avremo una bimba la chiameremo proprio così..??.
Sara e Denis