Australia: diario di un viaggio indimenticabile
Siamo un po’ assonnati e un po’ preoccupati per la SARS, la polmonite atipica che colpisce il sud-est asiatico, ma siamo soprattutto felici di partire per la nostra luna di miele.
Il nostro lungo viaggio (22 ore) prevede una tappa a Roma, ed è proprio qui che rischiamo di perdere il volo per Singapore per una mancata segnalazione di cambio.
Arrivati poi nella città asiatica indossiamo le mascherine, assieme a pochi altri europei, e aspettiamo l’aereo per Melbourne, dove arriveremo verso sera.
La seconda sorpresa della giornata è la valigia gialla di Monica, che non arriva con noi. Il personale dell’aeroporto ce la farà recapitare. Comunque Monica non sembra preoccupata.
L’Hotel Stamford Plaza è molto bello, e la città con le luci dei grattacieli, ci invita subito a visitarla, ma lo faremo domani, dopo una bella dormita.
•15 Aprile 2003 – Melbourne – città Lo sapevo: Monica si è sballata gli orari.
Stanotte alle 3:30 vegliava e non ha più chiuso occhio, ripassandosi il matrimonio minuto x minuto.
Usciamo comunque verso le 10:00, perché ci mettiamo d’accordo sulla consegna della valigia che hanno perso (la dovremo ritirare ad Adelaide)…Mah! Il giro a piedi della città tocca qualche chiesa, la libreria di stato, il “Queen Victoria Market, qualche palazzo e soprattutto la vecchia prigione (inquietante) e la mostra dedicata a “Ned Kelly”, un brigante vissuto verso la fine dell’ottocento e diventato una leggenda in Australia.
Rientro, doccia e quindi cena al casinò “Crown”.
Questa sera andiamo a dormire presto perché domani ci aspetta la “Great Ocean Road”.
•16/04/2003 – Melbourne – Great Ocean Road Ci aveva avvertito la ragazza della reception: “vestitevi bene che c’è vento”, e in effetti aveva ragione. Lungo la Ocean Road abbiamo trovato molto vento e freddo. Alla prima tappa a Torquay, scesi dal pullman ci hanno dato del the caldo.
Monica era sconvolta nel vedere i surfisti sfidare le onde non tanto per la pericolosità quanto per il freddo.
Ad ogni modo abbiamo proseguito per questa spettacolare strada lungo l’Oceano attraversando incantevoli villaggi di pescatori come “Apollo Bay”, graziosi paesini turistici come Lorne e quindi siamo arrivati a Port Campbell dove troviamo i dodici Apostoli, maestosi picchi di roccia arenaria che si innalzano dal mare, incredibile quanto sono imponenti!.
Il pullman della Gray Line ci ha riaccompagnati all’Hotel verso le 21:00, stanchi ma contenti.
Controlliamo la posta elettronica, prepariamo le valigie e quindi a letto.
•17/04/2003 – Adelaide – città Questa mattina siamo partiti presto per l’aeroporto alla volta di Adelaide.
Ci aspettiamo di trovare una città più piccola, più a misura d’uomo e infatti sarà così. Troveremo anche con grande soddisfazione di Monica, temperature più miti di qualche grado. A Melbourne faceva proprio freddo. L’hotel Grosvenor non è lussuoso come lo Stamford Plaza, anzi, in compenso le persone sono molto gentili e cordiali e qualcuno parla anche l’italiano.
Oggi visitiamo la città, e quindi il centro: il museo dell’immigrazione, l’Art National Gallery, il Festival Centre, il National S.A. Museum, i giardini botanici, la casa di Lord Ayers e le strade pedonali con i negozi.
La sera Monica accusa dei fastidiosi mal di pancia e così ci corichiamo a tempo di record: nove meno un quarto: Buonanotte! •18/04/2003 – Adelaide – Kangaroo Island Oggi ci aspetta una lunga escursione: Kangaroo Island un’isola a sud di Adelaide, caratterizzata dalla sua fauna. Siccome partiamo presto al mattino e fa freddo, assisto alla vestizione di Monica.
Canottiera, maglietta, maglione (di lana), giubbino in jeans e giacchino per il vento…! Pullman e quindi ferry boat e siamo sull’isola.
