Australia tra natura e città
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L´Australia é un viaggio rimasto nel cassetto per troppo tempo… Costi, distanze, ferie hanno sempre allontanato la possibilitá di visitare il mondo Sottosopra. A gennaio quasi per caso abbiamo trovato un´offerta molto vantaggiosa che ha risvegliato la voglia di metterci mano. Eastern China offriva per Agosto un volo ad un prezzo interessantissimo 850€ A/R, le date erano obbligate ma combaciavano alla grande con il nostro periodo di ferie. Coinvolgiamo la nostra agenzia viaggi di fiducia e con lo stesso prezzo otteniamo uno stop-over di una settimana in Cina. Noi viaggiamo sempre fai-da-te ma come ogni anno preferiamo appoggiarsi alla nostra agenzia per il volo “grosso”. Utilizzare l´agenzia di fiducia ci ha permesso in questi anni di sfruttare al meglio gli stop-over che spesso le compagnie offrono gratis o quasi. Operazioni ovviamente impossibile se acquistate il volo online. Discorso diverso per i voli interni, purtroppo in Aussie non opera Airasia, la mitica low-cost che ha permesso di muoverci in libertá in tutto il Sud-Est asiatico. Le compagnie interne australiane sono sostanzialmente tre, non prendo neanche in considerazione Qantas per i prezzi proibitivi, le tre compagnie sono:
TigerAir, ottimi prezzi, forse la piú conveniente, ma le tratte sono molto limitate.
Virgin Australia, prezzi interessanti ma molto ballerini e comunque senza brutte sorprese.
In ultimo la Jetstar con cui abbiamo prenotato la maggior parte dei voli, buona copertura del territorio, prezzi interessanti, anche qui quotazioni sempre in altalena e prezzi non sempre chiari.
Abbiamo prenotato con le offerte che loro di solito fanno il venerdi, ovviamente quel giorno c´é l´assalto all´arma bianca per accaparrarsi la migliore tariffa. Ci siamo lamentati per un errore di prenotazione nella ressa del mattino e loro gentilmente ci hanno fatto avere un buono da 50$ per il disturbo… Cosí anche a causa di un ritardo del loro volo siamo rimasti in disguido a Sydney e senza problemi ci hanno offerto cena ed hotel 4*, vorrei vedere quante low cost europee si sarebbero comportate allo stesso modo. Abbiamo prenotato direttamente dalle compagnie per il solito problema bagaglio, i motori di ricerca offrono sempre voli a prezzi interessanti ma senza bagaglio e invitano i viaggiatori a recarsi in aeroporto al desk della compagnia per regolarizzarlo Virgin chiede dai 40 agli 80$ per il bagaglio di un singolo volo pagato in aeroporto. Quindi valutare bene il “vero” prezzo del volo.
I tempi stretti e i costi esorbitanti dell´Australia hanno costretto a muoverci prevalentemente in aereo per cercare di coprire le distanze maggiori e utilizzare l´ auto per brevi tratti.
Quindi durante il nostro viaggio abbiamo cambiato ben quattro auto e tutte per brevi tratti. Ci siamo appoggiati ad Argus e a Vroom Vroom Vroom, un interessante sito australiano con prezzi particolarmente vantaggiosi. Unico appunto ad Argus per l´ impossibilitá di sapere in anticipo con chi si effettua il noleggio, si viene a conoscenza della compagnia solo dopo il pagamento, abbiamo affittato l´ultima auto a Melbourne con una piccola compagnia che ci ha costretto a lunghe attese e ci ha consegnato una carretta, vedi diario.
Per gli hotel ci siamo appoggiati a Agoda e Booking strappando spesso quotazioni migliori rispetto ai siti delle strutture.
Visti i prezzi australiani per la prima volta abbiamo prenotato anche presso ostelli, con risultati non sempre all´altezza dell´importo pagato.
Fondamentale Tripadvisor per la valutazione preventiva.
Per comoditá abbiamo prenotato quasi tutto dall´Italia, ad eccezione dei treni cinesi acquistati presso un´agenzia sul posto.
Per visitare la Cina ci siamo muniti del visto in partenza dall´ Italia.
Per noi residenti al Nord, il riferimento é Milano, bisogna contattare un´agenzia che ha il monopolio sulla gestione dei visti, compilate il modulo online e consegnarlo per poi ottenere il visto a distanza di pochi giorni, praticamente la stessa trafila che abbiamo dovuto fare lo scorso anno per il viaggio in India…
Abbiamo trovato una grande disponibilitá da parte degli australiani, si sono davvero fatti in quattro per rendere il nostro viaggio perfetto.
Qualche inconveniente c´é stato, il ritardo del volo ad Ayers Rock con perdita della coincidenza per Adelaide e il maltempo che non ci ha permesso di raggiungere Kangaroo Island, problemi risolti brillantemente da impiegati gentili e solerti.
Per la sicurezza nessun appunto sia in Australia che in Cina, non abbiamo mai avuto la minima sensazione di essere in pericolo, neanche negli affollati mercatini cinesi dove noi eravamo gli unici occidentali.
DIARIO DI VIAGGIO
MERCOLEDì 7 AGOSTO 2013: PARTENZA
Il volo quest´anno parte da Roma, quindi siamo costretti a raggiungere la capitale con il Freccia Rossa, coincidenza con il Leonardo Express ed arriviamo a Fiumicino. Buono il volo per Shanghai con partenza alle 22.55, in perfetto orario era operato da Eastern China, servizio basic ma accettabile in volo (A330) anche se purtroppo mancavano gli schermi personali e il kit per il viaggio notturno.
GIOVEDì 8 AGOSTO 2013: IN VOLO
Arriviamo all´aeroporto di Shanghai Pudong in orario, dobbiamo trascorrere qualche ora in aeroporto per la coincidenza, lo scalo é modernissimo e offre la possibilitá di trascorrere qualche ora a spasso tra i negozi. Un pó meno valida la zona dei Gates, colpita nelle ore pomeridiane dal sole, dove il sistema di condizionamento riesce a malapena a mantenere temperature accettabili. Il volo per Sydney parte regolarmente alle 23.55, il volo dura circa dieci ore e anche qui dobbiamo affrontarli senza schermi personali.
VENERDI 9 AGOSTO 2013: SYDNEY
Il viaggio é stato lungo ed impegnativo noi abbiamo scelto di spezzare il volo nel tragitto di ritorno, cosa che ha ovviamente penalizzato la prima parte del viaggio. Leggermente frastornati arriviamo finalmente in Australia! Sono le 9 del mattino, primo contatto con i prezzi pazzeschi dell´Australia, prendiamo lo SkyTrain dall´aeroporto alla Central St., 10 min. di viaggio 15,90$. Usciamo e fa freschino, abituati all´Italia ci dobbiamo subito adeguare al clemente inverno australiano. Sole pallido con un venticello laterale che ci da subito la sveglia. Raggiungiamo il nostro hotel che si trova a pochi passi dalla stazione, abbiamo scelto il Wake up!(85€) proprio per la sua posizione.
La valutazione dell´hotel in stile Tripadvisor é di due pallini, il primo sicuramente per la posizione. Facile da raggiungere a piedi dalla Central Station, é inoltre a pochi passi da Chinatown e verso sera si raggiunge facilmente il centro di Sydney lungo Pitt St. o George St.
