Australia, il mio “Dreamtime”.

Un sogno inseguito una vita e una sola occasione per realizzarlo. Il viaggio di nozze...
Scritto da: Germano Cadamuro
australia, il mio dreamtime.
Partenza il: 12/03/2007
Ritorno il: 03/03/2007
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Finalmente sposi! Abbiamo deciso di fare sul serio e cosi il 10 febbraio del 2007 ci siamo sposati. Ma altrettanto seriamente avevamo preso il nostro viaggio di nozze e così…quale migliore occasione per realizzare il sogno di un’intera esistenza?!? Ad onor del vero, il sogno era molto più mio che non di mia moglie…Ma quando si tratta di partire per un viaggio, è l’unica occasione in cui mia moglie (e credo ogni donna) si lascia convincere facilmente. Pronti, via…il 12 febbraio, mattinata fredda in Italia, alle ore 12:30 si parte da Roma, destinazione Melbourne. Dopo uno scalo obbligatorio di 4 ore ad Hong Kong, e totali 22 ore di volo arriviamo a Melbourne alle 21:00 locali…Appena scesi dall’aereo, non riuscivamo a realizzare l’enorme distanza coperta (complice il jet-lag che ci rendeva semi inebetiti).

Dopo una breve corsa in taxi (economica tra l’altro 25 A$) eccoci in albergo ( IBIS hotel, 3 stelle in buona posizione e prezzo modesto). La sera stessa ci siamo concessi una breve passeggiata perché l’ora era tarda e la stanchezza stava avendo la meglio su ogni altra buona intenzione di scoprire questo magnifico paese. Camminare per le strade di qualsiasi città australiana è un pò come fare un breve giro del mondo. Si incontrano un’incredibile varietà di etnie, ristoranti di ogni, e quando dico ogni non esagero, nazionalità. Quando si cammina sui marciapiedi, davanti ai ristoranti, si viene inebriati da odori così diversi dai nostri…è un “meltin pot” di sapori importati da oriente e occidente. Sapientemente mescolati dagli australiani in un mix che loro hanno ribattezzato cucina Australiana. Melbourne è già un ottimo assaggio di tutto ciò che ho appena descritto. La mattina seguente, ci siamo recati in centro per una visita ai siti più importanti. Prima meta: “under the clocks”. Qualche foto alla Flinders street railway station e alla cattedrale di St.Paul e poi via ai Royal Botanic Gardens.