Una guida ci accompagnerà dapprima a Seal Bay dove troviamo una colonia di leoni di mare, che fotografiamo dettagliatamente, e quindi ci porterà a Remarkable Rock, uno splendido promontorio sul quale si ergono maestose delle rocce dalle forme stranissime erose dal vento e dall’acqua. Da qui proseguiamo per il faro e quindi per il Flinders Chase Park, dove finalmente scoviamo qualche Koala sugli alberi ma soprattutto i canguri che, Monica avvicina amichevolmente.
All’appello manca solo l’echidna, un grosso riccio che incrociamo (e per poco investiamo) al ritorno.
•19/04/2003 – Adelaide – Barossa Valley Il tour di oggi sarà meno impegnativo e durerà meno per cui ci vengono a prendere più tardi all’albergo.
L’autista-guida è simpaticissimo anche se noi a malapena capiamo un 20% di quello che dice, ad ogni modo ci avviamo verso nord in una vallata chiamata Barossa Valley che è la zona vinicola più importante d’Australia.
Dalla guida leggiamo che la valle possiede ancora un’atmosfera tedesca per il fatto che i primi coloni furono dei perseguitati religiosi giunti dalla Prussia e dalla Slesia, ma in realtà per le strade non abbiamo avuto questa sensazione se non per qualche nome dei paesi incrociati.
Con noi viaggiano anche Valeria e Margherita, due ragazze di Roma che provengono da Ayers Rock in pullman e che così ci descrivono i luoghi che andremo a visitare più avanti.
La sera facciamo una rapida visita al casinò di Adelaide e quindi andiamo a dormire.
•20/04/2003 – Perth – città Ci siamo da poco ambientati in questa graziosissima città di Adelaide che siamo pronti con le valigie per andare a Perth. E’ il giorno di Pasqua, e lungo le strade c’è pochissima gente, fa caldo e non essendoci traffico in qualche minuto siamo all’aeroporto.
Arrivati a Perth abbiamo il pomeriggio libero per visitare la città, o meglio, seguiamo il percorso studiato da Monica in aereo e scopriamo una città incredibilmente bella e ricca di atmosfera.
Dal nostro Novotel seguiamo il corso del fiume Swan e, tra parchi e giardini percorsi da giovani con i rollerbrade, arriviamo alla City con il suo sky line fatto di grattacieli simbolo di una evidente prosperità economica.
Non manchiamo di visitare alcune chiese e in una di queste il coro si sta preparando ai canti della Pasqua. Tornando all’Hotel passiamo davanti all’Old Perth Port, piccolo e carinissimo locale sulle banchine del ferry boat.
Siamo senza parole… da togliere il fiato.
…E’ strabiliante, forse non abbiamo tempo abbastanza per renderci conto di quanto siamo fortunati ad avere l’opportunità di attraversare questa meravigliosa esperienza. Per noi è un crescendo di emozioni, ogni volta che cambiamo luogo, cogliamo le sue caratteristiche così diverse… Ma ora Perth non ha veramente eguali, questi spazi sconfinati di verde con i monumenti e palazzi affascinanti, la spettacolare area pedonale MALL. C’è un particolare che accomuna questi luoghi: l’organizzazione, impeccabile, la pulizia, l’ordine, la puntualità e poi…Con una cartina in mano è di una facilità estrema individuare una strada, una chiesa, un parco con una precisione svizzera, anzi australiana. Il criterio è sempre lo stesso sistema a croce, sembra impossibile che in un paese così vasto queste regole siano le medesime. Da noi a volte la ricerca di un luogo sembra una caccia al tesoro e figuriamoci se ci sono bus gratuiti o piantine così dettagliate. E poi il nostro albergo… un grattacielo con vista sul fiume Swan, sauna e idromassaggio al 12° piano di una terrazza a vetrate, questa non è una terra.. È un sogno.
•21/04/2003 – Perth – Deserto dei Pinnacoli Oggi ci aspetta la nostra prima visita al deserto.
