Australia… cose dell’altro mondo

Il nostro viaggio di nozze nella meravigliosa Australia. Da Melbourne, guidando sulla Great Ocean Road fino a Kangaroo Island e poi ancora Adelaide, il Red Centre, la grande barriera corallina e infine la tanto sognata Sydney
Scritto da: silvia.B
australia... cose dell'altro mondo
Partenza il: 22/06/2015
Ritorno il: 13/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Dopo mesi e mesi di preparativi, eccoci arrivati al momento della partenza. Il nostro primo approccio con la terra australiana avviene a Melbourne. Arriviamo in tarda serata e ci dirigiamo verso lo skybus che ci avrebbe portati in centro (costo 36$ per entrambi). Arriviamo in albergo al “Travelodge southbank Melbourne” e ci riposiamo. Dobbiamo essere pronti per la mattina successiva, Melbourne ci aspetta.

MELBOURNE, UNA BELLA SCOPERTA!

Iniziamo la visita di Melbourne con Federation Square, una bellissima piazza che occupa un intero isolato del centro. Dedichiamo un po’ di tempo anche all’interno dei due musei che si affacciamo sulla piazza. Ian Potter centre e Australian Centre for the moving image, entrambi gratis. Il primo contiene una collezione di opere d’arte australiane, Il secondo è dedicato all’immagine in movimento e contiene una gran quantità di giochi interattivi e proiezioni di film. Ci sono però ancora un sacco di cose da vedere, quindi usciamo e di fronte a Federation square vi è la St Paul’s Cathedral e la Flinder Station. A piedi arriviamo fino a Hosier Lane, una strada ricoperta di graffiti molto famosa a Melbourne. Sempre a piedi raggiungiamo il Melbourne Town Hall (municipio) e ci fermiamo al Block Arcade e Royal Arcade. Si tratta di gallerie molto eleganti con soffitti in vetro e i pavimenti in mosaico. Vale la pena soffermarsi non tanto per i negozi, ma per l’eleganza delle strutture. E’ ora di pranzo e ci fermiamo a mangiare in Bourke street mall, una strada molto animata e vitale. Ripartiamo e ci dirigiamo nella zona di Chinatown. Secondo me tutte uguali in qualsiasi città. Chissà cosa ci aspettavamo di trovare di diverso dall’altra parte del mondo. Così, proseguiamo diretti verso la State Library of Victoria, una biblioteca bellissima dove poter stare ore anche soltanto ad osservare i migliaia di libri antichi disposti in fila o le persone sedute a studiare. Ci fermiamo a dare un’occhiata anche al Melbourne Central situato di fronte alla biblioteca. Si sta quasi facendo buio, ma prima di rientrare, vogliamo fermarci a vedere l’Eureka Tower, una torre di 92 piani da dove si vede Melbourne dall’alto in tutta la sua bellezza, e la vicina Art Centre Melbourne cartatterizzata dalla torre che svetta in alto. Non potevamo non concludere nel modo migliore questo primo giorno a Melbourne.

Per il secondo giorno ci dirigiamo di prima mattina al Queen Victoria market, un grande mercato dove è possibile acquistare qualche souvenir a prezzi più bassi rispetto al centro città. Ci fermiamo a pranzo lì e con la pancia piena ripartiamo. Per il pomeriggio acquistiamo i biglietti dell’autobus per andare a St Kilda, (14 $ andata e ritorno) una zona molto tranquilla per fare una piacevole passeggiata. Ci dirigiamo subito a St Kilda pier dove all’ora del tramonto è possibile vedere i pinguini. Non è stato semplice avvistarli ma siamo riusciti a trovarne qualcuno nascosto tra le rocce del molo. Per cena torniamo in centro a Melbourne e ci fermiamo nella zona Southgate a mangiare in un ristorante con vista sul ponte e sullo yarra river. Bellissimo!