Altro punto a favore la pulizia, pur essendo un ostello niente da eccepire sulla pulizia, le camere sono spartane. Noi non siamo stati in camerate, abbiamo pagato di piú per avere una doppia e pur avendo il bagno al piano ci siamo trovati abbastanza bene. E`un ostello quindi non vi aspettate asciugamani o kit di pulizia, inoltre il bagno non é particolarmente riscaldato e qui é inverno…
Ora veniamo alle note dolenti, innanzitutto il prezzo, 85€ al giorno sono davvero troppe, noi abbiamo optato per questa sistemazione per la posizione favorevole ma il prezzo é ingiustificato.
Nella struttura inoltre stavano facendo lavori di ristrutturazione con ovvi problemi di rumorositá che si sono riproposti di notte con la strada di fronte all´hotel particolarmente trafficata.
Ultimo appunto per il wifi, una struttura proposta per i giovani che chiede 4$/ora per il collegamento… no comment.
Ci riprendiamo dalla stanchezza del viaggio e del jet-lag riposando un paio d´ore in camera ed intorno a mezzogiorno siamo pronti per cominciare il tour della cittá. Di solito per un primo approccio ad una nuova cittá ci appoggiamo al Sighseeing e Sydney non fa eccezione, da Central Station partono entrambi i tour della cittá proposti. Decidiamo di muoverci con loro in cittá, i prezzi non sono teneri, paghiamo 50$ p/p con lo sconto hotel ma due giorni di mezzi pubblici a Sydney non sarebbero costati molto meno, inoltre i tour raggiungono tutti i punti piú turistici della cittá e noi siamo turisti…
Oggi facciamo il tour cittadino e la prima tappa é Circular Quay, il vero centro di Sydney. Che dire, tutto bellissimo, partiamo dall´Opera House simbolo della cittá e da qui raggiungiamo l´Harbour Bridge che si affaccia sulla stessa baia. Grande emozione, l´Opera House domina la baia e pare che faccia quasi da calamita per tutta la gente che si avvicina alla zona. Sempre qui si affacciano le casette di The Rocks, il primo quartiere si Sydney dove vivevano i galeotti spediti qui dalla madre patria. Passeggiamo piacevolmente sul lungomare tra artisti di strada e banchetti per il cibo e non possiamo non fermarci dal camper di Masterchef Australia per provare qualche loro specialitá. Ottime le patatine con salsa all´aceto che troveremo praticamente ovunque in Aussie. Stanchi ma felici intorno alle cinque gettiamo la spugna…. il jet-lag ci costringe a rientrare in hotel, qui dormiamo fino alle otto. Usciamo che é giá buio, qui é inverno e le giornate sono molto corte. Imbocchiamo George St. e passeggiamo lungo Chinatown nuovamente fino a Circular Quay, la serata é spendida non fa freddo per niente e la vista della baia illuminata non ha eguali. Ci fermiamo a cena da KFC, non abbiamo voglia di stranezze ed un bel pollo fritto é proprio quello che ci vuole. Rientriamo con calma in Hotel passeggiando lungo Pitt St. Sydney é proprio bella, giovane ed il clima é incredibile, un inverno mite che invita ad uscire la sera.
Ci fermiamo in un simpatico locale gestito da asiatici, come la maggior parte degli esercizi commerciali, per prendere un dolce, un caffé e per collegarci ad internet gratuitamente evitando il costoso collegamento dall´hotel.
SABATO 10 AGOSTO 2013: SYDNEY
Notte cortissima a causa del jet-lag ancora da smaltire e della trafficatissima strada su cui si affaccia l´hotel. Usciamo presto ed iniziamo questa nostra giornata piena a Sydney. Oggi facciamo il percorso Blu con il bus del Sighseeing, tutto parte dalla Central Station ma invece che dirigersi verso il mare andiamo verso Nord, destinazione Bondi Beach. La giornata é splendida il venticello di ieri ha fatto spazio ad un bel sole tiepido. Ci sediamo nella parte scoperta del bus per godere degli splendidi paesaggi, cosa solo ieri improponibile. E´sabato, un bel sabato di fine inverno e la gente si riversa in spiaggia, Bondi a parer mio meglio di ogni altra attrazione ci fa comprendere l´amore degli australiani per il mare e la natura. Basta un raggio di sole e sono in centinaia in muta e tavola ad aspettare l´onda giusta che non arriverá mai, vista la mancanza totale di vento, ma che importa il bello é trovarsi tutti in spiaggia a godere di questo splendido momento dopo la lunga sosta invernale. Ovviamente foto d´ordinanza con i baywatch resi famosi dalla serie televisiva e sosta davanti all´incredibile murale che ricorda i morti per l’attentato a Bali del 2002 Che in gran parte risiedevano a Sydney. Niente monumenti o lapidi ma un bellissimo e coloratissimo murale… questi australiani hanno una marcia in piú… ah!, a Bondi Beach é vietato fumare anche in spiaggia!
Ci rilassiamo ancora un pó in compagnia di strani uccellini e stormi di pappagallini colorati ma é arrivato il momento di riprendere il bus e rientrare in cittá attraversando ricchissime zone residenziali e verdissime baie.
Ci fermiamo nei pressi di Hide Park, uno dei tanti sparsi per il mondo, al centro troneggia la Archibal Fountain, é sabato e si susseguono i matrimoni, ne contiamo almeno quattro che fanno le foto nel parco e tutti sono di origine asiatica.
A poche centinaia di metri raggiungiamo la Sydney Tower, altro punto di riferimento della cittá. Appezziamo la linea moderna dell´edificio e ci sentiamo anche un pó orgogliosi che la base del monumento sia occupata dalla boutique dell´italianissima Prada ma non ci sentiamo di spendere 26$ a testa per salire in cima alla torre. Sorry…troppo cara!
Proseguiamo verso i Botanic Gardens, struttura storica di Sydney che in questa splendida giornata di fine inverno attraversiamo ammirati, la fauna e la flora sono totalmente diverse da quelle che conosciamo in Europa e qui abbiamo il primo vero contatto con la foresta pluviale che incontreremo nei prossimi giorni.
Ritorniamo all´Opera House e la apprezziamo da una prospettiva diversa, attraversiamo ancora la splendida Harbour Bay e riprendiamo il nostro fedele bus per raggiungere Darling Harbour.
Questa nuova struttura si trova nella baia adiacente e in pochi anni ha guadagnato spazio nei cuori degli australiani, é molto simile ad altre zone portuali ristrutturate simili in giro per il mondo. Noi arriviamo dall´entroterra genovese e sappiamo come la ristrutturazione del Porto Antico a Genova abbia piacevolmente rivoluzionato la vita della cittá. Cosa che é avvenuta anche qui, un´infinitá di locali si affacciano lungo la baia tra giochi d´acqua ed artisti di strada. I bar sono tutti stracolmi ed é piacevole passeggiare lungo la food court in compagnia di una miriade di cosplay, i ragazzi, per lo piú orientali, vestiti come i manga giapponesi, probabilmente era in corso in zona una convention. Salto obbligato all´Hard Rock Café per un paio di magliette, quindi riprendiamo per l’ultima volta il bus e ci facciamo lasciare a Chinatown. Siamo stanchi ma sappiamo che se rientriamo in hotel rischiamo di abbioccarci, quindi, giustamente rimaniamo in giro per la cena. Non sono ancora le sette ma le giornate sono molto corte. Scegliamo un locale spagnoleggiante, si chiama Encasa e penso sia uno dei pochi non gestito da orientali a Chinatown. Ovviamente il ristorante é pieno, visto che qui mangiano prestissimo. Il menu é italo-spagnolo e non sembra male, mangiamo un´ottima pasta e ci sentiamo di consigliarlo. I ragazzi in sala sembrano spagnoli e sono davvero veloci e simpatici. Ovviamente i prezzi sono australiani ed ogni piatto di pasta costa 20$ ma sono meritati. Io ho mangiato un piatto di ottime penne da circa due etti e Sandra lasagne al forno. Le penne erano veramente buone e al dente mentre le lasagne erano piuttosto dozzinali ma siamo Down Under… non dimentichiamolo. Come la sera precedente prendiamo da bere nel solito Café con collegamento wifi, ci hanno riconosciuti e i sorrisi si sprecano. Anche qui sono davvero bravi e sanno come trattare i clienti e non potrebbe essere altrimenti visto il gran numero di locali che si affacciano su Pitt St. Rientriamo in hotel e dopo una veloce doccia crolliamo sui letti, anche questa non sará una notte tranquilla, é sabato sera e alla solita strada rumorosa si aggiungono i gruppi di ragazzi che fino a notte fonda fanno bisboccia, rompono, ma é giusto cosí…
DOMENICA 11 AGOSTO 2013: CAIRNS – KURANDA
Prima levataccia del viaggio, abbiamo il volo alle 7,00 ma tra gli ultimi strascichi del jet-lag e ragazzini vocianti eravamo svegli da un pezzo. Ci svegliamo comunque presto, vogliamo prendere il primo treno per l´aeroporto. La partenza é per le 5,10 e puntuali paghiamo il nostro obolo di 15,90$ per dieci minuti di treno! Facciamo un´ottima colazione in aeroporto a prezzi da gioielleria, purtroppo non riesco ad abituarmi… Puntuali ci imbarchiamo e dopo due ore e 40 di volo siamo a Cairns. Appena scesi dall´aereo cominciamo a spogliarci, l´escursione termica con Sydney é notevole, fa molto caldo al sole ma basta una nuvoletta per sentire freddino. Abbiamo prenotato con Budget la prima delle quattro auto del viaggio. L´auto é una i20 con cambio manuale, nuovissima, abbiamo portato il Garmin dall´Italia e ci sará molto utile soprattutto per attraversare le cittá. Come sempre al momento del ritiro dell´auto faccio velocemente le foto delle bottarelle e delle abrasioni, giusto per non avere contestazioni alla riconsegna.
Avevamo giá provato in altre occasioni la guida a sinistra, nessun problema, l´unica cosa che puó creare qualche dubbio é l´avvicinamento alle rotonde al contrario, cosa per noi innaturale. Le strade sono ottime e francamente fuori dai centri abitati é impossibile sbagliare direzione. Oggi dobbiamo dirigersi a Kuranda per il primo contatto con la foresta pluviale australiana. Il paesino si trova a circa 30 km da Cairns e puó essere raggiunto oltre che in auto anche con un treno panoramico o con una seggiovia che sovrasta la foresta in molti alternano i mezzi tra l´andata ed il ritorno, soluzione interessante ma avendo affittato l´auto preferiamo muoverci autonomamente. Kuranda é veramente molto turistica, é presa d´assalto da un turismo prettamente familiare assomiglia vagamente ad un villaggio western ma a noi tutto sommato é piaciuta. Abbiamo fatto un paio dei trails indicati, niente di che, si cammina attraverso la foresta su passerelle in legno, bella la flora rigogliosa mentre la fauna é scarsissima, qualche uccello sulla cima degli alberi e qualche tacchino nostrano che ci accompagna lungo il percorso. In compenso gli australiani sono maestri nel creare grandi attese con continui segnali di pericolo per questo o quell´animale che puntualmente non vedremo mai. Raggiungiamo il fiume dove vediamo il Riverboat solcare le acque calme del fiume, tutto molto bello ed ameno, clima perfetto né caldo né freddo, erbetta tagliata di fresco, panchine lungo la riva… Rientriamo nel villaggio e facciamo visita al Kuranda Koala Gardens per il primo vero approccio con la fauna australiana. Il parco é piccolino ma simpatico, si possono incontrare e sfamare canguri e wallaby ma soprattutto si possono prendere in braccio i koala !! Inizialmente restii a spendere 18$ per una foto in compagnia di questi simpatici animaletti, devo dire che ne é valsa sicuramente la pena e Sandra non voleva piú lasciare il koala… La giornata vola e dopo esserci rifocillati lasciamo il villaggio per raggiungere il nostro B&B per la notte.
Dopo un´accurata selezione la scelta é caduta sulla Kuranda Birdwatchers Cabin (75€), che dire, assolutamente la scelta migliore! Il padrone di casa ha solo questa cabina, quindi bisogna prenotare con adeguato anticipo. La posizione é incantevole, nel cuore della foresta pluviale. La cabina é curatissima in ogni particolare. Arredamento di design nuovissimo, cucina attrezzatissima e bagno chimico, dopo aver soggiornato in ostello a Sydney ci é sembrato di stare in paradiso. Ovviamente essendo una cabina di avvistamento per gli uccelli il simpaticissimo proprietario ha messo a disposizione degli ospiti vari libri con gli animali australiani che si potrebbero incontrare…
Negli alberi, vicino al bungalow si scorgono pezzi di frutta, acqua zuccherata ed altro per attirare gli uccelli. La vera star del posto é un casuario in libertá che viene ad abbeverarsi in una fontanella davanti alla cabina. Questo é il nostro unico cruccio, non siamo riusciti a vederlo, peccato ma forse potrebbe essere un ottimo motivo per tornare ancora in questo paradiso. Ciliegina sulla torta del posto lo splendido piatto di frutta tropicale con cui abbiamo praticamente cenato. Il solo particolare migliorabile potrebbe essere un pó di riscaldamento per i mesi piú freddi, in effetti alla mattina non volevamo uscire dal letto …
LUNEDI 12 AGOSTO 2013: DAINTREE N.P.
Lasciamo con malincuore la nostra bella cabina, dopo aver commentato il soggiorno sul libro degli ospiti, salutiamo il padrone di casa e cominciamo a muoverci intorno alle nove di mattina, direzione Nord: Daintree N.P. Ci fermiamo in un centro commerciale lungo la strada, facciamo colazione e un pó di spesa da tenere in auto per le emergenze. Arriviamo a traghettare il fiume Daintree (23$) intorno a mezzogiorno, complice qualche rallentamento lungo la strada dovuto ad un paio di incendi. La strada é estremamente panoramica, ci siamo fermati in alcuni lookout per apprezzare l´estuario del Daintree e le belle scogliere. Questa é la zona piú selvaggia del Queensland, attenzione al bivio per il traghetto, é segnalato malissimo e noi abbiamo fatto una deviazione di qualche chilometro. Giunti al Discovery Centre del Daintree N.P. facciamo il tour che ci porta a visitare la foresta pluviale dalla cima degli alberi (32$), bello ed interessante, ne vale sicuramente la pena. Bella la struttura, belle le torrette di avvistamento che permettono di vedere la foresta pluviale da una nuova prospettiva a oltre venti metri da terra… ma di avvistamenti sempre pochi. Questa sará la costante di tutto il viaggio in Australia, segnalazioni di ogni tipo di animale ma nessun animale in carne ed ossa. Non siamo in Africa! Abbiamo avuto mille raccomandazioni di non viaggiare di notte per il pericolo di investire chissá cosa, in effetti non é mai successo nulla, forse le raccomandazioni potrebbero essere valide per l´Ovest dell´Australia , sicuramente piú selveggio. Il giro con aiuto dell´audioguida anche in italiano ci impegna per circa due ore, molto piacevolmente. Facciamo anche nelle vicinanze un piccolo trail per chiudere piacevolmente la giornata. Rientriamo in direzione Cairns e ci fermiamo a Palm Cove, praticamente la vera spiaggia di Cairns. In effetti Cairns é sul mare ma le spiagge sono piuttosto spoglie e soggette a fenomeni di alta e bassa marea. Palm Cove invece ha le caratteristiche tipiche che noi ci aspettiamo, bel lungomare, spiaggia ampia e fuori stagione é soprattutto meta di anziani e bambini. La giornata é molto bella, é inverno ma molta gente é in spiaggia a prendere il primo sole dell´anno. Forse sarebbe stato meglio fermarsi qui per la notte, prezzi permettendo, ma avevamo gia la prenotazione per il Palm Royale di Cairns. Arriviamo a Cairns che é giá buio, siamo a fine inverno e alle sei tramonta il sole. Troviamo con fatica il nostro hotel il Palm Royale (52€), purtroppo il nostro Garmin ci ha abbandonato, probabilmente la presa dell´accendisigari non ha ricaricato il navigatore… Cairns é una cittá che potrebbe trovarsi tranquillamente negli States, grandi vie squadrate, niente centro pedonale, qui si viaggia praticamente solo in macchina ed il nostro hotel era invisibile, senza insegne luminose od altro. Prendiamo possesso della camera, l´hotel esternamente é fatiscente, di un vago color giallino, molto grande, si sviluppa intorno alla piscina e la clientela é prevalentemente orientale. Le stanze invece sono molto ampie, pulite e i servizi igienici ottimi. Servizi piuttosto cari, colazione 15$, wifi 5$/ora e fortunatamente avendo l´auto non dobbiamo utilizzare la loro navetta. Altro problema é la strada a grande scorrimento che costeggia l´edificio che verso mattina diventa un pó rumorosa. Quindi soluzione economica, 52€ in Australia sono niente, e rapporto prezzo/qualitá interessante anche se distante dal centro. Dopo esserci rinfrescati riprendiamo l´auto ed andiamo verso il lungomare, casualmente entriamo in un centro commerciale, l´Orchid Plaza. Questa sera cena giapponese al ristorante Yokozuna. Bel locale, personale simpatico e alla mano. Mangiamo due piatti di ramen (il mio piccantissimo), due buoni gelati, birra, coca, spendendo i soliti 50$. Cibo buono e prezzi nella media.
MARTEDì 13 AGOSTO 2013: CAIRNS
Lasciamo l´hotel la mattina e raggiungiamo l´Esplanade dove facciamo colazione in un baretto in prossimitá din un ospedale. Mangiamo molto bene ma a prezzi australiani, caffé 4$, muffin (enorme) 6$. A fianco del bar notiamo un´agenzia viaggi dove ci procuriamo una cartina della zona. Dobbiamo scegliere se fare un´escursione su Green Island o se muoverci in auto verso sud. La giornata é splendida me é pur sempre inverno, sarebbe stato interessante fare un´ escursione sulla famosa barriera corallina australiana ma “sfortunatamente “ la barca é al completo e quella successiva partirebbe troppo tardi… Quindi armati di cartina iniziamo la nostra visita al Wooroonooran NP. Scelta azzeccatissima, facciamo circa 70 Km verso sud fino a raggiungere la cittadina di Babinda. America pura…, unica strada su cui si affacciano tutti i negozi. Facciamo un pó di spesa, l´idea é di fare un pic-nic nel parco. Dopo sette km arriviamo a Babinda Boulders, la principale attrazione del parco. Parcheggiamo l´auto e, prima volta in Australia, l´ingresso é gratuito. Il luogo é splendido, alla base delle cascate é possibile fare il bagno in un laghetto ameno (acqua freddissima). Da lì parte un semplice trail che porta a vari lookout lungo le cascate. Qui non é possibile bagnarsi, rocce sono troppo scivolose. Nella parte bassa notiamo i boulders di granito che danno il nome al posto, in alto la vista é stupenda lungo tutto il percorso del fiume. Rientriamo al laghetto e facciamo un ottimo pic-nic sullo splendido prato all´inglese. Dopo una pennichella ristoratrice riprendiamo l´auto in direzione Josephine Falls, altra meta obbligata del Wooroonooran NP. Le cascate si trovano a circa 20 km piú a sud. Qui la foresta pluviale é piú fitta e selvaggia ma il trail é molto simile a quello di Babinda. Nel fresco della foresta si raggiunge con molta facilitá la sommitá delle cascate. Panorama incredibile, natura selvaggia e foresta pluviale indimenticabile, unico appunto: anche qui animali pochini, a dispetto della marea di cartelli di pericolo. Ovviamente nessuna cartaccia in giro e anche nel cuore della foresta servizi igienici impeccabili, tutto gratuito!
Abbiamo ancora un paio d´ore e le passiamo in spiaggia, la spiaggia di Cairns non é niente di ché, proprio perché é troppo soggetta alle maree, ma va bene per fare una passeggiata lungo la battigia. Rientriamo in hotel dopo la bella giornata, doccetta ristoratrice e ripartiamo per provare la famosa carne australiana. Raggiungiamo l´Esplanade e ci fermiamo in una steakhouse che ci ispira… Si chiama Cock&Bull, in puro stile australiano, informale. Scegliete il piatto, lo pagate e lo aspettate al tavolo, nel frattempo andate a prendere il bere al bar. Arredamento molto particolare, sulle pareti in legno orsi, marlin e cervi impagliati, un locale che é tutto un programma. Io mi sono accontentato di una bisteccona da mezzo chilo (Giant Rump), mentre Sandra di una piú rassicurante T-bone un po´ piú piccola (350g). Porzioni da cinema in un locale che consiglio sicuramente. Abbiamo speso circa 60$ nella cassa ristorante e circa 15$ al bar.
MERCOLEDì 14 AGOSTO 2013: BRISBANE
Levataccia alle 4.20 del mattino, lasciamo l´hotel che é ancora buio e raggiungiamo l’aeroporto. Restituiamo l´auto alla Budget, vista l´ora le chiavi devo essere messe in una cassetta… speriamo bene. Alle 6.30 abbiamo il volo della Virgin che ci porterá a Brisbane (80€). Volo puntuale ed arrivo a Brisbane alle 8.00. Prendiamo l´Airtrain (30$A/R) per il centro ed ancora una volta apprezziamo la gentilezza del popolo australiano. Vedendoci un pó impacciati un ferroviere del posto ci toglie tutti i dubbi che avevamo, ci procura gli orari ed i biglietti per i mezzi pubblici e ci riempie di consigli su cosa fare in cittá. Quattro fermate ed arriviamo nella Central Station. Abbiamo scelto un B&B nelle vicinanze della stazione per evitare taxi o altri mezzi. Il locale si chiama Annie´s Shandon Inn(68€) e si trova vicino alla stazione, al culmine di una corroborante salitella… B&B molto particolare, in stile inglese in una casetta rosa molto accogliente, camere piccoline ma pulite, la nostra camera aveva il bagno in comune, immacolato e profumato. Ottimo per una sosta veloce, anche perché lo spazio della camera é quello che é, penso di aver visto qui il lavabo piú piccolo del mondo! La signora gentilissima ci da in anticipo la camera malgrado l´ora. Possiamo quindi lasciare i bagagli e partire alla scoperta della cittá. Il centro si visita tranquillamente a piedi e come spesso facciamo approfittiamo del Sightseeing Bus che percorre i luoghi di interesse della cittá. Ma Brisbane é piccolina e non giustifica 90 minuti di percorso. Inoltre i bus che circolano sono solo due e la frequenza é quello che é. Quindi servizio pessimo e spesa ingiustificata. Alle dieci siamo giá a spasso per il centro della cittá. Brisbane ci ha veramente colpiti, bella cittá, non grande come Sydney né americana come Cairns. La zona di Queen St si trova a pochi minuti dalla Central Station, completamente pedonale é praticamente il salotto buono di Brisbane. Con il Sightseeing Bus, abbiamo raggiunto le zone piú distanti, il giardino botanico e ci siamo fatti lasciare oltre il fiume a South Bank, una nuova zona commerciale lungo il fiume dalla parte opposta del centro. Che dire, semplicemente spettacolare!! Questa riqualificazione dell´area assomiglia molto al Darling Harbour di Sydney con un´infinitá di localini che si susseguono in una zona ricca di giardini. Ma il pezzo forte sono due piscine enormi, circondate da una singolare spiaggia. I bambini possono giocare liberamente sotto l´occhio vigile dei bagnini, tutto ovviamente gratis.
E´ fine inverno ma si sta proprio bene e le piscine sono in piena attivitá, Sydney e Adelaide hanno un clima piú rigido, qui a Brisbane penso che l´inverno sia davvero mite. Passeggiando ritorniamo sull´altra sponda del fiume e visitiamo i City Botanic Gardens per poi rientrare in centro dove nel municipio visitiamo un interessante museo dedicato all´immigrazione. Rientriamo stanchi ma felici in camera, Brisbane sarebbe proprio un gran bel posto per viverci. Riprendiamo la via del centro per cenare, decidiamo di fermarci allo Jojo´s, un locale che abbiamo notato nel pomeriggio. Ristorante molto grande con varie stazioni per assaggiare le cucine di tutto il mondo. Ovviamente approfittiamo del forno a legna per gustare un paio di pizze, non male. I pizzaioli sono due ragazzi italiani in Australia con il working holidays visa. Chiacchieriamo amabilmente con loro, sono qui da circa due anni e si trovano molto bene a Brisbane. Noto inorridito che cuociono le pizze nella teglia aggiungendo spesso ingredienti improponibili. Loro vorrebbero fare le pizze all´italiana ma non glielo permettono, qui le amano cosí e come si suol dire: “il cliente ha sempre ragione”.
GIOVEDì 15 AGOSTO: 2013 AYERS ROCK
Lasciamo la nostra casetta rosa alle cinque meno dieci e riprendiamo il primo Airtrain del giorno alle 5.10. Raggiungiamo il terminal dei voli nazionali di Brisbane abbiamo il volo Virgin per Sydney alle 6.30. L´escursione ad Ayers Rock é una delle tappe fondamentali per il nostro viaggio in Australia. Ci siamo tenuti due giorni per la nostra toccata e fuga nel Red Centre. Due giorni sono il minimo sindacale, nella prima mattinata raggiungiamo Ayers Rock. Qui abbiamo prenotato l´auto per le nostre 24 ore secche da spendere ad Uluru. Il volo é caro e l´hotel ha prezzi proibitivi ma lasciare l´Australia senza vedere il grande monolite era fuori discussione. Il volo parte puntuale da Brisbane, arriviamo a Sydney intorno alle 8.00 e facciamo coincidenza con il volo Jetstar delle ore 10.30 per Ayers Rock. Abbiamo il tempo di fare colazione e prendere il nuovo volo, arriviamo alle13.30. Ritiriamo la nostra auto, una bella Corolla di Hertz, con solo 100 km e ci dirigiamo subito verso l´hotel prenotato. Ovviamente per fare il classico giro Uluru + Kata Tjuta non sono sufficienti, quindi contatene almeno 150. Attenzione all´ora, qui siamo avanti di mezzora rispetto a Sydney e il tramonto oggi é previsto intorno alle 18.45. Noi ci aspettavamo un gran caldo, in realtá il cielo é nuvolo e non ci sono piú di 20°. Arriviamo in prossimitá del monolite e l´effetto é incredibile, il colore, complice il cielo nuvoloso, cambia in continuazione. Passiamo dal Centro Aborigeno dove mangiamo un boccone, quindi iniziamo a visitare il sito. Seguiamo le indicazioni ed i percorsi segnati, tutto molto bello e suggestivo. Notiamo la presenza, malgrado la stagione fredda, delle famigerate moschine che ci accompagnano lungo la visita. La quantitá é accettabile, non oso pensare in estate… Ci fermiamo in tutti i lookout e raggiungiamo il parcheggio del Sunset Point per goderci lo spettacolo del tramonto: fantastico !! Al di là della sacralità che circonda questa immensa roccia, al di là di tutto quello che si porta dietro nella storia, quello che resta è il mutare del colore della roccia, lo sfumare dall’arancione al marrone al tramonto. Rimanere ad osservare per mezzora il mutare progressivo del colore della roccia al calare del sole, a volte in modo impercettibile e alla fine dopo mezzora il monolite diventa marrone. Tutto nel silenzio irreale dei partecipanti, nella consapevolezza di prendere parte ad un evento unico ed irripetibile ad una celebrazione della magnificenza della natura. Unica l´ambientazione, bella la compagnia di decine di persone che in silenzio hanno atteso questo momento…gli ultimi raggi di sole che hanno squarciato le nubi hanno reso tutto davvero magico. Col buio raggiungiamo il nostro hotel. Gli hotel sono pochi ed a prezzi folli, per rientrare nel budget noi ci siamo accontentati dell´Outback Pioneer Lodge (74€). Sono tutti racchiusi in un piccolo villaggio dove é possibile trovare tutti i servizi necessari. Gli hotel tradizionali hanno prezzi inavvicinabili e il rapporto prezzo/qualitá é al limite del furto. Il nostro piú che un albergo é un campeggio con bungalow e bagni in comune. Ovviamente consigliamo di prenotarlo mesi prima, anche se la sistemazione non é un granché, visto il prezzo si riempie sempre per primo. Per la cena ci si ritrova tutti in prossimitá del barbecue. Si acquista la carne e la si cuoce sulle griglie comuni, il buffet delle verdure é invece libero. Mangiamo un bel hamburger di bufalo con verdure miste spendendo circa 20$ a testa. Il BBQ in comune fa guadagnare qualcosa nel giudizio, l´idea é ottima e permette di socializzare facilmente per via dei tavoloni e delle griglie in comune. Qui per la prima volta in Aussie sentiamo parlare parecchio italiano, probabilmente é il luogo piú turistico che abbiamo toccato nel nostro viaggio e comunque la cosa non ci dispiace. E´il momento di andare a dormire e scopriamo di dividere il bungalow con una coppia di frikkettoni anglo-australiani, in realtá ci siamo solo sfiorati. La camera é minuscola e si puó paragonare alla cuccetta di un treno. Dopo esserci salutati siamo andati a dormire ma ci aspettava la levataccia per l´attesa dell´alba, quindi solo poche ore quasi insonni tra una russata e l´altra.
VENERDì 16 AGOSTO 2013: AYERS ROCK
Partiamo presto per anticipare l´alba e abbandonare la coppia di “forti russatori”, raggiungiamo l´area attrezzata a circa 13 chilometri dall´albergo. Sono state predisposte delle gradinate in legno e metallo per godere al meglio dello spettacolo del monolite. L’alba non delude ed i colori del sole nascente modificano le sfumature di Uluru man mano che la luce aumenta. Ci fermiamo in compagnia di turisti da tutto il mondo, i belvederi sono numerosi anche perché il monolite sovrasta tutta la zona. Ovviamente é uno degli spettacoli obbligati di chi viene ad Ayers Rock e merita davvero. Rientriamo in hotel, facciamo colazione e riconsegnamo le chiavi del bungalow. Riprendiamo l´auto, questa volta per raggiungere il sito di Kata Tjuta a circa 44 km dal villaggio. Ci fermiamo nei due lookout lungo il percorso, i monti hanno le stesse caratteristiche di Uluru ma forse manca un pó la magia del sito principale. Anche l´affluenza dei turisti é sicuramente minore, si gira tutto in grande tranquillitá. Ormai il nostro soggiorno ad Ayers Rock volge alla fine e ci dirigiamo verso l´ aeroporto, riconsegniamo l´auto e ci piazziamo nella sala d´aspetto. Fino a questo momento ogni tappa australiana era stata rispettata, oggi dovevamo raggiungere Sydney per la coincidenza alle 20.10 per Adelaide ma purtroppo il nostro aereo é in ritardo e le cose si complicano. Dapprima due ore, e comunque ci saremmo stati dentro ma quando il ritardo é diventato di quasi quattro ore, diciamo che serpeggiava un pó di malcontento… Oltretutto l´aeroporto era molto spartano e non é stato facile far passare quasi sei ore nel nulla. In qualche modo ci imbarchiamo ed arriviamo a Sydney, qui dobbiamo rendere merito al personale di Jetstar che é stato gentilissimo e si é fatto in quattro per assisterci e per riposizionarci sul primo volo del giorno successivo. Cosa niente affatto scontata visto che il volo per Adelaide era effettuato con Virgin, quindi con una compagnia concorrente. Veniamo ospitati per la notte in aeroporto al Rydges, ottimo quattro stelle e ci viene anche offerta la cena nel ristorante dell´hotel. Hotel nuovissimo, camere ampie ed immacolate, cena a base di carne australiana e nachos nel ristorante dell´hotel. Essendo arrivati tardi e ripartiti al mattino non abbiamo usufruito piú di tanto dei servizi offerti. Comoda la navetta per raggiungere l´aeroporto. Questo sará anche il miglior hotel del nostro viaggio in Australia, in condizioni normali non lo avremmo mai prenotato. Dalla Tv in camera intanto arrivavano notizie non proprio incoraggianti per il meteo che avremmo trovato ad Adelaide, purtroppo siamo in inverno …
SABATO 17 AGOSTO 2013: ADELAIDE
Giornata problematica, partiamo alle 7.00 per l´aeroporto con lo shuttle dell´albergo ed in dieci minuti siamo al check-in. Il nostro volo parte in orario e dopo circa due ore arriviamo ad Adelaide. Raggiungiamo subito il desk di Sealink e vediamo di spostare la nostra prenotazione del traghetto per Kangaroo Island a domani. Avremmo dovuto arrivare ieri sera ma il ritardo del volo da Ayers Rock ce lo ha impedito. Scopriamo che il ritardo in realtá non ci ha penalizzato piú di tanto, il traghetto ieri sera non é comunque partito. Purtroppo il maltempo imperversa in zona e anche oggi i traghetti non partono, avremmo dovuto rimanere per due notti a Kangaroo Island ma dobbiamo modificare velocemente il nostro programma… Nel frattempo prendiamo lo Skylink e raggiungiamo l´hotel della sera precedente, il Mercure, la nostra prenotazione era senza rimborso e per la notte successiva dobbiamo farne una nuova a 120$, il personale é stato gentilissimo e ci ha aiutato in ogni modo per cercare di annullare la prenotazione per la notte a KI. L´hotel é molto bello e assolutamente da consigliare, si trova in prossimitá della stazione ferroviaria. Noi abbiamo usufruito di un offerta speciale non rimborsabile che, visti i rezzi australiani era davvero conveniente. Le camere non sono tutte uguali, noi abbiamo soggiornato due giorni in due camere differenti. La prima carina, immacolata ma davvero piccola, non siamo riusciti a tenere aperte le valige.
Il secondo giorno siamo stati spostati in un´altra camera molto piú grande ed accogliente, con questo forse si spiegano le differenti valutazioni dei viaggiatori, legata probabilmente alle differenze di camera. Terminate le nostre peripezie siamo pronti intorno a mezzogiorno a cominciare la visita di Adelaide. Nella zona pedonale ci fermiamo a pranzo in una food-court di un centro commerciale e Sandra prova l´ebbrezza di una porzione di pennette scotte scaldate al microonde. Dopo il la sosta iniziamo la nostra visita. Adelaide, pur essendo all´apice delle cittá piú vivibili del pianeta, é carina ma molto anonima, non ci ha particolarmente entusiasmato. Fa piuttosto freddo, siamo all´estremo sud dell´Australia e l´inverno si fa ancora sentire, 9°-10°con vento trasversale. Abbiamo fatto il giro turistico con il bus gratuito che attraversa il centro. Ci siamo fermati nella zona pedonale e da qui abbiamo raggiunto Chinatown e la zona del mercato, tutto sommato la parte piú interessante della cittá. Per cena non ci siamo allontanati molto dall´hotel. Siamo andati allo Strathmore Stonegrill un pub a fianco del nostro ingresso. Abbiamo mangiato benissimo, tris di carne cotta alla pietra, abbiamo assaggiato spiedini di canguro e di coccodrillo ottimi e delle linguine cotte perfettamente al dente. Il locale é molto conosciuto ad Adelaide e la sera si riempie all´ inverosimile di ragazzi anche solo per un drink. Mamma mia quanto bevono !! Rinfrancati dalla piacevole serata rientriamo in hotel sperando in un miglioramento del meteo per domani.
DOMENICA 18 AGOSTO 2013: ADELAIDE
Altra giornata con il programma completamente stravolto dal meteo. Il tempo in realtá ad Adelaide non é male e a Kangaroo Island non piove neanche ma il tratto di mare che ci divide dall´isola é impraticabile. Un grazie grande come una casa a Perlita e Grant, i due impiegati del Mercure che sono stati piú che preziosi in queste giornate convulse. Comunque dopo un veloce consiglio decidiamo di tentare la sorte e, visto che il pomeriggio il bus della Sealink sarebbe partito per l´imbarcadero di Cape Jervis facciamo il check-out. Altra mattinata da trascorrere ad Adelaide tra passeggio e shopping, altro centro commerciale per il pranzo. Questa volta insalata mista e macedonia, tutto molto buono. Alle tre siamo in albergo per lo shuttle della Sealink e alle quattro e mezza partiamo dalla stazione dei bus come previsto alla volta di Cape Jervis. Bob, l´autista ci spiega che spetta solo al capitano del traghetto dare il benestare alla traversata ed in realtá fino a quando non arriveremo sul posto non avremo notizie precise. L´imbarcadero dista circa due ore da Adelaide e solo quando siamo quasi arrivati a destino ci viene comunicato che il traghetto non partirá. Ovviamente facciamo buon viso a cattivo gioco e ci rifacciamo le due ore per Adelaide. Oggi la giornata é cosí, abbiamo provato ma ci é andata male… Il clima comunque é stranissimo… sole, pioggia, vento che si alternano a distanza di pochi minuti… Ritroviamo i nostri amici Grant e Perlita e ci facciamo anticipare la prenotazione che avevamo con loro per domani al ritorno della nostra mancata escursione a Kangaroo Island. Siamo stanchi , non tanto fisicamente ma mentalmente, rientriamo in camera e non usciamo neanche per la cena , ci arrangiamo con qualcosa che abbiamo acquistato nei dintorni dell´albergo.
LUNEDì 19 AGOSTO 2013: ADELAIDE
Partiamo presto alla volta dell´aeroporto, su consiglio di Perlita prendiamo un Taxi piuttosto dello Skylink risparmiando 8$ e avendo sicuramente un servizio piú veloce e preciso. La nostra idea é di cambiare in nostro volo per Melbourne del giorno successivo con quello odierno. Chiediamo al banco della Jetstar ma purtroppo il volo é al completo, c´é solo posto per il volo della sera ( Jetstar opera solo due voli per Melbourne) e con un supplemento improponibile. A questo punto siamo ancora bloccati Adelaide ma non vogliamo passare un´ altra inutile giornata in cittá. Chiediamo al banco informazioni turistiche e ci facciamo fare un itinerario attraverso i dintorni di Adelaide. Con la consueta gentilezza la ragazza del desk ci carica di informazioni e di depliants. Andiamo quindi alla Hertz e modifichiamo la nostra prenotazione per KI e con 53$ abbiamo una Yaris che riconsegneremo domani, un piccolo appunto, per la prima volta in tanti anni di viaggi mi chiedono per la prenotazione la patente internazionale. La giornata che era partita male si sta volgendo al bello, sia come tempo che come prospettive… Presa la macchina ci mettiamo piú ad uscire dall´aeroporto che a raggiungere il Clealand Wildlife Park. Situato nei dintorni di Adelaide rappresenta una valida alternativa per incontrare gli animali che avremmo visto su Kangaroo Island. Il parco é posto al N° 1 delle attrazioni da Tripadvisor e concordo assolutamente con il giudizio espresso dai viaggiatori. Gran bel parco naturalistico, 20$p/p + 3$ per il mangime davvero ben spesi. Grandi spazi e possibilitá di dare da mangiare a quasi tutti gli animali presenti. Sono esclusi solo il wombat , il diavolo della Tasmania e pochi altri perché particolarmente pericolosi. Entriamo presto nel parco ed abbiamo la possibilitá di incontrare in semilibertá ogni tipo di canguro, wallaby, ed altre strane specie di marsupiali. Alcuni piccoli come grossi topi ci accompagnano per tutto il percorso, sono i famosi bandicoot, avete presente Crash Bandicoot ? Spettacolari gli stagni con gli uccelli, non chiusi in voliere ma liberi, stormi interi di pappagallini multicolori, enormi pellicani ed altri strani uccelli. Ovviamente la star é sempre il koala, qui lo si puó incontrare in compagnia del personale del parco, che spiega le caratteristiche e le abitudini e permette anche di accarezzarlo, bellissima esperienza e, stranamente gratuita! C´é anche la possibilitá della classica foto con il koala per una trentina di dollari, noi abbiamo l´abbiamo giá fatta a Kuranda e quindi evitiamo. Malgrado i prezzi piuttosto alti devo dire che é uno dei ricordi piú belli che abbiamo riportato dall´Australia, da fare! Il tempo cambia sempre e comunque ci permette di godere al massimo la visita del parco. Singolare la hall del Visitor Centre con un bel camino acceso al centro, visione per noi sempre singolare nel mese di agosto. Terminata la visita, termina anche la tregua con il tempo e ricomincia leggermente a piovere. Sempre su indicazione della ragazza dell´aeroporto raggiungiamo Hahndorf, paesino incredibile. Un pezzo di Germania trapiantato in Australia. Fondato da emigranti tedeschi il paese ha mantenuto le caratteristiche di un borgo tedesco con locali e negozi che richiamano alla vecchia Europa. Il paese ha trovato anche una buona fonte di reddito dal turismo di passaggio. Il paesino é carino e merita una sosta, noi ci fermiamo per pranzo in una originale “Gasthaus bavarese”. L´Handhorf Inn é il piú grande locale del paese, la padrona, una simpatica signora serba ci invita ad entrare e ci trova subito un tavolo. Il locale é una birreria tedesca a tutti gli effetti, enorme struttura in legno che si rifá alla migliore tradizione europea. Bandierine tedesche e della birra Munchen scendono dal soffitto, praticamente siamo in Germania. Il locale é strapieno, ci sono molti turisti, qui in Australia gli orientali la fanno da padrone, ma anche tanti australiani in divisa di lavoro per la pausa pranzo. Mangiamo un misto carne ed un misto vegetariano, tutto molto buono ed abbondante, cheesecake con frutti di bosco e panna, birrona media e caffé per una spesa intorno ai 50$. Prezzo corretto e sosta davvero piacevole nella Germania d´Australia. Seguendo sempre le preziose indicazioni dell´ufficio turistico ci dirigiamo verso il mare per raggiungere Glenelg, la spiaggia di Adelaide. Abbiamo prenotato al Best Western, lungo la spiaggia, ottimo hotel, camere pulite, ottimamente arredate e dotate di tutti conforts, wifi e Sky compreso, cosa per niente scontata in Australia. Altra cosa molto importante é che il BW si trova a soli dieci minuti dall´aeroporto, spendiamo sempre 120$, come al Mercure. Ci sistemiamo e raggiungiamo il centro cittá a solo cento metri dall´hotel.
La cittadina é carina ma come tutte le cittá di mare fuori stagione ha molti esercizi chiusi. Passeggiamo per il centro ed acquistiamo un pó di frutta per la cena, lo stinco di mezzogiorno ancora si fa sentire. Facciamo ancora un passaggio sul bel lungomare e osserviamo il mare grosso che ci avrebbe creato non pochi problemi per l´eventuale rientro da Kangaroo Island. Al termine della disavventura con voli e meteo possiamo trarre alcune conclusioni. Nella sfortuna abbiamo avuto comunque la possibilitá di toccare per mano l´estrema gentilezza e disponibilitá del popolo australiano… Avevamo prenotato separatamente traghetto, auto e due holels sull´ isola. Senza problemi tutte le spese sostenute sono state rimborsate, tutte tranne il Mercure Kangaroo Island Lodge… Hotel prenotato alle 11 am e disdetto alle 7 pm del 18 Agosto e avvisati per tempo dell´evidente impossibilitá a raggiungere KI, non ci veniva concesso il rimborso neanche parziale della quota, anzi, a seguito delle rimostranze fatte tramite Booking questi negavano di aver ricevuto disdetta della prenotazione. Contattato il Mercure Kangaroo Island Lodge via mail in seguito non abbiamo mai ricevuto risposta. La tariffa non era rimborsabile, come nelle altre strutture interessate ma mentre nelle altre abbiamo avuto comunque soddisfazione visto anche la causa del mancato arrivo, qui abbiamo solo potuto constatare un assoluto disinteresse
MARTEDì 20 AGOSTO 2013: GREAT OCEAN ROAD
Lasciamo presto l´hotel e raggiungiamo facilmente l´aeroporto, abbiamo l´aereo alle 6.55.