Siamo gasati per questo, anche perché come dice il tour, lo faremo con un 4 ruote motrici. Non importa se questo 4wd si rivelerà poi un camion a trazione integrale. Usciti da Perth non ci impieghiamo molto a ritrovarci in mezzo ad una desolata (il bush) fatta di arbusti e cespugli che si trasforma di li a poco in una distesa di dune di sabbia bianca. E qui comincia il divertimento.
L’autista smessi i panni della guida, diventa un pilota di rally del Sahara e comincia a sballottarci con il camion su e giù per le dune. Grande! Smontiamo e prendiamo le tavole da “sand surf” per scendere le dune. Troppo bello… Sensazionale! Ripartiamo verso nord, lunch veloce in una farm e quindi arriviamo ai pinnacoli, un deserto di sabbia dorata coperto di guglie modellate dagli agenti atmosferici (foresta pietrificata) che emoziona Monica in modo particolare.
Al ritorno ci aspetta una bella sorpresa. Si rompe una cinghia del ventilatore del camion e rimaniamo bloccati ad un distributore di benzina. Per fortuna ci caricano in un altro camion che viaggiava con noi ed arriviamo per l’ora di cena all’hotel.
•22/04/2003 – Perth – Wave Rock Salendo su di un coach uguale a quello usato ieri per il tour dei Pinnacoli, mi chiedo se vale la pena fare 750 km di strada nel deserto per vedere 50 mt di roccia modellata dall’acqua e dal vento. Si, alla fine scopriamo che lo spettacolo è molto suggestivo, ma a noi rimane il dubbio.
Certo è che questi australiani trovano il modo di trasformare in tour qualsiasi particolarità offre loro questo sterminato paese. Alcune meritano di essere viste, ma altre…, ieri ci siamo fermati ad un cimitero di cani…Lassie, Buck, Brutus…
Torniamo verso le 20:30, come sempre puntuali, e arriviamo all’hotel semicongelati. Ma possibile che le temperature nei pullman debbano essere così basse? Nonostante le nostre lamentele non riusciamo ad avere più di 22° C.
Che razza strana stì australiani! Voglio aggiungere un appunto di Monica, forse l’unico ma importante, a proposito delle abitudini di questo popolo: “C’è una gradevolissima temperatura che va dai 25 ai 28° C. Asciutti. Noi italiani staremo benissimo! Gli australiani invece utilizzano l’aria condizionata ovunque anche se non ce n’è bisogno, in pullman, negli alberghi e così noi subiamo ogni volta uno shock termico di quasi 10° C. Dalla canottiera passiamo al maglione col giubbino. Loro invece, probabilmente insensibili a questi sbalzi, stanno a 20°C. In braghette e maglietta così come a 30° C. Ma a questo punto si liquefano!?” •23/04/2003 – Perth – Serpentine Oggi finalmente andiamo a trovare i parenti di Monica. Ero ansioso di scoprire come vivono la vita quotidiana questi australiani, con i loro problemi, gli usi, i comportamenti.
Solo vivendo con loro si possono capire bene queste cose. Ci accordiamo per il pomeriggio anche se Lietta, la zia, aveva già preparato il pranzo.
Così passiamo la mattina a bighellonare per la città in un clima insolitamente afoso (preludio a Darwin?) e verso le 15:00 ci avviamo alla stazione. Con la oramai apprezzata puntualità parte il treno per Armadale dove ci verranno a prendere Lietta e sua figlia Mary. L’accoglienza è semplice ma vera e genuina. Nella loro casa di campagna (la farma) come la chiamano qui, Bob lo zio, ci presenta i tre nipotini e con un misto di dialetto veneto-inglese ci accompagna a visitare la casa. Scambi di foto, filmini e quattro ciacole fra thè e dolci fatti in casa e a seguire una tipica cena veneta con rotolo di carne e insalata (solo il caffè aihmè è australiano).
Abbiamo l’impressione che siano felici in questa terra lontana nonostante i gravi problemi di salute di Lietta e il lutto famigliare che li ha colpiti non tanto tempo fa.
Ce ne andiamo convinti, con la nostra visita, di aver fatto loro piacere e ci auguriamo chissà quali altre visite in futuro.
Al ritorno in treno da Armadale cominciano però le prime avvisaglie di quella che sarà una lunga notte…
•24/04/2003 – Perth – ospedale – Royal Perth Hospital Abbiamo un anno intero per ammalarci, perché bisogna finire in ospedale proprio nel bel mezzo di un viaggio, o peggio durante la luna di miele. A noi è capitato! Ieri sera tornando da Serpentine, Monica comincia ad avere dei disturbi alla pancia.
Arrivati in hotel si mette subito a letto ed io le preparo una camomilla.
Il dolore però aumenta e non riesce a prender sonno. Verso le 3 diventa insostenibile e siamo costretti a chiamare un medico che le diagnostica una probabile appendicite o dei problemi alle ovaie e ci consiglia di recarci in ospedale per accertamenti.
Il nostro programma in questo modo salta perché l’indomani saremo dovuti partire per Darwin.
All’Emergency department, dopo alcune visite, trattengono Monica e la trasferiscono al reparto dove viene sottoposta ad una serie di esami: urine, sangue… che ci diranno che c’è un’ infezione alle vie urinarie, anche se i medici avevano pensato all’appendicite.
Anyway, come dicono qui, Monica viene ricoverata ed io rimango da solo, che non è poi così male perché la sera riuscirò anche a vedere una partita di Champions League alla televisione in santa pace.
•25/04/2003 – Perth – città Mi dimettono dall’ospedale verso le 12:00 e mi danno degli antibiotici e delle medicine da assumere nel caso il dolore all’addome aumenti, naturalmente ci auspichiamo che non siano necessarie, la cura antibiotica invece durerà cinque giorni. Voglio ricordare che sono stata assistita con la massima cura da una serie di medici e personale paramedico, tutti molto “friendly”. Di certo non mi aspettavo una disponibilità così totale e inoltre il mio ricovero non ci è costato nulla, anche quest’esperienza ci conferma ulteriormente che quest’Australia è proprio fantastica.
In albergo organizziamo tutta una serie di cambiamenti: voli, hotel, escursioni ecc dovuti allo slittamento a causa del ricovero ed anche in queste fasi troviamo persone disponibili ad aiutarci. Il pomeriggio lo trascorriamo tra l’Old Perth Port ed una rinomata spiaggia Swanbourg, famosa per le onde adatte al surf e perché vi si recano i nudisti in estate chiaramente non in questo periodo.
Comincio a sentirmi un po’ meglio anche se non mi sento veramente in forma, non voglio nemmeno ricordare quella terribile notte di due giorni fa in cui il dolore acuto non passava mai. Dopo cena a letto presto, Buonanotte.
•26/04/2003 – Darwin – città Siamo arrivati a Darwin, comunque, nonostante il ricovero di Monica. Siamo stati efficienti nel modificare i voli ed i soggiorni nei vari hotels e in questo ci ha aiutati Fiona, la responsabile del tour-operatore Finesse a Sydney. Qui nel Top-End come gli australiani chiamano il Northern Territoy, fa più caldo che a Melbourne e a Perth e questa è un’altra delle stranezze che ho incontrato qui dove è tutto rovescio: le auto hanno la guida a destra, accendono i condizionatori con il freddo e per l’appunto fa più caldo a nord e più freddo al sud.
Ad ogni modo Darwin è poco più che un paesetto, nonostante sia il capoluogo di questo stato, poiché è stata distrutta prima durante la seconda guerra mondiale dai giapponesi e quindi dal ciclone “Tracy” nel 1974. Essendo rivolta a nord verso l’Asia, è sempre stata e lo è tuttora con il suo porto, il punto di contatto fra l’Australia e l’Asia e quindi viene considerata un avamposto, dove gira gente di 40 nazionalità diverse (pochi italiani).
Facciamo un rapido giro per il centro e quindi andiamo a dormire perché domani saremo al Kakadu National Park.
•27/04/2003 – Kakadu National Park – parco di 200 km x 100 Km Questa mattina, il tour che ci riporterà al Kakadu passa presto. Puntuale come sempre, il pullman ci aspetta alle 6:25. Portiamo con noi poche cose per la notte perché dormiremo all’interno del parco, che dista da Darwin solo poche ore per cui il viaggio non è poi così stancante.
Siamo impazienti di vedere i coccodrilli, finalmente possiamo ammirarli nel loro ambiente naturale.
Per poterli avvicinare, saliamo su una chiatta e cominciamo a risalire il Crocodile River dove impieghiamo pochissimo a vederne uno, semisommerso nell’acqua che si concede alle nostre riprese prima di immergersi completamente in questo paludoso fiume. A dire il vero ne vedremo forse altri due o tre, ma non bene come questo, e poi si prosegue lungo le yellow water e ciò che vediamo ci sorprende. Abbiamo la sensazione di essere in un documentario: uccelli di varie specie, gruppi di pecore, cavalli in fondo alla valle liberi di crogiolarsi al sole, fiori di loto, ninfee, mangrovie, distese verdi e colori, colori e colori che si susseguono e poi il cielo azzurro spruzzato da queste nuvole che si specchiano nell’acqua, sembra tutto finto ma invece è … Australia.
Prima di fermarci al resort, sostiamo al Nurianga Rock dove ammiriamo dei bei graffiti aborigeni.
Il pernottamento all’Aurora Resort non è il massimo, in compenso la sera, mangiamo bene.
•28/04/2003 – Kakadu National Park – parco di 200 km x 100 Km Secondo giorno al parco nazionale del Kakadu. Abbiamo scelto di rimanere a dormire nel Resort perché sarebbe stato inutile tornarsene a Darwin ieri sera per essere di nuovo qui oggi.
Oggi abbiamo come guida una donna, dalla imprecisata età, di origine aborigena. Secondo noi non è una purosangue perché non è poi così brutta come lo sono i suoi simili.
E’ evidente come siano dei disadattati questi aborigeni, la maggior parte di essi vive ai margini della società e spende il sussidio di 600 dollari AUD al mese riconosciuti dal governo in alchool e sigarette. Passano il tempo all’ombra degli alberi nei parchi vivendo alla giornata.
Per quel che riguarda il nostro tour di oggi, si rivelerà una copia di quello di ieri anche se siamo stati in posti diversi.
La sera torniamo a Darwin e passiamo la serata in compagnia di una coppia incontrata qualche giorno fa a Perth.
Domani si vola di nuovo.Destinazione Alice Springs.
•29/04/2003 – Darwin-Alice Springs – trasferimento Dopo il cambiamento di programma dovuto al ricovero in ospedale di Monica, questa è una giornata che sarà dedicata al trasferimento ad Alice Springs da Darwin in aereo.
Abbiamo acquistato un volo non potendo raggiungerla in automobile e così dopo una mattinata passata a bighellonare per il Darwin sotto una cappa di afa opprimente alle 15:10 partiamo per il centro Australia.
Avvertiamo immediatamente come il clima sia più asciutto rispetto a prima e questo ci fa molto, ma molto piacere, nonostante gli stormi di fastidiosissime mosche, che ci seguono ovunque.
Per questo ci hanno suggerito di comperare dei fly-net, retine da indossare a mo’ di casco.
Noleggiamo all’aeroporto un auto, un fuoristrada Toyota Rav 4 e impieghiamo un po’ di tempo prima di partire perché come se non bastasse la guida contraria, l’auto ha il cambio automatico, ma questo non ci impedisce di arrivare in tempo all’Aurora Resort e di prenotare il volo in mongolfiera dell’indomani. Riusciamo anche a fare un giro per questa oasi moderna che è una cittadina molto gradevole.
•30/04/2003 – Alice Springs – Ayers Rock – il monolite Comincia prestissimo la giornata di oggi, abbiamo preparato un programma intensissimo.
Alle 4:30 della notte, ci vengono a prendere i ragazzi della “Ballooning Downunder”, ossia la mongolfiera. Non abbiamo fatto i conti però con la temperatura del deserto perché ad Alice Springs fa tanto caldo durante il giorno quanto freddo la notte, sicchè non vedo l’ora che arrivi l’alba e il sole scaldi un po’ (Monica ovviamente si è “stratificata”), e intanto preparano la mongolfiera.
Il volo dura una mezzora, il tempo di sorvolare il bush e torniamo all’hotel non prima di aver fatto una colazione australiana a base di pollo e frittata.