GREAT OCEAN ROAD

Oggi salutiamo Melbourne e andiamo a prendere la macchina a noleggio già prenotata dall’Italia, per inoltrarci nella great ocean road. Ci viene data una Toyota Corolla. Per sicurezza avevamo fatto la patente internazionale, ma è necessario portarsi dietro anche la patente italiana. Lasciamo il centro di Melbourne con qualche timore iniziale dato che la guida è a sinistra, ma dopo pochi chilometri prendiamo il via. Guidiamo direzione Geelong e ci fermiamo dopo un’oretta a Bells Beach, una bellissima spiaggia dove surfisti cavalcano le grandi onde del mare. Tra l’altro questa è la spiaggia dove vi è la scena finale del film “point break”.

Riprendiamo la macchina, sorpassiamo il paese di Lorne e ci fermiamo invece a Kennet River per vedere i koala. Una volta arrivati a Kennet River bisogna proseguire per Grey River road e dietro un parco per caravan si trovano koala appollaiati sugli alberi. Con il naso all’insù facciamo ancora qualche chilometro. Che meraviglia vedere i primi koala. Facciamo non so quante fotografie e riprendiamo la strada per la great ocean road. Ci fermiamo ad Apollo Bay dove pranziamo. Facciamo una piacevole passeggiata per il paese e riprendiamo la macchina direzione Cape Otway. Si tratta del punto più meridionale dell’Australia. Allontanandosi dalla great ocean road ci dirigiamo verso il Cape Otway Lightstation, il faro più antico d’Australia. Come possiamo non visitarlo? Arrivati alla biglietteria compriamo i biglietti 35$ per entrambi. Dopo un breve camminamento vediamo il faro, saliamo le scalette e lì, troviamo il guardiano del faro che sembra uscito da un libro di fiabe, con la barba bianca, il cappello in testa. Ci affacciamo, e fuori davanti a noi, l’oceano. Era la prima volta che salivamo su un faro ed è stata un’esperienza straordinaria. In Australia, dall’ altra parte del mondo, in cima ad un faro con gli occhi puntati sull’oceano. Che emozione!!. Ci vuole una mezz’oretta per ritornare sulla great ocean road e continuare il nostro percorso, ma questa deviazione ne valeva davvero la pena. Il nostro albergo (best western motor inn) è a port campbell. Arriviamo che è quasi sera e corriamo a vedere i 12 apostoli. Facciamo tante foto, decidiamo però di ritirarci in albergo a 10 minuti da lì. Torneremo l’indomani a vederli con il sole.

Ritorniamo di buon mattino a vedere i 12 apostoli che poi 12 non sono più. Anche con il sole svettano in tutta la loro bellezza. Rimaniamo incantati a vedere il mare che si infrange in questi scogli, visti centinaia di volte su giornali, libri e fantasticato su di loro. Ecco, eravamo lì davanti, a gustarci questa immagine dal vivo. Vicino ai 12 apostoli vi sono altri luoghi in cui vale la pena soffermarsi e che fanno parte del Port Campbell National Park. Gibson Steps, ovvero scalini scavati nella scogliera che portano ad una spiaggia dove si vedono un po’ più in lontananza ancora gli apostoli che sovrastano dal mare. La vicina Loch ard Gorge, un’altra spiaggia dove avvenne il più noto e terribile incidente del veliero dove solo due persone riuscirono a salvarsi. The Arch, una roccia a forma di arco modellata dal mare. London Bridge, anch’esso modellato dal mare e dal vento e The Grotto, dove attraverso un breve camminamento si arriva fino ad una piccola grotta. Riprendiamo la macchina e arriviamo dopo un’oretta e mezzo al Tower Hill Reserve, dove è possibile avvistare koala ed emù allo stato di natura. Dopo una bella paseggiata è ora di andare a pranzo nel vicino paese di Port Fairy, piccolo ma davvero grazioso. Abbiamo ancora diversi chilometri di strada da fare quindi ci rimettiamo in marcia e ci fermiamo dopo all’incirca un’altra ora a Portland, questa è una cittadina un po’ più grande di Port Fairy. Si tratta comunque di paesini turistici che si riempiono di persone nel periodo estivo e che invece sono quasi deserti nel periodo invernale. Ci godiamo quindi la tranquillità e il silenzio di questi posti, infine per terminare la giornata arriviamo a Mt Gambier dove abbiamo il nostro albergo. (comfort inn silver birch)

Abbiamo davanti un’altra giornata, oggi abbiamo da fare diversi chilometri per arrivare a Victor Harbour. L’unica sosta che facciamo è nel paesino di Robe, dove pranziamo e dove bighelloniamo un po’ per riprenderci dalle ore di macchina fatte.

