Australia e Fiji 2
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Siamo stati via in tutto 28 giorni (24 notti), dal 20 marzo al 16 aprile 2014, volando con Emirates e Qantas. Partenza da Roma, scalo e cambio aereo a Dubai, arrivo a Melbourne. Volare con A380 è stato forte, anche se purtroppo non ci è permesso salire al secondo piano nemmeno per una breve passeggiata!
Per gli spostamenti interni abbiamo scelto di utilizzare l’aereo perché alla fine il tempo era poco e volevamo vivere il più possibile le città che abbiamo scelto, decidendo di dedicare ad ognuna 5 notti, meno che ad Ayers Rock dove ne abbiamo fatte 2.
1. Melbourne
Arrivati all’aeroporto, se potete, prendete lo Skybus, che vi scende alla stazione centrale (lo shuttle per il vostro albergo è già compreso nel prezzo del biglietto). Il costo è di 18 dollari a testa una corsa, se fate andata e ritorno (return) risparmiate perché costa 30 dollari invece di 36. E’ attivo sempre, 24 ore al giorno per 7 giorni: controllate comunque che non ci siano feste importanti in cui il servizio potrebbe essere sospeso.
Se utilizzate i taxi attenzione quando pagate, non esistono tasse supplementari da aggiungere al prezzo del viaggio. Qualche tassista fa il furbo, quindi non fatevi fregare!
Fuori dall’aeroporto abbiamo trovato i canguri ad attenderci! La prima meravigliosa vista dell’Australia e della sua natura, un’emozione unica, vedere finalmente l’animale simbolo dell’Australia. Nonostante la stanchezza ci siamo goduti il paesaggio della città che si stava svegliando, rimanendone subito affascinati.
Abbiamo alloggiato al “The Swanston Hotel, Grand Mercure”, posizione ottimale al 195 Swanston Street, a metà tra la zona rinomata del casinò e dei ristoranti di lusso, della Eureka Skydeck e la zona italiana, dove potete mangiare ottima pasta. Vicino alle maggiori attrazioni, a Chinatown e alla strada dove passa il tram gratuito denominato “City Circle”. Per noi si è rivelato una buona scelta.
Cosa vedere
- Sicuramente da fare è l’escursione “Great Ocean Road”: se non avete prenotato la gita dall’Italia in italiano e con l’inglese siete abbastanza autonomi, potete prenotare presso l’albergo dove alloggiate, il quale ha tutti i volantini informativi di tutte le escursioni possibili. Noi l’avevamo prenotata dall’Italia, unica gita prenotata in italiano e devo dire che ne è valsa la pena. Eravamo solo tre persone più la nostra guida, con un’auto confortevole che, considerato le ore di viaggio, è risultata essere una fortuna! Siamo partiti alle 8 di mattina e rientrati per le 18, quindi viaggiare comodi rende tutto meno faticoso. Il tour operator a cui ci siamo affidati si chiama “Oceania tours & safaris”, però ne esistono tanti con imbarazzo di scelta! Abbiamo fatto sosta in vari punti e ci siamo fermati a pranzo ad Apollo Bay, dove abbiamo mangiato ottimo pesce fresco presso una pescheria “Apollo Bay Seafood Cafe”: calamari, gamberi, patatine e acqua per 18,90 dollari (noi ci abbiamo pranzato in due).
- In città se non vi fa paura camminare potete fare molte belle scoperte, anche aiutati da tour gratuiti. Esistono, infatti, i “free tour” che partono tutti i giorni dalla biblioteca e a piedi vi mostrano i punti più interessanti della città (naturalmente in inglese).
- Non perdete la biblioteca, “State Library of Victoria”, bellissima fuori ma soprattutto dentro. Al suo interno recatevi alle informazioni dove vi indicheranno la strada per salire fino all’ultimo piano e vedere la sala in tutta la sua magnificenza. Una biblioteca con sale lettura, sala scacchi, pc, video, sale relax, sale interattive…insomma una struttura meravigliosa! E wifi libero!