Partiamo per Ayers Rock con la nostra Toyota e ci fermiamo dopo un centinaio di chilometri per un giretto in groppa ai cammelli. E’ la nostra prima volta e dobbiamo riconoscere che è stato veramente eccitante farci scorazzare da questi grandi e sonnacchiosi animali.
Proseguiamo e ammiriamo la spettacolare area desertica fatta di arbusti e sabbia rossa, che ci affascina più che mai, e vediamo i colori del cielo azzurro che contrasta con la superficie arsa…Emozioni indimenticabili…
Verso le 18:00, dopo circa 600 chilometri percorsi sulla Highway senza incrociare un anima o quasi, se non un cartello con la scritta che a 200 Km si trova il prossimo ristoro, arriviamo a Yulara dove abbiamo la camera, e abbiamo anche il tempo di andare a vedere il sunset sui Kata Tjuta (Monti Olgas).
La sera infine ci aspetta il Barbecue, “Barby” all’australiana, fatto da noi stessi con carne di canguro e manzo. Squisito, come la lunga giornata appena trascorsa.
•01/05/2003 – Ayers Rock- Sydney Stiamo per terminare il nostro periodo nel deserto, ovvero la parte più avventurosa, esagerando un po’ della nostra luna di miele.
Ci rimane però da vedere l’imperdibile alba ad Ayers Rock per cui alle 7 del mattino ci ritroviamo al view point assieme ad altri turisti, non tantissimi a dire il vero, armati di macchine fotografiche e videocamere, per riprendere quel quarto d’ora in cui il monolite cambia colore, cosa ci può regalare la natura!… Rientriamo in albergo in compagnia di una coppia di ragazzi tedeschi conosciuti al Kakadu.
Dopo colazione Monica decide di salire in cima al monolite, io penso …”meglio rispettare il pensiero degli aborigeni” e quindi la attendo alla base. Dopo un ora ritorna eccitata, quello che ha visto è sorprendente, sembra di camminare sulla luna, roccia rossa liscia sulla quale non nasce erba o arbusto di alcun genere, si dice infatti che non sia di natura terrestre ma che sia un meteorite i cui 2/3 sono ancora sommersi. E poi queste specie di gole che si intersecano e il vento che quasi ti fa cadere…Una sensazione davvero particolare! Non ci sarà tempo di fare altro se non di prendere il volo per Sydney dove arriveremo verso le 18:00.
•02/05/2003 – Sydney – Blue Mountains Durante il nostro soggiorno a Sydney, abbiamo deciso di prenotare un solo tour, per poterci godere di più la città. Andremo a visitare le Blue Mountains, suggerite da tutte le guide, ma abbiamo l’impressione che non saranno poi così emozionanti.
Il mattino passano a prenderci presto come al solito, ma oggi riusciamo a fare colazione con calma e per fortuna conosciamo una coppia di ragazzi di Tortona con cui faremo il giro insieme.
Senza tirare in ballo le Dolomiti, penso che le nostre colline siano cento volte più belle eccezion fatta per dei costoni di roccia che gli australiani sono riusciti a rendere visibili con funivie e trenini di vario genere.
Ritorniamo presto, dopo aver visitato una specie di zoo con il coccodrillo addormentato, e quindi riusciamo a visitare il quartiere di China Town con i suoi venditori e i negozi della elegantissima Queen Victoria Building, i Rocks, ma soprattutto la baia di Sydney attorno alla quale sorgono l’Opera House, l’Harbour Bridge, i ristoranti di Campbell Store e le banchine di Circular Quay, tutto illuminato per rendere questa cartolina la più affascinante possibile e non poterla più dimenticare. Fantastico!!! •03/05/2003 – Sydney – Royal National Park Oggi trascorriamo la giornata con Bepi di Conegliano e la moglie Elisa (australiana) e i loro bellissimi bimbi: Matteo 5 anni (un clone del papà) e Josse di 2 anni molto somigliante alla mamma.
Vivono nel Royal National Park, un bosco verde con flora e fauna protette a sud di Sydney. Il paese si chiama Bundeena. Per raggiungerli prendiamo un treno fino a Cronulla e in 40 minuti raggiungiamo la baia, successivamente con un traghetto siamo a Bundeena, un viaggio di quasi 2 ore per arrivare in quest’oasi.
La loro casa è molto vicina alla spiaggia e dietro ci sono cascate, sentieri, laghetti che fanno di questo posto quasi un paesaggio incantato.
Siccome la giornata è splendida decidiamo di andare a fare un giro tra i sentieri del parco e così dopo un veloce pranzo (Bepi è bravissimo in cucina e ci prepara gli spaghetti al pesto) partiamo per Wattamolla dove c’è una bella spiaggia e vi rimaniamo fino alle 17:00 perché poco dopo parte l’ultimo traghetto per Cronulla.
La sera ripassiamo per Chinatown, dove, con 15 AUD a testa mangiamo e non riusciamo nemmeno a finire il pollo che ci portano. Qui è tutto “BIG” anche le portate ai ristoranti cinesi.
•04/05/2003 – Sydney – città Ci incontriamo in mattinata con Bepi e famiglia davanti ad un caffè sulla Oxford Street dove poco prima abbiamo fatto una sosta “pipì”, 2 flat white e tutti e sei andiamo al Centennial Park per far giocare Matteo e Josse.
Le nuvole e il vento non ci abbandonano, ma nemmeno noi vogliamo abbandonare il nostro programma e quindi andiamo a Bondi Beach e dopo un buon e ricco sushi passeggiamo sul lungo mare con le onde troppo alte anche per i surfisti.
Al ritorno passiamo per Watson Bay, una scogliera dove la forza dell’oceano provoca enormi onde che si infrangono sulla roccia che cade vertiginosamente a picco e da qui abbiamo l’occasione di ammirare l’intera baia di Sydney e scorgiamo la City.
Cappuccini caldi per inteporirci, qualche chiacchiera e i nostri amici ci riaccompagnano al nostro Four Point Sheraton Hotel.
Con un pizzico di malinconia ci salutiamo definitivamente…
In serata passeggiamo sullo splendido e unico Cockle Bay Warf e ci rilassiamo all’I-Max per un film tridimensionale sugli insetti.
•05/05/2003 – Sydney – città Sydney è giustamente considerata la città più importante dell’Australia, ma abbiamo scoperto che è anche la più bella, la più interessante, la più vivace.
A dire il vero tutte le persone da noi incontrate fino ad ora ce l’avevano preannunciato, ma non pensavamo che in una metropoli di 4 milioni di abitanti ci si potesse muovere così semplicemente, tranquillamente camminando per le strade con la sensazione che non ci sia la violenza delle nostre città. Se a questo aggiungiamo la cordialità della gente e la mitezza del clima, beh allora Sydney è proprio la nostra città ideale.
Eh allora, come potevamo concludere alla grande i nostri giorni qui a Sydney? Ma naturalmente con uno spettacolo all’Opera House! Riusciamo solo pochi minuti prima dell’inizio a recuperare due biglietti sul loggione per un balletto ispirato ad una fiaba di H.C.Andersen e la compagnia si rivela all’altezza del prestigio del teatro.
Domani ci aspetta l’ultima tappa del nostro viaggio: la Gold Coast •06/05/2003 – Broadbeach – Gold Coast – Siamo arrivati all’ultima tappa della nostra lunga luna di miele, ansiosi di trovare finalmente quelle spiagge sulle quali potremo riposarci dopo aver girato in lungo e in largo questo sterminato paese.
Abbiamo una coppia di amici, Maurizio e Sandra che ci hanno prenotato una camera a Broadbeach sulla famosa Gold Coast, 35 Km di spiagge vicino a Brisbane sulle quali si stagliano altissimi grattacieli che in estate si riempiono di turisti, la maggior parte dei quali australiani, facendo assomigliare questa “costa dorata” a Miami Beach.
Arriviamo al pomeriggio e troviamo i nostri amici ad attenderci.
Ci accompagnano all’Hotel Phoenician, forse il più bello tra tutte le nostre sistemazioni.
La temperatura rispetto a Sydney è già più gradevole, purtroppo però il tempo non è cambiato perché continua ad essere variabile, passando dalla pioggia al sole. Temo che per questa vacanza i bagni al mare non li faremo proprio.
La sera gli amici ci invitano a cena a casa loro per una spaghettata tutta italiana che oramai sognavamo anche di notte.
07/05/2003 – Movieworld – Gold Coast Le attrattive di certo non mancano, in questa che è una delle aree più commercializzate d’Australia e il programma proposto dai nostri amici è svariato.
Decidiamo di passare una giornata in uno dei tanti parchi a tema della zona, e optiamo per “MovieWorld” di proprietà della Warner Bros.
Siamo anche fortunati, perché Maurizio e Sandra, che sono proprietari di una gelateria proprio di fronte all’Hotel, in questi giorni sono liberi a causa di alcuni disaccordi con i loro soci e così possono trascorrere tutte le giornate con noi.
Il parco dista solo pochi chilometri da Broadbeach e quindi passeremo lì tutta la giornata.
Il combattimento al fianco di Barman, un giro (o meglio tre giri) con Scooby Doo, le montagne russe di “Arma Letale” e poi ancora lo spettacolo di “Scuola di Polizia” e “Harry Potters” e i personaggi di “Gatto Silvestro”, “Bugs Bunny ecc, insomma ce n’è per tutti i gusti per divertirsi fino alle 18:00 del pomeriggio, quando torniamo. La sera ci facciamo una pizza da Nicolini’s a Surfers Paradise, la località più importante della costa, famosa per, come dice il suo nome, essere il paradiso dei surfisti.
08/05/2003 – Gold Coast- Brisbane Forse non ci siamo neanche accorti, ma sta per finire la nostra avventura in Australia.
Abbiamo però ancora il tempo per visitare l’ultima città che ci mancava: Brisbane, e così fanno 6 le capitali dei sei stati australiani! Tombola, quindi al pomeriggio partiamo per la terza città più importante d’Australia.
Avevo l’impressione che mi sarebbe piaciuta, ma non so perché, Brisbane non l’avevamo inserita tra le nostre mete…E invece si è rivelata tra le più belle.
Si ha subito l’impressione di vivere in una città a misura d’uomo, con grandi spazi a disposizione e quindi larghe strade, vastissimi parchi, percorsi ciclabili, ponti per le auto e ponti riservati ai pedoni e poi gli immancabili grattacieli, ormai una consuetudine qui in Australia. Si percepisce camminando tra i negozi del centro un certo benessere, testimoniato anche dagli innumerevoli cantieri dove nasceranno altri altissimi palazzi. Maurizio dice che qui e a Perth la crescita nell’ultimo anno non si è fermata al contrario del resto del paese.
Siamo affamati e torniamo velocemente a BroadBeach per una cena tailandese vivamente consigliata dai nostri amici.
09/05/2003 – Gold Coast- Broadbeach The last day here.
Ok ci siamo, come ultimo giorno lo trascorriamo in tutta rilassatezza e tranquillità.
Al mattino andiamo con Sandra a fare una passeggiata sulla spiaggia. Normalmente in questo periodo è poco frequentata, ma proprio oggi c’è una “beachthon”. I ragazzi di scuola percorrono 15 chilometri a piedi con lo scopo di raccogliere fondi e quindi stormi di giovani camminano sulla sabbia bianca, è una vista insolita per noi europei! Pranziamo al “Crown Plaza” al 26° piano di una torre dalla quale ammiriamo Gold Coast nei suoi 35 Km di estensione.
Pomeriggio shopping selvaggio (si fa per dire, l’unico nostro acquisto è un boomerang) comunque gironzoliamo per centri commerciali assieme a Maurizio e Sandra. Cena salutare da loro e film in italiano e poi l’ultimo sonno al Phoenician. Good Bye wonderful Australia.
L’indomani all’aeroporto scenderà una lacrima, quanti ricordi di questa terra…Splendida! 10/05/2003 – Ritorno Non posso trattenere le lacrime quando dal gate saluto gli amici ed abbandono forse per sempre, ma spero non sia così, questo sterminato paese così eterogeneo che mi fa commuovere anche ora, quante emozioni travolgenti mi ha trasmesso, quanti colori ho visto ovunque e soprattutto nel deserto affascinante più che mai, colori che vedo tuttora …E che vedrò per sempre perché mai, mai e poi mai cancellerò quelle immagini!