KANGAROO ISLAND

Andiamo con la macchina a prendere il traghetto a Cape Jervis per arrivare a Kangaroo island. La traversata dura una mezz’oretta. Appena arrivati ci dirigiamo subito a Seal Bay a vedere i leoni marini sulla spiaggia, 30$ in due per vederli dal pontile. Bellissimo vederli in libertà che si rincorrono. Vediamo anche un piccolo cucciolo che prende il latte dalla sua mamma. La nostra sosta successiva è Little Sahara, distese di dune di sabbia. Sembra di essere stati catapultati in un altro luogo, saliamo a piedi in cima alla duna più alta e da lì ci godiamo le distese di vegetazione di Kangaroo island. Ci fermiamo poi a vedere la spiaggia di Vivonne Bay e riprendiamo la macchina fino ad Hanson Bay. Qui facciamo il “koala walk”, paghiamo 15$ in due e con un binocolo facciamo una passeggiata in cerca dei koala. Ne troviamo molti rannicchiati sugli alberi a sonnecchiare. In lontananza in un vasto campo vediamo moltissimi canguri che saltellano. Che meraviglia questo posto. Peccato che comincia a piovere e ci rimettiamo in macchina verso Flinders Chase National Park, sperando che nel frattempo smetta di piovere. Ci fermiamo a pranzo nell’unico luogo presente e mangiamo un ottimo panino con patatine. Sembra che la pioggia abbia dato un po’ di tregua, quindi acquistiamo i biglietti per il parco 20$ in due e andiamo direttamente al Remarkable Rock, l’icona di Kangaroo Island. Arriviamo là che non c’è nessuno, un po’ per il tempo grigio e freddo, un po’ perché comincia a farsi tardi, siamo solo noi con questa imponente roccia e il mare sotto. Una cosa meravigliosa. Anche qui facciamo molte fotografie e ci spostiamo a vedere Admirals Arch. Qui vi è una passerella in legno che dall’alto porta verso l’arco e sugli scogli vi sono un sacco di foche. Peccato che, anche se è pomeriggio tardi, in Australia fa buio presto, riprendiamo la macchina per dirigerci verso l’hotel che si trova ad American River, quindi dobbiamo fare diversi chilometri. Ricomincia a piovere ed è buio. Le strade sono praticamente deserte, i canguri iniziano ad uscire allo scoperto e saltellare intorno alla nostra macchina, altri ci attraversano la strada. Devo dire quel momento, anche se oggi lo racconto con piacere e divertimento, non è stato molto piacevole allora. Sembrava di essere in una scena di jurassic park. Finalmente arriviamo in hotel sani e salvi e ceniamo all’interno dell’albergo.

La mattina seguente prima di riprendere il traghetto e raggiungere Adelaide, ci fermiamo in una spiaggia vicina all’imbarcazione dei traghetti, a Hog bay, dove vediamo tantissime conchiglie sulla spiaggia alcune molto grandi. Ci apprestiamo quindi a salutare anche Kangaroo Island. In quest’isola ci sarebbe voluta una notte in più perché è molto grande e in una sola giornata non siamo riusciti a vederla tutta.

UNA GIORNATA AD ADELAIDE

Avendo a disposizione solamente una giornata in una città meravigliosa come Adelaide, decidiamo di dedicarci al centro. Ci addentriamo in Rundle Mall, una strada pedonale nel cuore della città fiancheggiata da molti negozi. Passeggiamo nella zona delle università fino ad arrivare ai due vicini musei; il South Australian Museum e l’ Art Gallery of South Australia e curiosi entriamo a dare un’occhiata. Infine arriviamo all’Adelaide Botanic Garden, che purtroppo con dispiacere troviamo chiuso. Essendo inverno chiude tutto molto presto. Che peccato.