- Royal Botanic garden, un’isola verde nella città! Noi siamo andati a piedi passando da Federation Square e proseguendo dai giardini adiacenti. Bella camminata, se poi vi prende fame o sete fermatevi al bar del laghetto dentro i giardini, non è caro e il mangiare è buono: una cesar salad a forma di panino (rolls) basta per due persone (poi dipende da quanto mangiate!).
- Uscendo dai giardini botanici potete visitare lo “Shine rimembrance”, noi lo abbiamo visto solo da fuori passandoci per tornare in città. Monumento dedicato ai caduti in guerra, per i dettagli potete vedere sui vari volantini o su internet.
- Eureka Skydeck: andate prima che tramonti il sole e attendete il tramonto al 88° piano, veramente affascinante! Il costo è di 18 dollari a testa, ma con gli sconti che trovate in giro, sulle guide o presso le info, scendete un po’ di prezzo e sia la salita in ascensore che la vista valgono i soldi spesi.
- Il porto nel quartiere Dockland, con lo stadio Ethiad e la ruota panoramica. Potete fare un giro attraverso il centro commerciale e lungo il molo. Nella ruota non siamo saliti, per noi la cifra che chiedevano era esagerata. Vi siamo arrivati con il City Circle tram (quello gratuito di cui parlo sotto).
- Queen Victoria Market, mercato coperto dove potete comprare souvenir e pranzare.
- S. Peter Church, chiesa che dà una nota storica alla città, molto bella.
- Fitzroy Garden, con i vari cottage da visitare fra cui il Cook’s cottage. Dentro non siamo andati perché si vede benissimo da fuori!
Spostamenti in città
Utilizzate il “City Circle” è il tram gratuito ad uso quasi esclusivo dei turisti. Fa il giro della città e vi consente di spostarvi senza spesa da un luogo ad un altro. Fate solo attenzione ai giorni, perché a seconda del giorno della settimana cambia l’orario di fine corsa (sono comunque o le 18 o le 20). Noi ci siamo spostati sempre a piedi e con questo tram.
Potete utilizzare anche la bici, mezzo molto apprezzato a Melbourne. Trovate vari noleggi in numerose parti della città. Il prezzo varia a seconda della durata del tempo di noleggio. A piedi: ottimo modo per conoscere la città e viverla da cittadino più che da turista.
Dove mangiare
Trovate qualsiasi cosa vogliate, l’unica attenzione è per l’orario. Quasi tutto chiude molto presto, alle 19 circa, quindi affrettatevi per la cena perché anche i ristoranti non rimangono aperti fino a tardi. Noi abbiamo cenato a “Southgate”, trovando numerosi tipi di cucina a prezzi equi (fate sempre attenzione all’orario di chiusura). Se volete mangiare italiano potete recarvi presso la Little Italy, e sbizzarrirvi in uno dei tanti ristoranti per poi prendere un caffè italiano al bar “Brunetti”. Noi abbiamo cenato presso il “Pasta Rustica”, due piatti di pasta (napoli e puttanesca), acqua in bottiglia e un bicchiere di vino rosso: 47,20 dollari. Fate attenzione a chiedere la spill water che è gratuita e non la still water (la lingua a volte gioca piccoli scherzi che poi si pagano!). Ricordate che le mance sono comprese nel totale. Il caffè però al bar non lo abbiamo preso, anche se ci siamo andati per curiosità visto che ce ne avevano parlato. Se andate al mercato chiamato Queen Victoria Market, mangiate sui tavolini fuori dopo aver preso quello che più vi piace ai chioschi. Trovate di tutto! E l’ambiente è molto piacevole, soprattutto se è una bella giornata di sole. Comunque senza mangiare non si rimane, ogni centro commerciale ha al suo interno numerosi locali con le cucine più svariate.
