Australia… in tenda e sacco a pelo!
Avete mai provato emozioni primordiali?la sensazione di trovarvi immersi alle origini dell’universo ,la terra arsa dal sole ,chilometri di outback solitario,tu la natura e lo zaino,questa e’ l’australia che ho visitato. L’intinerario : 6000 km su un mezzo attrezzato da Perth a Darwin attraverso il bush,i parchi naturali e un po’ di mare per darci una rinfrescata,una gran fatica ma completamente ripagata dai paesaggi e dalla natura
Primi giorni a Perth per ambientarmi un po’ , eccomi nel west dell’australia.Mi prenoto un mini locale x essere indipendente e godermi un po’ la citta’ ,classico motel australiano con la possibilita’ di avere un angolo cottura e un po’ di indipendenza,il motel si chiama City waters ed e’ vista fiume,dispone di 60 camere con bagno e la possibilita’ di alcuni mini locali molto essenziali ma confortevoli .Perth e’ una citta’ cosmopolita e moderna situata sul fiume Swan,si dice sia la capitale piu’ soleggiata dell’australia e la capitale piu’ isolata del mondo.(foto1)La citta’ fu fondata nel 1829 e crebbe soprattutto grazie al contributo dei carcerati che furono inviati per sopperire alla forza lavoro,la maggior parte degli edifici governativi sono opera dei carcerati. Una delle attrazioni + interessanti di questa cittadina e’ il kings park che si trova nella parte alta della citta’,facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.1004 acri suddivisi in varie aree,dal botanic garden (2000 specie fra alberi e fiori),al bushland nature trail ,all Lotterywest federation walkway, struttura in vetro e acciaio lunga 220 m che consente di camminare sospesi fra le cime degli alberi,(foto2)ai vari spazi verdi (foto2a) dove ci si puo’ comodamente rilassare all’ombra di secolari alberi(foto3). Altra tappa fondamentale sono i musei,dal “Western australian museum” grande museo che comprende una sezione sulla cultura aborigena, una galleria dedicata al tema del mare,numerosi reperti fossili di grandi dimensioni e una vasta collezione di meteoriti .Si passa poi al “Perth institute of contemporany art” dedicato all’arte contemporanea .Dopo tutte queste visite decido di rilassarmi un po’ prima di partire per il mio viaggio e cosi’ prendo il treno e mi dirigo a Cottesloe beach (foto 3a)che a quanto pare e’ una delle piu’ belle spiagge nei dintorni di Perth.Si tratta di un piccolo paesino immerso nel verde con vialoni alberati e una pace e tranquillita’ che non provavo da molto tempo,la spiaggia e’ lunghissima e non ci sono aree attrezzate,per fortuna e’ tutta spiaggia libera ci si puo’ mettere ovunque,il sole e’ molto caldo,ma il vento e’altrettanto forte e rende il tutto sopportabile,il bagno non si puo’ ancora fare,l’acqua e’ gelida ,ma va bene cosi’,mare,sole e un buon libro.Il giorno dopo si parte per il lungo viaggio, speriamo di essere in buona compagnia .Al mattino all’alba mi incontro con gli altri componenti del gruppo e scopro di essere l’unica italiana,in seguito capiro’ il motivo,ma non e’ un problema .Il gruppo e’ un misto di europei, tedeschi,olandesi,danesi,inglesi,francesi,e io unica rappresentante del nostro bel paese.Il mezzo su cui viaggiamo e’ un camion attrezzato dove si caricano tende e sacchi a pelo sul tettino,e noi dentro su sedili alti e mobili che ci permetteranno di affrontare i percorsi impervi .La nostra prima tappa e’ Kalbarri ma prima di arrivarci ci fermiamo in alcuni parchi:Namburg national park a 250 km a nord di Perth,lo spettacolo e’ surreale e siamo nel pinnacles desert (foto4)centinaia di pennacchi alti da pochi cm fino ai 5 m,sono di formazione calcarea e spuntano dal terreno sabbioso dal colore dorato,si potrebbe camminare per ore,ma purtroppo non abbiamo molto tempo e proseguiamo il viaggio verso la spiaggia di Hangover bay dove ci fermiamo a fare pick nick ed a ammirare il mare e la spiaggia che in questa stagione ha dei colori incredibili,proseguiamo verso il Kalbarri park e lungo il percorso una serie di canguri ci attraversano la strada(foto 4a),sono i primi che vedo ,arriviamo alla sera tardi in un agriturismo e finalmente dormiamo,letti a castello e 4 per stanza,sara’ il primo e unico letto di tutto il nostro viaggio .Al mattino sveglia alle 5 ,alle 6 si parte ;il national park ha una superficie di 1000 kmq di bush,e racchiude al suo interno alcune gole spettacolari,le strade sono sterrate ma molto agevoli,il terreno e’ bruciato e il caldo insopportabile,e’ un caldo diverso da quelli che ho vissuto fino ad adesso,la prima tappa e’ Z- bend una gola straordinaria scavata dal fiume a strapiombo x 150m ,(foto5)dopo una veduta dall’alto ci inoltriamo verso il fiume e lo raggiungiamo fino ad immergerci,il caldo e’ tanto e un bagno fa sempre bene,se la discesa era sopportabile la salita e’ alquanto faticosa ma ne valeva la pena,risaliamo sul nostro mezzo e via per un’altra gola da esplorare,strade sterrate di terra rossa arsa dal sole e gola secca,arriviamo cosi’ al Natural bridge un arco naturale scavato dalla pioggia che incornicia un paesaggio da favola,(foto6)dopo una notevole scarpinata fra andata e ritorno si riprende il viaggio e ci fermiamo a far scorta di viveri a Denham,il centro abitato piu’ occidentale dell’australia piccolo paese di pescatori con piccole case di legno bianco ,famoso un tempo per la pesca delle ostriche,attualmente l’economia locale si basa sulla pesca e sul turismo, si dice che in passato la madreperla sia stata usata per lastricare le strade del paese,attualmente non ce n’e’ + traccia ,ma alcuni edifici sono costruiti con mattoni di conchiglia e fanno una strana impressione .Dopo i rifornimenti proseguiamo per Monkey mia (foto 6a)che a quanto dicono e’ una delle + belle spiagge australiane,arriviamo che e’ ormai buio,e quindi scopriro’ domani mattina questa meraviglia,nel frattempo montiamo le nostre tende. Sembra un accampamento romano,le tende sono dell’anteguerra pesanti come mattoni,ma in 5 minuti si montano,sono spaziose e resistentissime anche agli acquazzoni violenti che ci capitera’ di trovare .Dopo aver montato la tenda ci inoltriamo nel bush con degli aborigeni austaliani e eccoci immersi nelle loro usanze,ci disegnano sulla sabbia la mappa dell’australia divisa tra le varie popolazioni indigene,ci raccontano delle storie sugli animali , raccogliamo dei ramoscelli che scopriamo essere degli eucalipto e dopo averli adagiati sulla sabbia accendiamo il fuoco .Da una sacca vediamo spuntare alcuni pesci,li adagiamo sulla brace,a cottura ultimata il pesce viene servito su delle foglie appoggiate in terra e con le mani ci accingiamo a mangiare(foto7) ,beh!uno dei pesci piu’ buoni che abbia mai mangiato in vita mia,la serata prosegue con la narrazione di storie e suoni di digiridu’.Mattina,ed eccoci a spiaggia,una delle attrazioni di questo mare sono i delfini che a ore stabilite vengono a rifocillarsi a riva ,(foto 8)vi capitera’ di fare il bagno e un delfino vi si puo’ avvicinare e nuotare con voi,attenzione a non toccarlo mai e a seguire le norme di comportamento di cui si trovano opuscoli sparsi ovunque .Il giorno dopo si parte,prossima destinazione Coral bay 590 km fra sterrato e asfalto praticamente un giorno di viaggio,qua il tempo ha altre dimensioni,tenendo conto delle condizioni del percorso, cosi’ con l’anima in pace si viaggia e si guarda il paesaggio .Coral bay e’ una localita’ piccola e rilassante posta al margine del Ningaloo marine park la barriera corallina (foto 8a)si estende a soli 20 minuti (nuoto) dalla spiaggia ,anche se la maggior parte si fornisce di imbarcazioni per raggiungerla piu’ comodamente .Dopo queste giornate di mare si riparte per l’interno,prossima tappa il Karijini national park anche qua le distanze sono notevoli e nonostante la partenza sia al mattino alle 5 ,arriviamo nel parco ormai all’imbrunire .In genere anche se gli accampamenti sono nel nulla ci sono degli pseudo bagni,ma per lavarci ci toccano le gole e poco piu’(foto 9) la terra e’ rosso fuoco e molto sottile cosi’ ti entra da tutte le parti e non riesci a staccarla,ma questo e’ il problema minore,alcuni vanno in paranoia per gli insetti e animali vari mai visti in nessun altro luogo(foto 9a)che sbucano da ogni dove,ma e’ normale,siamo noi che stiamo disturbando loro e non viceversa quindi la cosa migliore e’ non infastidirli e stare fermi,loro non ci attaccheranno se non per difendersi .Prima tappa della giornata al Joffre creek &falls ci addentriamo in un percorso per niente facile ci infiliamo in uno stretto crepaccio e ci arrampichiamo su rocce ripide e scivolose(foto10),ad un certo punto del percorso ci togliamo le scarpe e procediamo a mo’ di uomo ragno impegnando le due gambe e le due braccia per sostenerci,non tutti affrontano questo ultimo passaggio,ma lo spettacolo che troviamo e’ splendido e la nostra fatica e’ stata appagata,cosi’ ci aspetta un lungo bagno rigenerante (foto11),dopo esserci ripresi dalle fatiche riprendiamo la via del ritorno ed eccoci a consumare un pranzo frugale e poi ripartire verso le Dales gorge e le Fontescue falls,percorso facile e poco impegnativo(ci voleva) ed eccoci di nuovo a fare un tuffo in queste spettacolari acque(foto12).Dopo aver finito di sollazzarci e’ ormai buio quando ritorniamo alle nostre tende .Verso sera i contrasti di questa terra si amplificano e i colori sembrano presi da una tavolozza(foto 12a) dopo un breve cena tutti a letto stanchi ma appagati, e la notte ci portera’ consiglio .Al mattino la sveglia e’ solitamente alle 4.30 o alle 5,in ogni caso e’ una sveglia naturale perche’ a quell’ora centinaia di uccelli di varie specie si svegliano e iniziano a cantare ed ecco fatto la nostra sveglia,qua non sono necessari gli orologi,ci si sveglia con il canto degli uccelli e si va a dormire quando fa buio. Prossima tappa 80 mile beach di nuovo mare,altri 600 km che in australia vuol dire viaggiare tutto il giorno,arriviamo alla sera e dopo aver montato le tende ,tutti a spiaggia .Ed eccoci di fronte ad una lunghissima distesa di spiaggia deserta (foto 12b)dove pero’ non si riesce a fare il bagno,bisognerebbe camminare chilometri prima di raggiungere l’acqua alta,ma il paesaggio e’ magnifico,alla sera ci inoltriamo al buio (siamo fortunati ,c’e’ la luna piena)per osservare le testuggini che depongono le uova,(ottobre/novembre),riusciamo a scovarne alcune che uscite dall’acqua si cercano una duna di sabbia e iniziano a scavare e solo dopo un lungo lavoro si fermano e depongono finalmente le uova che poi nascondono,mi sembra di violare la loro intimita’ ed a un certo punto decido di andarmene .Giorno successivo partenza per Broome.Per molti questo caratteristico paesino e’ un rifugio,un’oasi isolata con ampie spiagge sabbiose e una rilassata admosfera ,rinomata per il suo quartiere cinese(chinatown) o meglio cio’ che ne e’ rimasto .Fondata nel 1880 come centro perlifero , conobbe il suo massimo splendore all’inizio del 900,quando l’80 % della produzione mondiale di madreperla,proveniva dalle sue acque,la madreperla veniva utilizzata essenzialmente per l’industria dei bottoni ma all’inizio degli anni ’50 l’industria entro’ in crisi a causa dell’introduzione di bottoni di plastica .Attualmente si vive di pesca,perle coltivate e turismo .Nel 1942 il porto fu bombardato dai giapponesi,le vittime furono centinaia,e molti edifici del centro andarono completamente distrutti,attualmente il centro e’ caratterizato da piccole casette bianche di legno e lamiera,un tempo centro del commercio di perle,oggi sede di negozi, locali,gallerie d’arte .Molte sono le escursioni guidate per visitare le coltiviazioni di perle e i ristoranti dove si possono gustare le squisite ostriche .A pochi chilometri da Broome visitiamo una delle piu’ belle spiagge dell’australia “Cable beach”classica distesa di sabbia bianca con acque cristalline(foto13).Ed eccoci a consumare un BBQ in spiaggia e goderci il tramonto .Il giorno dopo tappa a Cape Leveque il faro che sorge all’estremita’ della penisola e dista circa 200 km da Broome,sulla costa occidentale si trova la Coulomb Point nature reserve,paradiso naturale che da la possibilita’ di entrare in contatto con le comunita’ aborigene del luogo,molti sono restii e non vogliono che gli stranieri si fermino nel loro territorio,ma sono disponibili nell’elargire informazioni di vario genere,per visitare alcune di queste zone occorrono permessi che devono essere richiesti anticipatamete rivolgendosi all’ufficio turistico di Broome.Prossima tappa Derby per acquistare cibo e proseguire il nostro viaggio verso il Windjana Gorge .Derby e’ il centro amministrativo del Kimberley occidentale e rappresenta un ottimo punto di partenza per l’esplorazione di magnifiche gole e l’inizio della Gibb River Rd. Strada che collega Derby a Kununurra ,670 km di strada sterrata che attraversa i piu’ bei parchi del northern territory . Derby e’ famosa per il Prison Tree(foto14)enorme baobab con il tronco cavo che misura 14 m di circonferenza e si dice abbia piu’ di 1000 anni,in passato venivano incatenati i prigionieri durante il trasferimento in citta’,da qui l’origine del suo nome,considerato un luogo sacro per gli aborigeni .Si prosegue per la nostra prossima meta con fermate intermedie,una di queste e’ il tunnel creek (foto 15),una grotta lunga 750 m e larga dai 3 ai 15 scavata dal torrente che la attraversa.I soffitti sono tappezzati di pipistrelli e incontriamo 2 piccoli coccodrilli che immobili ci lasciano passare,questa e’ una delle tante grotte sacre del popolo aborigeno su cui si raccontano storie tramandate oralmente(canti) da generazione a generazione (foto 15a).La grotta si percorre a piedi alternando le scarpe ai piedi nudi per attraversare passaggi con l’acqua che arriva alle ginocchia .Montiamo le tende nei paraggi e poi il giorno dopo si riparte per Bell Gorge,in questa zona una parte del bush e’ bruciata come in molte parti ultimamente dove le temperature raggiungono gradi da combustione naturale distruggendo vasta parte del territorio .(foto 15b)Bell gorge,e’una delle piu’ belle gole della regione con una pittoresca cascata, (foto 15c)ed eccoci immersi nelle sue acque a rinfrescarci un po’ ,il caldo e’ soffocante,ma e’ un caldo secco e quindi si sopporta meglio .Al mattino si prosegue e si arriva al Lower manning gorge dove dopo aver messo abiti e scarpe in un box di plastica attraversiamo il fiume a nuoto trasportandoci i nostri averi,dopo la traversata ci aspettano 3 ore di cammino verso il Galvans Gorge una gola a ferro di cavallo dove ci si immerge con molto piacere .Una delle tappe principali per recuperare viveri in questo territorio completamente isolato e fuori dal mondo e’ il Mt Barnett ,posto di ristoro che appartiene alla comunita’ aborigena di Kupingarri,dove si possono acquistare generi alimentari e il prezioso ghiaccio .Uno degli aspetti fondamentali di questo viaggio e’ il recupero di generi alimentari ,per centinaia di km solo bush e non un’anima,e poi finalmente nel nulla sbuca un posto di ristoro dove ci si puo’ rifornire .Aspetto non secondario e’ l’acqua,a parte le gole dove riusciamo a lavarci,per il resto non c’e’ acqua e quindi siamo costretti a fare rifornimento di acqua nel serbatoio che contiene il nostro mezzo ma e’ sempre calda da bere,e oltretutto ci deve servire per cucinare,lavare i piatti e per altri usi e quindi e’ preziosissima e facciamo molta attenzione a non sprecarne neanche un goccio .Ed eccoci a percorrere la River gibb road in direzione El Questro, dopo alcune tappe per sgranchirci ,montiamo le tende e nel giro di pochi minuti ecco arrivare un’acquazzone da manuale e in 2 secondi ci ritroviamo zuppi,qua e’ normale e ci stiamo avvicinando alla stagione delle piogge e la prossima settimana il parco chiudera’ per riaprire poi nella bella stagione .Dopo esserci rimessi in sesto e asciugati partiamo; guadiamo il fiume (foto16)per raggiungere un’altura dalla vista stratosferica(foto17)ci troviamo sopra all’Explosion gorges,chiamato cosi’ perche’ i pesci venivano uccisi con cariche esplosive dagli abitanti del luogo .Il giorno dopo ci mettiamo in cammino per Zebedee springs la vegetazione e’ completamente cambiata rispetto all’arido bush,sembra di essere stati catapultati in una foresta tropicale(foto18),palme,vegetazione lussureggiante,animali di ogni sorta,lungo il sentiero avvistiamo alcuni serpenti arrotolati sugli alberi che scopriamo essere fra i piu’ velenosi al mondo, arriviamo cosi’ a un piccolo ruscello dove scorre acqua calda e forma piccole pozze dove ci immergiamo e rimaniamo a mollo chiacchierando del piu’ e del meno,ma soprattutto di cosa ci sta dando questa esperienza a contatto con la natura.Si ritorna per preparare il pranzo e dopo partenza per il Questro gorge,ci sono diversi percorsi con diversi gradi di difficolta’ e ci dividiamo cosi’ a gruppi,dobbiamo fare molta attenzione perche’ la pioggia di ieri a reso le rocce scivolose (foto 18a)e alcuni passaggi sono davvero difficili e bisogna essere allenati,alcuni decidono di non affrontare il cammino,siamo a fine viaggio e siamo tutti molto stanchi,l’alternativa e’ un viaggio in barca lungo il fiume,e cosi’ ci dividiamo per ritrovarci a cena ,il percoso e’ faticoso,ma ne vale davvero la pena incontriamo lungo il percorso grosse lucertole che si sollazzano al sole(foto18b) .Il giorno dopo partenza per Kununurra,cittadina fondata negli anni ’60 moderna e vivace,molto semplice anche se attualmente stanno costruendo nuove strutture per l’accoglienza turistica .Dopo esserci sistemati si parte per l’Argyle lake,bacino artificiale formato dalla diga costruita sull’Old river ,e’ il secondo lago come dimensioni in australia ,la diga a favorito la diffusione dell’agricoltura su vasta scala ,il paesaggio che ne deriva e’ affascinante e suggestivo,e cosi’ dopo esserci imbarcati andiamo a vedere una razza di canguri nani che vivono sulle rocce,dopodiche’ ci tuffiamo nelle acque misteriose .Il lago accoglie una fauna di 26 specie diverse di pesci e si e’ stimato che vivano 25.000(foto 19) coccodrilli e 1/3 degli uccelli dell’australia vivono in questo lago(foto20).Certo che fare il bagno dopo aver avuto tutte queste informazioni incute un po’ di timore,ma passa subito,rimaniamo sul lago fino al tramonto e i paesaggi si susseguono con colori e sfumature che ci ricorderemo sempre(foto21).Il giorno dopo visita al Bungle bungle park,parco nazionale che si estende su una superficie di 3000 kmq,il paesaggio presenta una serie di pinnacoli cilindrici che alternano strati arancione ad altri di colore nero le formazioni rocciose sono pero’ difficili da raggiungere e quest’anno le piogge sono iniziate prematuramente e cosi’ le strade non sono percorribili , l’unico mezzo sono i piccoli biplani che sorvolano il territorio,ma non e’ la stessa cosa,purtroppo siamo sempre in balia del tempo e ci dobbiamo adattare .Siamo quasi giunti alla fine del viaggio,prossima fermata Timber Creek,o meglio i dintorni,ci fermiamo per acquistare gli ultimi viveri necessari per il pranzo e poi si prosegue nel parco ed eccoci in un piccolo lago con tanto di cascata(foto21),il percorso e’ di 1.50h e finalmente il bagno tanto agognato, poi alcuni si avviano per strade diverse verso un altro lago piu’ grande ,ormai siamo agli sgoccioli e siamo tutti molto stanchi,ma anche un po’ tristi che questa esperienza giunga alla fine,penso che ci abbia dato tanto mettendoci di fronte a molte difficolta’ e provando duramente la nostra resistenza,ma il tutto e’ finito bene a parte alcuni incidenti di percorso .Ultima tappa Darwin ed ecco il primo letto dopo un mese,non mi sembra vero di non dover piu’ montare una tenda,lavarmi con un secchio d’acqua o nelle pozze e avere un bagno,come si apprezza tutto cio’ che in genere diamo per scontato e questi viaggi servono anche a questo a riappropriarci delle cose semplici che diamo sempre x dati di fatto,ma non e’ cosi’.Darwin ultimo giorno ,capitale del Northen territory, citta’ moderna e giovane dove si respira un’admosfera cosmopolita,considerata una tappa d’obbligo per alcune mete turistiche del “top end”.Arriviamo nel pomeriggio e ci sistemiamo nelle nostre camere per risistemarci un po’ alcuni partono gia’ stasera per destinazioni diverse e proseguire il loro viaggio ,alcuni come me devono ritornare a casa al solito tran tran quotidiano e sara’ molto difficile ritornare alla normalita’,non svegliarsi piu’ con il canto degli uccelli o buttarsi nelle gole mozzafiato,ma d’altronde cosi’ deve essere,fino al prossimo viaggio.