RED CENTRE AUSTRALIANO

Consegniamo la macchina all’aeroporto di Adelaide dopo circa 1500 km percorsi e prendiamo il volo per Alice Springs. Arrivati all’aeroporto di Alice Springs prendiamo la seconda macchina a noleggio che avevamo prenotato dall’Italia, una Toyota Fuji, e con il nostro 4×4 ci dirigiamo verso la cittadina. Alice springs non ci ha colpito particolarmente. La strada principale è la Todd Mall, con vari negozi per turisti. Siamo andati poi ad Anzac Hill, dove vi è un punto panoramico e da dove si ha una vista sulla città a 365 gradi.

KINGS CANYON

Facciamo 4 ore di macchina che da Alice Springs ci portano a Kings Canyon. Appena arrivati decidiamo di andare subito a visitarlo. Iniziamo con la camminata più semplice la Kings creek walk 2 km andata e ritorno. È una breve passeggiata che conduce ad una piattaforma rialzata con vista sulle pareti del canyon. Non contenti, decidiamo di fare anche il percorso più lungo (6 km) ovvero la Kings canyon rim walk, qui il sentiero costeggia il bordo del canyon. Da lassù vi è una vista spettacolare. Vale davvero la pena andarci e la fatica, viene ripagata al 100% dalla visuale che si ha dall’alto. Prima di rientrare in albergo, al “kings canyon resort” andiamo a vedere il tramonto sul Kings canyon, che si colora di un rosso vivace per pochi minuti per poi in un attimo ritornare al colore originario.

ULURU-KATA TJUTA NATIONAL PARK

Ci vogliono 3 orette e mezza per raggiungere dal Kings Canyon, Uluru e Kata tjuta. Attraversiamo strade deserte, strade di una terra rossa fuoco. Incontriamo cavalli in libertà, troviamo strade sterrate. Siamo davvero nell’outback australiano. Fermiamo la macchina e scendiamo. Siamo entusiasti come due ragazzini. Ci troviamo in mezzo al niente e la cosa che ci colpisce è il “rumore” del silenzio. Un silenzio che non avevo mai sentito. Mi sentivo come se eravamo noi due soli in mezzo al mondo. Posso dire che questo tratto di strada è stato il più bello e forse il più caratteristico del paesaggio tipico australiano. A volte trovavamo altri 4×4 lungo il tragitto e ci divertivamo a fare il tipico saluto australiano, ovvero tirare su il dito indice dal volante ogni volta si incontravano altre macchine al passaggio. Per entrare a Uluru-Kata tjuta National park si devono pagare 50$ in due e il biglietto è valido per 3 giorni. La nostra prima sosta è al Kata Tjuta, ovvero chiamata anche Monti Olgas. Un gruppo di rocce a cupula, tutte a distanza ravvicinata che formano profonde vallate e gole dalle pareti scoscese.

Decidiamo di fare la walpa gorge, una bellissima camminata nel mezzo a due di queste rocce 12,6 km andata e ritorno. Sembra banale ma la sensazione è che ti senti così piccolo lì in mezzo, è davvero bellissimo e consiglio di non tralasciare i Monti Olgas perché sono belli tanto quanto Uluru. Nel pomeriggio andiamo alla visita del loro vicino, ovvero Uluru. Appena arrivi di fronte a questo imponente masso rimani senza respiro. Ti trovi davanti questo gigante posizionato in mezzo al niente. E’ veramente spettacolare se si pensa che vi sono altri due terzi della roccia sotto la sabbia. Anche qui, decidiamo di fare una camminata la mala walk 2 km andata e ritorno, accompagnata da pannelli illustrativi che spiegano le leggi e tradizioni aborigene. Decidiamo di non scalare il monte perché è ritenuto sacro e gli abitanti non hanno piacere che le persone lo facciano. Peccato che tantissimi turisti se ne fregano e decidono lo stesso di scalarlo. Si tratta di una mancanza di rispetto perché vi è anche un cartello che invita a non farlo. Per finire in bellezza la giornata aspettiamo il tramonto in un punto panoramico che dà su Uluru. La roccia piano piano cambia colore e si accende di un rosso intenso, una cosa spettacolare dove non vi sono parole per descriverlo. Forse uno scenario unico!!!. Il giorno successivo abbiamo mezza giornata a disposizione prima di riprendere l’aereo e lasciare questi posti incredibili. Con lo stesso biglietto entriamo nel parco nazionale e decidiamo di fare il giro completo di Uluru con la macchina, cosa che a piedi ci vorrebbero diverse ore. Consiglio vivamente di farlo perché così si vede il grosso masso in tutte le inquadrature. Poi per dare un ultimo saluto sia ad Uluru sia a Kata Tjuta, andiamo al Talinguru nyakunytjaku che è un punto panoramico particolare perché si ha la visuale sia su Uluru sia su Kata Tjuta nella stessa inquadratura. E così con qualche lacrima, salutiamo questi posti sperando di poter un giorno tornare a fargli visita.