2. Ayers Rock (Uluru)
Per arrivare ad Ayers Rock in aereo è obbligatorio passare per Alice Spring. I voli sono un po’ movimentati ma si risparmia un bel po’ di tempo, e il paesaggio è monotono da fare in auto. Comunque è una scelta soggettiva. Arrivati ad Ayers Rock il bus shuttle vi porta al resort.
Noi abbiamo optato per l’Outback Pioneer, quello più economico e visto il tempo che uno ci passa per noi è stato più che sufficiente. L’hotel è semplice, dotato di ristorante, piscina, bar e souvenir ma non eccezionale la camera. Nell’insieme è accettabile, visto poi che gli altri sono molto più costosi e nei dintorni non ci sono molte scelte. Dobbiamo dare atto però che si mangia bene, anche se ci vuole pazienza…se avete voglia di barbecue la sera potete comprare la carne e cuocerla voi stessi sui barbecue a disposizione. Idea simpatica! Noi abbiamo, invece, optato per due cheeseburger enormi, costati 21,00 dollari. Non poco ma ottima carne, piatti abbondanti compresi di patate.
Per la colazione e le escursioni noi abbiamo comprato quello che ci serviva al market che si trova presso il resort “Desert Garden”. C’è uno shuttle che fa il giro di tutti i resort, passa ogni 20 minuti circa. Si può andare anche a piedi ma durante il giorno è molto caldo e la sera è troppo buio! Un consiglio: comprate la retina per le mosche, non ne potete fare a meno. Sul luogo 2 le abbiamo pagate 14 dollari, non poco ma la spesa è necessaria.
Cosa vedere
– Per quanto riguarda le escursioni noi abbiamo fatto “Sound of silence”, esperienza positiva e emozionante la parte in cui spente tutte le luci segue un attimo di silenzio e il cielo esplode di stelle! Per il resto nella norma la cena, quasi tutta a buffet. Occhio quando bevete e mangiate perché essendo non troppo luminoso capita di ritrovarsi nel bicchiere o nel piatto ospiti indesiderati.
– L’altra escursione che abbiamo fatto è stata “Monti Olga (Katatjuta) e Uluru, con la “SEIT Outback Australia”: siamo partiti prestissimo la mattina, circa le 5.30, per veder sorgere il sole su Uluru; dopo siamo andati a fare una breve escursione sui Monti Olgas con pausa colazione al suo termine. La nostra guida, una ragazza molto gentile ed esperta di storie del luogo, ci ha deliziato con numerosi racconti e alla fine della mattinata ci ha preparato un’ottima colazione picnic, con tutto quello che era possibile: toast (aveva il forno dietro), burro, marmellata, biscotti, succhi, caffè…insomma un pranzo non una colazione! Siamo rientrati in hotel per il pranzo e alle tre del pomeriggio siamo ripartiti per una escursione sotto il monte Uluru, sempre con la nostra guida, la quale ci ha illustrato la storia e le leggende, dopodiché ci siamo spostati verso un punto rialzato per veder tramontare il sole sui monti Olgas, e in questo caso la nostra guida ha offerto tartine, insalata e prosecco su bicchieri di vetro! Un tramonto unico e romantico! Alla fine siamo rientrati in albergo per la cena. Per l’escursione portatevi acqua (la quantità varia a seconda della stagione), velina per le mosche, cappello, crema solare. Le scarpe da trekking non sono necessarie, bastano un paio di scarpe da ginnastica; pantaloni al ginocchio e maglia a mezze maniche, per la mattina serve anche il maglione.
Per il ritorno in aereo a Cairns abbiamo atteso diverse ore all’aeroporto di Alice Springs. L’aeroporto è tranquillo, ci sono poltrone e divani e connessione wifi gratuita quindi il tempo scorre molto bene!
3. Cairns
Dall’aeroporto alla città l’unico mezzo è il taxi, comodo, veloce ed economico. è molto utilizzato quindi non è costoso e i tassisti sono educati e precisi con i resti.
Abbiamo alloggiato presso il Bay Village Tropical Retreat, che abbiamo adorato! Un ambiente rilassante, con piscina e piante tropicali nell’ingresso. Inoltre l’albergo è dotato di una zona lavanderia per poter lavare e asciugare i propri vestiti. Noi, visto che abbiamo viaggiato con un ristretto bagaglio a mano, ne abbiamo usufruito: lavatrice a 4 dollari, asciugatura 4 dollari e detersivo 2.50. Panni freschi e puliti! Il personale è molto cordiale e disponibile, la connessione internet è a pagamento però ti offrono comunque 30 minuti gratuiti dalla postazione fissa. Noi avevamo la colazione compresa nel pacchetto perché abbiamo soggiornato per 5 notti e come promozione davano la colazione. Ottima cosa per due motivi: il primo perché era buona, il secondo perché l’albergo non è vicinissimo al centro e se la mattina hai fame…meglio averla a disposizione anche se in camera trovate, come in tutti gli alberghi, caffè e thè da preparare. Comunque con una passeggiata di 15 minuti si arriva nella zona centrale e la passeggiata è tutta sulla “esplanade” di Cairns.
Cosa vedere
– in città non ci sono molte attrazioni, dopo un giro del centro noi ci siamo fermati presso la piscina centrale, la “Laguna”, dove abbiamo preso il sole e fatto il bagno proprio come i veri australiani!
– Una mattinata l’abbiamo dedicata ai “Botanic Garden”, non proprio vicini al centro anzi a piedi ci vogliono almeno 40 minuti, però è una bella camminata lungomare e attraverso la città. Portatevi acqua, creme solari e cappello. Ambiente tropicale, molto naturale, tranquillo perché non molto turistico. Oltre ad un percorso spartano attraverso questi giardini/foresta, dove si trovano ragni, forse serpenti e pure coccodrilli (noi per fortuna abbiamo visto solo ragni, anche se belli grossi!) ci sono i giardini veri e propri. Ci sono piaciuti molto, è come entrare in un mondo parallelo, non sembra proprio di stare in città.
– Durante il pomeriggio, girovagando per la città, abbiamo visitato il casinò, seguito da una passeggiata dietro al porto. La sera potete prendere un aperitivo in uno dei ristoranti presenti in zona, molto carini e meno affollati di turisti.
– Se avete voglia di brividi potete anche fare un giro in elicottero sulla barriera corallina. Noi non lo abbiamo fatto, il tempo non era dei migliori e ci faceva un po’ paura. Inoltre per noi il costo era elevato.
– Abbiamo dedicato un’intera giornata all’escursione “Daintree e Cape tribulation”, una giornata piena attraverso la costa passando per Palm Cove, Port Douglas e arrivando a Daintree. Qui abbiamo prima fatto colazione e poi un giro in barca sul fiume Daintree in cerca di coccodrilli, che abbiamo visto, pur essendo iniziato a piovere a metà percorso. Dopo il giro in barca siamo risaliti sul nostro camion/pullman per recarci, passando da vari punti panoramici da cui si vede la foce del fiume, attraverso una passeggiata nella foresta pluviale a pranzo proprio in mezzo alla foresta! Una bella esperienza pranzare tra alberi tropicali e insetti variegati! Ottimo cibo fra l’altro: antipasti, primi e secondi, tutto cibo locale. Dopo pranzo abbiamo ripreso la camminata per giungere di nuovo al nostro mezzo di trasporto e recarci a visitare alcune spiagge locali, dove non è consigliato fare il bagno causa meduse e coccodrilli! Ultima tappa della giornata il Mossman Gorge Centre, luogo di studio e meditazione indigena. Visita al fiume Gorge, dopo un’ottima merenda, e rientro in hotel. Ottima gita veramente, di qualità e il prezzo non elevato considerato che è comprensivo di guida, colazione, pranzo e merenda. In inglese, prenotata direttamente in loco, è costata 180 dollari a testa.
Dove mangiare
Girovagando per la città ci siamo imbattuti nel “The Crown”, un pub dove si mangia ottimo pesce e si beve un’ottima birra a prezzi economici. Con 12.90 dollari danno un bel piatto di fritto misto di pesce, o granchi con insalata e patate fritte. Negli “specials” trovate i piatti stagionali. Si trova lungo la strada principale, fa anche hotel quindi non potete non vederlo. Ci è piaciuto molto per l’ambiente spartano e rilassato, un tipico locale del luogo.
La sera abbiamo provato “La Pizza Trattoria”, in quanto passando abbiamo notato le pizze e non ci sembravamo male. Ci siamo presi una margherita small per 10,50 dollari, mentre la medium 14,50. Non male, per essere in Australia! La sera successiva siamo invece andati al “Rattle N Hum Cairns”, bistro molto caratteristico, dove abbiamo bevuto ottima birra e mangiato buoni hamburger.
Abbiamo notato che ovunque, in Australia, rilasciano un dispositivo che suona quando il cibo è pronto. E’ molto comodo perché ordini, ti siedi e poi vai a ritirare il tuo piatto, metodo simpatico e funzionale.
4. Sydney
All’interno dell’aeroporto abbiamo trovato un punto informazioni dove ci hanno dato tutte le indicazioni per arrivare al nostro albergo con i vari mezzi possibili. Noi abbiamo optato per il taxi cumulativo che ci ha portato direttamente al nostro albergo, con una spesa più bassa rispetto al taxi. Purtroppo non abbiamo potuto fare andata e ritorno, più conveniente, perché partivamo la notte e il servizio è sospeso nelle ore notturne.
Abbiamo alloggiato al “Cambridge Hotel”, in zona un po’ decentrata, vicino ad “Hyde Park” con piscina interna con idromassaggio. Con una passeggiata di 30 minuti si arriva all’Opera House, con 20 minuti si arriva a Darling Harbour, dove si trova l’Acquario.
Depositati i bagagli siamo partiti subito per vedere l’Opera House, e nel momento in cui ci è apparsa siamo rimasti senza fiato. Non mi sembrava vero, vedere dal vivo ciò che fino a quel momento avevo visto solo in tv o su internet…è stato bellissimo!
Cosa vedere
Sydney ha talmente tanto da vedere che possiamo solo dire cosa abbiamo visto noi in 5 giorni, di cui uno molto piovoso.
- Opera House, sicuramente. Di notte è meravigliosa, sembra quasi non vera. Purtroppo non siamo riusciti a vedere nessuno spettacolo, ma anche solo la visita dell’ingresso è comunque affascinante.
- Harbour Bridge, bellissimo e enorme! Ti colpisce il cuore, con la sua magnificenza e le sue luci lasciando senza fiato. Fatevi una bella passeggiata sopra il ponte, se avete tempo potete attraversarlo tutto, noi siamo arrivati a metà.
- Sea Life, l’acquario di Sydney. Noi siamo andati in una giornata di pioggia, non avevamo previsto di visitarlo ma dopo averlo fatto concordiamo sul fatto che è una buona attrazione.
- Wild Life, lo zoo di Sydney. Lo abbiamo abbinato all’acquario, comprando un ticket combo per la cifra di 108,00 dollari per due persone. L’ingresso si può sfruttare in due giorni. Interessante perché si ritrovano specie animali viste, magari durante alcune escursioni, o specie di cui si è sentito parlare ma non c’era stata possibilità di vederle.
- – Giro in battello: noi abbiamo optato per una “Captain Cook Cruise”, ma c’è ampissima scelta. La nostra era la “Coffee Cruise”, che comprendeva durante il tragitto, la colazione. Costo: 79 dollari circa per due. A noi è piaciuta perché fa un bel giro della baia con ottime spiegazioni (in inglese), e la colazione era ottima!
- Justice/Police Museum, poco conosciuto, e purtroppo poco valorizzato. Piaciuto ma potrebbe dare di più. Costo: 10 dollari ad ingresso. Se però vi piacciano i musei esistono dei pack molto convenienti che comprendono l’ingresso a più musei.
- Bondi Beach, la spiaggia più famosa di Sydney. Noi ci siamo andati con il bus rosso “Explorer” il quale prevedeva un ticket doppio, uno per il giro in città e uno per il giro fino alla spiaggia. Costo: 123 dollari circa per due persone, e vale 48 ore. Portatevi la crema solare e fatevi la passeggiata che collega Bondi alla spiaggia vicina, da cui potete ammirare un paesaggio stupendo! Scesi in spiaggia, la camminata rimane sulla destra.
- Giardini botanici, da vedere con calma se la giornata è soleggiata. Noi purtroppo li abbiamo fatti velocemente causa pioggia. Con il sole la passeggiata è stupenda, e se vi portate bevande e cibo la combinazione diventa perfetta.
- Darling Harbour, di giorno ma soprattutto di sera. Bella passeggiata, se attraversate il ponte potete fare tutto il giro della baia, gustando i numerosi ristoranti, l’Hard Rock Cafè, l’Imax, le migliaia di persone che lo vivono e se avete fortuna (come noi) pure i fuochi d’artificio sull’acqua!
- The Rocks, il quartiere più eclettico di Sydney. Con le sue stradine, le sue casette e la sua pace è uno dei luoghi da non perdere assolutamente.
Potete inoltre sbizzarrirvi nel girare la città a piedi, scoprendo punti meno turistici, vivendo la quotidianità con i suoi abitanti. State attenti alle auto, però, perché a Sydney i pedoni non hanno la precedenza!!! E i taxi tengono una velocità pazzesca!!!
Dove mangiare
Visto che non tutti i giorni abbiamo la possibilità di capitare a Sydney, abbiamo deciso una sera di cenare presso uno dei tanti ristoranti sotto l’Opera House, per vivere l’atmosfera e gustare il panorama. Per puro caso ci siamo fermati all’Opera Kitchen, spendendo 32 dollari per un piatto di pesce assortito, acqua e birra. Non sono economici ma almeno una volta è da fare!
Durante il viaggio avevamo incontrato dei signori italiani che avendo già visitato Sydney ci hanno dato dei consigli, fra cui quello di provare il “Ragu Pasta Wine Bar”, ristorante che si trova dentro la “Sydney Tower”. Devo dire che è stato un buon consiglio, abbiamo mangiato buona pasta e per questo motivo ci siamo tornati altre volte, spendendo dai 24 ai 28 dollari in due per due piatti di pasta. Una sera ci siamo fermati presso il “Mammas”, ristorante simil-italiano, dove abbiamo mangiato pizza. Per noi non eccezionale, carino il locale. Prezzo per due pizze margherita e 1 birra: 35,50 dollari.
Un locale che ci ha colpito è stato il “Vapiano”, anche questo trovato per caso una sera durante il nostro peregrinare per la città. Caratteristico il locale e innovativo il sistema di ordinazione, ottima la pasta. La spesa non è economica ma se vi capita provatelo: due piatti di pasta e un bicchiere di vino rosso: 40,30 dollari.
Visitando il quartiere “The Rocks” trovate ampia scelta di bistro e locali dove potete scegliere panini di vario tipo a prezzi ragionevoli. Il quartiere è molto particolare, molto diverso dalla zona dei grattacieli e più moderna.
Telefonare dall’Australia: noi abbiamo comprato una sim card della Optus al costo di 30 dollari per un mese e avevamo linea internet 3g, che abbiamo utilizzato per telefonare in Italia anche quando non trovavamo punti wifi gratuiti. Utilizzabile in tutta l’Australia, è stata utile. La trovate presso qualsiasi punto Optus, in tutte le città.
5. Il nostro viaggio si conclude con una settimana alle Fiji!
Andare alle Fiji era un po’ il sogno proibito e devo dire che è stato il nostro paradiso in terra, per i suoi colori, il mare, la tranquillità, le spiagge, gli abitanti, la natura. Insomma è stata la nostra ricarica post Australia perché ci ha permesso di riposarci dopo 3 settimane di tour e la nostra ricarica per tornare in Italia e riaffrontare la nostra routine. Rimarranno per sempre nei nostri ricordi come uno dei luoghi più belli che abbiamo visto!
Siamo arrivati a Nadi con volo da Sydney, e abbiamo soggiornato una notte presso il “Novotel”. L’albergo è carino, con una bella piscina, ma lo staff non è molto cordiale, la pulizia scadente, servizio lento al ristorante anche se il cibo è buono. Inoltre è lontano sia dal centro città che dal porto, ci vuole circa mezz’ora per arrivare. Per una notte si può accettare ma non di più.
Il nostro resort, invece, nell’isola di Yasawa era il “Blue Lagoon Beach Resort”. Che dire… semplicemente fantastico, stupendo, favoloso!!! Per arrivare abbiamo preso il catamarano, partenza la mattina da Nadi e arrivo per pranzo all’isola: 5 ore di navigazione, stop ad ogni isola per scendere/salire i villeggianti. Un po’ faticoso ma bellissimo paesaggio! E la discesa/salita dal catamarano è un’avventura: non ci sono attracchi ma le barchette dei resort salgono e scendono i turisti sulla spiaggia e li accompagnano al catamarano che aspetta in mezzo al mare. Alcune barche pensano ai turisti, altre alle valigie.
Nel resort non c’è niente, quindi portatevi tutto quello che può servirvi, dalle creme solari (il sole è forte), ai medicinali. Noi avevamo una “villa beachfront”, cioè una villetta con camera e bagno direttamente sulla spiaggia, con lettini riservati e amaca. Caratteristiche le strutture, con bagno semiaperto: la doccia è infatti sotto il cielo! Il luogo è veramente magico.
La cena è un’esperienza particolare: ci ritroviamo per cenare tutti insieme, stesso tavolo con persone diverse ogni sera, menù a scelta fra pochi piatti ma tutti molto molto buoni. Non c’è bisogno di scarpe, anche al ristorante c’è la sabbia!
L’animazione è soft, ogni sera c’è un intrattenimento ma inizia presto e finisce presto, per dare la possibilità di riposare a chi va a fare escursioni, snorkeling e diving. La più nota animazione è la “corsa del paguro”, quella che loro chiamano “Crab racing”.
Non c’è bisogno di portare molti dollari fijiani, quello che consumate in loco e le escursioni può essere pagato con carta di credito.
Se avete voglia di avventura potete arrivare/partire dall’isola con idrovolante o elicottero!
Telefonare dalle Fiji
Noi abbiamo comprato una sim card all’aeroporto al prezzo di 70 dollari fijiani (circa 25 euro), e abbiamo telefonato via internet per tutta la settimana.
E’ stato un viaggio bellissimo, ricco di emozioni e di avventura, lasciandomi la voglia di tornare in questo stupendo paese. Chissà…prima o poi!
Ogni luogo ci ha insegnato e regalato qualcosa, ci ha emozionato, lasciandoci quel senso di gioia e amarezza, gioia perché ci siamo stati e abbiamo visto, amarezza perché non ci siamo più. Vivere le città il più possibile da australiano e non da turista, visitare la natura e i luoghi meno affollati, chiacchierare il più possibile con i cittadini, fotografare, fotografare e fotografare…per non dimenticare e rivivere a casa ogni istante passato.
Se dovessi consigliare cosa non tralasciare sarebbe molto difficile, l’Australia è grande. Noi abbiamo cercato di adattare il viaggio alle nostre esigenze e abitudini, cercando di essere il più possibile cittadini e il meno possibile turisti, non so quanto ci siamo riusciti ma rifarei tutto di nuovo!!!
Alla prossima avventura… ciao Turisti per caso!
FabryMano