Ogni città importante d’Australia non si fa mancare magnifici giardini con questo nome. Ciò che colpisce di questi giardini, è il fatto che sono estremamente diversi dal nostro concetto di giardino. Principalmente perché la natura qui è diversa fin nell’aspetto delle sue creature. Camminando all’interno di questi giardini (sconfinati per altro, si rischia di perdersi), si ha l’ingannevole sensazione che l’uomo non via abbia quasi messo mano nel decoro. Sembra che ogni pianta sia cresciuta al suo posto da sola. Questo perché hanno voluto dare l’idea di come fosse quel posto prima dell’urbanizzazione. E il risultato è eccellente. Cena take away e subito a letto. L’indomani alzataccia per gita sulla maestosa Great Ocean Road, (100A$ a persona). Puntualissimo (l’autista, ma non noi), il pulmino ci carica proprio sotto l’albergo e ci incamminiamo verso quella che è forse la strada più panoramica del mondo. Uscendo da Melbourne, il paesaggio cambia. Le cittadine limitrofe, sono piccole, costituite, perlopiù da case basse. La Great Ocean Road inizia dalla modesta cittadina costiera di Torquay, autentico tempio del surf. Qui tutto è incentrato sul mare e sulle tavole da surf. La guida ci porta a “Bell’s Beach”, la spiaggia dove si svolgono gare mondiali. La strada prosegue lungo la costa, tutta curve e strapiombi sull’oceano, regalandoci ad ogni km viste mozzafiato. Ancora una sosta nel “koala sanctuary”. Qui si possono vedere i koala in libertà sugli alberi e per fortuna sono abbastanza in alto da sfuggire alle attenzioni di un’attempata turista tedesca, che evidentemente li aveva scambiati per pelouches, tentando, senza esito, di prelevarne almeno uno dai rami. Altro tratto di strada e sosta in un tratto di rigogliosissima foresta pluviale, con suggestivo percorso tra muschi, liane, alberi maestosi cosi fitti, che la luce del sole fa estrema fatica a filtrare. Ancora un pò di strada e arriviamo presso i “dodici Apostoli”, splendide formazioni rocciose (che in realtà sono 8) che si ergono fino a 60 metri in mezzo al mare. La guida ci spiega che abbiamo la possibilità, ad un prezzo veramente esiguo ( circa 60A$ a persona) di avere un elicottero per ogni coppia che ci faccia sorvolare questo magnificente tratto di costa. Chiaramente approfittiamo e devo dire che sono stati i migliori soldi spesi di tutto il viaggio. Che splendide emozioni, che visuali grandiose! Ancora una sosta con bagno nell’oceano gelato e poi a nanna. Una giornata che rimarrà indelebile nei nostri ricordi. L’indomani ancora un giro al centro e poi pomeriggio allo zoo di Melbourne, il 2 più vecchio al mondo. Anche qui è diverso il concetto di zoo dal nostro. Le gabbie sono pochissime e tanti i recinti, ove si può camminare in mezzo a canguri, emu, koala, ecc…cena in un ristorante italiano e a nanna. L’indomani partenza per le isole Whitsunday. All’arrivo, il clima è rovente. Caldo e umidità rendono l’incedere faticoso. Il clima suggerisce ciò che è più ovvio fare su quelle isole. Bagni, bagni e ancora bagni. Sulle isole c’è la possibilità di fare ogni tipo di sport acquatico o escursione presso le isole vicine. Ovviamente tutto da non mancare. Dopo una settimana di soggiorno, partiamo per Sydney. Ed è forse proprio qui, più che in ogni altro posto, che si respira l’aria di Australia. Insieme con l’outback che però non ho avuto l’occasione di visitare. Sydney rappresenta la quintessenza della mentalità aussie: clima soleggiato, spiagge a non finire, parchi giganteschi, shopping di altissimo livello, locali e ristoranti da 5 stelle. Il tutto condito da quell’aria di insuperabile semplicità e disponibilità che contraddistingue l’australiano medio. Visitiamo subito il centro città, dove convivono edifici tardo ottocenteschi come la Town Hall, il General Post Office, la Government House e la St.Andrews e la St.Mary cathedrals e il Queen Victoria Building, accanto ad avveniristici grattacieli di cristallo ad alta efficienza energetica. Il contrasto che ne deriva è sbalorditivo. E, sopratutto, nessuna delle due categorie di edifici è mai fuori luogo. Ma non si può dire di aver assaporato Sydney finché non si entra in contatto con la sua grandiosa baia. Ed è ciò che abbiamo fatto il giorno seguente al nostro arrivo. Gita con battello di linea, mescolati coi Sydneysider (cosi si chiamano gli abitanti di questa bellissima città). Le insenature di questa fantastica baia sembrano infinite, e non finiamo più di scattare foto ovunque. Decidiamo di scendere a Manly, presso l’omonima spiaggia per una breve passeggiata a piedi. C’è un bel corso, dove scorrono case miliardarie (ma mai pacchiane o eccessive), chioschi di gelatai e fish and chips che sanno tanto d’estate. Cosi il nostro pensiero vola dall’altra parte del mondo, dove i nostri colleghi, nel medesimo momento, magari stavano combattendo con un consistente strato di ghiaccio sui parabrezza delle loro auto prima di andare a lavoro. E cosi ci lasciamo coccolare da uno splendido sole che accompagna un inebriante profumo di brezza marina. Cena veloce in take away e poi in albergo ( Citigate Sebel, un bel 4 stelle con piscina e spa interne che hanno accompagnato tante serate di stanchezza). Il giorno seguente gita sulle Blue Mountains con sosta presso un sito aborigeno, dove ci sono state spiegate la cultura e lo stile di vita che hanno caratterizzato i primi abitanti di questo continente. Visita alle Jenolan Caves, una serie di enormi caverne dove nei primi ottocento, i malfattori trovavano riparo dai ranger e rapinavano gli ignari occupanti delle diligenze che passavano di li. Proseguiamo per Katoomba, uno sperduto paesino minerario che si affaccia su vallate fantastiche. Ed è proprio qui che comprendiamo il perché del nome “blue” di queste montagne. Dai numerosi “lookout” si puo notare una fitta nebbiolina bluastra che viene sprigionata dagli eucalipti e tinge l’aria circostante, regalando un’atmosfera surreale. Prendiamo una funivia dal pavimento trasparente che getta il nostro sguardo su un orrido di 200m. Ammiriamo le famose formazioni rocciose denominate “Three Sisters”, ovvero 3 sorelle. Sono 3 picchi che la leggenda del dreamtime ( il credo aborigeno) vuole che fossero 3 figlie di un capo tribù aborigeno, trasformate in rocce per essere salvate da un serpente gigante. Non tornarono più nelle sembianze umane perchè il loro padre morì nel combattimento. Un veloce giro sulla “Scenic Railway”, una antica ferrovia che portava i minatori dalla valle ai luoghi di lavoro. Questa ha la caratteristica di risalire la roccia praticamente in verticale, cosa che ne fa la ferrovia più ripida al mondo (52 gradi di pendenza). L’effetto è garantito. Rientro e cena in albergo. Dopo cena passeggiata serale sul porto a Circular Quay. Di notte, Sydney assume un aspetto molto romantico. Mille luci si riflettono nella baia, e l’Opera House e l’harbour bridge illuminati sono uno spettacolo impareggiabile. Il giorno seguente andiamo a visitare il famigerato Acquario di Sydney, il più grande al mondo nel genere. Centinaia di metri di tunnel sottomarini, la vasca delle foche (che ipnotizzano grandi e bambini), regalano la sensazione quasi di contatto diretto con creature grandiose (anche gli squali bianchi e gli squali toro). Estasiati, riprendiamo il cammino visitando i giardini botanici (i più belli mai visti), l’Opera House e le cattedrali del centro. Il tutto condito da shopping compulsivo. L’Australia è di sicuro uno dei paesi con i più bei negozi e centri commerciali che abbiamo mai visitato. Visitiamo tutti i quartieri del centro di Sydney, dove si vedono chiaramente mischiarsi le impronte di tutte le culture che l’hanno occupata nei secoli, donandole un incantevole aspetto di gran crogiuolo di genti, segno evidente che la multiculturalità è un pregio e un valore aggiunto, non un nemico da combattere. Purtroppo il tempo è finito, e da allora in poi ci avrebbe aspettato il viaggio più impegnativo (ma sicuramente ricco di enormi soddisfazioni), la nostra nuova vita insieme. Ma non passa ancora un solo giorno che non sogni di tornarci, ma ora in 3 con la nostra splendida bimba!

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Melbourne, Flinders street station

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A.M.P. Tower

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Hamilton island

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Hamilton island

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melbourne, zoo

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great ocean road, 12 apostoli

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great ocean road

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Sydney

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melbourne, zoo

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Sydney, Manly

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Sydney, Opera House di notte

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Sydney, Government House

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Sydney, giardini botanici

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Sydney, pipistrelli

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Sydney, St.Mary's cathedral

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Sydney, stemma di Stato

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Sydney, 305 mt A.M.P. Tower

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Hamilton island, chiesetta nuziale

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Sydeny, Paddington



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