CAIRNS MORDI E FUGGI

Siamo a Cairns solo come base per raggiungere Green Island, ma avendo a disposizione alcune ore libere, non ce ne stiamo certo in albergo ad aspettare il trascorrere del tempo, quindi prendiamo subito il bus e ci facciamo portare in centro 16$ in due. Facciamo una passeggiata per Abbott st fino ad arrivare a the Esplanade, la zona piena di vita di Cairns. Inoltre non ci faciamo mancare il night markets aperto dalle 16:30 fino alle 24:00 dove vi sono souvenir a prezzi economici.

RELAX A GREEN ISLAND

Trascorriamo 5 giorni in pieno relax a Green Island. Si tratta di una piccolissima isola immersa nella foresta dove in circa 30 minuti si riesce a fare tutto il giro. Vi è un unico ristorante, 2 chioschi, un piccolo negozio che vende di tutto dai costumi, ai souvenir e nient altro. Per chi soggiorna a Green Island vi sono diverse attività gratis come ad esempio il giro sulla barriera corallina in barca con il fondo di vetro, inoltre è gratis l’attrezzatura per fare snorkeling, l’ombrellone e gli sdraio, ed altre attività. In più tutte le sere al tramonto viene offerto da bere sulla spiaggia. Le camere sono enormi e la nostra si affacciava sulla foresta. L’unica pecca è che la mattina arrivano tanti turisti e l’isola si riempie di gente fino alle 16:00, quando poi tutti ripartono e l’isola torna ad essere il paradiso tranquillo. A Green island abbiamo visto tarturughe molto grandi ed anche un piccolo squalo oltre a pesci di tutti i colori. La notte il cielo era pieno di stelle, e stavamo ore ad osservarle con il naso all’insù. Insomma un vero paradiso.

FINALMENTE SYDNEY

Arriviamo all’aeroporto di Sydney in serata, prendiamo il treno per il centro, 34 $ per entrambi, molto comodo perché la fermata è vicina al nostro hotel “Ibis Sydney king street wharf”. La mattina seguente dopo una ricca colazione da Starbucks iniziamo la visita di Sydney da Martin Place, una zona pedonale che si estende da Macquarie st a George st. Passeggiamo fino alla State Library of New South Wales, una biblioteca che contiene più di 5 milioni di libri. Arriviamo al vicino Royal Botanic Garden, un giardino immenso, pieno di alberi secolari e bellissime piante. Da lì arriviamo fino alla Sydney Opera House e decidiamo di visitarla all’interno 74$ in due. Non si può venire a Sydney e non visitarne l’icona al suo interno. Non vi sono tour in italiano e si può visitare solo all’interno di una visita guidata, ma non rinunciamo. Dentro vi sono più sale, ma quella che mi ha colpito maggiormente è stata quella con l’attrezzatura per la musica. Facciamo il giro dell’Opera House in lungo e in largo per vederla in tutte le angolazioni possibili ed ecco che si è fatta ora di pranzo. Andiamo nella zona The Rock e pranziamo in uno dei ristoranti con vista sull’Harbour Bridge. Riprendiamo il cammino e visitiamo il Museum of Contemporary Art dove sulla terrazza all’ultimo piano si ha una bella visuale. Passeggiamo lungo la Circular Quay fotografando l’Opera House ad ogni angolazione. Decidiamo poi di andare fin sotto l’Harbour Bridge per vederlo il più vicino possibile. Per concludere la serata prima di andare a cena, ritorniamo nella zona del Royal Botanic Garden a vedere la Sydney Opera House e l’Harbour Bridge di sera. Facciamo centinaia di foto, è davvero un panorama da cartolina con il teatro davanti e il ponte alle spalle, circondato dai grattacieli che riflettono sull’acqua.