Consegnamo l´auto alla Hertz e, cosa comune in Australia, nessuno controlla lo stato dell´auto. E´una consuetudine di riconsegnare l´auto lasciando le chiavi in un contenitore nell´ufficio di noleggio. La cosa non ci esalta, sapere che nessuno ha firmato per la consegna e che hanno il nostro numero di Carta di Credito non é il massimo… Qui tutti sono corretti ma la procedura é troppo favorevole alle societá di noleggio. Nel dubbio facciamo qualche foto per dimostrare l´integritá dell´auto. Volo Jetstar puntuale e dopo solo un´ora e venti siamo a Melbourne. Finalmente riusciamo a lasciare Adelaide, la sfortunata parentesi é finita e iniziamo l´ultima tappa del nostro viaggio australiano. Abbiamo una giornata da spendere per visitare la Great Ocean Road. Abbiamo prenotato l´auto con Argus e purtroppo solo alla fine con questa compagnia si viene a conoscenza della societá di noleggio. La societá si chiama Ace e non ha il desk in aeroporto. Dobbiamo aspettare per una mezzoretta la navetta che ci porta presso la sede e qui ci viene consegnato una macchinetta, tipo Getz che sicuramente ha visto giorni migliori. Ci mettiamo dieci minuti per segnare tutte le righe ed i bolli… inoltre ha oltre 150.000 km. Impostiamo subito il navigatore per rientrare domani con facilitá in questa landa sperduta alla periferia di Melbourne. Iniziamo quindi la nostra cavalcata lungo la GOR, in realtá la strada panoramica inizia a Geelong a circa un´ora dall´aeroporto. L´inizio della strada é segnalato da un arco e da un monumento a ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita per la sua costruzione. La GOR fu costruita dai reduci australiani della prima guerra mondiale, erano disoccupati ed il governo per impegnarli ha dato inizio a questa grande opera. Grazie al navigatore non sbagliamo un incrocio e raggiungiamo con facilitá Bell Beach, la famosa Spiaggia di Point Break. Semplicemente strepitosa !! Lasciato il parcheggio si raggiungono un paio di lookout da dove ammirare le evoluzioni dei surfisti. Sono decine di ragazzi che sfidano le onde, il clima é invernale ma la giornata é perfetta per surfare. Seguiamo due ragazzi che entrano in acqua e raggiungono il largo per prendere l´onda giusta. Al largo si uniscono agli altri coraggiosi in attesa del momento giusto per partire, tutto molto emozionante. Seguiamo le evoluzioni con altri turisti, soprattutto giapponesi, armati di potenti zoom per cogliere ogni particolare. A malincuore lasciamo la spiaggia e riprendiamo la GOR. Ci fermiamo velocemente in alcuni lookout lungo la costa, tutti molto scenografici. Fino al Apollo Bay la strada viaggia lungo la costa, da quel momento il paesaggio marino lascia spazio a tenebrose foreste e si spinge verso l´interno. Il nostro macinino arranca sui falsopiani e si riprende nelle lunghe discese, piove a tratti ed il traffico é magicamente scomparso. Tutto in pochi minuti, quasi per magia. A metá pomeriggio raggiungiamo finalmente i 12 Apostoli, tappa principale della giornata. L´atmosfera é unica é uno di quei posti per cui si puó affermare senza tema di smentita che “vale il viaggio”. I 12 faraglioni, ormai solo 8, dopo gli ultimi danni dell´erosione sono un monumento naturale di grande impatto visivo e il cielo impetuoso che lo sovrasta lo rende ancora piú imponente. Il luogo é ben attrezzato e dopo aver parcheggiato sul lato destro della strada si raggiungono le roccie attraverso un tunnel. Ci sono parecchi turisti che vengono guidati nella visita da comode passerelle, dopo Uluru é il luogo piú frequentato che abbiamo incontrato. I lookout sono due e permettono di gustare al meglio la magia del posto da diverse angolazioni. Terminata la visita ci dirigiamo verso Port Campbell, il paese si sviluppa intorno ad una bella baia, decidiamo di fermarci per riprendersi un pó dal viaggio. Entriamo in un bel locale affacciato sul mare e veniamo accolti da un camino scoppiettante. Prendiamo un paio di cioccolate calde e ci accomodiamo al tavolo. Accanto a noi sentiamo parlare italiano e facciamo amicizia con un gruppo di turisti friulani venuti a trovare i parenti in Australia, il mondo é piccolo… Rinfrancati e ristorati salutiamo con un “mandi” gli amici friulani, visto che sono mezzo friulano anch´io e riprendiamo l´auto per la via del ritorno. Vogliamo raggiungere l´autostrada prima che faccia buio e da qui proseguire verso Melbourne. Questa sera non abbiamo prenotato l´hotel ed il programma era di raggiungere Corio, a circa 70 km dall´aeroporto e fermarci a dormire. I due hotel che avevo segnato per la notte non piacciono a Sandra e decidiamo di fermarci invece al Gateway Hotel, la maggior parte degli hotels a Corio si trovano lungo l´autostrada e questo non fa eccezione. Tipico motel all´americana ha come avventori per lo piú camionisti. L´hotel ha una imponente hall, una grande sala slot e parecchi divani per bere qualcosa in compagnia. Belle le parti comuni, un pó sotto tono invece le camere, grandi ma un pó datate. Come nel resto dell´Aussie il riscaldamento non esiste ma riusciamo ad arrangiarci senza troppi problemi con la pompa di calore dell´aria condizionata.
Oggi appena usciti da Melbourne abbiamo fatto la spesa ed abbiamo mangiato qualcosa lungo il percorso, questa sera abbiamo cenato con gli avanzi anche per non buttare via tutto quello che rimaneva, oltretutto il ristorante dell´hotel stava chiudendo ed erano disponibili solo panini, quindi…
MERCOLEDì 21 AGOSTO 2013: SHANGHAI
L´aereo per Shanghai é previsto per le 11, quindi lasciamo con relativa calma l´hotel. Alle 8.30 riconsegniamo l´auto e prendiamo la navetta per l´aeroporto. Il volo della Eastern parte puntuale e dopo dieci ore arriva a Shanghai. Viaggio molto turbolento, praticamente avevamo sempre le cinture allacciate. L´aereo é comunque accogliente, schermi individuali e personale gentilissimo. Viaggio diurno trascorso velocemente con la visione di tre films ed arrivo alle 19.10.
Il resto del viaggio lo trovate pubblicato nella sezione dedicata alla Cina.
Sandra e Roberto tetoida@virgilio.it