Oggi partiamo da St Andrew Cathedral e il Town Hall (municipio) e arriviamo al Queen Victoria Building che occupa un intero isolato ed è il centro commerciale più elegante di Sydney. Decidiamo di visitare anche il Paddy’s market per comprare gli ultimi souvenir da portare a casa e ci fermiamo a mangiare lungo la strada. Con la pancia piena imbocchiamo Pitt street, una strada lussuosa piena di negozi. Vogliamo arrivare al Sydney Tower Eye. E’ una torre alta circa 310 metri che offre una vista della città dall’alto. La visita inizia con un breve filmato in 4d dove vengono proiettate immagini della città e della baia (47,70$ in due). Ci spostiamo poi nel pomeriggio nella zona di Darling Harbour, davvero molto molto bello e decidiamo di cenare in uno dei ristoranti. Dopo cena abbiamo poi la fortuna di assistere ai fuochi d’artificio sulla baia.

Eccoci arrivati al nostro ultimo giorno a Sydney. Acquistiamo i biglietti dell’autobus e andiamo a Bondy Beach, una spiaggia enorme, da lì facciamo una camminata e attraverso delle scale passiamo sopra la piscina dell’iceberg, fino ad arrivare ad un’altra spiaggia Tamarara Beach, molto bella anch’essa. Oggi fa un gran freddo e decidiamo di tornare verso il centro di Sydney. In quest’ultimo pomeriggio bighelloniamo tra i luoghi dove siamo già stati e andiamo a visitarne nuovi, insomma ci gustiamo le ultime ore nella città. Facciamo un po’ di shopping e aspettiamo la sera per salutare Sydney.

CONSIDERAZIONI SULL’AUSTRALIA

Siamo rimasti particolarmente colpiti dalla città di Melbourne, è stata davvero una bellissima sorpresa. In tanti ci avevano detto che era molto bella, ma la visita ha superato le nostre aspettative. Per quanto riguarda gli orari australiani, ci abbiamo messo un po’ ad abituarci. I punti di interesse o i negozi aprono tutti tra le 9:00 e le 10:00 per chiudere tra le 17:00 e le 18:00 la maggior parte dei giorni. Quindi anche se ci volevamo alzare presto per sfruttare al massimo la mattina, dovevamo comunque aspettare l’apertura dei siti di interesse. Ad ogni modo verso le 17:00 è gia buio in Australia, e questo non perché è inverno, come ci hanno spiegato due ragazzi italiani che lavorano in Australia, ma perché non avendo il fuso orario come in Italia, fa sempre buio presto anche d’estate. Quindi si perdono molte ore di luce per poter visitare i vari luoghi d’interesse. Inoltre gli australiani pranzano e cenano molto presto. Per il pranzo alle 14:00 la cucina è già chiusa e va bene, ma per la cena ha orari che vanno dalle 18:00 alle 21:00 (o 22:00 in alcuni ristoranti). All’inizio del viaggio ci è capitato più volte di rischiare di saltare il pranzo o la cena perché arrivavamo tardi, poi ci siamo integrati con i loro orari. Una cosa che abbiamo notato e abbiamo apprezzato in maniera particolare è stata la gentilezza delle persone australiane. Quando vedevano che eravamo fermi per strada a controllare una cartina venivano a chiederci se avevamo bisogno di aiuto e questo lo abbiamo riscontrato in tutta l’Australia. Sono davvero gentili e ci tengono molto ad aiutarti.

In questo viaggio abbiamo visto posti meravigliosi, di una bellezza unica, abbiamo percorso in totale 2500 km in macchina su strade bellissime, abbiamo posato gli occhi sull’oceano, sul deserto rosso, su città di una bellezza straordinaria. Abbiamo visto canguri, koala, emù e i famosi uccellini blu dell’Australia. Abbiamo camminato tantissimo per poter vedere più cose possibili. E’ una terra davvero bella e piena di fascino dove purtroppo le parole trovano dei limiti a descriverla, tanto è bella. C’è solo una cosa da fare, partire e andare a scoprirla, solo così si può capire.

Arrivederci meravigliosa Australia.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche